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OLIGOTERAPIA CATALITICA E DIATESI: GLI OLIGOELEMENTI PER IL BENESSERE

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Oligoterapia
Col termine di Oligoterapia si sottolinea il ruolo svolto, nel trattamento dei disturbi funzionali, dagli Oligoelementi, cioè quegli elementi chimici, solitamente metalli, che sono presenti in tracce minime nella materia vivente e nell'organismo umano in particolare, nel quale svolgono compiti fondamentali nelle funzioni vitali, nonostante la loro presenza in percentuali infinitesimali.
Il nome deriva dal greco òligos=poco, che rimarca l'azione nell'organismo degli oligoelementi presenti come elementi-traccia.

La definizione più appropriata di Oligoelemento, dal punto di vista quantitativo, sembra essere quella formulata da Forsenn negli anni '70 del secolo scorso: Oligoelementi sono tutti quegli elementi chimici presenti in concentrazione uguale o inferiore allo 0,01% del peso secco del corpo umano. Tale definizione evidenzia due fattori: gli Oligoelementi sono una componente dell'organismo umano, e inoltre essi sono presenti solo in minime tracce, differenziandosi in tal modo da tutti gli altri elementi chimici presenti nell'organismo in quantità superiori.
Tuttavia, considerando il ruolo biologico degli Oligoelementi, che analizzeremo fra breve, ci renderemo conto che tale differenza non è solo quantitativa, ma anche qualitativa.

Per meglio comprendere la funzione biologica degli oligoelementi, ricordiamo che la composizione della materia vivente è costituita da due gruppi fondamentali di sostanze:

1) gli Elementi Maggiori
2) gli Oligoelementi

Il gruppo degli elementi maggiori, definiti anche elementi fondamentali, corrisponde a 12 elementi chimici presenti nel protoplasma cellulare umano come molecole organiche (glucidi, protidi, lipidi, acidi nucleici, ecc.) e in poche molecole inorganiche (acqua, ecc.). Essi sono Idrogeno (H), Ossigeno (O), Carbonio (C), Azoto (N) che corrispondono, variamente abbinati, al 96% del peso dell'organismo umano, e inoltre Calcio (Ca), Fosforo (P), Cloro (Cl), Sodio (Na), Potassio (K), Zolfo (S) e Magnesio (Mg).
Benché il Ferro (Fe) sia presente in un corpo umano in quantità superiori rispetto agli Oligoelementi, esso è tuttavia annoverato da diversi autori fra gli Oligolementi per la sua presenza in assoluto limitata, in confronto al peso totale di un organismo.
Gli elementi maggiori svolgono un ruolo sia strutturale che energetico, essendo presenti con funzione plastica nella struttura del corpo sotto forma di acqua, di proteine che sono i maggiori costituenti del protoplasma cellulare, delle ossa e dei denti (Ca e P), dei fluidi corporei (Cl, K, Na), del sangue (Fe), ecc. oltre a rappresentare, mediante i lipidi e i glucidi, le basilari fonti di energia della cellula.

Il secondo gruppo, quello degli Oligoelementi, ha la sua ragion d'essere perché in un organismo umano non rappresenta che pochi grammi di peso in totale. Essi sono 18: Manganese (Mn), Rame (Cu), Iodio (I), Zinco (Zn), Cobalto (Co), Molibdeno (Mo), Nichel (Ni), Alluminio (Al), Cromo (Cr), Bismuto (Bi), Silicio (Si), Litio (Li), Stagno (Sn), Fluoro (F), Selenio (Se), Ferro (Fe), Germanio (Ge), Vanadio (V).
Di questi, 15 sono considerati "essenziali", in quanto la loro carenza compromette funzioni fisiologiche vitali, in modo simile a quello svolto dalle Vitamine Organiche: per questo motivo alcuni Autori li hanno definiti "Vitamine Inorganiche". Essi sono:
- Fluoro, Iodio, Selenio, Silicio (metalloidi o "non metalli")
- Cromo, Cobalto, Ferro, Litio, Manganese, Molibdeno, Nichel, Rame, Stagno, Vanadio, Zinco (metalli).

Gli Oligoelementi possono svolgere talvolta un ruolo strutturale, ma è preponderante il loro ruolo funzionale, a seconda della molecola a cui si legano: se essa è una sostanza organica non enzimatica (es. il Ferro nell'emoglobina), il ruolo è strutturale; mentre, come accade più di frequente, se l'Oligoelemento è parte sostanziale come cofattore metallico di un enzima, il suo ruolo sarà funzionale, poiché opererà come bio-regolatore per catalizzare (accelerare o rallentare) una precisa reazione biochimica, partecipando in tal modo alle reazioni metaboliche ed enzimatiche del metabolismo umano, rendendole compatibili con la vita.
Gli Oligoelementi non possono essere sintetizzati dall'organismo, ma devono essere assunti necessariamente con l'alimentazione o, quando necessario, mediante integrazioni mirate.

