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LE SOLUZIONI NATURALI PER CONTRASTARE E PREVENIRE LE EMORROIDI



Emorroidi
Il termine emorroidi, o patologia emorroidaria, si riferisce a un disturbo assai comune, diffuso in gran parte della popolazione: si calcola che circa il 40-50% degli adulti sia soggetto alle emorroidi, ma sembra che quasi ogni individuo abbia sofferto almeno una volta nella vita di un episodio infiammatorio del plesso emorroidario.
La patologia sembra avere uguale incidenza sia nell'uomo che nella donna, anche se nel sesso femminile c'è sicuramente un maggior fattore di rischio correlato a varie cause: una maggiore tendenza costituzionale alla formazione di varici, le fluttuazioni ormonali legate alle mestruazioni, il periodo gravidico, in cui le alterazioni ormonali influenzano il tessuto vascolare, la compressione esercitata dal feto sul pavimento pelvico e sui vasi iliaci che determina una stasi venosa e, inoltre, la forte pressione addominale esercitata durante il parto possono determinare la comparsa di emorroidi, o aggravare quelle eventualmente già presenti.

Emorroidi - cibi da evitare
Emorroidi - cibi da evitare
La causa della patologia emorroidaria non è ancora del tutto definita, ma è sicuramente legata a diversi fattori: la predisposizione ereditaria ha certamente una grande influenza, in quanto è associata generalmente a pareti venose costituzionalmente deboli, che tendono a formare varici anche in altre zone corporee; sono chiamati in causa anche la vita sedentaria, l'abuso di cibi raffinati e il minor consumo di fibre nell'alimentazione, che comporta spesso una tendenza alla stipsi, l'uso di alcuni farmaci, il sovrappeso, la stitichezza cronica e/o l'abuso di lassativi drastici, la colite, la disbiosi intestinale, lo stress fisico eccessivo, gli sforzi eccessivi, come il sollevamento di carichi pesanti, con conseguente aumento della pressione intra-addominale, lo stare in piedi o, al contrario, seduti per molte ore, con un aumento della pressione a carico delle vene della zona anale per un difetto di deflusso venoso, o ancora praticare sport quali equitazione, ciclismo e motociclismo, che possono causare traumi nella zona perineale, oltre alla stessa gravidanza già citata.
Anche l'alimentazione può influire sulla comparsa delle emorroidi: i cibi piccanti, così come l'alcool, l'abuso di Cacao, e pare anche le carni suine grasse, con la loro azione irritante e/o intossicante epatica, possono innescare un processo di dilatazione venosa che può sfociare nella patologia emorroidaria.

Rusco
Rusco
Col termine emorroidi ci si riferisce ad una dilatazione patologica dei cosiddetti plessi emorroidari, una sorta di cuscinetti venosi situati nel canale anale, ad esso collegati da legami fibrosi. Quando detti legami si rompono a causa di un cedimento dei tessuti di sostegno e i vasi sanguigni si dilatano in modo anomalo, innescando localmente la formazione di varici, compare la cosiddetta patologia emorroidaria, che può manifestarsi con protrusione all'esterno (emorroidi esterne) o all'interno (emorroidi interne) dell'ano.
Le emorroidi possono essere particolarmente dolorose, a causa della ricca innervazione presente nella zona anale e perianale, e sono spesso soggette a sanguinamento, specie durante la defecazione, se essa richiede un particolare sforzo a causa della stitichezza, o durante sforzi intensi in generale.
La malattia emorroidaria può progredire attraverso diversi stadi con gravità crescente, da un primo fino a un quarto grado, il più grave. Le crisi emorroidarie acute solitamente si alternano a periodi di latenza e relativo benessere, in cui il problema sembrerebbe risolto; ma basta un fattore scatenante come un errore alimentare o uno stress fisico per risvegliare la patologia e ricadere in una fase acuta.
Anche sottovalutare il problema e affrontarlo solo con rimedi sintomatici aumenta il rischio di incorrere in recidive, che divengono sempre più frequenti e ravvicinate, mentre i periodi di latenza si abbreviano fino a che la fase acuta diventa la norma, poiché lo stato di debolezza delle pareti venose diviene sempre più accentuata.

