LA JOJOBA NELLA MODERNA FITOCOSMESI 15-12-2010 (Aggiornato 20-01-2024) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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La Jojoba Storia e caratteristiche della JojobaLa conoscenza della Jojoba da parte delle popolazioni indigene nordamericane risale a tempi antichissimi e il nome Jojoba, sembra derivare dal termine originario Holowi, attribuito alla pianta dai nativi nordamericani, gli indiani "O'odam" (o "Pima"), che popolavano il deserto di Sonora e le regioni meridionali dell'Arizona e del Messico. Essi la usavano sia come fonte di cibo nei periodi di siccità, sia per le virtù medicinali del seme, da cui ricavavano un unguento che utilizzavano per risanare le ferite e le scottature della pelle, e come cosmetico curativo per il cuoio capelluto e la bellezza dei capelli, nonché per massaggiare il corpo. Sembra che, dopo l'arrivo dei conquistadores spagnoli, il nome sia stato spagnolizzato in Jojove, che si trasformò successivamente in Jojobe, ed infine diventò l'attuale Jojoba; pare che gli stessi Spagnoli abbiano apprezzato l'uso cosmetico della Jojoba, imparando ad utilizzare il suo unguento per nutrire e lucidare la barba e i baffi. Le dimensioni del frutice possono variare in relazione alle condizioni ambientali: solitamente raggiunge circa 2 metri di altezza, assumendo alla piena maturità l'aspetto di un grande cespuglio rotondeggiante, che può svilupparsi fino a 6-8 metri su suoli ricchi e profondi, mentre su suoli poveri, sabbiosi e rocciosi, raggiunge al massimo 80 cm. E' una pianta molto longeva: può raggiungere, negli esemplari più vecchi, anche i 200 anni di età. L'aspetto è tipico delle piante che crescono nei climi aridi e desertici: le foglie, di colore grigio-verde-azzurrino, sono coriacee e ricoperte da una patina cerosa, che serve a frenare l'evaporazione, per resistere meglio alla siccità e a tollerare fluttuazioni termiche molto elevate fra il giorno e la notte (anche di 30-40 gradi). Arbusto di Simmondsia chinensis Esso è un analogo vegetale, molto simile come struttura chimica, dell'olio di Capodoglio (spermaceti), che, nell'epoca in cui si cacciavano i cetacei, era estratto dall'accumulo di grasso situato sopra il cranio dei Capodogli, che conferisce loro quella particolare silhouette del capo: lo spermaceti era ricercatissimo in profumeria, ma fortunatamente oggi la caccia è proibita in quasi tutto il mondo ed è stato sostituito validissimamente dall'olio di Jojoba. La parte officinale della pianta è costituita dai semi, pronti per il raccolto alla fine dell'estate, nel periodo balsamico in cui maggiore è la concentrazione della cera liquida, che può variare dal 44 al 64%. Oltre alla cera, contenuta nelle cellule dei due cotiledoni, la parte restante del seme contiene proteine, carboidrati e fibre. Le cellule dei cotiledoni che producono la cera sono dotate di particolari formazioni, i corpi cerosi o sferosomi, nei quali viene sintetizzata la cera liquida. Il seme della Jojoba ha costituito anticamente, nelle popolazioni autoctone, un alimento di sopravvivenza in caso di siccità e carestia, mentre l'olio ricavato dal seme è indigeribile e manifesta spiacevoli effetti lassativi. Le proprietà dell'olio di JojobaL'olio di Jojoba ha una composizione dalle caratteristiche uniche, che lo differenziano nettamente dagli altri oli vegetali: ha una la particolare struttura chimica lineare, non contiene glicerina, non è tossico, non è volatile, è stabile alle alte temperature (fino a 300°) e all'azione dei raggi U.V., ha un alto punto di viscosità (infatti è liquido a temperatura ambiente), di infiammabilità e di combustione, è molto resistente all'ossidazione per l'alto contenuto di antiossidanti naturali (alfa, gamma e delta tocoferoli). Ha una elevata affinità con l'epidermide, essendo molto simile al sebo umano, e la sua struttura lineare non ramificata è forse una delle più importanti caratteristiche dal punto di vista cosmetico, poiché favorisce la sua penetrazione attraverso la cute e i follicoli sebacei, permettendone un veloce e totale assorbimento. Questo consente all'olio di essere efficacemente incorporato col sebo naturale epidermico, a differenza degli altri oli, vegetali, animali o minerali, le cui molecole ramificate e voluminose hanno maggiori difficoltà a superare la barriera cutanea. L'olio di Jojoba può quindi essere considerato l'optimum dal punto di vista cosmetico, sia per l'affinità con la pelle, sia perché si è dimostrato assolutamente non comedogenico, cioè non favorisce la formazione dei cosiddetti punti neri; inoltre, le sue proprietà antiossidanti riducono l'ossidazione del sebo cutaneo. Frutto di Jojoba L'olio di Jojoba è quindi indicato come emolliente della pelle, che viene ammorbidita, nutrita, levigata, e indirettamente idratata, evitandone l'inaridimento, la secchezza, la rugosità. Sfruttando queste proprietà, la moderna fitocosmesi ha formulato moltissimi preparati a base di olio di Jojoba, che entra nella formulazione di un gran numero di prodotti: creme per il viso e per il corpo, particolarmente adatte alle pelli secche e aride, che per la loro sottigliezza sono più soggette alla formazione di rughe; stick nutrienti e antirughe per il viso, il contorno-occhi e le labbra, che tendono facilmente a screpolarsi; unguenti protettivi, per evitare irritazioni e arrossamenti delle pieghe cutanee, specialmente dei neonati, dei bambini e degli anziani. L'olio di Jojoba può essere applicato anche puro sulla pelle del viso e del corpo, e inoltre arricchisce anche fard e fondotinta liquidi e solidi, struccanti, saponi e non-saponi, oli da bagno e da massaggio. Poiché è stabile alle alte temperature, ai raggi UV e all'ossidazione, è un ottimo ingrediente di prodotti per la protezione solare, anche miscelato ad altri principi attivi naturali che ne esaltano l'efficacia. Anticamente, l'uso primario dell'olio di Jojoba era per abbellire i capelli: già secondo le antiche tradizioni popolari indiane, era utilizzato come nutriente e lucidante per i capelli. Anche oggi possiamo trovare preparati particolarmente benèfici per il cuoio capelluto ed i capelli, come shampoo, balsami nutrienti e districanti, oli condizionanti, lucidanti ed emollienti, che formano un film lipidico protettivo che abbellisce la capigliatura, la rende più lucente e ne aumenta la pettinabilità, la protegge dal sole, dal vento e dalla salsedine. In particolare, l'olio di Jojoba, tramite la sua permeabilità e la facile miscibilità col sebo cutaneo, contribuisce ad emulsionarlo e a dissolverne l'eccesso, liberando così i follicoli piliferi ostruiti dal sebo, evitando la morte per "soffocamento" del bulbo: questo può costituire una prevenzione contro la caduta dei capelli in caso di dermatite seborroica, tramite impacchi pre-shampoo. E' stato osservato che l'olio di Jojoba agisce anche come disinfettante ed antimicotico, non perché tossico per gli agenti patogeni, quanto perché sull'olio essi non possono vivere: può essere quindi un utile ingrediente di prodotti per l'igiene e la cura della persona, specie per l'igiene intima. Dott.ssa Marina Multineddu |
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