Prenderemo in considerazione il ruolo funzionale degli Oligoelementi, in modo particolare quello che essi svolgono nell'Oligoterapia, poiché, essendo partecipi come catalizzatori biologici degli enzimi, e perciò delle reazioni enzimatiche, sovrintendono in tal modo a tutte le reazioni biochimiche del metabolismo, dimostrandosi palesemente indispensabili per la vita e il benessere dell'organismo.

Oligoelementi
Il dott. Jaques Menetrier è considerato il padre dell'Oligoterapia e della Medicina Funzionale: egli, partendo dagli studi del farmacologo e biochimico Gabriel Bertrand sull'enzimologia biochimica (ricordiamo che l'enzimologia è la parte della biochimica che studia gli enzimi), che nel 1894 scoprì che alcuni oligoelementi svolgevano un effetto catalitico (agivano cioè da catalizzatori enzimatici) fondamentale per la vita, sia animale che vegetale. Le sue deduzioni erano in contrasto con le conoscenze del tempo, che consideravano come impurità gli elementi-traccia.
Egli coniò il termine "Oligoelementi" a sottolineare la loro presenza nell'organismo in quantità infinitesimali, mettendo in evidenza gli effetti generati da una loro carenza, che provoca la manifestazione di svariati disturbi, che nondimeno la loro somministrazione riesce a far regredire, riportando l'organismo ad uno stato di salute.
La relazione "carenza-stato di salute" è contraddistinta dalla sua "reversibilità", in quanto la somministrazione degli Oligoelementi carenti, prima che la carenza stessa inneschi problemi irreversibili, riesce a ripristinare e riequilibrare il deficit enzimatico e il metabolismo ad esso correlato, riportando l'organismo ad uno stato di equilibrio e omeostasi, e quindi di salute, o almeno riuscendo ad arrestare l'evoluzione della malattia funzionale.
Anche in questo caso il parallelo con le vitamine è palese: la loro carenza nell'alimentazione e la conseguente carenza nell'organismo (disvitaminosi: avitaminosi e ipovitaminosi), innesca uno stato patologico che diviene reversibile con la loro somministrazione, come avviene ad esempio nello scorbuto, una grave e prolungata carenza di vitamina C nell'alimentazione (come accadeva un tempo ai marinai durante i lunghissimi viaggi a vela, quando venivano a mancare gli alimenti freschi come frutta e verdure), che guarisce con la somministrazione della vitamina C a dosi terapeutiche.

Gli studi successivi di Jaques Ménétrier lo portarono negli anni '30 all'enunciazione delle "diatesi" (dal greco "diàthesis= disposizione), intese come la predisposizione congenita e costituzionale, o acquisita, a presentare determinati tipi di manifestazioni patologiche. Lo studio delle diatesi, cioè dei "terreni" biochimici ed enzimatici di un organismo e della sua diversa recettività alle malattie, condussero Ménétrier alla classificazione degli Oligoelementi e a collegarli alle funzioni che ciascuno di essi svolge nell'organismo, rapportandolo a determinate alterazioni o malattie.

Egli concepì quindi, basando le sue deduzioni sulle osservazioni, le verifiche e le sperimentazioni svolte nell'arco di oltre vent'anni, un sistema terapeutico definito "Medicina Funzionale", che associa l'azione di ogni oligoelemento ad una diatesi, cioè ad uno stato di squilibrio sia fisico che psichico.
Individuò quindi alcuni terreni costituzionali, denominandoli appunto diatesi, caratterizzati da tendenze patologiche peculiari.
Il concetto di diatesi, inteso come "terreno costituzionale", si può definire come una condizione reversibile di tipo acuto e/o cronico, contraddistinta da un insieme di sintomi che possono regredire, oppure sparire completamente, in seguito alla somministrazione mirata di determinati Oligoelementi peculiari, e che perciò sono denominati Oligoelementi diatesici.

Ménétrier individuò 4 diatesi, intendendo per diatesi un terreno omogeneo che reagisce positivamente alla specifica assunzione di un Oligoelemento o ad una associazione di Oligoelementi:

Diatesi 1 - o Allergica - caratterizzata da iper-reattività - o del Manganese (Mn)
Diatesi 2 - o Ipostenica - caratterizzata da ipo-reattività- o del Manganese-Rame (Mn-Cu)
Diatesi 3 - o Distonica - o del Manganese-Cobalto (Mn-Co)
Diatesi 4 - o Anergica - o del Rame-Oro-Argento (Cu-Au-Ag)

Le prime due sono considerate diatesi "giovani" o diatesi di nascita, e possono mostrare ancora segnali di vitalità e di difesa, particolarmente di autodifesa organica e psicologica.
Le ultime due sono considerate diatesi "vecchie" o di involuzione, e sono contraddistinte dalla diminuzione della vitalità, dal logoramento delle strutture biologiche e delle capacità di difesa.

