GLI ACIDI GRASSI DELLA SERIE OMEGA: CLASSIFICAZIONE, FONTI ALIMENTARI, RUOLO NELL'ORGANISMOArticoli correlati: |
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Con questo articolo, vorrei affrontare e approfondire l'argomento degli acidi grassi della serie Omega alla luce delle conoscenze sulla loro attività e sull'importanza di queste sostanze all'interno dell'organismo umano. Col termine di acidi grassi si indicano diverse sostanze a base di carbonio contenute in un grasso animale o vegetale, le quali, a seconda della composizione chimica e della struttura (per le quali rimando al precedente articolo "Gli acidi grassi della serie Omega: Omega-3 e Omega-6" del novembre 2005), si possono distinguere in acidi grassi saturi e acidi grassi insaturi; questi ultimi a loro volta possono essere classificati come monoinsaturi o polinsaturi. Ricordiamo brevemente che gli acidi grassi sono componenti fondamentali dei lipidi, che comunemente chiamiamo grassi, e in natura non si trovano quasi mai liberi, ma sono legati per formare lipidi semplici o composti. Benché spesso demonizzati come nocivi per la salute e per l'alto contenuto calorico, i grassi, se presenti nell'organismo a livelli adeguati, hanno un ruolo fondamentale nell'economia delle funzioni organiche, sia con funzioni energetiche come energia di riserva, sia e soprattutto per il loro contenuto in acidi grassi polinsaturi e di vitamine liposolubili (cioè che si sciolgono nei grassi, che rappresentano perciò l'unico modo per approvvigionarsene), mediante i quali svolgono funzioni strutturali, e hanno un ruolo metabolico regolatore molto importante. Perciò i grassi, se il loro uso non è eccessivo, hanno una funzione fondamentale nell'economia delle funzioni organiche, in quanto essi sono presenti nella membrana di tutte le cellule del corpo, entrano nella composizione delle guaine che rivestono i nervi (le guaine mieliniche la cui alterazione o carenza causa gravi malattie), inoltre hanno funzione di rivestimento e protezione degli organi interni, come cuore e reni, e ancora fungono da precursori di sostanze come le ProstaGlandine (PG), derivate dagli acidi grassi polinsaturi che l'organismo elabora a partire proprio dai grassi, e che servono a regolare il normale svolgimento fisiologico di molte funzioni fondamentali. Gli acidi grassi saturi tendono a depositarsi più facilmente nelle pareti interne delle arterie, e possono progressivamente ostruirle (aterosclerosi), inoltre favoriscono l'innalzamento dei livelli di colesterolo ematico nei soggetti predisposti all'ipercolesterolemia. Al contrario gli acidi grassi insaturi, utilizzati nel modo giusto e non alterati da usi impropri, tendono a far abbassare il livello di colesterolo e a fluidificarlo, rendendone più difficile l'adesione alle pareti delle arterie, preservandole quindi dall'aterosclerosi. Gli acidi grassi della serie Omega, a seconda della posizione nella loro molecola dei doppi legami degli atomi di carbonio, si distinguono in acidi grassi Omega-3, Omega-5, Omega-6, Omega-7 e Omega-9. I capostipiti di tutti gli acidi grassi della serie Omega sono due Acidi Grassi Polinsaturi, l'Acido Linoleico (o LA), e l'Acido Linolenico (o ALA), che sono definiti anche Acidi Grassi Essenziali (o AGE): essendo sostanze indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo e per mantenerlo in salute, e poiché le nostre cellule non sono in grado di sintetizzarli autonomamente, l'unico modo per averne disponibilità è quello di introdurli obbligatoriamente con gli alimenti, e per tale motivo sono definiti essenziali. L'organismo inoltre, avendo a disposizione sia LA (Acido Linoleico), sia ALA (Acido Linolenico), potrà convertirli con l'azione di enzimi specifici in tutti gli altri Acidi Grassi Polinsaturi (PUFA), per cui questi ultimi sono definiti semi-essenziali, poiché sono senza dubbio indispensabili per la loro specifica funzione metabolica nell'economia del nostro metabolismo, ma possono essere ricavati a partire da altri acidi grassi alimentari. L'Acido Linoleico è il capostipite degli acidi grassi della serie Omega-6, attraverso la via metabolica