L'ARGILLA 15-05-2002 (Aggiornato 03-10-2023) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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Oggi voglio parlarvi di un prodotto naturale, usato in erboristeria a scopo salutistico e cosmetico, che non appartiene al mondo vegetale, ma a quello minerale: l'Argilla. L'Argilla è sicuramente uno dei materiali più antichi che l'uomo abbia mai usato; la ragione di questo sta nel fatto che essa, impastata con acqua, manifesta un'eccellente plasticità, caratteristica questa che ne ha permesso l'uso fin dalla preistoria per forgiare vasi e altre suppellettili per usi domestici, oltre a forme di vario genere anche artistiche, come statuine ecc. La plasticità dell'Argilla è quella proprietà che permette di modellarla senza aggiunta di additivi con funzione legante, oltre alla sola acqua. Gli usi tradizionali dell'argillaOltre all'uso ceramico che tutti i popoli ne hanno sempre fatto, e che comunemente è più noto, si conosce un'altro uso dell'Argilla, anch'esso molto antico, per quanto riguarda l'impiego di questo minerale come "medicina" nella cura di una lunga serie di malattie e di disturbi. Fin dalla preistoria l'uomo, infatti, si è servito della natura per mantenersi sano, e fra le tante sostanze naturali che ha usato si annovera l'Argilla. Si ritrovano nei testi più antichi menzioni circa l'utilizzo della "terra" per uso interno ed esterno; la "geofagia" (letteralmente: mangiare la terra) era molto diffusa e ancora oggi esistono popoli primitivi, presso i quali la "geofagia" è una prassi comune in caso di malattie. E' abbastanza noto d'altronde che i bambini, quando hanno qualche carenza minerale, tendono a mangiare la terra, o la sabbia, o l'intonaco dei muri, forse perché in loro funziona ancora un certo istinto naturale che li porta a ricercare le sostanze di cui hanno bisogno (questo comportamento è definito dalla medicina ufficiale "pica", che vuol dire gazza, forse perché allude al comportamento di questo uccello che prende tutto ciò che trova). Gli Egiziani ad esempio usavano l'Argilla, assieme ad altre sostanze come la Propoli, per mummificare i cadaveri, ma anche per il trattamento estetico del viso e dell'intero corpo. Anche i Greci la usavano nel trattamento estetico femminile, oltre che come medicamento e per sbiancare le lane, e naturalmente per usi ceramici. In seguito anche i Romani, oltre ad usare l'Argilla nell'artigianato della ceramica, usavano la "terra da follone" o "terra dei lavandai", la quale altro non era che Argilla, anche a scopo estetico e per trattamenti idrotermali. All'epoca di Plinio la cosiddetta "Terra Sarda" era Argilla impiegata per diversi scopi (in Sardegna effettivamente ci sono ancora oggi grandi giacimenti di Argilla). Nel 500 a.C. Erodoto divulgò l'uso dell'Argilla per combattere una lunga serie di disturbi e persino nella traduzione del Vangelo di San Giovanni troviamo scritto che Gesù indicava ai sofferenti di immergere le loro membra malate in quella fanghiglia scaldata dal sole che si trovava lungo la riva del fiume, per esserne guariti. Anche nel Medioevo, lungo le strade di Parigi, si vendevano diversi tipi di Argilla. Ma è solo più avanti, all'inizio del '900, che l'abate Kneip divulgò l'uso dell'Argilla da un punto di vista terapeutico. Cos'è l'Argilla?Ma che cosa è esattamente l'Argilla? Essa è un materiale inorganico appartenente all'idrosfera, e in particolare al suolo terrestre, che presenta una sua precisa struttura cristallina; questo particolare la differenzia dai fanghi che invece sono sostanze amorfe, le cui molecole cioè non hanno una precisa organizzazione, e che sono derivati da una trasformazione chimica e biochimica avvenuta su detriti organici di origine vegetale o animale, per opera di agenti atmosferici quali calore, pioggia, vento ecc., ma anche a causa dell'attacco di microorganismi