Le diatesi non sono uno stato immutabile, se non quello genetico di partenza: nel corso della vita le diatesi "giovani" tendono a evolvere verso le diatesi "vecchie" per un fenomeno fisiologico di invecchiamento e inoltre non è frequente la presenza di un'unica diatesi "pura", ma esse sono spesso collegate e interconnesse, con manifestazioni dell'una o dell'altra diatesi contemporaneamente.
Non è possibile ovviamente modificare il processo di invecchiamento naturale, seppure lo si possa in parte rallentare. Con l'integrazione mirata degli oligoelementi si può intervenire sull'invecchiamento precoce, causato da fattori ambientali esterni all'organismo che causano una accelerazione del processo di invecchiamento naturale, per prevenirlo e contrastarlo, mantenendolo entro i naturali processi dell'invecchiamento fisiologico di ciascuno.

Ménétrier verificò che somministrando dosi di Oligoelementi molto piccole (ma non omeopatiche), per via perlinguale (cioè mediante assorbimento rapido attraverso la mucosa linguale e il pavimento della bocca), con posologie abbastanza diradate, si ottenevano risultati apprezzabili in diverse patologie funzionali.
L'analisi metodica di Ménétrier , seppure in modo empirico, giunse a stabilire che somministrando determinate miscele di oligoelementi, differenti per ciascuna diatesi, si otteneva una risposta significativamente positiva, riuscendo ad individuare l'Oligoelemento, o la miscela di Oligoelementi, caratteristica e più congeniale per ogni diatesi.

Dedusse quindi che la Diatesi 1, o Allergica, reagiva positivamente al Manganese, che perciò fu definito l'Oligolemento diatesico della Diatesi 1, che poteva avvalersi come elementi complementari di Zolfo e Fosforo.
A livello fisico la Diatesi 1 mostrava una predisposizione a allergia ad agenti esterni, rinite allergica, asma, intolleranze alimentari, emicranie periodiche, cefalee digestive, algie diffuse, disturbi digestivi e intestinali di natura nervosa, discinesie biliari, coliti spastiche, tachicardie emozionali, gotta, emorroidi, dismenorree iper-estrogeniche con mestruazioni ravvicinate e abbondanti, spesso dolorose. Nella diatesi 1 la somministrazione del Manganese produceva la risoluzione della sintomatologia allergica, e una riduzione dei fenomeni tipici.

Similmente avvenne per la Diatesi 2, o Ipostenica, che risultò rispondere positivamente all'associazione Manganese-Rame.
La Diatesi 2 mostrava un senso di anormale spossatezza, una fragilità intrinseca delle vie respiratorie causata da basse difese organiche, processi infettivi recidivanti a livello respiratorio, otorinolaringoiatrico, gastroenterico e urinario, infiammazioni, reazioni linfatiche e digestive, ipomenorrea, allergia per autointossicazione, artrosi, cefalea, diabete, obesità, cellulite, lassità dei legamenti, artrite, disturbi di escrezione.
Nella Diatesi 2, in cui il problema prevalente di base è la scarsità di difese organiche, la somministrazione del Manganese-Rame produceva un incremento delle autodifese, con un rinforzo del terreno del soggetto divenuto più resistente alle aggressioni dei patogeni, e meno soggetto al senso di debolezza.

Per la Diatesi 3, o Distonica, considerata una diatesi "vecchia" che si manifesta solitamente oltre i 40 anni, gli Oligoelementi caratterizzanti si dimostrarono il Manganese-Cobalto, a cui si potevano associare come elementi complementari Magnesio, Potassio, Litio.
La predisposizione alle malattie della Diatesi 3 poteva caratterizzarsi per la presenza di sindrome ansiosa come sintomo più importante, per ansia patologica che compare a prescindere da eventuali problemi, e inoltre disturbi circolatori e cardiovascolari, ipertensione, ulcera, gastralgie, spasmi, colite, difficoltà di escrezione, calcoli, couperose, gambe pesanti, artrosi, cefalea, disturbi psichici, obesità.
Nella Diatesi 3, con la somministrazione di Manganese-Cobalto si associava l'azione modulatrice del Manganese con la rilevante azione anti-distonica del Cobalto, con risultati spesso notevoli, specie se la somministrazione avveniva in fase precoce e per lunghi periodi ciclici di assunzione.

