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PIANTE AROMATICHE DELLA SARDEGNA: LENTISCHIO, ROSMARINO, LAVANDA SELVATICA

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Le piante della Flora Mediterranea sono diffuse in tutte le regioni più calde che si affacciano sul nostro mare; tra esse ricordiamo il Rosmarino, il Corbezzolo, il Lentischio, il Ginepro, il Mirto, la Lavanda, la Fillirea, l'Erica. La loro caratteristica è quella di essere molto aromatiche e di contenere essenze molto odorose e profumate, che le contraddistinguono. Spesso sono ricche di oli essenziali, che conferiscono loro anche proprietà medicinali, sfruttate fin dall'antichità dai nostri antenati, quando l'unico modo per "curarsi" consisteva nell'utilizzare le ricchezze che la natura metteva a disposizione. La qualità di queste piante aromatiche officinali è tanto più elevata, quanto più queste piante crescono in regioni calde, con bassa piovosità e in condizioni difficili.

Le piante aromatiche che crescono in Sardegna sono, da questo punto di vista, quanto di meglio si possa avere in natura, poiché il clima nella nostra regione è molto caldo, poco piovoso, la natura è ancora per la massima parte incontaminata, e le piante crescono spesso in condizioni molto difficili, dove l'escursione termica fra il giorno e la notte può essere anche molto elevata. In certi luoghi si arriva ad avere, durante l'estate, 33-34° durante il giorno, mentre la notte la temperatura scende fino a 10-11°. Tutto ciò tempra la vegetazione che si abitua a condizioni difficili, concentra la sua linfa, produce aromi ed essenze che permeano l'ambiente profumando l'aria: basta, infatti, passeggiare in campagna, per sentir sprigionare dalle piante calpestate durante il cammino i loro profumi intensi e selvatici, che fanno riconoscere la presenza di una particolare pianta senza neppure vederla, come capita con l'Elicriso, il Timo, la Lavanda selvatica o l'erba gatta. Che dire poi del profumo che si spande se appena si sfiorano le foglioline del Rosmarino selvatico, che qui può fiorire fino a Novembre, quando l'autunno è particolarmente mite; o se si recide un rametto di Lentischio o di Mirto, o si stringe con le dita un fiore di Lavanda selvatica!

La natura nella nostra bella isola è certamente prodiga di bellezza, ma è anche ricca di sostanza: le popolazioni locali, infatti, hanno fatto tesoro di ciò che la natura offre e hanno saputo scoprire le proprietà medicinali e cosmetiche di moltissime piante. Oggi voglio parlare in particolare del Lentischio, del Rosmarino e della Lavanda selvatica.

Il Lentischio



Lentischio
Il Lentischio, Pistacia lentiscus, è un arbusto sempreverde dall'intenso profumo resinoso e aromatico, tipico della macchia mediterranea, molto diffuso in Sardegna dalla pianura alle zone montuose. Se cresce isolato assume la forma caratteristica a "pulvino" (cuscino), costellando con grandi rigonfiamenti i declivi collinari, dove spesso grandi siepi di Lentischio fungono da divisori fra i diversi campi coltivati. Il Lentischio ha foglie coriacee dal verde intenso, con fiori unisessuati e poco appariscenti, portati da individui distinti, mentre il frutto, una piccola drupa, assume varie colorazioni man mano che cresce e matura, passando dal verdastro al rosso granato brillante, fino a diventare, a completa maturazione, rosso scuro. Dai suoi frutti si estrae un olio molto aromatico, usato un tempo come olio alimentare in cucina, quando non era facile approvvigionarsi di olio di Oliva: si era soliti friggere le frittelle di carnevale, le zeppole, con quest'olio che conferiva loro un aroma e un profumo particolari. Nel sud della Sardegna, dove noi operiamo, il Lentischio viene chiamato Moddìzzi (o Moddìtsi, o Moddìcci, a seconda del dialetto di ciascun paese), mentre nel nord è conosciuto col nome Lestìcanu, e ozzulistìncanu è detto il suo olio (òzzu=olio). Anticamente i rametti più teneri venivano utilizzati come deodoranti e antisudoriferi per la sudorazione eccessiva dei piedi, o mettendoli direttamente fra le dita, o dentro le calze, o sul fondo delle scarpe: la pelle veniva un po' scurita, ma la sudorazione veniva frenata, e si evitavano anche gli odori sgradevoli. Anche aggiungere un decotto di foglie all'acqua del bagno serviva a diminuire l'eccessiva sudorazione in tutto il corpo. L'olio ha proprietà cicatrizzanti e risolventi per i foruncoli, infatti il residuo della spremitura dei frutti veniva usato come impiastro, mentre i rametti teneri, contusi e amalgamati con olio di Oliva, servivano come unguento sulle ferite. In caso di orticaria e allergia della pelle, si usava far bollire le foglie di Lentischio, assieme a quelle di Mirto, per fare impacchi decongestionanti. Oggi si sa che l'olio di Lentischio è ricco di Acidi Grassi Essenziali (acido oleico, linoleico e linolenico) che ne giustificano l'uso popolare. Attualmente se ne sfruttano le proprietà per oli da bagno o da massaggio nutrienti per il corpo che, mentre nutrono e profumano la pelle, la rendono più sana e bella, perché l'aiutano a prevenire l'invecchiamento e ne mantengono l'equilibrio idrolipidico.

