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L'HERPES LABIALE: UN FASTIDIOSO PROBLEMA



Il virus dell'herpes simplex
Il virus dell'herpes simplex
Questo mese vorrei parlare di un disturbo che affligge molte persone, spesso in più occasioni della vita, e può provocare molto fastidio e disagio, più che una sofferenza vera e propria: l'Herpes labiale, comunemente definito "febbre" labiale, poiché si manifesta generalmente con un senso di calore in un punto arrossato sul margine delle labbra, dove si formeranno numerose vescicolette, confluenti in un unica lesione caratteristica. Vedremo quindi come la fitoterapia può, anche in questo frangente, venirci in aiuto.


Cos'è l'Herpes



L'Herpes (il cui nome deriva dal greco hèrpein = strisciare, forse per l'aspetto che assume la pelle, con le bolle crostose tipiche, che la fanno assomigliare a quella squamosa dei serpenti) è una malattia di origine virale, causata cioè da virus, microrganismi unicellulari costituiti da una membrana che avvolge del materiale genetico (gli ormai famosi DNA e RNA), che necessitano di altre cellule viventi per poter vivere e riprodursi. I virus infettano quindi altri organismi viventi e si annidano proprio all'interno delle loro cellule, dove si riproducono distruggendole nel momento della loro diffusione verso altre cellule ancora integre, che aggrediranno per continuare la loro replicazione.

Vi sono diverse forme di Herpes, che hanno differente localizzazione e gravità, come l'Herpes simplex e l'Herpes Zoster (o fuoco di S. Antonio); hanno entrambe genesi virale, ma presentano differenze sostanziali per quanto concerne l'agente virale, il decorso della malattia, la sua gravità e la localizzazione delle lesioni nell'organismo umano.

In questo contesto ci limitiamo a descrivere solo il primo tipo, l'Herpes simplex, causato dall'Herpes virus hominis. Questo virus a sua volta si presenta in due varietà, che si differenziano per la sede delle lesioni: uno causa le caratteristiche lesioni vescicolari alle labbra o alle mucose della bocca (e su questo ci soffermeremo), l'altro tipo generalmente provoca più facilmente lesioni alle mucose genitali e colme di liquido sieroso chiaro, che successivamente diventa purulento, quindi le vescicole si rompono e poi si seccano, assumendo un aspetto crostoso, simile alle lesioni provocate dalla varicella, e che raramente danno esiti cicatriziali. L'Herpes simplex, chiamato anche "febbre labiale" proprio per la sua caratteristica localizzazione sul margine della bocca, può dare episodi recidivanti, che possono essere scatenati da vari fattori, che tra breve esamineremo.

L'ingresso del virus nell'organismo può avvenire attraverso varie vie: la via aerea è la più frequente, ma è possibile anche il contagio per contatto diretto (bacio), e anche per via sessuale, oltre alla trasmissione del virus dell'Herpes genitale durante il parto, dalla madre infetta al nascituro.

La fase più contagiosa è quella dell'eruzione vescicolosa. In questa fase quindi è necessaria la massima cautela per evitare di trasmettere l'infezione ad altri, tramite l'osservanza di semplici norme igieniche preventive, sia per chi è già affetto dalla malattia, sia per chi gli sta vicino.

Durante la fase attiva dell'infezione, quando cioè le vescicole sono ancora presenti, si raccomanda di tenere le lesioni sempre pulite ed asciutte, anche per evitare sovrapposizioni batteriche che potrebbero aggravare la sintomatologia; bisogna lavarsi spesso le mani ed evitare di toccare le lesioni, per scongiurare il rischio di trasportare il virus in altre zone del corpo, come i lati del naso e la mucosa nasale, le guance, il palato e gli occhi.

Come combattere l'Herpes con la fitoterapia



E' bene non utilizzare stick per labbra, che verrebbero contaminati e potrebbero costituire in seguito causa di reinfezione. Si possono applicare invece, direttamente con la punta delle dita ben lavate (che andranno poi rilavate!), piccole quantità di Burro di Karitè, oppure Olio di Karitè, o gel di Aloe vera, o anche unguento Tepezcohuite (Mimosa tenuiflora), sulle crosticine che "tirano", per evitare che esse si spacchino e la pelle si fessuri e sanguini, e per favorire la cicatrizzazione.