La Diatesi 4, o Anergica, fu collegata all'associazione Rame-Oro-Argento.
Il sintomo più evidente della Diatesi 4 era una compromissione dello stato generale, progressiva perdita delle facoltà intellettive quali attenzione, memoria, capacità di coordinare, depressione, che colpisce con più frequenza persone anziane, e inoltre si poteva evidenziare la presenza di scoliosi, febbre, reumatismo grave, poliartrite, blocco linfatico, infezioni acute e recidivanti, degenerazioni tissutali, senilità globale, cachessia (indebolimento organico e dimagrimento).
La somministrazione di Rame-Oro-Argento produceva una sinergia catalitica particolarmente energica, assai valida per stimolare un terreno anergico defedato, e dalle autodifese fisiche, intellettuali e psichiche indiscutibilmente compromesse. I risultati erano tanto più evidenti e rapidi, quanto più si interveniva in caso di anergie giovanili, piuttosto che in altre circostanze in età più avanzata. Elemento complementare era il Litio.

Da notare che ogni diatesi si può presentare anche in momenti della vita di un individuo differenti da quelli tipici della diatesi, ad esempio la Diatesi 3, tipica della cosiddetta mezza età, si può presentare anche in soggetti più giovani per via della vita stressante (diatesi dell'ansia).

Somministrando a ciascuna diatesi gli oligoelementi specifici si attua una "medicina di terreno" intendendo con ciò il riequilibrio delle autodifese del soggetto, mediante la correzione di una carenza specifica, che produrrà la rimozione dell'evento patologico, con un'influenza positiva su tutte le manifestazioni caratteristiche di quel terreno.

L'uso di tali oligoelementi fu in seguito ampliato con il coinvolgimento di altre miscele di differenti metalli e metalloidi, non necessariamente Oligoelementi ma anche macroelementi, utilizzati in Oligoterapia a dosi catalitiche, o micro-dosi, che agiscono in tal modo anch'essi da bio-catalizzatori, con effetti differenti rispetto alle dosi ponderali.
Fra questi si annoverano Litio, Selenio, Potassio, Bismuto, Fosforo, Magnesio, Ferro, Zolfo, ed altri, che vennero classificati come complementari alle miscele già individuate.
In effetti l'Oligoterapia utilizza anche elementi minerali che non sono rigorosamente Oligoelementi, in quanto fanno parte degli elementi plastici come Zolfo e Fosforo, o degli Elementi Maggiori, come Magnesio e Potassio.

L'Oligoterapia ha dunque lo scopo di aiutare l'individuo a invecchiare in modo naturale e fisiologico, e di evitare che i ritmi della vita moderna troppo stressanti, lo stress e l'insoddisfazione nell'ambiente di lavoro, l'inquinamento, l'uso e/o l'abuso di farmaci, il fumo, l'alcool, una vita troppo sedentaria, un'alimentazione scorretta, ecc. causino il passaggio dalle diatesi giovani verso quelle più vecchie, portando abbastanza rapidamente un organismo a situazioni di invecchiamento precoce, in cui si noteranno atteggiamenti tipici dell'individuo anziano, anche in soggetti giovani.

Il ricorso alla terapia catalitica, mediante la somministrazione mirata degli Oligoelementi adeguati alle varie situazioni, può portare a una regressione della diatesi vecchia, instauratasi in modo anomalo per svariate cause, ad evolversi in modo positivo verso una più giovane, e a un miglioramento generale della salute.

La via di somministrazione perlinguale, con l'elevata vascolarizzazione della lingua e della mucosa di tutta la bocca, favorisce l'assorbimento degli Oligolementi, che potranno entrare rapidamente in circolo, evitando il tratto gastroenterico, per svolgere la loro funzione catalitica: a tale scopo è opportuno trattenere in bocca per qualche istante la soluzione catalitica per agevolarne l'assorbimento.
Perché ciò avvenga, gli oligoelementi si dovranno trovare allo stato ionico, che è una forma grandemente reattiva e biodisponibile, e per tale esigenza le soluzioni dovranno essere massimamente diluite, per consentire una decisa ionizzazione.
I dosaggi saranno perciò particolarmente bassi (ma non a diluizioni omeopatiche), seppure sufficienti a reintegrare le carenze degli oligoelementi e a garantire l'efficacia del trattamento, che sarà inoltre piuttosto diradato, salvo in casi specifici e all'inizio del trattamento. Questo consente di evitare sovradosaggi che altrimenti potrebbero essere nocivi nel caso dei metalli pesanti.
Gli Oligoelementi possono costituire un'efficace integrazione alla Fitoterapia in numerosi disturbi.

Dott.ssa Marina Multineddu

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