AFFRONTARE LA STITICHEZZA CON I LASSATIVI NATURALI 15-09-2022 - Dott.ssa Marina Multineddu |
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Cos'è la stitichezza? La stitichezza, o stipsi (dal greco stipsis= restringimento), è un diffusissimo disturbo che si può manifestare a tutte le età, dai bambini in tenera età, ai ragazzi, agli adulti, e anche, piuttosto spesso, in età avanzata. La stitichezza consiste in un ritardo, più o meno accentuato, nell'evacuazione del bolo fecale, rispetto al ritmo con cui essa si verifica normalmente e fisiologicamente (1 - 2 evacuazioni nelle 24 ore), ma comunque almeno inferiore alle 3 evacuazioni alla settimana con feci dure che comportano difficoltà nell'evacuare, e talora con complicanze che possono sfociare nella formazione di ragadi anali o di emorroidi. Tralasciando i casi patologici di stretta pertinenza medica, la stitichezza può avere diverse cause, come l'alimentazione priva o povera di fibre, la scarsità di liquidi consumati nelle 24 ore come acqua, tè, succhi, ma anche sotto forma di minestre, minestroni, verdura, frutta, ricchi di acqua e di fibre. Anche la vita sedentaria è una delle cause che comportano stipsi, poiché induce atonia delle pareti intestinali, mentre una regolare attività fisica tonifica i muscoli dell'addome e quelli del pavimento pelvico, influendo positivamente sulla motilità intestinale e sull'efficienza della defecazione. Può causare stitichezza inoltre una inibizione psichica, in rapporto a convenienze sociali, che costringono a rinviare il bisogno immediato di defecazione. A volte possono indurre stipsi certi trattamenti farmacologici, specie negli anziani, fra i quali è più frequente il loro uso. Talvolta alcuni disturbi digestivi correlati alla motilità della secrezione gastrica, alla funzionalità epato-biliare, e gli stati dispeptici, possono costituire un fattore aggravante della stitichezza. Quale stile di vita adottare per combattere la stitichezza? Alla luce di quanto esposto è facile intuire che, in presenza di stitichezza, la prima variazione che dovremo introdurre nel nostro stile di vita sarà quello di ingerire ogni giorno una sufficiente quantità di acqua, circa un litro e mezzo, accompagnata da una adeguata quota di fibre alimentari, cioè quella parte di sostanze vegetali contenute negli alimenti, che l'organismo non è in grado di digerire e assimilare per l'assenza degli enzimi specifici, ma che nel lume intestinale esplicano una somma di effetti positivi indispensabili al buon funzionamento dell'apparato enterico. L'alimentazione quotidiana dovrà comprendere fibre solubili e insolubili. Le fibre solubili sono quelle che, ingerite con una adeguata quantità di acqua, formano una massa gelatinosa ricca di acqua, che aiuta a idratare le feci rendendole più morbide e facili da evacuare, e contribuendo ad aumentare il volume fecale. Sono fibre solubili la pectina, le mucillagini, le gomme; fra esse si annovera l'Inulina, la cui caratteristica peculiare, oltre a favorire la fisiologica funzionalità intestinale, è quella di agire da Prebiotico, supportando l'equilibrio della flora batterica intestinale e ampliando la quota di Bifidobatteri del microbiota, inducendo perciò una favorevole eubiosi. Le fibre insolubili, come la cellulosa e la lignina, contenute nei cereali integrali, crusca di grano, legumi, frutta secca, verdura a foglia verde, ecc. formano una massa voluminosa che assorbe grandi quantità di acqua favorendo sensibilmente l'aumento della massa fecale, che contribuisce alla distensione delle pareti intestinali amplificando fisiologicamente la peristalsi e facilitando così un rapido transito intestinale. Entrambi i tipi di fibre sono importanti e indispensabili, e devono essere introdotte quotidianamente nell'alimentazione nella misura di 25-30 grammi al giorno, in un rapporto di 3/1 rispettivamente fra fibre solubili e insolubili. L'azione delle fibre non si limita a migliorare le funzioni intestinali, ma esercita anche un'azione protettiva contro i tumori del colon, agendo come supporto al sistema immunitario intestinale, riducendo l'assorbimento di colesterolo e di zuccheri, producendo di conseguenza un effetto regolatore sui loro livelli ematici. E' doveroso precisare che un consumo improprio ed eccessivo di fibre può avere controindicazioni in presenza di infiammazioni della mucosa intestinale, o di malassorbimento, causando talvolta gonfiori e flatulenze (soprattutto legumi, cavoli, carciofi). Quali sono i lassativi naturali più efficaci per combattere la stitichezza? Fatte tutte queste considerazioni, se non riusciamo a eliminare le abitudini alimentari errate e a seguire uno stile di vita più corretto, sarà opportuno allora ricorrere