IL NONI: LA RISCOPERTA DI UN ADATTOGENO NATURALE NELLA MODERNA FITOTERAPIAArticoli correlati: |
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Storia e caratteristiche del NoniLa Morinda citrifolia è una pianta della famiglia delle Rubiacee, originaria dell'Asia sud-orientale e diffusa in tutte le zone tropicali, dove è conosciuta con vari nomi, a seconda del luogo in cui alligna: Kura alle Fiji, Gelso Indiano in India, Cheesefruit (frutto del formaggio) in Australia, Painkiller bush (arbusto scaccia dolore) nelle isole Caraibiche, e tanti altri; in Europa oggi è conosciuta soprattutto come Noni, nome attribuitole dagli antichi guaritori hawaiani. La sua larga diffusione è dovuta a molteplici fattori che ne hanno favorito l'espansione. Infatti questa pianta, un arbusto sempreverde a fusto unico con portamento arboreo che può arrivare fino a 6-9 metri di altezza, si adatta a molteplici condizioni ambientali, anche estreme: cresce in prossimità di spiagge con alta concentrazione salina perché lambite dal mare, o sulle rocce laviche ricche di nutrienti delle isole vulcaniche; i suoi semi inoltre sono dotati di vescicole piene d'aria che permettono loro di galleggiare nel mare per molti mesi senza alterarsi, e di raggiungere "navigando" luoghi lontanissimi diffondendo così la specie in tutta la fascia tropicale del nostro pianeta. Gli antichi navigatori Polinesiani, che compivano lunghi viaggi fra le isole per colonizzare nuove terre portando con sé solo l'essenziale per sopravvivere, molto probabilmente portavano intenzionalmente anche questa specie vegetale, considerata sacra proprio per le sue proprietà nutritive e medicinali e vitale per sopravvivere in luoghi lontani: senza averne la consapevolezza incrementavano la sua diffusione naturale. Anche il legno del Noni è molto apprezzato, oltre che per le sue gradevoli venature, per la sua durezza e per la resistenza alla salinità, proprio come il seme. La Morinda citrifolia ha la caratteristica di produrre per tutto l'anno numerosi fiori bianchi profumati sulla superficie stessa dei frutti. I fiori, staccandosi, lasciano sulla superficie del frutto numerose impronte poligonali, conferendogli il caratteristico aspetto sfaccettato che ricorda quello della mora del Gelso, anche se molto più grosso: i frutti hanno dimensioni variabili a seconda delle condizioni ambientali, e possono raggiungere anche i 300 grammi di peso. La nomenclatura che Linneo assegnò a questa specie probabilmente si riferisce proprio all'aspetto del frutto, e il nome Morinda deriva verosimilmente dalla contrazione delle due parole "Mora" e "indica", cioè Mora dell'India. Il frutto maturo, verdognolo se acerbo, è color bianco crema; la polpa, dall'aspetto gelatinoso, è traslucida e asprigna ed emana un caratteristico e non troppo gradevole odore di formaggio (ecco il motivo del nome Cheesefruit, frutto del formaggio, degli Australiani). La pianta del Noni era considerata sacra perché ritenuta fonte di vita per le sue proprietà salutari: i guaritori "Kahuna" polinesiani la chiamavano infatti "albero della vita", oppure "albero che uccide il dolore", o ancora "albero del mal di testa", a testimonianza del fatto che anticamente le diverse parti della pianta, radici, semi, corteccia, foglie, frutti, venivano utilizzate come rimedi naturali per varie sintomatologie. Le proprietà fitoterapiche del NoniIl grande interesse della moderna fitoterapia per il Noni è verso il frutto, che contiene enormi quantità di nutrienti: sali minerali, vitamine, tutta la gamma degli aminoacidi essenziali, microelementi, antiossidanti, che ne fanno un integratore importante dell'alimentazione, definito adattogeno perché consente di aumentare la resistenza e la capacità di adattamento dell'organismo agli agenti stressanti e alle condizioni sfavorevoli di qualunque origine, mediante una completa nutrizione cellulare, potendo così agire non sui sintomi ma sulle cause che possono dare origine a squilibri. Il frutto del Noni contiene una sostanza chiamata dal dott. Henicke, che ha per primo studiato questa pianta, pro-Xeronina, precursore della Xeronina, molecola presente naturalmente nell'organismo umano, alla quale vengono attribuite particolari proprietà salutari, per la sua positiva influenza sulle reazioni enzimatiche. La pro-Xeronina è poco presente nei comuni alimenti, anche a causa dell'impoverimento dei suoli, dovuto forse all'eccessivo ricorso a concimi chimici squilibrati e poveri di sostanze organiche. Inoltre, con l'avanzare dell'età la percentuale di Xeronina nell'organismo si riduce, perciò l'integrazione col Noni permette di riportare questa sostanza a livelli ottimali. Secondo alcuni studi la pro-Xeronina contenuta nel Noni verrebbe trasformata in Xeronina nell'organismo, che la può utilizzare a seconda delle sue necessità, nella quantità necessaria, senza pericolo di incorrere in sovradosaggio. Al frutto della Morinda citrifolia vengono attribuite proprietà purificanti e depurative, rinforzanti del sistema immunitario, antiossidanti, antiradicaliche, antielmintiche. Pare che la Xeronina stimoli la produzione di endorfine endogene, il che spiegherebbe l'azione antidolorifica attribuita al Noni, mentre il contenuto di vitamina C e selenio agirebbe in sinergia per potenziare le difese immunitarie e antiradicaliche. Si ipotizza anche un'azione di prevenzione contro i tumori, così come altri alimenti vegetali consigliati dagli esperti in questo campo; ma naturalmente su questa ipotesi è necessaria sempre molta cautela, e si spera che gli studi proseguano, per avere una eventuale conferma. Alla luce di queste considerazioni quindi, l'integrazione col frutto del Noni è consigliata per tutti, per mantenere il corpo in buona salute e per migliorare il benessere psicofisico. Il Noni può essere utile soprattutto in caso di abbassamento delle difese immunitarie, facilità a contrarre infezioni, malattie infettive croniche, algìe. A causa del suo sapore sgradevole, sarebbe difficile assumere il Noni al naturale, ma oggi è possibile reperirlo sotto forma di compresse o di succo aromatizzato, anche in associazione con altre piante che ne integrano le proprietà salutari, come l'Aloe vera barbadensis, che agisce in sinergia col Noni esaltando l'azione depurativa e disintossicante, aumentando le difese immunitarie, contrastando gli effetti dannosi dei radicali liberi. Dott.ssa Marina Multineddu |
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