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COLTIVARE IN CASA LE PIANTE OFFICINALI E AROMATICHE, SUL BALCONE O IN GIARDINO - PRIMA PARTE

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Coltivare le piante officinali
Sono numerose le piante officinali e aromatiche che possono essere coltivate sul balcone, dentro vasi o vaschette, o in giardino, se abbiamo la fortuna di averne uno, per poterle avere sempre a disposizione quando ci occorrono, ad esempio per preparare le nostre tisane, o per gli usi di cucina.
Iniziamo un breve ciclo di articoli dedicati a questo argomento, in cui illustreremo come coltivare in casa e utilizzare alcune piante officinali, focalizzandoci su alcune delle più conosciute o facilmente reperibili e coltivabili nei nostri balconi o giardini.
Per maggiori informazioni sul loro utilizzo fitoterapeutico, al quale in questa sede accenneremo solo brevemente, suggeriamo di consultare il nostro ricco Erbario e la raccolta di articoli nella sezione Biblioteca del nostro sito.

Aloe vera



Coltivare l'Aloe vera
L'Aloe vera, Aloe barbadensis, è una pianta grassa dalle foglie succulente, conosciuta da millenni per le sue proprietà medicinali.
Il suo habitat è molto vario, ma la pianta cresce bene soprattutto su terreni secchi e calcarei. L'Aloe vera deve essere posizionata in un luogo soleggiato e innaffiata moderatamente; le foglie si devono mantenere succulente e di colore verde chiaro.

Nel sud Italia e nelle isole, dove l'estate è molto calda e assolata, se le foglie diventano rossicce e meno succulente, si dovrà innaffiare la pianta con maggiore frequenza e posizionarla in una zona mediamente soleggiata. Viceversa, al nord l'Aloe deve essere protetta dal freddo durante i mesi invernali, ed eventualmente ricoverata sotto una tettoia o in un terrazzo coperto, per evitare che il gelo la danneggi.

L'Aloe vera può essere utile in caso di piccole scottature, utilizzando il gel ricavato da un pezzetto di foglia ben spellata; applicandolo varie volte sulla lesione potrà lenire l'ustione ed evitare che si formi la bolla, specialmente se lo si miscelerà con poche gocce di Tea Tree Oil puro (olio essenziale di Melaleuca alternifolia).

Anche in caso di scottature solari, il gel fogliare interno può essere applicato abbondantemente sulla pelle, ripetutamente e con molta delicatezza, finché il rossore e il bruciore saranno attenuati.
Un cucchiaio di gel fogliare, molto ben mondato dalla cuticola (contenente aloina) e da eventuali sue colature, che lo renderebbero lassativo e molto sgradevole, può essere tritato e miscelato con poca acqua ed ingerito ogni giorno, per 20-30 giorni, a scopo lenitivo e antinfiammatorio per l'apparato digerente, in caso di gastrite o colon irritabile.

Se poi si desidera utilizzare l'Aloe vera seguendo la famosa ricetta di padre Zago, bisogna frullare circa 300 grammi di foglie adulte intere, private delle spine e ben lavate, insieme a 500 grammi di miele e a un bicchierino di liquore alcolico, es. brandy o grappa, che col miele agirà da conservante. Il frullato deve essere conservato in frigorifero dentro un vaso di vetro ben chiuso. Il preparato si assume al mattino, un cucchiaio più o meno abbondante con un po' d'acqua, a scopo depurativo per 15-20 giorni, tenendo presente che la cuticola delle foglie lo rende lassativo, per cui la quantità assunta deve essere regolata in base alla reazione individuale, e che il miele lo preclude ai diabetici.

Calendula



Coltivare la Calendula
La Calendula, Calendula officinalis, è una pianta erbacea annuale, appartenente alla famiglia delle Composite, con grandi fiori color arancio, simili a margherite. Si può coltivare a partire dal seme, ma si può acquistare dal fioraio per praticità.
È una pianta rustica che ha bisogno di tanto sole, preferisce un terreno leggero e ricco di sostanza organica, anche se sopporta varie situazioni climatiche e vari tipi di terreno.
Una volta seminata, la Calendula si auto-propaga con facilità, in quanto dai fiori lasciati essiccare sulla pianta cadono i semi che si diffondono all'intorno, per cui si avranno nuove piantine ogni anno. Le Calendule preferiscono posizioni soleggiate e temono il freddo, perciò le nuove piantine devono essere poste a dimora, in piena terra o in grandi vasi, dopo il mese di aprile, per evitare gelate tardive che le danneggerebbero. Per godere di una fioritura abbondante, è necessario innaffiare con regolarità.

