ZAFFERANO: IL GUSTO DEL BENESSEREArticoli correlati: |
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![]() L'elevato contenuto in carotenoidi, crocetina, crocina e picrocrocina, conferisce a questa magica polvere gialla la virtù di antiossidante per antonomasia; i carotenoidi si legano ai radicali liberi e li neutralizzano innalzando così le difese immunitarie. Ciascun individuo produce ogni 24 ore circa 5 gr di scorie di radicali; con un piatto allo zafferano ne vengono giornalmente eliminate il 20%, con la vitamina C il 10% e con la vitamina E il 3%. Grazie ai numerosi principi attivi, questa spezia aumenta la secrezione della bile e dei succhi gastrici stimolando e favorendo così le funzioni digestive. Lo zafferano si ottiene dagli stimmi essiccati del fiore del Crocus sativus; le coltivazioni nei maggiori paesi produttori al mondo, India e Iran (e in Italia la Sardegna, ndr), vengono attuate senza ricorrere a fertilizzanti e pesticidi. Nella mitologia greca il dio Ermes utilizzava lo zafferano come afrodisiaco per risvegliare il desiderio e l'energia sessuale, questa spezia infatti, ha dimostrato di agire sulle ghiandole surrenali, stimolando la produzione di ormoni quali l'adrenalina e il cortisolo che tonificano la sfera sessuale. Pur regalando alle pietanze bontà e sapore, lo zafferano ha il grande pregio di non aggiungere grassi e di fornire pochissime calorie, infatti l'apporto calorico di questa spezia è praticamente nullo: 1 bustina da 15 gr è pari a 0,4 kcal, per questo sempre più spesso lo zafferano viene utilizzato nelle diete alimentari. La medicina cinese e la moderna fitoterapia usano lo zafferano per le sue proprietà disintossicanti; gli effetti depurativi e antinfiammatori sono sfruttati anche dalla medicina indiana che prevede questa spezia in molti piatti allo scopo di favorire la digestione e prevenire le infezioni intestinali. Lo zafferano dà il meglio di sé in piatti a base di riso, crostacei e frutti di mare, carni bianche in umido come pollame coniglio e vitello. È indicato anche per esaltare condimenti di verdure dal gusto più tenue, come quelli con le zucchine o il radicchio di Treviso. Ne basta infine un pizzico nell'impasto di dolci lievitati, in biscotti, creme o gelati. Elena Leone - Dietista |
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