che utilizza i due complessi enzimatici elongasi e desaturasi. L'Acido Linolenico è il capostipite degli acidi grassi della serie Omega-3, sempre con l'intervento dei medesimi enzimi specifici. La via metabolica degli Omega-3 segue vie biochimiche distinte rispetto agli Omega-6: i due acidi grassi non possono essere convertiti uno nell'altro, e perciò le loro proprietà non sono intercambiabili, ma sono necessari entrambi per usufruire di tutte le loro potenzialità salutari specifiche, che si completano vicendevolmente. Acidi Grassi Omega-3 Gli acidi grassi Omega-3 possono essere distinti in Acido Alfa-Linolenico (o ALA), Acido Eicosapentaenoico (o EPA), e acido docosaesaenoico (o DHA). L'Acido Alfa-Linolenico, o ALA, è di origine vegetale ed è contenuto nelle foglie verdi, nelle alghe, nel fitoplancton, nei semi oleosi o a guscio come Lino, Enotera, Borragine, Canapa, Noci, Mandorle, Nocciole, Ribes nero, Chia, e nei loro oli; mentre gli altri due, l'EPA e il DHA, noti anche come n-3 HUFA, sono presenti nei pesci di acqua salata come sardina, aringa, tonno, sgombro, nello zooplancton, in particolare nel Krill, una specie di gamberetto delle acque fredde antartiche, che costituisce il cibo di balene, foche, pinguini, e nelle microalghe. Le due forme di Omega-3 EPA e DHA rappresentano la conformazione che l'organismo umano riesce a utilizzare meglio, e sono anche le più importanti sotto il profilo clinico, in quanto esse contribuiscono alla fluidità delle membrane cellulari, conferendo loro una permeabilità selettiva nei confronti dei metaboliti, sono importanti costituenti delle membrane dei neuroni, le cellule del sistema nervoso, e della retina, utili in particolare per prevenire la degenerazione della macula (degenerazione maculare), la parte nobile della retina; inoltre riducono la quantità di trigliceridi nel sangue, mentre aumentano il livello di colesterolo HDL, il cosiddetto "colesterolo buono", contribuendo a ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari; e ancora possono diminuire fenomeni infiammatori e malattie croniche come l'artrite, e anomalie della pelle come eczema, psoriasi, dermatiti, ipercheratosi, secchezza, desquamazione; inoltre, sono indicati in presenza di secchezza oculare (occhio secco) poiché incrementano la componente lipidica del film lacrimale. Anche gli ALA sembrano indurre un calo del rischio cardio-cerebro-vascolare e delle alterazioni della funzionalità cardiaca, nel mantenimento del tessuto nervoso e oculare. Gli EPA e DHA si trovano ben rappresentati ad alte concentrazioni nel tessuto cerebrale del cervello, in cui svolgono un ruolo importantissimo che garantisce le funzioni cognitive e aiuta a regolare e normalizzare i comportamenti, in quanto una loro carenza sembrerebbe coinvolta nel favorire la depressione, in particolare il cosiddetto "disturbo bipolare", che interessa le alterazioni dell'umore. Numerosi studi indicano che la carenza di EPA e DHA durante la gravidanza aumenti il rischio che il nascituro possa andare incontro durante il suo sviluppo intrauterino ad anomalie e patologie del sistema nervoso e della vista, e successivamente nei primi mesi di vita a ritardi nella crescita, riduzione della capacità di apprendimento, lesioni cutanee, disturbi di natura infiammatoria. Si raccomanda perciò alle donne in gravidanza, e anche a quelle in allattamento, di assumere quotidianamente una integrazione di acidi grassi Omega-3, in particolare EPA e DHA, secondo le indicazioni del proprio medico, per garantire al feto e al bimbo in accrescimento un normale sviluppo cerebrale. Da alcuni studi è emerso inoltre che neonati nutriti associando alla normale alimentazione una integrazione suppletiva di Omega-3, giunti a 4 anni di età dimostravano maggior capacità di elaborazione mentale, e migliore coordinazione e sviluppo psicomotorio. Acidi Grassi Omega-6 Gli acidi grassi Omega-6 sono prevalentemente di origine vegetale, in particolare sono presenti nelle piante che crescono nella fascia temperata della terra, come nei semi di Girasole, Mais, Cartamo, Vinaccioli, Soia, Oliva, Canapa, Ribes nero, Chia, Palma, e