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IL REISHI, FUNGO ORIENTALE DALLE STRAORDINARIE PROPRIETÀ SALUTARI



ReishiReishi è il nome giapponese attribuito al fungo Ganoderma lucidum, appartenente alla famiglia delle Polyporaceae, classe Basidiomiceti; è indicato sovente anche come Ganoderma pseudoboletus o Polyporus lucidus.
Questo fungo è tipico della fitoterapia tradizionale giapponese, venerato quasi come una divinità per le sue eccezionali proprietà medicinali; caratteristico anche della fitoterapia cinese e ritenuto certamente fra i rimedi più noti della medicina tradizionale, in Cina era chiamato Ling Zhi, o "Fungo dell'immortalità".

Il Ganoderma lucidum è un fungo che può vivere da parassita o da saprofita, poiché ha necessità, per vivere, di avere un substrato legnoso da cui trarre il suo nutrimento. Infatti, come tutti i funghi, è privo di clorofilla, per cui non è capace di utilizzare la luce del sole per metabolizzare le sostanze inorganiche presenti nel terreno e ricavare così il suo alimento e la sua energia, come fanno invece tutte le piante fornite di clorofilla.
In Europa e in Cina cresce come parassita su querce e castagni, ma anche su latifoglie o conifere, mentre nei paesi tropicali si riportano casi di sviluppo sulla palma da cocco e sulla palma areca.
Sono state messe a punto tecniche colturali, particolarmente in Giappone negli anni '70, che utilizzano substrati legnosi come supporto dei funghi (corpi fruttiferi o carpòfori), che in questo caso si comportano da saprofiti, poiché non si sviluppano a spese di un organismo vivo, come l'albero, ma su legno già parzialmente marcescente.

Reishi su tronco d'alberoIl fungo Reishi presenta uno spesso cappello spatoliforme semicircolare a ventaglio, di colore giallo-aranciato con superficie lucida e brillante che sembra smaltata, caratteristica da cui deriva appunto il nome specifico "lucidum".
Il nome di genere, Ganoderma, deriva dal greco ganòo = far brillare e derma = cute o cuticola, con analoga allusione alla lucentezza del corpo fruttifero.
Il cappello del fungo varia da 5 a 20 centimetri di diametro, è aggettante da un grosso gambo tozzo e bitorzoluto rosso-bruno di 15-30 centimetri, decentrato e disposto verticalmente od obliquamente rispetto alla pianta parassitata o al substrato; la superficie del cappello si presenta spesso zonata da molteplici striature concentriche, con un evidente margine giallo più chiaro; il colore con l'età scurisce e perde la lucentezza, assumendo un aspetto opaco e vellutato.
La consistenza dei tessuti del fungo, che ha sapore molto amaro e perciò non è commestibile come vivanda, varia nel tempo da carnosa e flessibile, a coriacea e in parte legnosa e rugginosa. I corpi fruttiferi talvolta sembrano emergere dal terreno, ma in realtà essi sono generalmente collegati a un albero, che può subire in alcuni casi anche notevoli danni, poiché, come abbiamo accennato, il fungo può vivere come parassita e crescere a spese delle sostanze nutritive della pianta, aggredendo e danneggiando la struttura del legno.

Il Reishi è usato da tempi remoti per le sue proprietà terapeutiche, utili in particolar modo per favorire le naturali difese immunitarie dell'organismo.
La sua azione antiossidante, immunostimolante e immunomodulante riequilibra e rinvigorisce il sistema immunitario, sollecitando una risposta endogena e ottimizzando le difese dell'organismo, mediante l'attivazione dei macrofagi, cellule immunitarie definite "natural killer", perché fagocitano (inglobano, ingeriscono e distruggono) gli agenti patogeni, e inoltre producono sostanze chiamate citochine, che a loro volta regolano i processi di immunosorveglianza e antitumorali.
Le citochine sono sostanze di diversa natura che assolvono varie funzioni; quella che interessa in questo contesto è la funzione delle citochine prodotte dal sistema immunitario, le linfochine o interleuchine, divise a loro volta in diversi gruppi, secondo la specifica funzione alla quale sono destinate, come il fattore di necrosi dei tumori o quello del controllo dei virus, azione svolta in particolare dagli interferoni, che inducono le cellule a resistere alle infezioni virali.
Un fitoterapico come il Reishi può quindi essere considerato un vero nutraceutico (cioè alimento-farmaco, da nutrizione + farmaceutica, con riferimento agli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana), in quanto riesce ad attivare la risposta immunitaria rafforzando in modo naturale le fisiologiche difese dell'organismo, anche mediante la produzione di citochine.

