DAL PINO MARITTIMO, PICNOGENOLO E OPC, BIOFLAVONOIDI ANTIOSSIDANTI UTILI PER LA SALUTE 15-07-2021 (Aggiornato 05-12-2023) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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Dalla corteccia spessa, di colore rosso-bruno, del Pino marittimo (Pinus pinaster Aiton sinonimo di Pinus maritima) si ricava un estratto idrosolubile che nel 1987 ha ricevuto la denominazione fitochimica internazionale di Picnogenolo, come agente antiossidante in grado di neutralizzare la reattività dei radicali liberi potenzialmente nocivi per l'uomo. Il Picnogenolo è costituito chimicamente da una miscela di polifenoli, in particolare bioflavonoidi antiossidanti, delle quali le più significative sono le Proantocianidine Oligomèriche (OPC, Oligomeric ProanthoCyanidins). Il termine Proantocianidine Oligomeriche deriva dal greco òligo=poco e mèros=parte e ne spiega la loro struttura: esse sono costituite dalla ripetizione di poche sub-unità uguali fra loro, dette monòmeri (mònos = uno solo), cioè da pochi monomeri. Numerosi e recenti studi hanno appurato che nell'estratto del Pino marittimo le Proantocianidine Oligomeriche sono associate ad altre molecole come la catechina, la taxifolina e gli acidi fenolici come il caffeico e il ferulico, che agiscono in sinergia potenziando l'azione antiossidante e completando reciprocamente le attività benefiche, mediante gli effetti antinfiammatori, anticoagulanti, antiallergici, antitrombotici, e antiedematosi, svolti a livello delle membrane cellulari, del microcircolo e dei capillari, contribuendo a sostenere le funzioni cardiovascolari e la salute di tutto l'organismo. Sembra che l'attività antiossidante dei bioflavonoidi estratti dal Pino marittimo sia alla base della sua attività antinfiammatoria e antiaggregante piastrinica, grazie sia alla struttura dei flavonoidi, sia alla loro capacità di penetrare la membrana lipidica della cellula. Le Proantocianidine Oligomèriche, infatti, rappresentano una classe di polifenoli facente parte dei bioflavonoidi, presenti in molte varietà botaniche, come ad esempio l'Uva rossa (Vitis vinifera var. rubra). Inizialmente esse furono scoperte negli estratti di corteccia di Pino marittimo dal ricercatore francese Jack Arthur Masquelier, un professore dell'Università di Bordeaux, che venne a conoscenza di un episodio avvenuto molti anni prima, nel quale si raccontava che l'equipaggio della nave dell'esploratore francese Jacques Cartier, rimasta imprigionata per mesi fra i ghiacci canadesi, manifestò un morbo non meglio definito, molto probabilmente a causa dell'alimentazione limitata a pane e carne secca e priva di vegetali freschi. L'equipaggio fu salvato da un nativo americano che somministrò loro infusi di Pino marittimo e il ricercatore riuscì a stabilire con i suoi studi scientifici che il merito era da ascriversi al contenuto in OPC, Proantocianidine Oligomeriche, contenute nella corteccia del Pinus pinaster Aiton, che attualmente è noto anche come Pino marittimo francese. Egli brevettò il metodo di estrazione nel 1948. Nel Pino marittimo francese, le Proantocianidne Oligomeriche sono contenute nella percentuale assai significativa dell'80-85%, per cui spesso gli integratori a base di tali principi attivi salutari sono estratti dalla corteccia di questo albero. L'azione delle OPC si è rivelata valida inizialmente come protezione dei vasi sanguigni e della funzione vascolare. A livello dell'apparato circolatorio le OPC svolgono infatti un'azione protettiva, dovuta alle proprietà antiaggreganti piastriniche e capillarotrope, che aiutano a proteggere il collagene delle pareti capillari dall'azione lesiva degli enzimi distruttivi del tessuto connettivo, inibendo cioè ialuronidasi, collagenasi, elastasi: si rivelano quindi utili nel trattamento delle malattie cardiovascolari e, aumentando il tono venoso, per alleviare i disturbi della circolazione periferica, come fragilità capillare, permeabilità