IL LINO 15-09-2008 (Aggiornato 30-11-2023) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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Caratteristiche, storia e coltivazione del LinoIl Lino, Linum usitatissimum, è una pianta erbacea annuale dalla probabile origine mediorientale, di colore verde intenso con caratteristici e delicati fiori azzurri, la cui coltivazione risale sicuramente a tempi remotissimi. Può essere definito una pianta senza tempo: si hanno prove della sua coltivazione nell'area Mediterranea risalenti a 6000 anni fa, quando gli uomini del Neolitico lo coltivavano per tesserne stoffe; tra le palafitte furono trovati manufatti di Lino e la tessitura con fibre di Lino (o con lana) è documentata dal ritrovamento di fusaiole e pesi da telaio. Anche Fenici, Babilonesi ed Egizi ne facevano uso: nelle tombe faraoniche dell'Alto Egitto sono state trovate mummie fasciate con bende di Lino, risalenti a quaranta secoli fa. La coltivazione del Lino per la sua fibra tessile era diffusissima fino a non molti anni fa, ma in seguito la coltivazione nell'America centro-meridionale del Cotone, più economico anche se meno pregiato, ne soppiantò in parte la diffusione. Oggi possiamo trovare il Lino diffuso in natura come subspontaneo, nei luoghi in cui veniva coltivato; questo significa che quando incontriamo la pianticella del Lino nella flora spontanea, non è la pianta selvatica originaria da cui è stata selezionata quella coltivata, ma è essa stessa la pianta sfuggita alla coltivazione che si è inselvatichita. Ai nostri giorni la coltivazione del Lino ha assunto nuovo impulso, non solo per la bellezza ed eleganza dei suoi filati, che si prestano per molteplici usi nei capi d'abbigliamento di alta qualità, per pregiate tele da arredamento, per tessuti da ricamo, ma anche per l'impiego salutistico dei suoi semi, da cui si estrae un olio dalle grandi proprietà salutari. Nella coltivazione del Lino si distinguono infatti varietà da fibra e varietà da olio; le prime producono piante alte fino a un metro, ovviamente per ottenere fibre più lunghe e preziose per la tessitura, mentre le migliori varietà da olio sono alte circa 60 cm, e producono semi dalle più spiccate proprietà officinali. L'olio di Lino è stato utilizzato anche nella preparazione di vernici, per il trattamento lucidante ed impermeabilizzante di legno, laterizi e stoffe, ma oggi l'evoluzione della chimica gli ha fatto perdere importanza anche nel settore industriale. Le proprietà salutari dell'olio di LinoL'olio di Lino rimane invece molto ricercato per le sue particolari proprietà salutari, in quanto è molto ricco di un importante acido grasso essenziale, l'acido alfa-linolenico, un precursore degli acidi grassi Omega 3, vitale per il nostro organismo e abbastanza raro negli alimenti di origine vegetale, tra i quali quindi il Lino costituisce una fonte apprezzabile (per approfondimenti si veda l'articolo dedicato agli acidi grassi della serie Omega). La varietà di Lino che costituisce l'ecotipo denominato Biomega è stata selezionata per la sua alta resa in olio, circa il 42%, che contiene un'altissima percentuale di acido alfa-linolenico, non meno del 50% degli acidi grassi presenti. L'olio di Lino più pregiato per l'uso salutistico si estrae dai semi interi tramite frangitura, e successiva pressione a freddo della pasta così ottenuta; il "panello" risultante dalla spremitura può essere utilizzato come mangime. I semi di Lino, dotati di un tegumento lucido color rosso-bruno, sono molto ricchi anche di mucillagini: messi a macerare nell'acqua producono una sostanza vischiosa che, ingerita con abbondante acqua, aiuta a migliorare le funzioni intestinali in quanto ha la capacità di idratare il contenuto intestinale, agendo anche da emolliente e lenitivo sulle mucose. L'uso di semi di Lino preventivamente idratati è indicato in caso di stipsi e infiammazioni intestinali, poiché non provoca assuefazione e la sua azione è molto delicata, tanto da essere consentita anche in gravidanza o nell'infanzia. Solo se si sospettano occlusioni intestinali o appendicite è bene evitarne l'uso, o chiedere eventualmente il parere del medico prima di utilizzare i semi di Lino. I cataplasmi di semi di Lino, applicati caldi (attenzione alle ustioni!) sul petto, possono dare giovamento in caso di tosse, catarro, raucedine, tracheite; inoltre possono essere utilizzati su foruncoli, bubboni o ascessi, per accelerarne la guarigione. Il Lino ha una grande rilevanza anche in cosmetica: l'olio estratto dai suoi semi è un ottimo nutriente, lucidante ed emolliente per i capelli, soprattutto quelli secchi e sfibrati, o danneggiati da tinture e permanenti, per la sua ricchezza in acidi grassi essenziali, principalmente il prezioso acido linolenico che, come abbiamo detto, è un precursore degli importanti acidi grassi Omega 3. L'olio di Lino è utilizzato infatti per produrre ottimi balsami e creme ristrutturanti per capelli, che vengono così abbelliti e protetti in tutta la loro lunghezza, rendendo la capigliatura morbida, setosa e particolarmente lucida. Anche le mucillagini del Lino hanno una funzione protettiva dei capelli, in quanto esse avvolgono ciascun capello come una guaina che protegge i capelli deboli, secchi e danneggiati, conferendo anche una naturale freschezza al cuoio capelluto. Il Lino quindi si dimostra un valido alleato delle chiome femminili e, perché no, anche maschili, poiché dona brillantezza, volume e morbidezza con la sua azione idratante, nutriente e protettiva. Dott.ssa Marina Multineddu |
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