LE PIANTE ENERGETICHE, TONIFICANTI E VITAMINIZZANTI 15-10-2001 (Aggiornato 01-10-2023) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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L'omeostasiGuaranà Simili meccanismi adattativi costituiscono tuttavia per l'organismo un vero e proprio "lavoro": richiedono cioè energia. Superata una determinata intensità critica, tale energia si esaurisce, l'omeostasi va perduta e si può spezzare nell'organismo quell'equilibrio che produce uno stato di benessere e di salute, e questo dà luogo a una sensazione di disagio, di malessere, di "esaurimento" fisico e mentale, fino ad arrivare talvolta all'insorgere della malattia. L'ideale sarebbe, quando ci accorgiamo che il nostro organismo non risponde piú come dovrebbe alle sollecitazioni, concederci delle pause, dimenticare i problemi che ci assillano o addirittura fare una vacanza, in modo da ripristinare l'equlibrio perduto. Ma poichè questo non sempre è possibile (anzi quasi mai lo è!), dobbiamo trovare il modo di superare il momento critico, cosí da andare avanti senza rompere l'equilibrio tanto importante per il nostro benessere e la nostra salute. Come sempre la Natura non è avara nei nostri confronti, ma anzi ci fornisce i rimedi che possono aiutarci: le piante infatti possono fornirci alcune sostanze, che vengono definite adattogene, in grado di portare l'organismo in uno stato di aumentata resistenza, tale da contrastare meglio i fattori di stress e facilitare l'adattamento a condizioni di carico psicofisico straordinario. Il concetto di sostanze adattogene fu introdotto nel 1947 dallo scienziato russo Lazarev, ma è stato quasi ignorato per mezzo secolo, mentre trova oggi un seguito crescente e, nel campo delle droghe vegetali, molte piante e rimedi erboristici fra i più noti, come ad esempio il Ginseng, hanno avuto una nuova e meritata valorizzazione. L'azione farmacologica degli adattogeni non provoca alcun disordine nelle funzioni fisiologiche dell'organismo; infatti il ripristino degli equilibri alterati non avviene a svantaggio di altri, poiché le piante adattogene non forzano in una direzione o nell'altra, ma tendono al ripristino di valori normali, indipendentemente dalla tendenza di squilibrio iniziale. È notevole anche il fatto che gli adattogeni non dimostrano, di norma, effetti collaterali. Caratteristica importante e caratterizzante degli adattogeni è la capacità di agire verso qualunque fattore di stress, intervenendo sia nei confronti di squilibri di tipo chimico o fisico, che di tipo biologico o psicologico. Inoltre non c'è un bersaglio privilegiato, la cui reazione alla somministrazione di adattogeni appaia evidente: la loro azione si potrebbe definire pancellulare (che interessa cioè tutte le cellule), poiché essi intervengono nel riequilibrio dei meccanismi di regolazione dell'omeostasi, presumibilmente facilitando le reazioni chimiche che presiedono al funzionamento normale di tessuti, organi e apparati dell'organismo. Le piante energetiche, toniche e adattogeneGinseng Perciò quando il nostro organismo ci manda dei segnali di "esaurimento", possiamo ricorrere tranquillamente a queste meravigliose piante che la natura ci mette a disposizione, sfruttando le loro proprietà rivitalizzanti e antifatica, che migliorano anche il tono dell'umore e stimolano il sistema immunitario e la resistenza alle malattie; esse stimolano la concentrazione mentale, quindi la memoria e l'attenzione, diminuendo al tempo stesso la sensazione di affaticamento e stanchezza. In particolare l'azione di tutte queste piante è consigliabile per garantire un equilibrato apporto energetico e tonificante per chi studia, per chi lavora, per chi fa sport, quando è richiesta un' integrazione alimentare energetica e tonificante, come ad esempio nei cambi di stagione, quando è necessaria una sferzata di energia. Ci sono piante più adatte per bambini e anziani, mentre altre sono più indicate per adulti che conducono una vita molto attiva, quindi all'interno dell'ampia gamma di sostanze adattogene, che esplicano un'azione tonificante, energizzante e vitaminizzante, ciascuno potrà scegliere il prodotto più adatto alle sue esigenze, usufruendo anche del consiglio dell'erborista esperto; infatti questi prodotti, pur essendo tutti tonificanti e vitaminizzanti, sono caratterizzati da specifiche azioni e consigli d'uso. Le piante afrodisiacheUn discorso a parte meritano le piante che vengono definite afrodisiache, in quanto esse, pur facendo parte delle piante stimolanti adattogene, hanno una sfera di azione molto specifica, per cui è bene trattarle diffusamente: Maca La Muira puama proviene dall'Amazzonia, dove è molto utilizzata dalla medicina tradizionale brasiliana; il suo nome nel linguaggio degli indios significherebbe "legno della potenza", e viene indicata come rimedio per la prevenzione e il trattamento dei disturbi sessuali, poiché provoca iperemia del bacino, cioè un aumento del flusso sanguigno negli organi addominali e sessuali. Anche la Catuaba e la Yaguna sono originarie del Brasile, dove godono di molta fama e prestigio e sono considerate come un potente rivitalizzante, rinnovatore dell'energia con attività afrodisiaca, ed utilizzate nell'impotenza sessuale. La Damiana è di origine centroamericana ma si estende a sud fino al Brasile; anch'essa viene impiegata come afrodisiaco, per la prevenzione e il trattamento dei disturbi sessuali, come corroborante e stimolante in caso di affaticamento, esaurimento psichico, nonché per aumentare il rendimento psico-fisico. Concludendo, la funzione di tutte queste piante è quella di ridare all'intero organismo ricariche valide ad ampio raggio funzionale, capaci di superare indebolimenti e di potenziare il complesso delle risorse, ivi comprese quelle della virilità. Dott.ssa Marina Multineddu |
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