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LE MICOSI: L'INFEZIONE DA CANDIDA, COME AFFRONTARLA CON RIMEDI NATURALI.



Melaleuca alternifolia (Tea tree)
Melaleuca alternifolia (Tea tree)
Il termine micosi deriva dal greco "mykes", che significa fungo, e indica un'infezione dovuta a funghi microscopici che possono invadere la cute e le mucose interne ed esterne dell'organismo umano. Spesso questi funghi, o micéti, vivono abitualmente in numero limitato in simbiosi con l'organismo stesso, senza arrecare alcun danno, come specifica la parola stessa simbiosi (dal greco "syn e bios": "vivere insieme"), che indica il particolare rapporto che si instaura fra due specie differenti, con reciproco vantaggio.

Quando l'equilibrio fra i micéti e l'organismo che li ospita si altera, essi riescono a invaderlo con un numero anomalo di individui, e allora si manifesta la malattia. Il corpo umano, infatti, sterile prima della nascita, col parto viene colonizzato da numerosi microrganismi batterici e fungini, che si localizzano su pelle, canale digerente, vie respiratorie e genito-urinarie, e formano la cosiddetta microflora simbionte; essa ha un'importanza notevole nel garantire un corretto rapporto fra l'individuo e l'ambiente che lo circonda, poiché garantisce una risposta immunitaria che previene ed ostacola la colonizzazione da parte degli agenti patogeni.

Se per varie cause la flora simbionte eubiotica (dal greco eu=bene e bios=vita) subisce delle alterazioni, si origina una disbiosi, che interessa sia le popolazioni batteriche sia quelle fungine; l'alterazione di questo ecosistema può comportare importanti conseguenze sullo stato di salute dell'individuo: quando la disbiosi non è riconosciuta o presa nella dovuta considerazione, la cura dei sintomi della patologia che ha provocato non è mai risolutiva, e infatti è molto frequente la comparsa di recidive.

La Candida



Una forma particolare di disbiosi è quella legata alla trasformazione in parassita della Candida albicans, un fungo saprofita appartenente alla famiglia dei Saccaromiceti, che annovera numerose specie di funghi microscopici chiamati anche lieviti, poiché rivestono una grande importanza nel processo di lievitazione, come il lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae), responsabile della fermentazione della birra, utilizzato come lievito per la panificazione, per la capacità di sviluppare anidride carbonica dalla pasta fresca "lievitandola".

Il nome della famiglia, Saccharomicetes deriva dal latino e significa "funghi dello zucchero", termine che si riferisce alla capacità di provocare la fermentazione di numerosi tipi di carboidrati, cioè le sostanze zuccherine, trasformandole in alcool, come il Saccharomices ellipsoideus, il principale lievito del vino. Il genere Candida è assai ampio poiché comprende oltre 160 specie; ma è la specie Candida albicans che in questo contesto interessa in particolare, poiché è spesso responsabile di un'infezione fungina definita candidosi.

Chiodi di Garofano
Chiodi di Garofano
La Candida albicans è un'ospite abituale dell'organismo umano, innocuo se presente in quantità limitate, che vive in molte cavità corporee che fungono da serbatoi naturali, come l'apparato digerente, il cavo orale, la vagina.
In condizioni normali la Candida albicans è presente in forma latente, asintomatica, con un numero limitato di colonie fungine. In particolari condizioni e per varie cause, come un calo delle difese immunitarie, terapie antibiotiche o cortisoniche, che provocano l'alterazione della flora microbica simbionte, il diabete mellito, che rende disponibile una maggiore quantità di zuccheri, la gravidanza, il sovrappeso, un uso eccessivo di lassativi drastici, si altera l'equilibrio fisiologico fra l'ospite fungino e il terreno costituito dall'organismo ospitante, per cui si manifesta un aumento anomalo delle colonie del fungo, che da ospite saprofita benigno e a bassa virulenza, diventa parassita opportunista accrescendo la sua aggressività. Questo determina l'insorgenza della malattia, nella forma clinica sintomatica chiamata candidosi, che può localizzarsi in diversi distretti dell'organismo, come la bocca (mughetto), l'ambiente vaginale, quello intestinale, e la pelle.

