PARTENIO: UN AIUTO PER L'EMICRANIAArticoli correlati: |
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Il Partenio è una pianta erbacea simile nell'aspetto alla comune Camomilla e al Crisantemo, e come queste appartiene alle Compositae (o Asteracee), famiglia di piante ricchissima di specie officinali, caratterizzata dalla presenza di sostanze chiamate sesquiterpeni, considerati veri e propri indicatori tipici di questa famiglia. Botanicamente, il Partenio oggi è classificato come Tanacetum parthenium, ma è conosciuto anche con il nome di Chrysanthemum parthenium. L'utilizzo tradizionale del PartenioL'utilizzo a scopo medicinale del Partenio è antichissimo. Infatti sono stati rinvenuti reperti negli scavi di villaggi neolitici del Caucaso, mentre nell'area del Mediterraneo troviamo osservazioni sulle proprietà del Partenio in numerosi autori greci e latini, quali Plinio nella sua Naturalis Historia, e Dioscoride nel De Materia Medica. Nell'antichità questa pianta era conosciuta ed utilizzata soprattutto per alleviare i dolori mestruali: la sua etimologia infatti rivela questo uso, poiché il nome della specie parthènion deriva dal greco pàrthenos, che significa fanciulla, vergine. Il nome Tanaceto viene fatto derivare dal greco tànaos = lungo e akéomai = io guarisco, mentre nel latino medievale la parola tanasìa sembra derivare dal greco athanasìa = immortalità (da non confondere con eutanasia = buona morte), e probabilmente da questo derivava l'usanza di mettere rametti di Tanacetum vulgare nel sudario dei morti, forse per garantir loro una qualche immortalità. Ma già nell'Inghilterra del XVII secolo c'era chi riconosceva alla pianta una buona efficacia "per tutti i dolori del capo", anticipando i risultati degli studi più recenti, risalenti agli anni settanta, che dimostrano l'attività del Partenio contro l'emicrania. Una sperimentazione, realizzata con metodi scientifici moderni presso la City of London Migraine Clinic, diede i primi esiti incoraggianti, poi confermati da successive ricerche. Nel 1988 i risultati positivi ottenuti da questi studi furono pubblicati sulla prestigiosa rivista medica Lancet (Lancet, 1988 Jul 23;2(8604):189-92), evidenziando come il Partenio contribuisca a migliorare la sindrome emicranica, anche se non la guarisce; infatti a fine trattamento il problema si ripresenta. I benefici della pianta quindi necessitano di un'assunzione costante, per cui si consiglia a chi soffre di emicrania un uso preventivo per periodi abbastanza lunghi. Tuttavia, poiché ancora non ci sono studi sufficienti sull'innocuità a lungo termine, l'assunzione non può essere effettuata per un tempo indefinito. Le conferme scientifiche delle proprietà del PartenioRecenti ricerche, per la maggior parte anglosassoni, hanno evidenziato una notevole attività nei confronti delle emicranie, in particolar modo quelle definite vasomotorie, nelle quali si ha un'alternanza di stimoli sui vasi sanguigni che determina una vasocostrizione e una successiva vasodilatazione. Questo provoca una deformazione delle pareti dei vasi stessi, che vanno così a premere sulle terminazioni nervose vicine, innescando il dolore, che può diventare sempre più lancinante a causa della concomitante produzione di mediatori che potenziano il segnale doloroso. Gli elementi della pianta che contengono i principi attivi sono le parti aeree, in particolar modo le foglie, il cui periodo balsamico, in cui la concentrazione di sostanze officinali attive è massima, è poco prima della fioritura. Le sostanze principali contenute nel Partenio sono i flavonoidi, i sesquiterpeni, i polifenoli. Fra questi i più importanti per l'attività medicinale della pianta sono i Sesquiterpeni Lattonici e in particolare il Partenolide, dimostratosi il principio attivo di riferimento, la cui concentrazione può servire per il controllo di qualità della pianta e per la sua titolazione. Una prima raccolta di dati ha verificato e confermato le proprietà spasmolitiche di alcuni Sesquiterpeni contenuti nel Partenio; queste sostanze hanno la capacità di ridurre la contrazione della muscolatura liscia e la sua eccitabilità. Questo spiega perché la pianta agisca sia a livello dell'apparato ginecologico, sia sui vasi sanguigni: infatti sia le pareti uterine che quelle dei vasi sono formate da muscolatura liscia, che è proprio quella che risponde all'azione di questa pianta. Sono quindi spiegati e confermati sia l'utilizzo antico che quello più moderno del Partenio, utile quindi per la dismenorrea e contro l'emicrania. Negli studi condotti sull'emicrania sono state evidenziate anche proprietà ipotensive, antispasmodiche a livello del tratto digestivo, sempre per l'azione sulla muscolatura liscia. Si avrebbe anche come conseguenza un blando effetto tranquillante che faciliterebbe il sonno, se la pianta viene assunta la sera. La sua azione antinfiammatoria ha anche un buon effetto lenitivo a livello dei dolori articolari, inclusi quelli derivanti dall'artrite reumatoide. L'abbinamento con altre piante antinfiammatorie, come ad esempio l'Artiglio del diavolo, è consigliabile per aumentare il campo d'azione del Partenio e potenziare la sua azione antinfiammatoria. Per la sua azione emmenagoga ne è sconsigliato l'uso in gravidanza, allattamento e nell'infanzia. Anche l'usanza di masticare le foglie fresche è da sconsigliare, poiché può provocare ulcerazioni della mucosa della bocca e irritazione gastrica. La somministrazione della pianta è inoltre controindicata in quei soggetti che presentano allergie alle piante della famiglia delle Asteracee, e durante terapie anticoagulanti. Dott.ssa Marina Multineddu |
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