come batteri, lieviti, muffe, ecc. L'Argilla quindi presenta una struttura cristallina ben definita che serve a classificare e a distinguere i vari tipi di Argilla attraverso l'esame ai raggi X. Esiste, infatti, una grande varietà di Argille; le più comuni sono le Argille bianche, dette caoliniche (questo nome deriva dalla collina cinese Kao lin, da cui venne estratto per la prima volta questo minerale), le Argille rosse, che hanno questo colore per la presenza di Ferro in un particolare stato, e le Argille verdastre o grigiastre, il cui colore è dato sempre dal Ferro ma in uno stato chimicamente diverso. Di ciascuno di questi tipi di Argilla esistono molte varietà ancora, che dipendono dalla loro composizione mineralogica, sulla quale non è il caso di soffermarsi; si può dire soltanto che la classificazione delle Argille è stato un problema di non facile soluzione, anche perché in natura le Argille si trovano associate nei vari tipi e anche ad altri minerali, e che tutte le Argille derivano dalle cosiddette "rocce madri" che si sono trasformate in Argilla sotto l'azione degli agenti atmosferici (acqua, vento, calore). I vari tipi di Argilla hanno una granulometria il cui diametro è inferiore ai due micron (millesimi di millimetro) ed hanno in comune le seguenti proprietà: 1) Si rigonfiano in acqua 2) Si trasformano in gelatina collosa (plasticità) 3) Sono detergenti 4) Assorbono i gas 5) Purificano le acque e i liquidi in genere 6) Sono impermeabili 7) Sono in grado di emulsionare varie sostanze eterogenee 8) Sono in grado di scambiare ioni Quest'ultimo particolare differenzia nettamente le Argille che hanno un potere terapeutico da quelle che ne sono prive o quasi. Infatti, un'elevata Capacità di Scambio Cationico (C.S.C.) sta a significare che un'argilla è in grado di scambiare ioni e di assorbirne altri, quindi è attiva; invece risulta meno attiva se ha una bassa C.S.C. Le Argille che presentano un'elevata C.S.C. sono le Argille verdi, che hanno dimostrato già dai tempi dell'abate Kneip di possedere notevoli proprietà per le malattie della pelle e per altri disturbi. Va precisato che l'Argilla verde usata a scopo terapeutico e cosmetico, deve essere essiccata al sole e non nel forno; quella che si utilizza per uso interno deve essere esclusivamente Argilla Ventilata essiccata al sole, cioè quella più purificata e priva di impurità e a granulometria più fine, ciò che garantisce una maggiore superficie di scambio, quindi una migliore attività. Le proprietà salutistiche dell'ArgillaMa veniamo agli usi dell'Argilla a scopo salutistico: essa può essere utilizzata sia per uso esterno che interno, per un gran numero di disturbi, ai quali può arrecare giovamento in maniera dolce, come sempre avviene con i trattamenti effettuati con sostanze naturali, senza peraltro escludere altri trattamenti, naturali e non, quando necessario. I disturbi per i quali si può ottenere un beneficio dall'Argilla sono legati, oltre che alla sua Capacità di Scambio Cationico, anche alla sua capacità adsorbente, cioè di fissazione chimica di un corpo, che dà all'Argilla la possibilità di intrappolare batteri e microbi, tossine e scarti del metabolismo intestinale, gas e veleni, quindi ha un alto potere disintossicante; essa non assorbe invece i nutrienti, come vitamine e minerali, ha quindi un'adsorbenza selettiva, ma anzi fornisce essa stessa numerosi minerali ed oligoelementi, per cui è anche remineralizzante. I disturbi per i quali è consigliato l'uso interno dell'Argilla sono in particolare la gastrite, il meteorismo addominale e i borborigmi, l'insufficienza digestiva e l'acidità di stomaco, l'aerofagia, l'ernia iatale, la colite, la stipsi; quelli per cui è indicato l'uso esterno sono le dermatiti, le scottature, gli eczemi, i geloni, gli ascessi, l'acne e i foruncoli, i dolori articolari e muscolari, la forfora e