I FLAVONOIDI, I COLORI DELLA NATURA NEI NUTRACEUTICI PER LA NOSTRA SALUTEArticoli correlati: |
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I flavonoidi sono composti organici di origine vegetale il cui studio iniziò nel 1935 da parte del premio Nobel ungherese Albert Szent-Gyorgyi, che li definì "Vitamina P", in particolare per l'osservazione che essi costituivano un importante co-fattore della vitamina C, della quale potenziavano gli effetti benefici a livello del microcircolo capillare, con l'incremento degli effetti vasoprotettivi. Un aneddoto riporta che la scoperta avvenne quando un amico dello scienziato gli riferì che le sue gengive sanguinavano, per cui pensò di somministrargli la vitamina C mista a quelle che riteneva "impurità", che si rivelarono poi essere flavonoidi del Pompelmo (esperidina), ottenendo ottimi risultati che portarono alla rapida guarigione dell'amico. Questo fornisce una spiegazione del fatto che le vitamine naturali, in questo caso la vitamina C naturale estratta da vegetali come ad esempio la Rosa canina o l'Acerola, sia più efficace della vitamina C sintetica, che non è corredata dei flavonoidi naturalmente presenti nelle piante: infatti i flavonoidi migliorano l'assorbimento della vitamina C e la proteggono dall'ossidazione, regolando inoltre la permeabilità dei capillari e rinforzandone la struttura. Il termine flavonoidi deriva dal latino flavus, che significa giallo, biondo, biondo-rossiccio, e ben si confà a questa classe di sostanze pressocché ubiquitarie presenti nel metabolismo delle piante superiori, le angiosperme, i cui fiori sono spesso vivacemente colorati per la presenza di flavonoidi contenenti pigmenti dai colori sgargianti, dal giallo all'arancio, al rosso, ma anche al viola, al blu, al porpora, pigmenti che possono comparire anche su altre parti delle piante come i frutti, le foglie, gli steli, la corteccia, le radici. La tonalità della colorazione è dipendente dal pH del tessuto in cui ciascun flavonoide si trova, cioè alla sua più o meno marcata acidità o basicità. I flavonoidi si trovano in particolare nella parte edibile di frutti vivacemente e variamente colorati come gli agrumi, le ciliegie, le more, i mirtilli, le fragole, l'uva rossa, il ribes, i lamponi, le albicocche, le pesche, la papaya, le olive, ma anche in molte verdure e ortaggi come i peperoni, le melanzane, i pomodori, i broccoli, le cipolle rosse, il cavolo rosso, il basilico, il prezzemolo; inoltre ne sono particolarmente ricchi il tè verde, il tè nero, e il tè rosso Rooibos, la propoli, una sostanza fitoterapica, ricca dei flavonoidi galangina, apigenina, kaempferolo, pinocembrina, prodotta dalle api a partire da cortecce, resine e germogli di alcune specie di essenze arboree quali Pioppi, Abeti, Olmi, Betulle, ecc. con spiccata azione antibiotica naturale, antimicotica, antivirale, antiossidante e immunostimolante. Si comprende immediatamente che la caratteristica più evidente dei flavonoidi è quella di conferire svariate colorazioni alle parti di pianta che li contengono, ma nelle quali essi svolgono numerose funzioni fisiologiche essenziali per le piante stesse (prescindendo momentaneamente da quelle che si rivelano utili per la salute umana, di cui parleremo fra breve), come un'azione protettiva nei confronti dei raggi UV in particolare nei giovani germogli, che appaiono spesso inizialmente rossicci per la presenza di flavonoidi protettivi, essendo ancora privi di clorofilla. I flavonoidi rappresentano anche una difesa contro gli insetti, le spore fungine nocive, e i microrganismi patogeni; per contro svolgono una funzione attrattiva verso gli insetti impollinatori, o al contrario deterrente alimentare contro gli erbivori; inoltre i flavonoidi difendono le piante dal gelo e dalla siccità. La capacità di assorbire i raggi UV è connessa anche alla fondamentale funzione vessillifera operata dai fiori (funzione attrattiva), perfezionatasi nel corso dell'evoluzione, che attrae gli insetti impollinatori (prònubi), i quali sono guidati verso i fiori, seppure spesso con lunghezze d'onda e colorazioni non percepite dall'occhio umano, operandone l'impollinazione e favorendone così la riproduzione, come avviene ad esempio nelle api, che "percepiscono" strisce, macchie, cerchi concentrici, le cosiddette "guide del nettare" utili per l'atterraggio (per noi invisibili), che indicano loro con immediatezza la localizzazione del polline e del nettare nel fiore visitato, realizzando così inconsapevolmente la fecondazione dei vari fiori ispezionati. I flavonoidi, definiti anche bio-flavonoidi, sono una classe fra le più numerose di composti fenolici, oltre 5000, sono idrosolubili e si accumulano all'interno dei vacuoli cellulari, vescicole poste all'interno