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LE PIANTE DEPURATIVE, DIGESTIVE E DISINTOSSICANTI

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Il fegato e il suo funzionamento



Tarassaco
Tarassaco
Il fegato, la grande ghiandola che assolve a numerose e importantissime funzioni organiche, viene purtroppo maltrattato da molti dei nostri comportamenti.
Spesso infatti un'alimentazione scorretta e sbilanciata, l'eccessivo consumo di cibi fritti, un'iperalimentazione, l'abuso di sostanze tossiche come alcool e fumo, l'utilizzo eccessivo e troppo disinvolto dei farmaci senza un adeguato controllo medico, certe malattie batteriche e virali, un sistema di vita poco sano, la sedentarietà, gli ambienti di lavoro inquinati, eccetera, portano il fegato ad espletare in maniera insufficiente alcune delle sue più importanti funzioni.

Le più significative fra esse sono: la funzione secretiva della bile, importantissima per la digestione dei grassi, la funzione distruttiva dei globuli rossi quando sono arrivati al termine del loro ciclo vitale, la funzione di sintesi di alcune proteine essenziali per la vita, la funzione metabolica glicogenosintetica e glicogenolitica, la funzione di accumulo e di riserva ed infine, ma non ultima come importanza, la funzione detossificante, che neutralizza le sostanze nocive e ne consente l'eliminazione per mezzo degli organi emuntori.

I disturbi del fegato



Quando il fegato perde in modo significativo la capacità di assolvere a queste funzioni, si determina lo stato patologico definito insufficienza epatica, un termine che indica un'alterazione molto grave e che è di stretta pertinenza medica, ma che è usato spesso a sproposito per indicare quella che potremmo definire una "piccola insufficienza epatica" (questa terminologia non è accettata dagli autori anglosassoni, ma in questa sede non vogliamo entrare nel merito di questa disputa).
La piccola insufficienza epatica può essere individuata in un quadro dispeptico caratterizzato da sonnolenza dopo i pasti, nausee, bocca amara, alito pesante, flatulenza, digestione lenta, stitichezza, emicranie postprandiali, talvolta disturbi dermatologici come pelle opaca, foruncolosi e acne, forfora, ma anche variazioni dell'umore, irritabilità, insonnia o addirittura lieve depressione.
Coloro che soffrono di dispepsia digestiva presentano uno o più di questi sintomi, pur presentando spesso esami di funzionalità epatica nella norma.
Questi disturbi compaiono o si accentuano talvolta in particolari periodi dell'anno, come la primavera che segue una stagione, l'inverno, in cui è facile cadere in eccessi alimentari per via del freddo, per le feste natalizie, carnevalesche e pasquali; ma a volte uno o più di tali disturbi compaiono indipendentemente dalla stagione, a causa dei nostri comportamenti, come si diceva all'inizio.

Naturalmente di fronte a questo disordine generale dell'organismo si impone il ritorno all'armonia di tutte le funzioni alterate; in particolare sarà necessario agire sulle funzioni epato-biliari, pancreatiche, renali ed intestinali.
La medicina naturale suggerisce in questi casi un intervento detossicante, che tenda innanzitutto a ripristinare la funzionalità epatica e digestiva, operando su più fronti. Bisogna iniziare con un'alimentazione più corretta, sana ed equilibrata, priva di sostanze potenzialmente tossiche ed eliminando quelle sicuramente nocive, come i superalcolici e i pasti iperlipidici, cioè troppo ricchi in grassi, soprattutto quelli saturi. Inoltre bisogna evitare la sedentarietà, introducendo nelle proprie abitudini di vita un sano movimento, anche delle semplici passeggiate se non una vera e propria attività sportiva.

Le piante dalle proprietà depurative, digestive, disintossicanti



A completamento di tutto ciò possiamo intervenire con la fitoterapia, che è importantissima per influire selettivamente sul miglioramento delle funzioni dei singoli organi interessati.
Esistono diverse piante officinali utili per questo scopo, come il Tarassaco, il Carciofo, il Cardo mariano, la Bardana, la Betulla, l'Ortica, il Rosmarino, la Genziana, la Cicoria, che sono le più utilizzate.

Il Tarassaco, il cui nome deriva dal greco "Tarasso" che significa "guarisco", proprio per via delle sue molteplici proprietà benefiche.
Le parti utilizzate sono le foglie e la radice, che contengono dei principi amari a cui si devono le proprietà diuretiche, coleretiche ed eupeptiche di questa pianta, che entra nella composizione di molti preparati depurativi; essa infatti promuove l'attività del fegato e della colecisti (è molto adatta per fluidificare la bile densa e in caso di "sabbia biliare"), influendo favorevolmente sulle funzioni digestive e intestinali, migliorando inoltre la funzionalità renale, con l'aumento della diuresi e quindi la diminuzione della ritenzione idrica, con conseguente maggior eliminazione di tossine e sostanze di rifiuto dell'organismo.
Il Tarassaco inoltre agisce a livello pancreatico, per mezzo del suo principio attivo colecistochinina, che aumenta la secrezione del succo enzimatico, migliorando così il processo digestivo; fornendo anche una notevole quantità di ioni potassio, aumenta la motilità intestinale per l'azione sulla muscolatura liscia dell'intestino, di cui migliora quindi la funzionalità.

