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DAL MANDORLO, UN OLIO BENEFICO PER TUTTA LA FAMIGLIA



Mandorlo - Prunus amygdalus
Mandorlo - Prunus amygdalus
Il Mandorlo, Prunus amygdalus, è un albero appartenente alla famiglia delle Rosaceae, con foglie oblunghe dal margine seghettato di colore verde chiaro brillante, caduche; alto mediamente circa 5-6 metri, può arrivare fino a 10 metri di altezza.

Storia e caratteristiche del mandorlo



Si ritiene che il Mandorlo sia originario dell'Asia centro-occidentale, e già in tempi remoti si sia diffuso in tutti i paesi dal clima temperato che si affacciano nel bacino del Mediterraneo, dove si è ben naturalizzato, come testimoniano i ritrovamenti di semi di Mandorlo in Egitto, nella tomba del faraone Tutankhamon, che risale al 1300 a.C. circa. I primi Mandorli coltivati sembrano risalire ad un periodo ancora precedente, fra il 3000 e il 2000 a.C., nell'età del bronzo.
Si ipotizza che questa pianta sia stata introdotta in Sicilia dai Fenici, che lo importarono dalla Grecia, tanto che in seguito i Romani chiamarono "noce greca" la mandorla, che consideravano un efficace rimedio contro l'ubriachezza.

Nel Medio Evo le mandorle conobbero un'ampia diffusione nella cucina delle corti, per la preparazione di cibi e filtri d'amore dai presunti poteri afrodisiaci, come pure nel '700, e nella tradizione araba, forse per le proprietà nutrienti, energetiche e corroboranti di questo seme, che contiene oltre il 50% di lipidi e un'elevata percentuale di proteine; anche la medicina medievale prescriveva le mandorle come ricostituente nei casi di deperimento organico e per potenziare l'attività sessuale.
E' probabile che da queste antiche credenze derivi la tradizione di regalare i confetti, dolci tipici con mandorle racchiuse in un guscio di zucchero, in occasione di nozze e battesimi, e più di recente anche di anniversari di nozze e feste di laurea, per il loro valore simbolico di abbondanza e prosperità.

Conosciuto anche come Prunus communis, o Amygdalus communis, se ne conoscono due varietà: il Prunus amygdalus varietà dulcis, comunemente chiamato Prunus dulcis, il cui seme è una mandorla edibile, di sapore dolciastro gradevole, e il Prunus amygdalus varietà amara, generalmente selvatico e fornito di spine, la cui mandorla contiene, confinata entro alcune cellule, una sostanza cianogenetica, il glucoside amigdalina, mentre in altre cellule è contenuto l'enzima emulsina. Finché la mandorla è intatta e asciutta, l'amigdalina e l'emulsina non entrano in contatto e quindi non avviene alcuna reazione, ma se la mandorla amara è schiacciata, masticata o bagnata, le due sostanze si mescolano attivando la trasformazione dell'amigdalina in acido cianidrico, un veleno mortale per l'uomo anche a dosi minime.

Il sapore delle mandorle amare è un deterrente che impedisce di mangiarle crude; anche se il seme del Prunus amygdalus var. amara rientra nella lista degli alimenti non ammessi dal Ministero della salute, tuttavia una piccola percentuale ben definita di mandorle amare è consentita in cibi e bevande tipici di alcune tradizioni popolari, come amaretti, torrone, liquore di mandorle (amaretto). Questo si spiega col fatto che generalmente le mandorle si sbollentano prima dell'utilizzo, per poterle spellare, e poi generalmente si tostano, oppure il prodotto è sottoposto a cottura e quindi il prolungato trattamento termico inattiva il veleno, pur restando nell'alimento il leggero sapore aromatico e amarognolo tipico.

Fiori di mandorlo
Fiori di mandorlo
Il Mandorlo è un albero rustico molto longevo, con un tronco tortuoso molto robusto dalla corteccia chiara nella fase giovanile, che con l'età diventa nerastra, rugosa e fissurata; il legno è molto duro, giallo-rossiccio ricco di venature, adatto per lavori al tornio.
Poiché appartiene alla Classe delle Dicotiledoni, questa pianta ha radici fittonanti, ma molto espanse e ramificate, in grado di spingersi a notevole profondità. Possono raggiungere un'ampiezza ipogèa pari a 6-7 volte la chioma: ciò permette a questa specie di resistere a lunghe estati siccitose, benché essa sopporti bene anche periodi con basse temperature, pur temendo, durante la sua precoce fioritura, le gelate primaverili, che possono comprometterne la fruttificazione.