del citoplasma della cellula vegetale, come metaboliti secondari: essi tuttavia non sono marginali per l'economia della pianta, ma al contrario si rivelano molto utili per le relazioni verso l'ambiente esterno; il termine "secondari" serve per distinguerli dai metaboliti "primari", cioè proteine, carboidrati, lipidi, acidi nucleici, che sono essenziali per la vita della pianta. In base alla loro struttura chimica i flavonoidi vengono suddivisi in svariate categorie, di cui le principali e interessanti per il ruolo che svolgono per la salute umana sono: - flavoni (luteolina, apigenina) - flavonoli (quercetina, rutina, miricetina, kaempferolo, galangina) - flavanoni (esperidina, naringina) - isoflavoni (genisteina, daidzeina, cumestrolo) - antocianine o antociani (cianidina, delfinidina, pelargoidina, ecc.), e proantocianidine (picnogenolo), tipologie assai varie in quanto responsabili delle colorazioni, che si possono osservare in molti fiori, foglie, radici, cortecce, frutti e semi, come mirtilli, uva rossa, ribes, More, Fragole, Lamponi, Rapa rossa, Sambuco, Mele rosse, Karkadè (Hibiscus sabdariffa), Bietola rossa, fiori di Malva, vinaccioli (semi d'Uva), Pino marittimo, ecc. Sono numerose anche le piante officinali che contengono quantità significative di flavonoidi utili per la salute, come Salvia, Luppolo, Ippocastano, Centella asiatica, Ginkgo biloba, Vite rossa, Rusco, Cranberry, Passiflora, Camomilla, Biancospino, Elicriso, Fiordaliso, Grano saraceno, Cardo mariano, Borsa del pastore, Giuggiolo, Perilla, Pioppo nero, Salice bianco, Cacao, e molte altre. Attualmente i flavonoidi sono ritenuti sostanze nutraceutiche (principi nutrienti contenuti negli alimenti dotati di proprietà funzionali che hanno effetti benefici sulla salute), poiché ricoprono un ruolo molto importante per il benessere dell'organismo, in quanto svolgono attività biologiche essenziali, mentre per molti anni il loro ruolo salutistico è stato totalmente sottovalutato dai farmacologi, che li ritenevano, a torto, soltanto metaboliti secondari delle piante privi di interesse per la salute umana. I flavonoidi infatti hanno in generale proprietà antinfiammatorie e antiossidanti specifiche per contrastare l'azione deleteria dei radicali liberi sulle cellule, rivelandosi preziosi alleati dell'organismo che aiutano a preservare dall'invecchiamento e dalle patologie croniche degenerative. Essi rafforzano il sistema immunitario, intervengono attivamente sul microcircolo venoso e linfatico proteggendo i vasi capillari e mantenendone l'elasticità e la giusta permeabilità, con un'azione antiedemigena valida per contrastare la ritenzione idrica, la fragilità capillare, le varici, le emorroidi, la cellulite (i flavonoidi del Mirtillo nero in particolare svolgono un efficace ruolo di sostegno del microcircolo e della permeabilità capillare della rètina, con un'azione protettiva della vista). Concorrono a mantenere in buona salute il fegato, proteggono la pelle dall'azione nociva delle radiazioni solari, svolgono un ruolo positivo contro sovrappeso e obesità, poiché riducono l'accumulo di acidi grassi saturi nel grasso viscerale, che sappiamo essere molto insidioso per la salute perché può causare numerose patologie. I flavonoidi inoltre hanno un'azione antinfiammatoria e antiaggregante piastrinica implicata nella prevenzione di svariate patologie cardio-cerebro-vascolari, e, secondo alcuni studi che devono essere confermati con ulteriori ricerche, sembrerebbero giocare un ruolo di protezione come antitumorali. Tè verde I flavonoidi non hanno tuttavia lo stesso comportamento nell'organismo delle vitamine, la cui carenza determina la comparsa di malattie conclamate, come ad esempio lo scorbuto (grave carenza di vitamina C) o il beri beri (grave carenza di vitamina B1). Essi sono presenti nei cibi in micro-dosi che nondimeno svolgono importanti funzioni e sono alla base, come abbiamo visto, di numerosi benefici, per cui è opportuno introdurre nella propria dieta i cibi che ne sono particolarmente ricchi, o, se l'alimentazione dovesse risultare abitualmente povera di tali nutrienti, ricorrere, quando sia il caso, a integratori opportunamente formulati e ai giusti dosaggi. Dosi eccessive di flavonoidi, infatti, possono alterare la funzionalità di alcuni enzimi coinvolti nel metabolismo ormonale con effetti nocivi e, con un effetto paradosso, aumentare la produzione di radicali liberi. La dose massima giornaliera complessiva, consentita dal ministero della Salute, è di 1 grammo al giorno. Inoltre, poiché i flavonoidi sono capaci di attraversare la placenta, in gravidanza è sconsigliata l'assunzione di integratori che li contengono. Dott.ssa Marina Multineddu |
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