La
droga è costituita dalle radici secondarie dell'Harpagophytum procumbens (Burch) DC. (fam. Pedaliaceae), pianta erbacea che cresce spontanea nel deserto del Kalahari. Il nome del genere deriva dal greco "harpago" (=rampino), e allude ai frutti provvisti di uncini che si agganciano alle zampe degli animali, diffondendone, in tal modo, i semi. La radice della pianta è formata da un fittone, denominato radice primaria, che penetra verticalmente nel terreno, e da radici secondarie che si disperdono per un raggio di circa 1,5 metri intorno alla pianta.
Proprietà e Indicazioni
L'Artiglio del diavolo è antinfiammatorio,
analgesico, antireumatico.
È quindi indicato in caso di reumatismo cronico, artrite reumatoide, osteoartrosi a differente localizzazione (
coxartrosi,
gonartrosi, artrosi cervicale), dolori articolari in genere, tendiniti, nevriti su base traumatica. Le proprietà analgesiche e antinfiammatorie della pianta sono state ampiamente confermate da studi recenti. L'attività della droga viene spesso riferita al suo principale composto, l'arpagoside; tuttavia, come per la maggior parte delle droghe, la somministrazione del singolo principio attivo non riproduce esattamente l'attività osservata con il fitocomplesso "in toto".
Precauzioni d'uso
Per la sua azione
amaro-
tonica è consigliabile assumere l'Artiglio del diavolo a stomaco pieno, se si hanno infiammazioni della mucosa dello stomaco e, come tutti gli amari, deve essere evitato in caso di
ulcera. L'uso è sconsigliato anche in caso di assunzione di farmaci anticoagulanti, e in gravidanza.