La Mirra è il prodotto della secrezione di piccoli alberi o arbusti del genere Commiphora, appartenente alla famiglia delle Burseraceae. Tutte le piante di questa famiglia sono abbondantemente dotate di speciali canali o cavità resinifere, nelle quali si raccolgono speciali sostanze oleose che solidificano all'aria in forma di piccole gocce, dette "lacrime".
Le specie produttrici di Mirra più rappresentative sono Commiphora myrrha, C. opobalsamum, C. simplicifolia, C. schimperi, originarie dell'Africa, del Madagascar, dell'Arabia e delle Indie Occidentali.
Il termine Mirra deriva dal latino "murra" o "myrra", a sua volta derivato dal greco, entrambe originate dalla radice semitica "mrr", che significa "amaro".
In effetti la Mirra ha un sapore piuttosto amaro, emana un odore caratteristico, aromatico e gradevole, ha un colore paglierino dorato che si origina quando la resina, al contatto con l'aria, solidifica in forma di "lacrime", o in granuli, o in piccoli pezzi fragili e irregolari, di aspetto semitrasparente, che poi, essiccandosi, assumono una colorazione che vira verso il nocciola-rossiccio traslucido.
Anticamente, la Mirra rappresentava un prodotto vegetale fra i più preziosi: secondo la tradizione cristiana costituì infatti, insieme all'
Incenso, uno dei tre doni portati dai Re Magi; inoltre, fra le popolazioni persiane era costume profumare le vesti reali impregnandole con la Mirra, e nell'antico Egitto la Mirra, insieme all'Incenso, era adoperata nel processo di imbalsamazione dei morti, per la sua azione disinfettante.
Nella Bibbia si afferma che fosse presente nell'olio santo per le unzioni, a conferma che l'uso di questa resina aromatica fosse nota fin dall'antichità, anche in relazione al loro impiego per fumigazioni e per l'uso liturgico nella religione cristiana, ebraica e greco-ortodossa.
Proprietà e Indicazioni
La Mirra è una gommoresina contenente oli eterei, gomme, resine, e sesquiterpeni dall'azione
analgesica molto energica, che recenti studi effettuati dal docente universitario Piero Dolara, pubblicati sulla rivista scientifica Nature, hanno confermato.
Attualmente le vengono riconosciute proprietà disinfettanti, antinfiammatorie e anestetiche, sfruttate per realizzare prodotti fitoterapici utili per contrastare le infiammazioni della bocca e della gola, come stomatiti,
afte, gengiviti, piorrea,
ulcerazioni, tonsilliti, sotto forma di compresse da sciogliere in bocca, tinture, estratti idroalcolici, collutori, dentifrici.
Come tintura, la Mirra può essere utilizzata anche per la medicazione di abrasioni, piccole ferite, foruncoli, e per l'acne.
La Mirra è tuttora utilizzata anche per produrre profumi, bagnoschiuma, creme per il corpo e cosmetici dalla gradevole e caratteristica profumazione di tipo orientale.