nei loro oli, ma anche nei legumi, nella carne, nel tuorlo d'uovo. In generale nelle piante dei climi freddi sono più rappresentati gli Omega-3, nelle zone temperate gli Omega-6, mentre nelle zone calde tropicali sono prevalenti i grassi saturi (palmitico e stearico), ma anche i monoinsaturi come l'oleico, cioè Omega-9, che caratterizza l'olio di Oliva. Gli acidi grassi Omega-6 sono presenti nell'organismo umano in percentuali maggiori rispetto agli Omega-3, con i quali interagiscono per esplicare i loro effetti biologici e dei quali sono antagonisti. I più significativi sono l'acido linoleico, già nominato precedentemente, e l'Acido Arachidonico (AA), le cui fonti sono prevalentemente animali, che funge da precursore di alcune prostaglandine e anche di altre molecole fisiologicamente attive come gli endo-cannabinoidi (dal greco éndon=dentro), sostanze prodotte dall'organismo dall'azione simile ai cannabinoidi, principi attivi vegetali che si trovano in natura e che influenzano funzioni come l'umore, il sonno, l'appetito, la memoria e l'apprendimento. L'Acido Linoleico Coniugato (Omega-6 CLA) e l'Acido Gamma-Linolenico (Omega-6 GLA), contenuti nell'olio di Cartamo, di Enotera e di Borragine, rappresentano una serie di Acidi Grassi Omega-6 isomeri dell'Acido Linoleico, i quali, nell'ambito della dietetica sportiva e di una dieta ipocalorica favoriscono un corretto rapporto massa magra/massa grassa, con un ruolo migliorativo della composizione corporea a favore della massa muscolare rispetto alla massa grassa. Inoltre, agiscono positivamente per migliorare la funzionalità della pelle in caso di dermatite atopica, eczemi, psoriasi, eritema, pelle secca, desquamazione del cuoio capelluto, oltre a contrastare i disturbi derivanti dalla sindrome premestruale, come gonfiore al seno, ritenzione di liquidi, mal di testa, dolore addominale, irritabilità, e della menopausa, come vampate, aumento di peso, ritenzione idrica, secchezza delle mucose, invecchiamento della pelle. Perciò una percentuale adeguata di acidi grassi Omega-6 coadiuva il metabolismo dei lipidi, riduce la colesterolemia e particolarmente le LDL (il cosiddetto colesterolo cattivo), diminuendo perciò il rischio vascolare e l'aterosclerosi, sostiene il trofismo della pelle, supporta la funzionalità articolare, contrasta i disturbi del ciclo mestruale e della menopausa. Al contrario, una quantità eccessiva, come vedremo fra breve, può risultare dannosa. Rapporto Omega-3/Omega-6 E' molto importante il corretto equilibrio, nell'alimentazione e all'interno dell'organismo, fra gli Acidi Grassi Omega-3 e gli Acidi Grassi Omega-6, in quanto i primi contribuiscono a ridurre i fenomeni infiammatori, mentre gli Omega-6 (in particolare l'acido arachidonico) tendono a incrementarli, se non bilanciati dagli Omega-3, perciò uno squilibrio nell'apporto fra i due può essere nocivo. Al contrario, un apporto adeguato e correttamente bilanciato può aiutare a mantenere la salute se non addirittura a migliorarla. Il corretto rapporto fra Omega-6 e Omega-3 dovrebbe essere di 3-4:1 mentre la moderna dieta alimentare sembra arrivare addirittura a un rapporto di 15-20:1, quindi notevolmente sbilanciata verso gli Omega-6, e sembra che tale sbilanciamento favorisca la sintesi di PGE2 (Prostaglandine infiammatorie, e pro-aggreganti piastriniche, che possono favorire i fenomeni trombotici) se non bilanciate correttamente da PGE1 e PGE3 (Prostaglandine antinfiammatorie con effetto modulatorio di controllo, che non favoriscono l'aggregazione piastrinica, garantita da una corretta assunzione di Omega-3, prevenendo i fenomeni trombotici). Da ciò discende l'ipotesi che tale sbilanciamento nell'assunzione di Acidi Grassi Omega-6 rispetto agli Omega-3 sia alla base dell'aumento dell'incidenza dei fenomeni di tipo infiammatorio nei paesi industrializzati. Questo avviene anche perché un eccesso di Omega-6 interferisce col metabolismo degli Omega-3, prevalendo nell'utilizzo dei comuni catalizzatori biologici, gli enzimi elongasi e desaturasi, e riducendo la produzione di EPA e DHA, dall'azione antinfiammatoria che così risulta sbilanciata