I fiori, bianchi nella varietà dolce e leggermente rosati in quella amara, negli inverni miti compaiono già in gennaio sui rami ancora privi di foglie, o al massimo in febbraio-marzo negli inverni più rigidi, quando nel sud Italia e nelle isole si possono vedere le magnifiche fioriture dei Mandorli nelle campagne dall'aspetto ancora invernale, o che mostrano appena i segni del risveglio primaverile.
L'impollinazione è entomofila, cioè operata dagli insetti prònubi (dal greco éntomon = insetto, e filòs = amico; e dal latino pronùbere = favorire le nozze), per cui è opportuno che nelle vicinanze delle piante di Mandorlo siano collocate delle arnie, così l'attività delle api favorirà l'impollinazione, incrementando la produzione dei frutti.

Frutti del mandorlo con mallo
Frutti del mandorlo con mallo
Il frutto del Mandorlo è una drupa ovoidale, un po' schiacciata, rivestita esternamente da un involucro coriaceo verde chiaro, dalla superficie vellutata, detto mallo (esocarpo), che seccandosi si apre in due valve lasciando intravvedere e poi liberando un nòcciolo dal guscio marrone chiaro, legnoso e dall'aspetto bucherellato (endocarpo), che racchiude uno o talvolta due semi, chiamati mandorle, che costituiscono la parte commestibile e dotata di proprietà officinali. Le mandorle sono rivestite da una pellicola ruvida color marroncino, ma internamente color bianco-latte, come la mandorla stessa quando è privata da questa pellicina, mediante un breve ammollo in acqua bollente.
La varietà di Mandorlo ricca di proprietà officinali è esclusivamente quella dolce, che sembra derivata da una mutazione della varietà amara, e che gli antichi coltivatori seppero migliorare e valorizzare.

Proprietà nutrizionali delle mandorle



Le mandorle dolci, come tutti i semi oleaginosi, hanno un alto contenuto calorico, poiché contengono oltre il 50% di lipidi; essi però sono benefici per la salute, perché per la maggior parte costituiti da grassi insaturi e polinsaturi. Contengono inoltre una grande quantità di proteine, vitamina E, vitamine B1 e B2, carboidrati, acidi grassi essenziali, un'elevata percentuale di fibre, e diversi minerali come magnesio, che è ben rappresentato, zinco, rame, ferro, potassio, fosforo, e calcio, utilissimo per la calcificazione delle ossa: le mandorle sono quindi un nutrimento energetico e ricostituente, consigliato particolarmente alle donne in gravidanza e in menopausa.

L'alto contenuto di proteine (oltre il 20%), che includono gli aminoacidi essenziali, ne fanno un prezioso alimento anche per i vegetariani, mentre gli acidi grassi essenziali costituiscono un'utile prevenzione contro i fattori di rischio delle malattie cardiovascolari.
Sarebbe una buona abitudine per tutti inserire nell'alimentazione il consumo quotidiano di alcune mandorle, per usufruire dei benefici che esse apportano, tenendo però presente il loro alto valore calorico; si possono consumare come spuntino di metà mattina o pomeridiano, eventualmente con frutta fresca, o tritate nello yogurt, oppure come ingrediente del Muesli della colazione.

Mandorle dolci
Mandorle dolci
Le mandorle dolci sono un ingrediente molto utilizzato nella cucina tradizionale, per confezionare varie ricette salate e soprattutto dolci, come torte, pasticcini, biscotti, amaretti, torroni, marzapane, confetti, croccanti, creme spalmabili, e il cosiddetto latte di mandorla, una bevanda ottenuta facendo macerare in acqua fredda per circa dodici ore le mandorle spellate e tritate, quindi filtrando. Il liquido ottenuto si fa bollire con lo zucchero, ottenendo così uno sciroppo che, diluito con acqua fresca, costituisce una bevanda dissetante, gradevole e digeribile, corroborante e nutriente, adatta soprattutto nel periodo estivo.

E' molto importante che le mandorle siano conservate in luogo fresco, e non siano raccolte da troppo tempo, perché gli acidi grassi mono e polinsaturi possono irrancidire facilmente; è consigliabile acquistare i frutti integri, ancora provvisti del loro involucro legnoso (esocarpo), che protegge il seme e ne rallenta l'alterazione.

L'olio di mandorle e le sue proprietà



Grande rilevanza ha la frazione oleosa che si estrae dal seme del Mandorlo dolce, che, se di qualità eccellente, proviene dalla selezione di mandorle con caratteristiche organolettiche ottimali, estratta mediante pressatura a freddo e senza l'ausilio di solventi chimici. In questo caso si ottiene un olio limpido, inodore, dal sapore dolciastro, che conserva le caratteristiche originarie del seme da cui proviene, senza variazioni della composizione lipidica, che salvaguarda un apporto adeguato di principi attivi funzionali, utilizzabili sia per uso alimentare sia cosmetico.