vascolare, edemi localizzati, gambe pesanti, inclusi i danni causati ai vasi sanguigni e ai capillari dall'esposizione prolungata alle radiazioni solari. A livello epidermico agiscono come tonificanti e rivitalizzanti del colorito, per schiarire le macchie scure, favorire la cicatrizzazione delle lesioni. Il Picnogenolo, contrastando l'azione dannosa dei radicali liberi con la sua potente azione antiossidante, protegge il collagene e le fibre di elastina rallentando i processi di invecchiamento cellulare, riducendo l'atonia cutanea, il rilassamento e la perdita di tonicità e compattezza della pelle, rallentando la formazione di rughe e macchie scure derivate da eccesso di pigmentazione (discromie), proteggendola dall'azione dannosa della eccessiva esposizione ai raggi solari, coadiuvando in tal modo la prima difesa offerta dall'applicazione di creme solari specifiche, contrastando quindi fotosensibilità ed eritemi, foto-invecchiamento e formazione precoce di rughe. Incrementando il microcircolo cutaneo, inoltre, il Picnogenolo fornisce maggiore quantità di ossigeno e acqua alle cellule dermo-epidermiche, favorendo la rimozione delle scorie, restituendo idratazione e freschezza, e aiutando a migliorare il colorito e a mantenere una pelle più giovanile. Poiché gli estratti di Pino marittimo prevengono la degenerazione del collagene e stimolano la produzione di acido ialuronico, essi sono indicati anche per i benefici che apportano alle cartilagini articolari. Anche in ambito sportivo l'estratto di Pino marittimo può rappresentare un valido sostegno: il Picnogenolo aiuta a contrastare l'aumentata produzione di radicali liberi indotti dall'attività fisica, amatoriale e, ancor più spiccatamente, molto intensa come quella agonistica, e contribuisce a indurre un miglioramento della flessibilità articolare e a diminuire i tempi di recupero durante gli allenamenti e le gare. Numerosi studi hanno confermato la potente azione antiossidante degli estratti di Pino marittimo, del Picnogenolo e delle Proantocianidine Oligomeriche, come neutralizzatori dei radicali liberi, i quali, se presenti in eccesso nell'organismo, favoriscono condizioni degenerative cellulari, favorendo l'instaurarsi di malattie cardiovascolari e altre malattie degenerative tipiche dell'età avanzata: l'aumento dell'aspettativa di vita nelle popolazioni dei paesi industrializzati ha comportato un generale invecchiamento della popolazione e un drammatico contestuale aumento delle malattie degenerative per la probabile maggiore influenza nociva dovuta all'accumulo di radicali liberi. Alcune proprietà del Pino marittimo erano note già nell'antichità: Ippocrate (circa 460-377 a.C.), il medico greco considerato il padre della medicina moderna, ne consigliava l'olio essenziale come rimedio per le affezioni dell'apparato respiratorio, proprietà riconosciute anche dalla medicina popolare, che utilizza il decotto delle sue foglie, gli aghi, per contrastare la tosse con la sua azione balsamica e sedativa, anche per suffumigi, o ponendoli in un bagno caldo per sfruttare l'effetto balsamico dei vapori che si sprigionano. Anche oggi l'olio essenziale estratto dalle parti verdi e dalla corteccia è utilizzato per le sue proprietà fluidificanti, antinfiammatorie, antisettiche dell'albero respiratorio, come bronchiti o tracheiti. Recenti studi stanno valutando l'azione degli estratti di Pino marittimo per mitigare gli acufeni, spesso causati da scarso apporto di sangue all'orecchio interno: questi estratti sono stati valutati dai ricercatori dell'Università di Chieti-Pescara che hanno evidenziato, mediante studi randomizzati in doppio cieco, che l'estratto della corteccia del Pino marittimo, migliorando il flusso sanguigno, può ridurre l'acufene recando sollievo. Saranno naturalmente necessarie ulteriori conferme per convalidare questi promettenti studi preliminari. Dott.ssa Marina Multineddu |
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