Bisogna logicamente fare attenzione a non contaminare le creme toccandole con le mani infettate dal virus, e comunque è sempre buona norma, specialmente quando si prelevano creme da confezioni in vasetto, farlo con le mani sempre pulitissime, o con una palettina.
Mi sembra superfluo raccomandare di evitare le effusioni con altre persone, per non contagiarle.

Una volta che il virus è penetrato nell'organismo, al primo contatto la caratteristica eruzione può anche non manifestarsi, ma il virus va ad annidarsi all'interno di alcune strutture nervose chiamate "gangli" (la seconda g si legge con suono duro, come in glicine), situate ai lati della colonna vertebrale, dove i fasci di fibre nervose che partono dal midollo spinale fuoriescono dai fori delle vertebre.

I virus annidati nei gangli spinali restano silenti, come se fossero "in letargo", fino a che non si manifestino le condizioni che favoriscono la loro virulenza, cioè la capacità di divenire aggressivi, e il riaffiorare dai gangli verso la pelle o le mucose.
Alcuni pensano che il nome Herpes (vi ricordo l'etimologia dal greco hèrpein = strisciare), derivi proprio da questo "strisciare, progredire" del virus verso la sede in cui provocherà la malattia con le caratteristiche vescicole.

Vi sono dei fattori scatenanti che causano una diminuzione delle difese immunitarie dell'organismo ospite: fattori molto diversi e quindi aspecifici, come episodi febbrili, raffreddore, influenza, disturbi digestivi, ma anche particolari alimenti, intensa esposizione al sole (specie all'inizio della stagione estiva) o al freddo improvviso, stress emotivi, e nelle giovani donne talvolta anche il ciclo mestruale.
Sembra che in queste particolari situazioni il sistema immunitario non abbia più la forza di opporre resistenza al virus latente, che diventa così in grado di manifestarsi con la tipica lesione.

Proprio il fatto che le cause scatenanti non sono specifiche, ci deve far pensare che sia importante il "terreno" su cui il virus attecchisce: è perciò fondamentale agire rinforzando le difese immunitarie dell'organismo, per evitare che il virus acquisti virulenza.
La fitoterapia ci può aiutare con piante come l'Echinacea, l'Eleuterococco e l'Uncaria, che hanno proprio la capacità di stimolare le difese immunitarie, e possono essere utilizzate quando se ne ravvisi la necessità, specie come prevenzione.

Una volta però che la lesione inizia a manifestarsi, è importantissimo cercare immediatamente di bloccarla ai primi sintomi.
Chi è soggetto di frequente al manifestarsi dell'Herpes labiale sa bene che i primi "pizzicorini" sul margine della bocca e qualche lieve rossore e piccolo bruciore sono il preludio all'eruzione delle vescicole.
Anche in questa fase le piante ci possono soccorrere, e infatti se si utilizza immediatamente l'olio essenziale di Melaleuca alternifolia , o Tea Tree oil, utilizzando un batuffolino di cotone o garza, o un cotton-fioc, o la punta delle dita (ormai lo sappiamo: pulitissime!) più volte al giorno, è possibile bloccare l'eruzione delle vescicole, che spesso si riducono alla comparsa di un'unica piccolissima vescicoletta, che velocemente si asciuga e forma solo una crosticina quasi puntiforme, che cade spontaneamente in breve tempo. Più precoce è l'intervento, migliori sono i risultati.

Se si interviene in ritardo la lesione si manifesta in modo più esteso, anche se con minore gravità, e il decorso verso la sua scomparsa è comunque accelerato.
Sarebbe bene quindi avere sempre a disposizione il Tea Tree oil, per poter intervenire precocemente e cercare così di bloccare la comparsa di questo fastidioso malanno.

Dott.ssa Marina Multineddu

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