È consigliabile dotarsi di più piante, per avere una quantità abbondante di fiori. Le parti della pianta dotate di principi attivi sono, infatti, i petali dei fiori, che si possono utilizzare per preparare un infuso, per usufruire della sua azione depurativa epatica, ma soprattutto per l'azione regolatrice del ciclo mestruale.
Si possono utilizzare i fiori freschi, che possono anche essere essiccati in luogo ombreggiato e ben ventilato, per averli a disposizione per tutto l'anno, poiché che alla fine del ciclo vegetativo la pianta si seccherà. I fiori di Calendula sono commestibili, profumano delicatamente di limone e hanno un sapore speziato, si possono aggiungere crudi alle insalate, o utilizzare per ornare allegre torte primaverili.

L'infuso, preparato mettendo due cucchiai colmi di petali freschi, o uno di petali essiccati, in 200 ml di acqua bollente per dieci minuti, assunto tre volte al giorno per dieci giorni prima della data presunta del ciclo, aiuta a favorire la mestruazione e ad attenuarne le manifestazioni dolorose. La Calendula, assunta regolarmente con queste modalità per almeno sei mesi, solitamente riduce o elimina tutti i disturbi connessi alla dismenorrea (mestruazioni dolorose).

Con i petali di Calendula si può ricavare un olio lenitivo, cicatrizzante e nutriente per la pelle, mettendo a macerare in un vaso di vetro 30 grammi di petali essiccati in 250 ml di olio di Mandorle (oleolito). Si lascia macerare per un mese, scuotendo il vaso ogni giorno, infine si filtra l'olio e si versa in una bottiglia di vetro scuro, che lo proteggerà dalla luce, conservandolo in un luogo fresco.

L'oleolito si può utilizzare come lenitivo per scottature solari, come nutriente e rivitalizzante per la pelle spenta di viso, collo e décolleté, per le mani secche e screpolate, sciupate dai lavori domestici (è definito infatti "l'olio della casalinga"), per prevenire e lenire i geloni durante i mesi invernali, per la pelle delicata di bambini e neonati, e per prevenire o far cicatrizzare le ragadi al seno della nutrice.

Lavanda



Coltivare la Lavanda
La Lavanda, Lavandula officinalis o L. angustifolia, è un arbusto coltivato a scopo ornamentale per le sue belle e profumate infiorescenze a spiga. E' molto rustica e cresce bene in tutti i terreni, anche se preferisce suoli calcarei ben drenati; non necessita di innaffiature troppo abbondanti.
Conviene acquistare dal fioraio una o più piantine che devono essere messe a dimora in vasi piuttosto grandi, poiché possono crescere anche fino ad oltre un metro in altezza, oppure in giardino in pieno sole. Fiorisce all'inizio dell'estate, quando si possono cogliere le infiorescenze ancora in boccio dai lunghi steli, che si fanno essiccare formando dei mazzi da appendere all'ombra, in luogo fresco e ventilato.
I fiori essiccati, ricchi di oli essenziali, si utilizzano tradizionalmente dentro sacchetti per profumare la biancheria (lo "spigo" delle nonne), tenere lontano gli insetti (tarme, zanzare), per confezionare cuscinetti da posare vicino al capo per favorire il sonno, poiché hanno proprietà calmanti del sistema nervoso centrale.
I fiori di Lavanda, oltre che sedativi, sono antisettici delle vie respiratorie e di quelle urinarie, perciò possono essere utilizzati per formulare tisane rilassanti, balsamiche, e disinfettanti urinarie. Si utilizzano inoltre per fare fumenti (suffumigi) in caso di tosse e catarro bronchiale.

