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Boswellia - Incenso

Boswellia - Incenso
Al genere Boswellia appartengono diverse specie di piante, delle quali le più note per la produzione di incenso sono la Boswellia sacra e la Boswellia serrata, appartenenti alla famiglia delle Burseraceae, piante arboree dotate di canali resiniferi dai quali trasuda, lungo incisioni che l'uomo apporta al tronco, un succo resinoso bianco e lattiginoso che costituiscono l'Incenso, detto anche Frankincenso, o Olìbano, nome derivato probabilmente dall'arabo "al-lubàn" , che significa bianco.

Fina dall'antichità è noto l'uso di questa resine aromatiche per scopi curativi, per fumigazioni disinfettanti dell'ambiente, o per culti rituali pagani, finché col tempo esse divennero il simbolo dell'offerta in tutte le forme cerimoniali di culto religioso, come ancora oggi avviene nelle religioni cristiana e greco-ortodossa.

La Boswellia sacra è originaria della penisola Arabica e dell'Africa orientale, ed è rinomata per la produzione di un Olìbano di alta qualità chiamato "Beyo", dal particolare aroma resinoso e balsamico con note speziate, che favorisce la meditazione e dona una sensazione di benessere.
La Boswellia serrata cresce principalmente in India e Pakistan e produce una resina dall'aroma secco, legnoso e terroso, con note delicate e aspre, che induce serenità.

Le due piante hanno aspetto, accrescimento e proprietà simili, perciò nel seguito parleremo genericamente di Boswellia.
La Boswelia è un albero di medie dimensioni che solitamente non supera i 4-6 metri di altezza, con una chioma ampia e un grosso tronco molto ramificato, dalla corteccia color cenere che si sfalda in sottili scaglie dall'aspetto cartaceo.
Le grandi foglie composte sono caduche: l'albero va in "estivazione" perdendo le foglie e sospendendo le funzioni vitali nel periodo più caldo. I fiori, color bianco crema, profumati, sono riuniti in infiorescenze a grappolo dette racemi. Il frutto è una piccola drupa trìgona contenente tre semi cuoriformi.

La droga, cioè la parte di pianta contenente i principi attivi, è costituita dalla oleo-gommo-resina che si ottiene dall'incisione della corteccia; l'incisione non danneggia l'albero e l'essudato del tronco, a contatto con l'aria, indurisce lentamente formando delle perle, dette lacrime, che conservano il colore bianco crema e la trasparenza alabastrina tipica delle resine.

Ciascuna pianta può produrre fino ad 1 kg di resina all'anno, e può essere sfruttata per non più di 6-7 anni consecutivi. La frazione gommosa dell'essudato è costituita da polisaccardi solubili in acqua, quella resinosa è composta da una miscela di acidi boswellici, quella oleosa è costituita da oli essenziali.


Proprietà e Indicazioni



Attualmente, la Boswellia è utilizzata nella fitoterapia per le sue riconosciute proprietà espettoranti, broncodilatatorie, diaforetiche, ma soprattutto antinfiammatorie e antidolorifiche per i disturbi muscolo-scheletrici, come adiuvante per lenire le infiammazione osteoarticolari.

L'attività medicinale più importante riconosciuta è quella antinfiammatoria, attribuita agli acidi boswellici, che si ipotizza abbiano la capacità di inibire la biosintesi di alcune molecole enzimatiche, responsabili dell'instaurarsi di alcuni processi infiammatori e della distruzione del collagene; di conseguenza la Boswellia permette di ottenere una riduzione dell'infiammazione e di evitare il deterioramento delle strutture articolari.

L'azione antinfiammatoria non risulta gastrolesiva, poiché la Boswellia non interferisce con la produzione delle prostaglandine, come fanno gli antinfiammatori di sintesi (FANS), che inibiscono sia l'azione pro-infiammatoria esercitata dalle prostaglandine, sia quella protettiva che le stesse prostaglandine esercitano sulla mucosa gastrica.

L'utilizzo dell'estratto totale della pianta, cioè il fitocomplesso, si è dimostrato più efficace dei singoli principi attivi isolati, come avviene solitamente in fitoterapia, e il suo uso non ha mostrato, alle dosi raccomandate, effetti negativi, nemmeno per le somministrazioni prolungate che sono spesso necessarie nelle patologie infiammatorie croniche.

Il suo utilizzo è consigliato quindi come coadiuvante in caso di problemi degenerativi delle articolazioni, ridotte capacità motorie mattutine, dolori muscolari, reumatismi, artrosi, infiammazione dei tessuti molli come tendiniti, miositi, fibromialgia, nella gotta, e in particolare nell'artrite reumatoide, sia per uso interno, che come ingrediente di pomate e unguenti da spalmare sulle articolazioni doloranti.

La Boswellia trova inoltre indicazione in alcuni disturbi dell'apparato respiratorio, e come coadiuvante nelle malattie infiammatorie dell'intestino.
In fitocosmesi, la Boswellia risulta benefica per la pelle impura e seborroica, e per lenire gli arrossamenti delle pelli particolarmente sensibili.
Boswellia - Incenso


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