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LE PIANTE UTILI PER I DISTURBI OCULARI

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Capita talvolta di avere gli occhi irritati, infiammati, con lacrimazione abbondante o addirittura con secrezione di muco o catarro dalla congiuntiva oculare, o viceversa con sensazione di secchezza e scarsa lacrimazione; l'affezione oculare può avere diverse cause, che possono essere di natura infettiva o infiammatoria: piccoli traumi, eccessiva esposizione alla luce solare, l'utilizzo di lenti a contatto, il vento o il freddo, o ancora una componente allergica, eccetera.

Quando il disturbo è imputabile ad uno stato infiammatorio, esistono diverse piante che possiamo utilizzare per contrastarlo; quando c'è una componente batterica di solito il trattamento è farmacologico, ma le piante possono comunque essere utilizzate per affiancare la terapia, per rinforzarne l'azione ed eventualmente abbreviarne il decorso.

Contrastare i problemi oculari con la fitoterapia



Le piante tradizionalmente usate in fitoterapia sono numerose, ma le più utilizzate, per la loro efficacia, sono senz'altro l'Eufrasia, il Fiordaliso, le due Camomille, l'Amamelide e lo Zenzero.

Eufrasia
Eufrasia
L'Eufrasia, detta anche erba degli occhi, è una pianta della famiglia delle Scrofulariacee che conosce un largo e diffuso uso popolare nel trattamento delle affezioni oculari, uso che è comune a molti paesi europei. Non esistono studi clinici di rilievo sugli usi di questa pianta, che tuttavia è utilizzata con successo nel trattamento delle congiuntiviti, anche allergiche, nelle blefariti, in caso di orzaioli e in tutti i casi di infiammazioni oculari.

Essa viene usata sotto forma di collirio, spesso associata ad altre piante, e come lavanda oculare o per impacchi effettuati col suo infuso, che naturalmente deve essere ben filtrato per evitare di introdurre nell'occhio frammenti della pianta stessa. L'uso come antinfiammatorio oculare è giustificato dalla presenza di iridoidi, flavonoidi e tannini, che conferiscono alla pianta proprietà analgesiche, astringenti, antinfiammatorie e antibatteriche. Le sue proprietà antiallergiche sono utili anche nel raffreddore da fieno, nella coriza (raffreddore di "testa") e nella rinorrea ("goccia al naso"), poiché contribuiscono a decongestionare le palpebre e la congiuntiva e a diminuire notevolmente l'eccessiva secrezione oculare e nasale. In questo caso si possono effettuare lavaggi oculari e nasali, oppure si può semplicemente instillare negli occhi un collirio contenente Eufrasia, la quale agirà sia a livello oculare che nasale, poiché attraverso i canali lacrimali essa raggiungerà anche le fosse nasali, dove esplicherà la sua azione decongestionante ed antinfiammatoria; si otterrà il doppio beneficio di ridurre o addirittura bloccare l'eccessiva lacrimazione, con sollievo anche delle vie nasali, che risulteranno più libere e con minore secrezione.

Anche in caso di orzaiolo si possono effettuare impacchi con compresse di garza sterile imbevute con infuso tiepido di Eufrasia, o anche con la stessa pianta ammollata dall'infusione, avvolta in garza sterile e applicata ugualmente tiepida sull'orzaiolo, per sfiammarlo e facilitarne la risoluzione.

Vi riporto, solo a titolo di curiosità, che nella tradizione popolare l'uso di questa pianta come rimedio specifico per gli occhi, si rifà all'antica teoria della "signatura" di Paracelso, la quale sosteneva che una pianta era adatta per curare l'organo che rappresentava in qualche sua parte. Ad esempio il Capelvenere, Adiantum capillus veneris, ha gli steli delle foglie neri, lisci, lucidi e sottili come capelli, e infatti l'uso popolare la indicava come utile alla cura dei capelli; nel caso dell'Eufrasia il fiore ha una macchia colorata al centro che può ricordare un occhio. Ovviamente queste credenze non hanno alcun valore scientifico.

Fiordaliso
Fiordaliso
Un'altra pianta molto utile e usata per i disturbi oculari è il Fiordaliso, Centaurea cyanus, appartenente alla famiglia delle Asteracee, che vanta proprietà decongestionanti, antinfiammatorie e astringenti utili in caso di oftalmie. I suoi fiori sono impiegati, infatti, per la presenza di antociani e flavonoidi, nelle infiammazioni a carico dell'occhio sotto forma di distillato, collirio, compresse, lavande oculari decongestionanti per la congiuntiva infiammata. Anche in campo cosmetico entra a far parte della composizione di detergenti e struccanti, tonici e acque palpebrali, spesso in associazione con Meliloto, Piantaggine e altre piante.

Camomilla comune
Camomilla comune
Anche la Camomilla comune, Matricaria chamomilla o Chamomilla recutita, e la Camomilla romana, Anthemis nobilis, entrambe della famiglia delle Asteracee, fra le loro innumerevoli applicazioni, vengono utilizzate anche per realizzare lavaggi oculari, impacchi e compresse decongestionanti, bagni oculari e lozioni palpebrali, colliri, per infiammazioni oculari, congiuntiviti, orzaioli e blefariti. Anche in questo caso l'infuso deve essere filtrato perfettamente, meglio se attraverso una garza sterile, per la presenza dei piccoli fiori tubolari che possono attraversare i normali filtri: alcuni raccomandano di non utilizzare l'infuso di Camomilla nella zona degli occhi per prevenire eventuali danni dovuti a impurezze contenute nell'infuso non perfettamente filtrato, ma con gli opportuni accorgimenti gli impacchi di Camomilla, tanto utilizzati dalle nostre sagge nonne, possono essere effettuati tranquillamente!

Amamelide
Amamelide
L'uso dell'Amamelide, Hamamelis virginiana, per le infiammazioni oculari, trova giustificazione per le sue proprietà decongestionanti, astringenti, regolatrici della circolazione venosa e vasocostrittrici periferiche. Infatti, quando si verifica un'infiammazione a livello di qualunque tessuto od organo, vi è un'immediata reazione vascolare che aumenta l'afflusso di sangue nel distretto interessato; questo si verifica anche a livello oculare con formazione di capillari iperemici (dal greco iper, che indica eccesso, e aima, sangue), che talvolta vanno incontro a rotture con la formazione di quel fenomeno noto come "occhi iniettati di sangue". L'azione dell'Amamelide contribuisce a evitare il rossore dovuto all'ingrossamento dei capillari della superficie oculare e ad evitarne la rottura. Gli occhi si presenteranno così chiari e decongestionati, senza l'aspetto infiammato che si ha ad esempio in caso di congiuntivite allergica o altre infiammazioni della congiuntiva.

Dello Zenzero abbiamo parlato il mese scorso, ma vi ricordo che anch'esso ha grandi proprietà antinfiammatorie, che vengono fra l'altro utilizzate nella preparazione di colliri molto rinfrescanti e decongestionanti, per lavaggi oculari e impacchi.

Data la grande maneggevolezza di queste piante, che a tutt'oggi non hanno mostrato di avere controindicazioni ed effetti collaterali, le possiamo utilizzare anche per la normale igiene quotidiana degli occhi, anche più volte al giorno in caso di necessità, per mantenerli limpidi, sani e senza arrossamenti.

Dott.ssa Marina Multineddu

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