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LA MIRRA NELLA FITOTERAPIA E NELLA COSMESI NATURALE



Caratteristiche e utilizzi tradizionali della Mirra



Commiphora myrrha
Commiphora myrrha
La Mirra è una gommoresina aromatica secreta da piccoli alberi o arbusti del genere Commiphora, appartenente alla famiglia delle Burseraceae. Tutte le specie di questa famiglia sono caratterizzate dalla presenza, nei fusti, di canali o cavità resinifere, che secernono naturalmente dalle screpolature della sottile corteccia, o tramite incisioni espressamente praticate dall'uomo, abbondanti sostanze aromatiche resinose di varia natura.

Il genere Commiphora annovera circa 90 specie originarie dell'Africa, del Madagascar, dell'Arabia e delle Indie Occidentali; fra esse, alcune, come Commiphora myrrha, C. opobalsamum, C. simplicifolia, C. schimperi, producono la Mirra; altre, come Commiphora africana, C. erythraea var. glabrescens, C. hildebrandi, C. mukul, secernono le gommoresine aromatiche chiamate Bdellio, e Bissabol, o Opoponax.

La specie più usata per produrre la Mirra è la Commiphora myrrha, un piccolo alberello o arbusto alto circa 3 metri, molto spinoso, con foglie trilobate e piccoli fiori bianchi, che alla fine dell'estate mostra, sul tronco e sui rami più robusti, numerosi noduli che, fissurandosi, lasciano colare spontaneamente un liquido giallognolo resinoso in forma di piccoli granuli, che a contatto con l'aria solidificano.

Raccolta della Mirra
Raccolta della Mirra
Il termine Mirra deriva dal latino murra o myrra, a sua volta derivato dal greco, ed entrambi originati dalla radice semitica "mrr", che significa amaro.
La Mirra ha in effetti un sapore piuttosto amaro, presenta un odore caratteristico, aromatico e gradevole, e un colore paglierino dorato che si origina quando la resina, al contatto con l'aria, solidifica in forma di "lacrime", o granuli, o in piccoli pezzi fragili e irregolari, di aspetto semitrasparente, che poi essiccandosi assumono una colorazione che vira verso il nocciola-rossiccio traslucido.

La Mirra è citata nella tradizione cristiana come uno dei doni portati dai Re Magi, a significare quanto, nell'antichità, fosse considerata una delle più preziose sostanze di origine vegetale, insieme all'Incenso. La loro storia infatti decorre parallelamente ed entrambe le resine erano conosciute nell'antico Egitto, dove erano utilizzate per l'imbalsamazione dei defunti: erano fra gli ingredienti del kyphi, un profumo utilizzato anche dai vivi a scopo di seduzione.

Nella Bibbia si afferma che la Mirra fosse presente nell'olio santo per le unzioni, a conferma che l'uso di queste resine aromatiche fosse noto fin dall'antichità, anche in relazione al loro impiego per fumigazioni purificatrici e disinfettanti degli ambienti, e per l'uso liturgico nella religione cristiana e in quella greco-ortodossa.

Anche nel rito ebraico la Mirra era la sostanza profumata più preziosa da utilizzarsi nella liturgia, e doveva essere quella più fine e pregiata, che si raccoglie in piccole gocciole che colano spontaneamente dalle screpolature naturali dell'albero.
Le donne dei re Persiani usavano la Mirra per profumarsi, e della fragranza della Mirra dovevano essere impregnate anche le vesti reali.
In Grecia la Mirra era largamente adoperata, tanto che era consuetudine mescolarla al vino.

Nella mitologia, l'origine della pianta è legata a Mirra, figlia del re di Cipro e madre di Adone, il dio della bellezza, tramutata nell'albero della Mirra da Afrodite.
Queste storiche tradizioni testimoniano come questa preziosissima resina vegetale fosse conosciuta fin da tempi antichissimi, e quanto fosse tenuta in grande considerazione e ritenuta molto preziosa e rara.

Proprietà fitoterapiche e cosmetiche della Mirra



Mirra
Grani di Mirra
La Mirra era usata nella medicina tradizionale come disinfettante intestinale, carminativo, espettorante, disinfettante urinario, ma queste proprietà necessitano ancora di moderni studi che le confermino o le smentiscano.
La Mirra è una gommoresina contenente oli eterei, gomme, resine, e sesquiterpeni dall'azione analgesica molto energica, che recenti studi effettuati dal docente universitario Piero Dolara, e pubblicati sulla rivista scientifica Nature, hanno confermato.

Attualmente, le sono riconosciute proprietà disinfettanti, antinfiammatorie e anestetiche, sfruttate per realizzare prodotti fitoterapici utili per contrastare le infiammazioni della bocca e della gola, come stomatiti, afte, gengiviti, piorrea, ulcerazioni, tonsilliti, sotto forma di compresse da sciogliere in bocca, tinture, estratti idroalcolici, collutori, dentifrici. Come tintura, la Mirra può essere utilizzata anche per la medicazione di abrasioni, piccole ferite, foruncoli, e per l'acne. La Mirra è tuttora utilizzata anche per produrre profumi, bagnoschiuma, creme per il corpo e cosmetici dalla gradevole e caratteristica profumazione di tipo orientale.

Dott.ssa Marina Multineddu

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