L'olio di mandorle dolci per uso alimentare ha proprietà lubrificanti ed emollienti intestinali, perciò blandamente lassative per un fisiologico transito intestinale, adatte per tutti, particolarmente quando sia necessaria un'azione delicata, dal lattante all'anziano, all'adulto, alle gestanti e a chi ha un intestino sensibile e irritabile.

Mandorle
Mandorle sgusciate
Molto più frequente è l'uso esterno cosmetico dell'olio di mandorle dolci, per le proprietà eudermiche (dal greco eu = bene e dermòs = pelle, detto di sostanze o preparati che migliorano lo stato fisiologico della pelle), emollienti, addolcenti, nutrienti e lenitive, utili per la pelle degli adulti, delle donne in gravidanza, degli anziani e soprattutto dei bambini.
L'olio di mandorle è ben tollerato anche dalle pelli più delicate dei neonati, per i quali è un alleato prezioso per mantenere morbida la sua pelle sensibile, semplicemente mettendone un cucchiaio nell'acqua del bagnetto quotidiano, o massaggiando tutto il corpo con qualche goccia di olio subito dopo. Utile anche per asportare delicatamente le crosticine del capo in caso di "crosta lattea", per lenire dermatiti, eczemi, irritazioni e arrossamenti da pannolino, e per attenuare il prurito provocato dalla varicella: in questo caso si può miscelare un cucchiaino di olio di mandorle dolci con una o due gocce di Tea Tree Oil (olio essenziale di Melaleuca alternifolia) da applicare per toccature sulle crosticine, per un maggior sollievo e per l'azione antisettica, antipruriginosa e anestetica di questo olio essenziale.

L'olio di mandorle è assorbito facilmente dalla pelle e anche per questo è utilizzato in cosmesi da secoli, in modo particolare per contrastare l'invecchiamento cutaneo del viso e del corpo, per addolcire pelli secche, irritate o arrossate, per conferire alla pelle una maggiore elasticità e morbidezza e prevenire la formazione di smagliature, tipiche del periodo della gravidanza e dell'allattamento, o conseguenti a variazioni del peso corporeo: è importante che l'olio sia applicato e massaggiato quotidianamente su addome, fianchi, seno e cosce, e se si è in sovrappeso anche all'interno delle ginocchia e delle braccia.

Applicato sulla pelle del corpo prima della doccia, lascia la pelle elastica e vellutata, morbida e nutrita, anche senza una successiva applicazione di crema idratante; oppure si può aggiungere qualche goccia di olio di mandorle alle abituali creme idratanti, sia per il corpo sia per il viso e le mani, per renderle più nutrienti, elasticizzanti e vellutanti.

Massaggio con olio di mandorle
Massaggio con olio di mandorle
L'olio di mandorle si utilizza anche come impacco pre-shampoo per nutrire e lucidare i capelli opachi, secchi e sfibrati, e come emolliente per la cute del capo che presenta desquamazioni, forfora secca o psoriasi, per facilitare la rimozione delle scagliette di cellule morte in modo delicato e non traumatico, ed evitare che la pelle assuma un aspetto squamoso.

Può inoltre essere usato come detergente, applicandone alcune gocce su un batuffolo di cotone, per la pulizia del viso e come struccante, soprattutto da chi ha la pelle secca, e inoltre per proteggere le labbra dal freddo e dal vento. Chi ha la pelle grassa può detergere ugualmente il viso con l'olio di mandorle, avendo l'accortezza di rimuovere accuratamente con un tonico specifico i residui di olio, che avrà incorporato lo sporco e l'eventuale maquillage.

Quando si utilizza la ceretta per la depilazione, quest'olio aiuta a rimuoverne i residui e contemporaneamente lenisce l'arrossamento e l'irritazione della pelle traumatizzata dal trattamento; applicato poi regolarmente evita la formazione della cosiddetta "pelle d'oca" dovuta all'accumulo di cellule morte che si depositano intorno ai pori favorendo la ricrescita di peli incarniti. Per evitare questo inconveniente si può applicare periodicamente sulla pelle l'olio di mandorle, e dopo almeno mezz'ora massaggiare delicatamente la pelle con movimenti circolari con una spugna vegetale di Luffa, bagnata con acqua tiepida e insaponata, sciacquando poi abbondantemente.

L'olio di mandorle è utilizzato anche per massaggi, facilitati per la sua scorrevolezza sulla pelle. Può essere anche miscelato con alcune gocce di oli essenziali, per ottenere un olio da massaggio personalizzato per la pelle del corpo, molto gradevole e nutriente, che in questo modo acquista anche le proprietà trattanti dell'olio essenziale che si utilizza, ad esempio per dolori articolari o per massaggi ai muscoli degli sportivi.

Dott.ssa Marina Multineddu

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