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LE PROPRIETÀ ANTIMICROBICHE NATURALI DELL'ARGENTO COLLOIDALE



Argento colloidale
L'argento colloidale è un composto a base di acqua pura (cioè depurata, demineralizzata, distillata o bidistillata), nella quale sono sospese micro-particelle di argento a carica ionica positiva: poiché le particelle di argento sono della grandezza che può variare da un decimo a un millesimo di micron (micron = 1 millesimo di millimetro), cioè piccolissime, esse rimangono in sospensione costituendo un colloide, cioè un sistema che in chimica fisica è definito come una particolare miscela in cui una sostanza solida, liquida, o gassosa (fase dispersa) è inclusa in una sostanza che a sua volta può essere solida, liquida, o gassosa (fase disperdente): nel caso dell'argento colloidale la fase dispersa è costituita dalle micro particelle di argento, mentre la fase disperdente è l'acqua depurata.

La concentrazione delle micro-particelle può variare, secondo il prodotto, da 10 ppm (parti per milione) a 50 ppm, o più secondo il prodotto e l'uso a cui è destinato. La dispersione delle particelle di argento avviene mediante un processo elettrolitico che consente di ottenere nano-particelle, cioè particelle piccolissime della dimensione di nanometri (nm = 1 miliardesimo di metro), che restano in sospensione nell'acqua bidistillata, priva di altri metalli o minerali che potrebbero alterarne la qualità.

L'argento colloidale si presenta come un liquido privo di sapore e odore, già conosciuto e utilizzato anticamente nella medicina popolare, in quanto era considerato uno dei fondamentali trattamenti contro numerose infezioni per il suo forte potere antisettico, antimicrobico a largo spettro (antibatterico, antimicotico, antivirale), anche in considerazione delle sue proprietà rigeneranti per la pelle e i tessuti, e assolutamente non tossico per l'uomo, gli animali, e anche per le piante, se utilizzato secondo le indicazioni.
Dopo la scoperta da parte di Alexander Fleming del primo antibiotico, la penicillina, e in seguito di tutti gli altri antibiotici, il suo uso è andato diminuendo fino ad essere quasi completamente dimenticato. In tempi recenti questo prodotto è stato riscoperto ed ha conquistato un nuovo apprezzamento come prodotto antimicrobico naturale nell'ambito della cosiddetta "medicina alternativa", privo di azioni irritanti per pelle e mucose, e per i tessuti più sensibili.

L'uso documentato dell'argento per utilizzi igienici risale a 7000 anni fa, nell'ambito della medicina cinese; esso fu utilizzato anche dagli antichi Egizi, dai Romani, dai Persiani, dagli Indiani, da 2500 anni a.C., forse in seguito all'osservazione che l'acqua, conservata in contenitori d'argento, si manteneva più a lungo pulita e potabile, rispetto a recipienti di materiale diverso.
I primi utilizzi consapevoli in medicina risalgono al X secolo, descritti nell'opera basilare di un alchimista persiano, Sufi Gabir Ibn Hayyn, considerato l'artefice del passaggio dall'alchimia alla chimica. Verso la fine di quel secolo anche il medico e filosofo Avicenna, ritenuto il padre della medicina moderna di tradizione araba, seguita a quella dei "Padri della medicina" greci Ippocrate e Galeno, si avvale dell'argento per curare gli ammalati.
Nel XIV secolo il filosofo e teologo tedesco Konrad von Megenberg, nel suo "Libro della Natura" (Buch der Natur), riferisce l'uso dell'argento per curare casi di tosse cronica, pruriti, emorroidi.
Nell'800 anche il naturalista Ravelin riconosce le proprietà antibiotiche dell'argento, anche a dosaggi molto bassi; ancora, a Berlino il ginecologo Carl Sigmund Franz Credé propose un metodo di profilassi neonatale (che poi divenne obbligatoria per legge) contro una forma precoce di congiuntivite dei neonati (oftalmia gonococcica del neonato, che portava alla cecità), ai quali veniva instillata una goccia di una soluzione diluita all'1% di nitrato d'argento in ogni occhio, subito dopo il parto ancor prima di lavarli; e nello stesso secolo l'argento è definito dal botanico svizzero Karl Von Nageli come elemento "oligodinamico" (dal greco oligos = poco e dynamis = forza) per la sua azione positiva anche a dosaggi minimi.
Nel secolo XX i nostri nonni erano consapevoli della capacità sanitizzante dell'argento: solevano mettere una moneta d'argento sul fondo dei contenitori del latte, non essendo ancora stato inventato il frigorifero, per conservarlo più a lungo.

Particelle di argento
Le proprietà dell'argento colloidale furono indagate da diversi studiosi che effettuarono anche pubblicazioni su diverse riviste scientifiche, ma, per l'alto costo di produzione dell'argento colloidale, e in conseguenza della scoperta della penicillina, il suo uso divenne via via sempre più negletto fino ad essere abbandonato.
In seguito, grazie ai progressi della chimica, la sua produzione divenne economicamente più vantaggiosa e, inoltre, la sua riscoperta da parte delle persone che prediligono una medicina naturale lo ha riportato in auge come sostanza dotata di proprietà antimicrobiche.
Infine, negli anni '70, la sua effettiva azione antibatterica venne sperimentata nel trattamento delle ustioni, tramite uno studio effettuato dal Dr. Carl Moyer, chirurgo, e dal Dr. Magraf, biochimico, dell'Università di Washington. Dalle varie sperimentazioni scaturirono molti altri utilizzi medici dell'argento colloidale come antisettico, sicuro e non aggressivo, per la sua azione che influenza negativamente il metabolismo batterico. Oggi molti medici ayurvedici, omeopati, fitoterapeuti, utilizzano regolarmente l'argento colloidale nell'ambito del loro metodo di cura; inoltre, sono attualmente allo studio diverse applicazioni nei più svariati campi.