Malva



Coltivare la Malva
La Malva, Malva silvestris, è una pianta erbacea che cresce nelle aree incolte delle zone mediterranee, le cui foglie e i fiori sono ricchi di mucillagini dotate di molteplici proprietà officinali.
Ha pochissime esigenze colturali, si adatta a qualunque tipo di terreno e predilige i luoghi soleggiati. Si può coltivare a partire dal seme, che si può reperire in campagna, cogliendo i frutti maturi ben secchi delle piante spontanee, nei quali alloggiano numerosi semi. Essi devono essere seminati in pieno sole in vasi ampi o in giardino, e, quando germogliano, le pianticelle devono essere diradate progressivamente fino a lasciare solo quelle più rigogliose, in numero adeguato allo spazio loro destinato, o alla grandezza del vaso.
Con le foglie e i fiori di Malva, freschi o essiccati, si possono preparare infusi dalle proprietà emollienti, protettive delle mucose, balsamiche, e blandamente lassative, utili per lenire le infiammazioni dell'apparato digerente, respiratorio e genito-urinario, per fare sciacqui e gargarismi in caso di infiammazioni della bocca e della gola, per impacchi per gli occhi arrossati. Una foglia fresca strofinata su una puntura di insetto ne attenua il prurito.

Melissa



Coltivare la Melissa
La Melissa, Melissa officinalis, è una pianta erbacea che cresce in vicinanza dei giardini, poiché spesso si ritrova allo stato spontaneo sfuggita alle coltivazioni, lungo le siepi, alla base di muri. .
Si può coltivare facilmente: ha poche esigenze e cresce su qualsiasi terreno, anche se preferisce terreni freschi e leggeri e vegeta meglio in zone ombreggiate. Si semina in primavera in vaso o direttamente in piena terra, e si dirada progressivamente, lasciando solo gli esemplari più rigogliosi, che devono essere innaffiati con regolarità. Una volta che la pianta è adulta, è preferibile non esagerare con le innaffiature per non ridurne il contenuto aromatico. La pianta fresca emana una gradevole profumazione agrumata - è infatti chiamata anche cedronella, citronella, erba limona - ma con l'essiccazione il profumo si perde.

La parte officinale è costituita dalle sommità fiorite, che si possono utilizzare, fresche o essiccate, per preparare infusi rilassanti per il sistema nervoso centrale, utili in caso di stati ansiosi, insonnia nervosa, e per difficoltà digestive, dolori gastrici e intestinali, essendo questa pianta dotata di proprietà eupeptiche, stomachiche e calmanti della muscolatura liscia gastrointestinale.

La Melissa si utilizza in cucina per accompagnare pesce o frutti di mare, preferibilmente fresca perché mantenga tutti i suoi aromi; si utilizza per la preparazione di salse, pesti e salsine tipo il chutney indiano; può accompagnare funghi o legumi, con un piacevole contrasto di profumi e sapori. Il suo aroma delicato con retrogusto rinfrescante è indicato anche per preparazioni dolci, specie a base di latte, yogurt e formaggi freschi, o per aromatizzare gelati.

Menta



Coltivare la Menta
La Menta, Menta piperita, è una pianta erbacea perenne dotata di radici rizomatose che si estendono nel terreno tramite stoloni. Difficilmente produce semi, per cui si privilegia la riproduzione per via vegetativa, mettendo a dimora in vaso o in piena terra pezzi di stoloni radicati, per ottenere una nuova piantina, che vegetando si espanderà invadendo abbastanza rapidamente tutto lo spazio del vaso, o il terreno circostante.
L'esposizione varia secondo il clima: nelle zone calde predilige la mezz'ombra, al nord vegeta meglio in zone soleggiate.

Deve essere innaffiata con regolarità, specialmente in estate, se si vuole che produca una vegetazione rigogliosa, ma se desideriamo piante dalla forte concentrazione aromatica le annaffiature dovranno essere moderate.
La Menta piperita infatti contiene un olio essenziale molto aromatico e profumato, che si può utilmente sfruttare utilizzando le foglie fresche o essiccate per aromatizzare le tisane. L'infuso di Menta è stimolante del sistema nervoso, digestivo e carminativo, calmante degli spasmi gastrici e intestinali. La Menta è indicata in piccole quantità anche durante la gravidanza, per contrastare la nausea.
Si può utilizzare per alcune preparazioni culinarie, con moderazione per via dell'aroma molto intenso, specie quando è essiccata.

Dott.ssa Marina Multineddu

Trovi numerose indicazioni su come utilizzare le piante officinali nelle sezioni:



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