Amamelide
Amamelide
Per ovviare o ridurre al minimo il rischio di incorrere in questo fastidioso e spesso doloroso disturbo, si può mettere in atto una prevenzione legata soprattutto allo stile di vita, con un corretto regime alimentare che preveda un'alimentazione costantemente ricca di fibre, cereali integrali e legumi, frutta e verdura, che tengono l'intestino purificato e scongiurano la stipsi, evitando l'abuso di lassativi drastici quando essa è presente; inoltre, è importante mantenere una flora batterica intestinale efficiente e ricca di "batteri buoni" che evitano la disbiosi intestinale, che spesso accompagna questa affezione. Può essere quindi utile assumere integratori di prebiotici e probiotici. Assolutamente da evitare il fumo e il consumo di alcool, mentre è consigliata un'attività fisica regolare, seppure non eccessiva.
Poiché anche l'ansia influisce negativamente su questo disturbo, può essere proficua l'assunzione di integratori specifici per calmare lo stress e gli stati ansiosi, con erbe come Melissa, Passiflora, Scutellaria, Ficus carica, quest'ultimo peculiare per evitare la somatizzazione dell'ansia sull'apparato gastrointestinale; oppure Griffonia, Zafferano, Rodiola, che aumentano le concentrazioni di serotonina, migliorano l'umore e favoriscono la serenità.

E' necessario, inoltre, quando il disturbo emorroidario si manifesta, affrontarlo con un approccio non solo sintomatico, ma con interventi mirati a livello sistemico, che agiscano sia sulla debolezza delle pareti vasali, sia con un'azione di contrasto verso i batteri patogeni opportunistici che colonizzano l'intestino, quando la flora batterica intestinale favorevole è debole e/o alterata a causa di un'alimentazione scorretta, o per l'assunzione di alcuni farmaci, come gli antibiotici che tendono a distruggerla.

Elicriso
Elicriso
I fitoterapici più opportuni per rinforzare le pareti vasali di tutto l'organismo, e in particolare quelli del plesso emorroidario, sono le piante vasotoniche come il Rusco, la Centella asiatica, l'Amamelide, il Mirtillo nero, la Vite rossa, l'Achillea, l'Elicriso, ricchissime di flavonoidi che migliorano il trofismo delle pareti vasali e ne promuovono l'elasticità, riducendone la permeabilità, ed evitando così la stasi venosa.
Le piante venotoniche possono essere associate ad altre piante lenitive, ricche di mucillagini, come la Malva e lo Psillio, che svolgono un'azione calmante ed emolliente sull'infiammazione e contribuiscono a idratare e ammorbidire il contenuto intestinale, rendendo l'evacuazione fisiologica e non traumatica. E' utile l'associazione con estratti di Pompelmo (GSE), per contrastare e correggere le disbiosi intestinali causate dai batteri opportunistici e patogeni, che contaminano il serbatoio fecale, oltre ai fermenti lattici probiotici, associati a fibre prebiotiche che li alimentano e ne favoriscono la replicazione, aiutando a mantenere una flora intestinale ottimale ed evitandone le alterazioni, che possono causare infiammazione a livello delle pareti intestinali, gonfiore e stipsi. Questa deve essere assolutamente evitata con l'eventuale assunzione di lassativi delicati, ricchi delle già nominate mucillagini da Malva, Psillio, Lino, associate opportunamente a piante coleretiche e colagoghe come Carciofo, Tarassaco, Curcuma, Cardo mariano, che stimolano la produzione di bile fluida, che agisce da lassativo naturale, e, agendo da epatoprotettori, aiutano anche a depurare il fegato. Quando si manifesta la patologia emorroidaria, infatti, entra in gioco anche lo stato di salute del fegato, che deve essere aiutato a drenare le tossine e ad evitarne la sofferenza.

Psillio
Psillio
Si può inoltre agire a livello locale, con detergenti e pomate ricche di estratti oleosi di Iperico, olio di Jojoba e Girasole, burro di Karitè, Aloe vera, Rusco, Cipresso, Elicriso, olio essenziale di Melaleuca (Tea Tree Oil) e Timo rosso, oltre alla rinfrescante Menta piperita, per mantenere in perfetta igiene la zona anale e perianale, con un'azione contestuale lenitiva, antipruriginosa, decongestionante, lubrificante e rinfrescante, che calma l'irritazione e agevola la risoluzione del problema, favorendo la cicatrizzazione delle mucose e rinforzando le pareti venose del plesso emorroidario, facilita la ripresa della funzione di contenimento e sostegno dei tessuti venosi, oltre a formare un film mucoadesivo protettivo e isolante, ad affetto barriera, che protegge le mucose dal contatto con gli agenti irritanti, ne favorisce l'idratazione e ne evita la congestione, riducendo il dolore e il prurito.

I trattamenti sistemici e locali devono essere messi in atto non solo nei momenti di maggiore disagio della fase acuta, ma devono essere ripetuti periodicamente anche nei momenti di benessere, a scopo di prevenire le recidive.

Dott.ssa Marina Multineddu

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