Carciofo
Carciofo
Il Carciofo è una delle più utili e salutari piante mediterranee. Famoso per il suo uso culinario, ha importanti proprietà terapeutiche.
Secondo il Columella (primo secolo dopo Cristo) deve il nome di Cinara, poi divenuto Cynara, al termine "cenere", perché con questa veniva concimata la pianta, mentre per altri autori Cinara era una giovane che secondo la tradizione venne trasformata in carciofo.
Scolymus è il nome greco attribuito al cardo e significa spina, mentre Carciofo è una parola di derivazione araba, Kerschooff.
I principi attivi del Carciofo sono contenuti nelle foglie, e tra questi il più interessante è la Cinarina; essa è presente in concentrazione massima durante la formazione del capolino, che è poi la parte della pianta che viene usata in cucina.
Le principali proprietà delle foglie del Carciofo sono quelle coleretiche e colagoghe: è stato dimostrato infatti che il flusso biliare può essere aumentato fino al 90% in più rispetto ai valori basali, e che questo effetto non diminuisce nel tempo e, dunque, si presta anche a trattamenti prolungati, specie in caso di bile densa, sabbia biliare e tendenza a produrre calcoli nella cistifellea. L'azione diuretica è altrettanto importante e si evidenzia pienamente dopo circa sei giorni (con un aumento anche del 100%), promuovendo così la funzione depuratrice renale, grazie ai composti flavonici e ai sali minerali, in particolare potassio e magnesio, che il Carciofo contiene.
I principi attivi contenuti nelle foglie del Carciofo influiscono anche nel ricambio del colesterolo e dei trigliceridi, siano essi di origine alimentare o endogena, aiutando a mantenerne bassi i livelli a tutto vantaggio dell'apparato cardiovascolare.
Un'altra importante e complementare azione del Carciofo è quella epatoprotettiva e antitossica, che si manifesta su diverse sostanze tossiche, in particolare sull'alcool, di cui riescono a ridurre la presenza nel sangue per effetto dell'aumentata diuresi e per un'accelerazione del metabolismo dell'etanolo.
Questi effetti, studiati in particolare sulla cinarina, sono da ascrivere al miglioramento dell'attività dell'epatocita, a una più marcata coleresi (secrezione di bile), e a una maggiore capacità di mantenere il colesterolo in soluzione nel siero, anche per un'evidente escrezione del colesterolo attraverso la bile.
Sono state riscontrate anche proprietà rigeneratrici del parènchima epatico, oltre alla capacità di migliorare le funzioni secretive e motorie del tubo digerente, favorendo anche la peristalsi.

Cardo mariano
Cardo mariano
Il Carciofo non ha un'attività epatoprotettrice come quella del Cardo mariano, che è bene utilizzare ogni volta che si ha una lesione dell'epatocita, in particolare quando vi siano esiti di epatite, poiché il suo principio attivo più interessante, la silimarina, ha un'azione strutturale, mirata alla protezione della cellula epatica con un'azione antiradicalica e rigenerativa del parenchima epatico; l'attività del Carciofo invece è soprattutto funzionale, poiché stimola e migliora le varie dismetabolie legate al fegato.

La Bardana ha anch'essa un effetto diuretico e depurativo, attivo soprattutto a livello della pelle, infatti è molto indicata in caso di pelle grassa, acne, foruncolosi in genere; ma anche a livello intestinale esplica un'importante funzione che è quella di combattere gli effetti esfolianti a carico della mucosa intestinale, dovuti ad abuso di additivi alimentari, presenti purtroppo in quasi tutti i cibi dell'alimentazione di massa, e anche all'abuso di lassativi.

Le foglie dell'Ortica costituiscono un rimedio assai efficace come diuretico e depurativo, ma sono anche un ottimo remineralizzante, colagogo e stimolante delle funzioni digestive, oltre che avere una notevole azione antiastenica.

Anche il Rosmarino è una pianta dalle spiccate proprietà colagoghe-coleretiche, antitossico epatico e protettore della cellula epatica; è inoltre stomachico e stimolante generale.

La Cicoria è depurativa, digestiva, diuretica, coleretica, ma anche amaro-eupeptica; adatta quindi per insufficienza biliare e atonia gastrica e intestinale.

La Genziana, infine, rappresenta la pianta eupeptica più amara finora conosciuta, e ha anch'essa proprietà digestive e depurative, ma è anche uno stimolante del sistema immunitario. E' particolarmente indicata in caso di anoressia o dispepsia atonica, sia gastrica che intestinale.

Ecco quindi che queste piante, opportunamente miscelate, potranno fornire un rimedio naturale contro tanti disturbi, e soprattutto un intervento razionale mirato per eliminare dal nostro corpo le tossine che provocano, se in eccesso, problemi talvolta molto fastidiosi e che, se trascurati, possono degenerare in vera e propria malattia.

Dott.ssa Marina Multineddu

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