Solitamente il Reishi in condizioni di immunodeficienza sostiene l'organismo contro le infezioni, esaltandone le difese immunitarie; viceversa, nel caso delle malattie autoimmuni (come artrite reumatoide, lupus eritematoso, morbo di Crohn), nelle quali il sistema immunitario reagisce in modo spropositato e violento rispetto agli stimoli, il Reishi agisce attenuando efficacemente la reazione eccessiva, riconducendola a valori tollerabili.

ReishiNel fitocomplesso del Ganoderma lucidum sono stati isolati circa 400 composti attivi: fra essi segnaliamo polisaccaridi come i betaglucani, in grado di esplicare un forte stimolo immunologico; triterpeni come gli acidi ganoderici, dall'azione adattogena, antinfiammatoria e antiallergica; peptidi dalle proprietà antiallergiche e anti-ipertensive; sali minerali quali germanio organico, ferro, zinco, rame, manganese, magnesio, potassio, e vitamine del gruppo B, folina; adenosina, fondamentale in molti processi biochimici per il trasferimento dell'energia, che ha un effetto rilassante sulla muscolatura scheletrica e sul sistema nervoso centrale; 17 aminoacidi, inclusi tutti quelli essenziali; steroli che agiscono come precursori ormonali.

Il Reishi manifesta proprietà adattogene: è in grado di aiutare l'organismo nei periodi di maggiore stress psico-fisico, potenzia la memoria, agisce come antinfiammatorio e antidolorifico in caso di patologie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, e nelle patologie batteriche e virali tipiche dell'infanzia, come le infiammazioni e le infezioni dell'albero respiratorio, quali faringiti, bronchiti, otiti, e in particolare l'influenza e il raffreddore, per l'accresciuta produzione endogena di interferone, in grado di aumentare la resistenza ai virus.

Il Reishi si rivela utile anche nell'asma, per la presenza in quantità notevoli di germanio, che favorisce l'ossigenazione dei tessuti e del sangue.
Le proprietà antiallergiche si manifestano mediante il calo della produzione di istamine, il miglioramento dell'ossigenazione cellulare e la riduzione dell'infiammazione di pelle e mucose.

Fra le numerose proprietà salutari del Reishi si annovera anche la capacità di normalizzare il metabolismo lipidico e glucidico per regolare i livelli di colesterolo e glicemia, e come cardiotonico.

ReishiAnche nel campo dei tumori il Reishi sembra svolgere un'azione positiva, e numerosi studi sono in corso per valutarne l'efficacia nel mitigare gli effetti collaterali della chemioterapia, e per stabilire quanto il Ganoderma lucidum sia attivo come citotossico oncologico, nel bloccare l'angiogenesi dei tumori (formazione di vasi sanguigni che alimentano il tumore), e quale sia il suo ruolo nell'indurre l'apoptosi. Con questo termine si intende la morte programmata delle cellule: processi imperfetti di apoptosi riguardano numerose malattie, infatti, quando essa è eccessiva, può portare allo sviluppo di malattie degenerative come la malattia di Parkinson o il morbo di Alzheimer, mentre una apoptosi carente, al contrario, implica una crescita incontrollata di cellule, che può avere come conseguenza le neoplasie. Ne deriva quindi che il normale processo di apoptosi è uno dei meccanismi attraverso il quale l'organismo evita la formazione dei tumori, e quanto sia quindi di grande interesse scoprire quale ruolo possa svolgere il Reishi in questo vitale processo.

Il Reishi quindi è indicato come supporto per le difese dell'organismo, per favorire lo stato di benessere e di salute di tutti gli individui, a tutte le età, e in modo particolare degli anziani, nei quali aumenta l'energia vitale e le facoltà intellettive, contrastando la perdita di memoria.

Si ipotizza che l'azione benefica del Reishi sia da imputare alla sinergia dei suoi numerosi principi attivi, che, usati singolarmente, non produrrebbero gli stessi risultati, mentre in questo fungo la loro associazione potenzia ed esalta l'attività di ciascun componente. L'assunzione contemporanea di vitamina C migliora inoltre l'assimilazione del Reishi.

Non si sono evidenziati effetti collaterali relativi all'uso del Reishi, salvo lievi malesseri transitori nella fase iniziale del trattamento, come disturbi di stomaco, mal di testa, eritemi cutanei, imputabili all'azione detossificante attivata dal fungo.

Dott.ssa Marina Multineddu

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