Attualmente l'argento colloidale è utilizzato a diverse concentrazioni per il trattamento locale di svariate problematiche cutanee, come infezioni, ferite, abrasioni, piaghe, ustioni, acne, psoriasi, dermatiti, eczemi, micosi della pelle, delle mucose e delle unghie (onicomicosi), infezioni da Candida, forfora, ragadi ed emorroidi, pruriti e arrossamenti della pelle, verruche, infezioni delle orecchie, delle cavità nasali e dei seni paranasali (sinusite), infezioni del cavo orale, afte, e come coadiuvante contro l'Herpes e l'Herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio): in tutti questi casi è indicato per detergere e controllare la carica batterica, virale, o fungina, idratare e decongestionare la pelle o le mucose, lenire le afte, l'infiammazione di denti e gengive, l'irritazione e l'arrossamento della gola.
In caso di raffreddore, instillare qualche goccia di argento colloidale direttamente nelle orecchie e nel naso contribuisce a sfiammare e disinfettare, abbreviando i tempi di guarigione; in presenza di mal di gola, o infiammazione di denti e gengive, può giovare fare gargarismi e sciacqui.
Tradizionalmente, l'argento colloidale è utilizzato in presenza di infezioni, di natura virale o batterica, delle vie respiratorie come raffreddore, influenza, sinusite, bronchite, anche mediante somministrazione per aerosol; per le infiammazioni gastrointestinali, coliti, gastriti, ulcera, irritazioni e infiammazioni della vescica, per le cistiti, ma anche in caso di infestazione da parassiti intestinali. Oltre a ciò l'argento colloidale è utilizzato nella medicina popolare in caso di artrosi e artrite.

L'uso dell'argento colloidale è sicuro anche in caso di assunzione di medicinali: il concomitante utilizzo di argento colloidale non comporta alterazioni o interferenze.

A concentrazioni particolarmente elevate, fino a 100 ppm (parti per milione), è indicato in modo particolare anche come prevenzione contro micosi di pelle, unghie, cuoio capelluto, in modo particolare quando si frequentano ambienti umidi a rischio come piscine, saune, palestre, spiagge, specie se molto affollate; può essere utilizzato semplicemente spruzzando l'argento colloidale sui piedi, fra le dita e sulle unghie, sulla cute del capo, ma anche sugli indumenti e gli accessori utilizzati come le ciabattine e le cuffie in piscina, prima e dopo la frequentazione di tali luoghi.

Efficace contro i parassiti, costituisce una prevenzione e un trattamento anche in caso di infestazione da pidocchi (pediculosi), spruzzandolo sui capelli e lasciandolo in posa per qualche minuto, frizionando delicatamente la cute: uccide i pidocchi, le larve e le uova, delle quali facilita il distaccamento dal capello.

Argento colloidale
Per la sua azione antimicrobica ad ampio spettro, può essere un efficace componente di prodotti cosmetici, come i deodoranti, per prevenire le alterazioni del sudore che comportano formazione di cattivi odori, per i detergenti e i gel intimi, come lenitivi, antimicotici, antibatterici ad ampio spettro per aiutare a mantenere il fisiologico equilibrio dell'ecosistema della mucosa vaginale; è utilizzato nelle formulazioni in gel per la pelle, eventualmente associato a estratti di piante come Camomilla e Aloe, per ripristinare il naturale film idrolipidico cutaneo e mantenere il fisiologico equilibrio, particolarmente indicate in caso di eritemi di varia origine, come eritemi solari, da pannolino, dopo rasatura e depilazione, come dopo-puntura di insetti, e come doposole.
Alcuni gel a base di argento colloidale sono applicabili, per la loro delicata azione, anche sulle mucose del cavo orale, o dell'area genitale, come in presenza di candidosi.

Particolarmente utile l'uso di gel igienizzanti per le mani formulati con argento colloidale abbinato a estratti di piante lenitive, come Aloe, Lavanda, Camomilla, anche potenziati con Tea Tree oil, da utilizzare sia in casa che fuori casa, sui mezzi pubblici, negli uffici, e in ospedale, per la sua azione antimicrobica che abbatte drasticamente la carica batterica presente sulla pelle, lasciandola morbida e idratata.

L'argento colloidale è indicato anche per l'uso veterinario, nel cane e nel gatto come disinfettante e antibiotico naturale, antibatterico, antimicotico, antinfiammatorio, germicida e decongestionante di cute e mucose, in caso di problematiche dermatologiche, prurito causato da dermatiti, micosi, infezioni agli occhi, alle orecchie, del cavo orale e del naso, e come disinfettante in prevenzione contro le infezioni e per favorire la guarigione di graffi, lacerazioni, tagli e ferite, o l'infiammazione dopo il morso di zecche, come coadiuvante nel trattamento della leishmaniosi, oltre che per problematiche relative all'apparato respiratorio. L'argento colloidale può essere impiegato anche come igienizzante, disinfettante e deodorante per cucce, giacigli, ciotole, mangiatoie, abbeveratoi, gabbie; per la cura di zoccoli di cavalli e bovini, per l'igiene delle mammelle di mucche e ovini, anche in presenza di ragadi o mastiti.

L'argento colloidale, inoltre, può essere utilizzato per proteggere le piante da molte malattie, spruzzandolo direttamente sulle foglie contro eventuali contaminazioni fungine.

Dott.ssa Marina Multineddu

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