i capelli grassi, il piede d'atleta, i gonfiori ai piedi, le infiammazioni vaginali, per le quali si può anche associare all'Argilla qualche altra sostanza naturale, come ad esempio olio essenziale di Melaleuca, per potenziarne l'azione. La preparazione dell'Argilla per l'uso interno avviene nel seguente modo: la sera si versa un cucchiaino circa di argilla in un bicchiere di acqua potabile a temperatura ambiente, utilizzando un cucchiaino non metallico né di plastica, ma utilizzando ad esempio il normale mestolo di legno da cucina, regolandosi a occhio per la quantità; l'Argilla va quindi mescolata a lungo per emulsionarla bene, quindi si ripone il tutto per l'intera notte; la mattina vedremo che si è formato un deposito in fondo al bicchiere; noi dobbiamo bere appena alzati e a digiuno l'acqua che sovrasta quel deposito (non ha nessun sapore), cioè l'acqua argillosa, ogni mattina per circa un mese, facendo poi una pausa per una decina di giorni e quindi ripetendo ancora per un mese l'assunzione di acqua argillosa. Questo schema si può ripetere due o tre volte durante l'anno. In realtà si potrebbe bere anche il deposito di Argilla, ma personalmente ritengo che bere la sola acqua argillosa sia più prudente, perché in questo modo il trattamento risulta molto più delicato e senza complicazioni, che talvolta si presentano, come ad esempio la stipsi, seppure di breve durata e solo in fase iniziale. Solo in caso di acidità di stomaco possiamo, anche due o tre volte al giorno e per alcuni giorni di seguito, bere un bicchiere d'acqua in cui abbiamo disciolto la punta di un cucchiaino di Argilla, ingerendo subito il tutto: l'acidità e il bruciore allo stomaco passeranno istantaneamente, mentre l'Argilla esplicherà la sua azione cicatrizzante e antinfiammatoria sulla mucosa infiammata dello stomaco. Con l'uso interno dell'Argilla si effettua una profonda depurazione di tutto l'organismo, con l'eliminazione delle tossine e il recupero dei sali minerali dall'Argilla stessa, oltre ad avere benefici per i disturbi descritti in precedenza. Per l'uso esterno dell'Argilla invece si procede nel modo seguente: si versa l'Argilla macinata fine in un recipiente non metallico né di plastica, ma ad esempio di vetro o ceramica, quindi si versa l'acqua sufficiente ad impastarla velocemente, in modo da ottenere un impasto morbido ed omogeneo, che non va maneggiato troppo e possibilmente si lascia riposare qualche tempo; quindi esso va spalmato sulla parte da trattare, direttamente sulla pelle e nello spessore di circa mezzo centimetro; si copre con un panno di lana e si lascia l'impacco da almeno mezz'ora, fino ad un paio d'ore, o anche una notte intera se lo si sopporta, quindi si asporta con acqua tiepida. Il cataplasma di Argilla può essere applicato più volte durante la giornata, utilizzando sempre nuova Argilla, senza riusare quella già applicata che ormai è carica di tossine e non è più attiva e potrebbe essere addirittura dannosa. E' importante che l'applicazione dell'Argilla non dia mai sensazioni di disagio; se questo accade l'impacco deve essere subito rinnovato, freddo o tiepido, secondo il "gradimento" dell'organismo. Per gli usi esterni per i quali non è indicato applicare il cataplasma di Argilla, essa va mescolata con acqua in modo da fare una sospensione che si utilizza per lavaggi, lavande, bagni, pediluvi, sciacqui, gargarismi ecc. In questa breve trattazione ho cercato di illustrare le qualità più importanti di questa materia naturale e i suoi usi principali, ma l'argomento richiederebbe ben altro spazio! A chi fosse maggiormente interessato, suggerisco di approfondirlo leggendo i libri "L'Argilla che guarisce" di Raymond Dextreit, De Vecchi editore, e "Il manuale dell'Argilla" di G.Ferraro, edizioni Città Studi - Milano. Dott.ssa Marina Multineddu |
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