Il termine mughetto è usato per indicare la micosi orale che provoca una stomatite causata dalla Candida albicans; essa si manifesta inizialmente con un arrossamento diffuso delle mucose della bocca e della lingua, che divengono dolenti; dopo pochi giorni compaiono caratteristiche chiazze biancastre dall'aspetto di latte coagulato, che si possono asportare con una garza, ma si riformano e si spandono rapidamente, se trascurate, tanto da comportare difficoltà nell'alimentarsi.

Il mughetto è molto comune nei neonati e nei bambini, poiché il loro sistema immunitario è ancora inadeguato, ma può manifestarsi anche negli adulti quando vi siano condizioni predisponenti, come la diminuzione delle difese immunitarie in seguito a malattie debilitanti, assunzione di antibiotici o cortisonici, che alterano direttamente la flora batterica benefica.

Sulla pelle, l'infezione da Candida tende a localizzarsi dove l'ambiente è per sua natura caldo-umido a causa della sudorazione, come le pieghe sotto il seno e fra i glutei, le ascelle e l'inguine, specie negli individui in sovrappeso; si presenta con chiazze rosse con un orletto biancastro, che provocano bruciore e prurito.

Argilla verde
Argilla verde
L'affezione più importante per la sua diffusione è senz'altro la vaginite da Candida, che si manifesta in un'alta percentuale di donne, nelle quali il 90% delle vaginiti è causato dalla Candida albicans.
La candidosi vaginale provoca un forte arrossamento delle mucose, che causa dolore, bruciore, prurito, a volte anche molto intensi, con secrezioni biancastre, grumose, e può comportare grande disagio e fastidio, oltre ad interferire con la normale vita sessuale.

L'infezione da Candida interessa generalmente donne in età fertile, sessualmente attive, ma si può manifestare anche nelle bambine e nelle neonate, anche a causa dell'irritazione talvolta provocata dall'uso troppo frequente di detergenti sbagliati, che alterano il fisiologico film idrolipidico di protezione e il pH di pelle e mucose, o dai pannolini "usa e getta" che favoriscono un ambiente caldo-umido (un tempo si utilizzavano i pannolini lavabili di lino o di cotone, molto più traspiranti, e il problema era meno frequente, ma certamente erano assai meno comodi per le mamme!).
Per lo stesso motivo sarebbe bene non utilizzare, se si è predisposti a questo tipo di infezione, i cosiddetti "salvaslip", la biancheria sintetica, i pantaloni troppo stretti, poiché limitano la traspirazione delle mucose, e cambiare frequentemente gli assorbenti interni.

Se la microflora vaginale si trova in uno stato ottimale, realizza un ecosistema difensivo al cui centro sta il Bacillo di Doderlein che, quando è presente, insieme agli altri batteri "buoni" segnala l'efficienza dell'ecosistema stesso, che ha la capacità di opporsi all'insorgere dell'infezione.
Il giusto equilibrio fra i microrganismi che compongono la flora autoctona simbionte consente di mantenere nell'ambiente vaginale un pH fisiologico, che varia fra 3,8 e 4,2 quindi è leggermente acido. Se viceversa si manifesta una disbiosi della flora autoctona probiotica, anche il pH vaginale aumenta diventando più basico, favorendo l'infezione (la sigla pH rappresenta la misura del valore di acidità-basicità; il valore che va da 1 fino ad approssimarsi a 7 indica che l'ambiente è acido, 7 è neutro, oltre 7 fino 14 è basico, o alcalino).