all'uso dei lassativi vegetali, scegliendo di volta in volta, a seconda del problema, della sua cronicità, dell'età del soggetto, di eventuali altri disturbi, o di situazioni particolari come gravidanza o allattamento, il rimedio più appropriato, con l'aiuto di un erborista-fitoterapeuta esperto, con preparazione universitaria, che possa proporre la soluzione più adeguata. In caso di stitichezza leggera e allo stato iniziale, e nei soggetti fragili come bambini e anziani, gestanti e nutrici durante l'allattamento, è bene evitare di ricorrere ai lassativi drastici (antrachinonici), che potrebbero essere troppo violenti e col tempo indurre precocemente assuefazione ai lassativi, con riduzione della loro efficacia. In questi casi si può beneficiare di rimedi molto delicati e non irritanti, come l'olio di Mandorle dolci per uso alimentare, dalle proprietà emollienti utili per favorire il fisiologico transito intestinale, adatto specialmente per bambini, gestanti e anziani; oppure si può ricorrere a piante ricche di mucillagini, come Malva, Altea, semi di Lino e di Psillio, che formano nel lume intestinale un gel ricco di acqua, idratante ed emolliente. Agar-agar Sarà conveniente inoltre associare, specie in presenza di emorroidi, piante che agiscano migliorando la funzionalità del microcircolo venoso a livello locale, come Rusco, Ippocastano, Meliloto, Amamelide, Centella asiatica, ecc., che rinforzano le pareti del plesso emorroidario, le rendono più toniche ed elastiche, contribuendo a ridurre la lassità delle pareti venose che ne favorisce la dilatazione causando la comparsa di emorroidi. In presenza di una ragade anale, è assolutamente indispensabile evitare episodi anche saltuari di stipsi, che potrebbero portare ad una recrudescenza della lesione, che col tempo non riuscirebbe più a cicatrizzarsi, inducendo una probabile esigenza di ricorrere a un intervento chirurgico, per poter risolvere definitivamente il problema. Avena E' molto utile l'assunzione di Probiotici, i cosiddetti fermenti lattici, e di fibre Prebiotiche (frutto-oligo-saccaridi) come l'Inulina, che agevolano l'equilibrio della flora batterica intestinale (microbiota), aumentandone la ricchezza specifica di batteri colonizzatori come i Bifidobacteria (microbioma), e inducendo l'eubiosi intestinale, che ne influenza favorevolmente la funzionalità, e contribuisce a evitarne le alterazioni, come il colon irritabile, la permeabilità intestinale (Leaky Gut Syndrome) che può indurre intolleranze alimentari e aumento anomalo della risposta immunitaria (patologie autoimmuni), o altre patologie infiammatorie intestinali. Una strategia complementare per contrastare la stipsi è quella di intervenire con piante coleretiche e colagoghe, che stimolano la funzionalità epatica, come Carciofo, Rosmarino, Tarassaco, Boldo, Rabarbaro, per aumentare la produzione di bile fluida e abbondante, che agirà indirettamente da lassativo naturale (purché non sia stata accertata la presenza di calcoli biliari). L'associazione con piante carminative come Finocchio, Anice verde, Cardamomo, Carvi, Coriandolo, Zenzero, ecc. contribuisce a limitare la formazione e il ristagno di gas a livello gastrointestinale, favorendone l'eliminazione e scongiurando fastidiosi e antiestetici gonfiori addominali e coliche gassose. Senna Inoltre essi sono controindicati in caso di gravidanza (per non indurre contrazioni uterine) e allattamento (per non trasmettere attraverso il latte lo stimolo lassativo anche al bimbo), nei bambini sotto i 12 anni di età, in caso di malattie infiammatorie intestinali acute (colite ulcerosa, enterocolite, appendicite, morbo di Crohn), dolori addominali di origine sconosciuta, nelle occlusioni intestinali acute. Quando vi sia ormai una grave assuefazione a dosaggi troppo elevati e frequenti di antrachinoni, si può rimediare associando alle piante antrachinoniche utilizzate abitualmente le piante contenenti mucillagini e quelle colagoghe e coleretiche, oltre che carminative, procedendo a una riduzione graduale dei lassativi drastici, con l'aumento contestuale e progressivo di quelli più delicati, ma molto lentamente, così da rieducare l'intestino ad una funzione più fisiologica. Tutte le piante lassative appena illustrate possono essere assunte, a seconda dei casi, sotto forma di tisana, o di prodotti già pronti in compresse, gocce, polvere, cubetti masticabili, sciroppi, delle quali esistono le più diverse formulazioni, adatte a tutti i casi che abbiamo trattato: saranno l'abilità e l'esperienza dell'erborista-fitoterapeuta a individuare e consigliare il prodotto più adatto per ogni caso specifico. Dott.ssa Marina Multineddu |
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