LE PIANTE PER L'EFFICIENZA FISICA E MENTALE 15-05-2003 (Aggiornato 03-02-2024) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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Lo stressGinkgo biloba Normalmente lo stress non è necessariamente un evento negativo, poiché nella storia dell'uomo è servito a far procedere il genere umano e a determinarne l'evoluzione: infatti i forti stimoli esterni, gli ostacoli da superare, la lotta, hanno sempre costituito una spinta vitale verso l'adattamento all'ambiente e il conseguente miglioramento della specie. In generale quindi lo stress, inteso come stimolo al cambiamento, è essenziale nella vita, poiché costituisce la motivazione necessaria per passare da una certa situazione ad un'altra sia nei rapporti affettivi e sociali, sia nel lavoro, nello studio eccetera. Si parla in questo caso di "stress costruttivo". Quando però le sollecitazioni esterne diventano eccessive per essere affrontate in modo costruttivo, l'energia dell'organismo si esaurisce e nell'organismo finiscono per alterarsi equilibri biochimici importanti, che possono condurre col tempo a diversi disturbi, fisici e psicologici, che coinvolgono il sistema immunitario, l'apparato gastrointestinale, il sistema cardiocircolatorio e il sistema nervoso. Un esempio di come lo stress può condurre al logorio delle strutture dell'organismo è rappresentato, per esempio, dalla produzione eccessiva di radicali liberi che si verifica in seguito ad una sovrastimolazione fisica e psicologica, tanto che si parla di "stress ossidativo". In medicina e nella comune accezione del linguaggio e dei modi di dire di ogni giorno, il termine stress si è imposto per indicare e spiegare alcuni sintomi molto diffusi, rappresentati da malessere indefinito, senso di stanchezza e debolezza generalizzati, ansia, colon irritabile, ulcera, tendenza alla depressione, calo delle prestazioni fisiche e soprattutto mentali, come l'abbassamento dei livelli di attenzione e una diminuzione dell'attività cerebrale, con conseguente riduzione della memoria. Questa condizione si determina generalmente in seguito ad un temporaneo esaurimento delle riserve energetiche e nutritive del Sistema Nervoso Centrale, accelerato da iperattività o ansia cronica che, disperdendo energie in attività non finalizzate, possono sottrarre risorse alle funzioni cognitive e tradursi in una sensazione di "inefficienza" cerebrale. La relazione diretta tra situazioni di stress prolungato e di ansia cronica e calo delle funzioni cognitive è stato di recente dimostrato: infatti è ormai noto come, anche in soggetti sani, il meccanismo adattativo messo in atto dall'organismo per affrontare lo stress, cioè la stimolazione delle ghiandole surrenali che riversano nel sangue i cosiddetti "ormoni dello stress", adrenalina, noradrenalina e glicocorticoidi, se continua per periodi prolungati, porti ad una condizione di sofferenza dei neuroni, le cellule cerebrali, che si manifesta principalmente con deficit dell'attenzione e della memoria. Il cortisolo in particolare (uno degli ormoni glicocorticoidi, prodotto dalle ghiandole surrenali), quando sia prodotto in concentrazioni molto elevate, tipiche dello stato ansioso da stress prolungato, può risultare tossico proprio per quei neuroni implicati nelle funzioni cognitive. Si produce quindi un "deficit funzionale" di queste cellule, che tuttavia nella maggior parte dei casi è temporaneo e reversibile, non appena l'organismo riacquista il suo normale tono e le sue energie. Efficienza mentale ed età avanzataSe la condizione di stress eccessivo avviene in soggetti adulti giovani, è infatti in gran parte risolvibile rimuovendo le situazioni che hanno determinato lo stress, ad esempio con un periodo di riposo, e inoltre con l'impiego di piante ad azione adattogena e tonificante, che possono rappresentare un valido aiuto per recuperare tono ed energia, sia fisica che mentale. Ma anche nel soggetto meno giovane o anziano lo stress può condurre ad un temporaneo indebolimento metabolico e funzionale a livello di vari organi e apparati, tanto più che il sistema nervoso di un soggetto non più giovane ha riserve energetiche e nutritive ridotte, quindi può risultare più sensibile ad una condizione di stress. Se a questo si aggiunge anche un'eventuale compromissione della circolazione cerebrale a causa dell'età, è evidente come ciò possa portare ad una più grave sofferenza del Sistema Nervoso Centrale. Perciò, quando nell'anziano si osservano i primi deficit delle funzioni cognitive, è molto probabile che, oltre allo stress, una buona parte di