Il Rosmarino



Rosmarino
Il Rosmarino, Rosmarinus officinalis, è forse il più conosciuto fra le piante della macchia mediterranea: è un arbusto sempreverde dal fusto legnoso e contorto e fa parte della bassa macchia mediterranea, ma viene anche coltivato. Gli individui selvatici hanno però una concentrazione di olio essenziale nettamente superiore e ricca di principi attivi rispetto alle piante coltivate, che vengono innaffiate e diventano più rigogliose e appariscenti, a scapito però della qualità. L'uso alimentare del Rosmarino, il cui nome deriva dal latino "Ros marinus" (rugiada di mare) forse perché molto diffuso sugli alti costoni affacciati sul mare, ha una giustificazione nel fatto che esso stimola il fegato, quindi migliora la digestione: è tipico l'uso in cucina per gli arrosti, che rende più digeribili per la sua azione di stimolo sulla produzione di bile; questa sostanza infatti ha proprio la funzione di emulsionare i grassi, rendendoli così più digeribili. Ma esso è tuttora presente nell'uso popolare dei nostri paesi anche per altri usi: il decotto di foglie infatti viene consigliato per fare sciacqui per mantenere sani e bianchi i denti, o per impacchi in caso di contusioni, o per lavaggi rinforzanti dei capelli grassi e fragili; oppure si beve l'infuso tutte le mattine come rinforzante e corroborante e per la pressione bassa.
Oggi si sfruttano le proprietà del Rosmarino, oltre che per uso interno come detossificante epatico e fluidificante della bile, anche per uso esterno sotto forma di oli da bagno, oli emollienti e da massaggio, poiché i suoi principi attivi conferiscono alla pelle tonicità, e alleviano i dolori muscolari e articolari.
Il nome popolare del Rosmarino, sempre nel sud della Sardegna, è Arrosumarinu, che ricorda anch'esso l'origine latina, come d'altronde molte parole della lingua sarda. Invece nel nord della Sardegna viene chiamato anche Romazzinu, e ha dato il suo nome ad una famosa baia della costa Smeralda.

La Lavanda



Lavanda selvatica
La Lavanda selvatica, Lavandula stoechas, o Stecade, è una pianta cespugliosa, molto folta e con base legnosa, sempreverde, alta dai 30 ai 60 centimetri; come il Rosmarino appartiene alla famiglia delle Labiate, e anch'essa vive su terreni poveri, aridi e sciolti, di preferenza acidi. Ha foglie vellutate di colore verde-grigio, come la Lavanda vera ma, a differenza di questa, i suoi piccoli fiori porporini avvolti da una brattea violetta, sono raccolti in una grossa spiga che termina con un ciuffo di brattee appariscenti azzurro-violette, che hanno funzione vessillifera, servono cioè ad attirare gli insetti per facilitare l'impollinazione.
E' una pianta mellifera ed essenziera, il cui nome in vernacolo del nord Sardegna ricorda questa funzione degli insetti che la visitano, viene infatti chiamata anche Abiòi (abi = ape), mentre al sud è conosciuta come Fror'e spiga (fiore da spiga), ma anche lavanda aresti (selvatica). Proprio in alcune zone della Sardegna, si usa bere l'infuso dei fiori contro la depressione e la stanchezza.

In effetti l'olio essenziale ha proprietà rilassanti, che possono essere sfruttate oltre che per uso interno, anche per uso esterno, utilizzando l'olio per aromaterapia, o per produrre oli nutrienti per la pelle del corpo, o anche per oli da bagno, così che immergendosi in un bagno rilassante, si assorbiranno i benefici effetti della Lavanda selvatica, sia respirando i vapori, sia attraverso l'assorbimento epidermico.

Dott.ssa Marina Multineddu

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