Riassumendo, i diversi fattori che concorrono a facilitare la candidosi sono: l'alterazione dell'ecosistema vaginale; la gravidanza, che fa aumentare il pH, rendendolo più alcalino; malattie metaboliche come il diabete, che rende disponibile per il micete una quantità anomala di zuccheri che ne fa aumentare il numero; la compromissione delle difese immunitarie che consentono alla Candida una maggiore virulenza; il sovrappeso e l'obesità; l'uso di antibiotici e cortisonici, che modificano la flora batterica; anche l'uso di contraccettivi orali sembra essere un fattore predisponente poiché favorirebbe l'adesività del fungo alle pareti delle cellule; l'abitudine di portare pantaloni molto aderenti, biancheria sintetica, salvaslip, che limitano la traspirazione delle mucose; l'uso eccessivo di detergenti alcalini.

I rimedi naturali contro la Candida



Echinacea
Echinacea
E' ovvio che, per evitare la Candidosi e le sue frequenti recidive, bisogna cercare di evitare tutti i fattori di rischio che abbiamo appena descritto, oltre naturalmente a curare in modo scrupoloso l'igiene della persona, e in particolare l'igiene intima, utilizzando detergenti specifici, delicati e leggermente acidi, che possibilmente contengano estratti di piante dalle proprietà disinfettanti, antinfiammatorie, lenitive, emollienti e cicatrizzanti.
Sembra che sia utile anche ridurre il consumo di cibi zuccherini e lievitati, che potrebbero costituire un terreno favorevole per la malattia.
E' indispensabile non trascurare il primo episodio di candidosi vaginale, proseguendo le terapie e gli eventuali trattamenti fitoterapici, per un tempo piuttosto lungo, in modo da evitare che eventuali miceti parassiti sopravvissuti non divengano resistenti alle terapie stesse, il che complicherebbe molto la guarigione definitiva.

Si possono attuare alcune strategie per contrastare la candidosi con trattamenti naturali, tenendo presente che è necessario affrontare il problema associando un trattamento locale e uno interno.
Il primo passo sarà assumere fermenti lattici in quantità generose, per periodi lunghi, ripetendo periodicamente l'assunzione, in modo da mantenere integra ed equilibrata la composizione della flora batterica, che costituirà il primo baluardo contro la malattia.

Esistono poi integratori specifici che contengono principi attivi già dosati nei giusti rapporti, in modo da sfruttare le loro proprietà in totale sicurezza senza provocare effetti indesiderati, che contengono piante con proprietà battericide, antifungine e antivirali, in modo da agire con un ampio spettro di azione, poiché la presenza della Candida albicans può essere accompagnata da altri agenti patogeni.

Si utilizza in particolare l'olio essenziale di Chiodi di Garofano, che ha una notevole attività battericida; l'olio essenziale di Melaleuca alternifolia, o Tea Tre oil, che ha proprietà antimicrobiche a largo spettro poiché è antivirale, antibatterico e antifungino; l'estratto dei semi di Pompelmo (GSE), utilizzato nella tradizione popolare per favorire le fisiologiche difese dell'organismo contro le aggressioni esterne, poiché è un potente antimicrobico, antimicotico, antivirale, antiparassitario; la Propoli dalle note proprietà disinfettanti; l'estratto della radice di Echinacea, antivirale, immunostimolante, antinfiammatoria.

L'Argilla costituisce inoltre un buon coadiuvante poiché riesce ad assorbire, legandosi a esse, le tossine batteriche e fungine, che saranno più facilmente eliminate; si può utilizzare sia per uso interno sia esterno.
Per lenire l'irritazione e i fastidi provocati dall'infezione, può essere di giovamento l'uso costante di una crema intima, a base di Aloe vera, Camomilla, Calendula, Salvia, oltre alle suddette Melaleuca, Echinacea e Propoli, che continui l'azione purificante e igienizzante, e in più esplichi un'attività lenitiva, emolliente, antinfiammatoria, cicatrizzante e rinfrescante, che favorirà la riepitelizzazione e il trofismo delle mucose e della pelle circostante, donando sollievo e benessere.


Dott.ssa Marina Multineddu

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