responsabilità sia da attribuire ad un rallentamento del microcircolo arterioso cerebrale. In questo caso è senz'altro consigliabile ricorrere a quelle piante che abbiano effetti benefici sull'endotelio vascolare (la parete interna dei vasi sanguigni) e sulla funzionalità del sistema circolatorio. Ritrovare l'efficienza fisica e mentale con la fitoterapiaTra le principali piante medicinali caratterizzate da queste proprietà riveste un ruolo di primo piano il Ginkgo biloba; risultano utili anche in questo caso fitocomplessi ad attività adattogena, come la Rodiola, il Ginseng, l'Eleuterococco, la Schisandra, il The verde, così come altre sostanze naturali come la Pappa Reale e il Polline, che per la loro attività energetica e tonificante, per l'azione antiossidante, anti-radicali liberi, vitaminizzante e remineralizzante, sono indicati per quasi tutte le fasce di età. E' importante tuttavia associare a queste piante adattogene, che conferiscono maggiore vitalità, anche altre piante i cui principi attivi facilitino e migliorino il recupero delle energie, favorendo il rilassamento. Alcune piante sono particolarmente efficaci nel ridurre lo stato di tensione continua che si accompagna alla condizione di stress, come la Passiflora, lo Ziziphus spinosa, la Melissa, eccetera. Vediamo le principali caratteristiche di alcune di queste piante. Albero di Ginkgo biloba La Rodiola (Rhodiola rosea) è una pianta xerofila appartenente alla famiglia delle Crassulacee e deve il suo nome al fatto che i fiori, di colore giallo, emettono un profumo simile a quello della rosa. Cresce spontanea nelle regioni ai limiti del circolo polare artico, in Scandinavia, Lapponia, Alaska, Siberia, e nelle montagne del Tibet ad altitudini di 3500-5000 metri. E' possibile trovarla anche nelle Alpi e nei Pirenei. La parte di pianta che contiene principi attivi è la radice, che contiene sostanze di vario tipo, di cui il più importante è il salidroside. La pianta è conosciuta fin dai tempi della dinastia Ming (700 a.C.) e usata nella medicina tradizionale cinese da oltre 2500 anni per aumentare la resistenza alla fatica e alle malattie, per facilitare l'adattamento all'elevata altitudine e alle basse temperature ambientali, e per stimolare la forza e l'energia vitale. Studi recenti hanno sostanzialmente confermato l'attività adattogena della Rodiola, dimostratasi utile per accrescere la resistenza dell'organismo agli stress di varia natura e in grado di migliorare il tono dell'umore e la lucidità mentale. Viene anche descritta in letteratura un'azione antiossidante, e un'efficace attività antiaritmica sul cuore e un certo effetto regolarizzante sulla pressione. La somministrazione di Rodiola quindi ha mostrato di esercitare effetti benefici sullo stress, derivante da un'attività intellettuale particolarmente intensa: si è ottenuto un miglioramento della concentrazione, dell'attenzione e della memoria, con riduzione dell'affaticamento mentale. A differenza di altri adattogeni come il Ginseng e l'Eleuterococco, la Rodiola NON ha un'azione eccitante sul sistema nervoso, ma ha invece la capacità di regolarizzare il tono dell'umore e migliorare la qualità del sonno, per l'incremento indotto sui livelli di serotonina (un neurotrasmettitore coinvolto in numerose funzioni fisiologiche, tra cui appunto la regolazione del tono dell'umore). Schisandra Lo Zizyphus spinosa appartiene alla famiglia delle Rhamnaceae ed è originario della Cina meridionale e dell'Asia centrale, ma da molto tempo è naturalizzato nel bacino del mediterraneo, dove ormai cresce sia spontaneo che coltivato. E' un arbusto spinoso alto fino a 7 metri, il cui frutto è una piccola drupa di colore rosso marroncino. La droga è costituita dai semi essiccati, che contengono principalmente flavonoidi. Lo Ziziphus è la pianta calmante più conosciuta ed utilizzata dalla medicina popolare cinese, che la definisce col nome di Suan Zao Ren. E' considerata uno dei principali tonici cerebrali tradizionali cinesi, e infatti ad essa vengono attribuite proprietà toniche, distensive, miorilassanti e "riequilibranti" della mente. Per quanto riguarda il Ginseng, l'Eleuterococco, il The verde, la Pappa Reale, il Polline, la Passiflora e la Melissa, li abbiamo già ampiamente trattati in altri articoli o nel nostro ricco erbario, ai quali vi rimando per descrizioni e caratteristiche più dettagliate. Sull'azione dello stress che riguarda gli apparati immunitario, gastrointestinale e cardiocircolatorio, invece, ci soffermeremo in futuro. Dott.ssa Marina Multineddu |
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