a favore dei fenomeni infiammatori. L'azione combinata delle due classi di Acidi Grassi perciò, se ben bilanciata, agisce sul rischio vascolare con un ruolo non interscambiabile, ma che si completa reciprocamente. Acidi grassi Omega-5 Gli acidi grassi Omega-5, noti anche come Acido Punicico, sono acidi grassi polinsaturi contenuti principalmente nell'olio di semi di Melagrana (Punica granatum), saliti alla ribalta degli integratori salutari da poco tempo, ad opera del biochimico di origini russe Zakir Ramazanof, che per primo li studiò e ne mise in evidenza le proprietà benefiche, come antinfiammatorio e antidolorifico, indicati in caso di cefalee e reumatismi; sembra inoltre che l'Acido Punicico svolga un'azione di prevenzione come nutraceutico contro il tumore al seno e l'endometriosi. L'olio di semi di Melagrana contiene anche fitoestrogeni. Oltre che nel Melograno, l'Acido Punicico, detto anche Acido Tricosanico, è presente in due specie di piante rampicanti tropicali appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, la Trichosanthes cucumerina e la Momordica charantia (o Melone amaro, o Ampalaya), diffuse in Asia Sud-Orientale e ampiamente utilizzate come nutraceutico dalle medicine orientali come l'Ayurveda, per l'alto contenuto in antiossidanti, e per contribuire al normale metabolismo dei carboidrati e al mantenimento dei fisiologici livelli di glucosio nel sangue, come utile prevenzione contro il diabete. Gli acidi grassi polinsaturi Omega-5 sono indicati per i benefici che esercitano sulle malattie infiammatorie articolari, sul sistema cardiovascolare, il sistema nervoso e, poiché favoriscono la bellezza della pelle, sono utilizzati in fitocosmesi per la composizione di cosmetici anti-age, come idratanti e schiarenti. Poiché in natura sono poco diffusi e presenti in quantità limitate, si possono assumere mediante l'uso di integratori specifici, in particolare in presenza di disturbi cardiovascolari, malattie infiammatorie osteoarticolari, in tutte le manifestazioni dolorose, come l'endometriosi, e come prevenzione contro il tumore al seno, oltre che in presenza di anomalie della pelle e disordini cutanei. Acidi grassi Omega-7 Gli acidi grassi Omega 7 sono una famiglia di acidi grassi monoinsaturi non essenziali, come l'Acido Palmitoleico e il meno noto Acido Vaccenico. Sono presenti in diverse fonti naturali, ma in percentuali poco significative. La fonte naturale più ricca di Acido Palmitoleico è costituita dall'Olivello spinoso (Hippophae rhamnoides) e, in misura inferiore, dalla Macadamia (Macadamia integrifolia), che ne contengono rispettivamente il 40% e il 17%. Non essendo un acido grasso essenziale, l'organismo è capace di sintetizzarlo a partire da altri acidi grassi per mezzo dell'enzima delta-9-desaturasi. L'Acido Palmitoleico è un olio ricco di beta-carotene, il precursore della vitamina A, di licopene e vitamina E, tutte sostanze dall'azione antiossidante. Tuttavia un'alta percentuale di acidi grassi Omega-7 può comportare effetti dannosi per l'organismo, in quanto esso, pur appartenendo alla famiglia degli acidi grassi monoinsaturi, per certi versi si comporta come un grasso saturo, favorendo i fenomeni aterogenici aumentando i livelli di colesterolo LDL, e riducendo quelli dell'HDL (il cosiddetto colesterolo buono). Non è perciò auspicabile la sostituzione di monoinsaturi come gli Omega-9 dell'olio di Oliva, o altri grassi insaturi degli oli di semi, o di pesce, con gli Omega-7 dell'Olivello spinoso o di Macadamia. L'Acido Palmitoleico è tuttavia molto utilizzato in ambito cosmetico per le sue proprietà emollienti e idratanti. Inoltre sembrerebbe esplicare un effetto anti-ingrassante come "molecola segnale" che impedisce l'accumulo di grasso alimentare nelle riserve adipose. Sembrerebbe anche stimolare l'azione dell'insulina a livello muscolare, e contrastare la steatosi epatica. Acidi grassi Omega-9 L'Acido Oleico è il più noto acido grasso monoinsaturo della serie Omega 9, definito non essenziale in quanto l'organismo è in grado di sintetizzarlo a partire da altri acidi grassi insaturi. E' il principale e più apprezzato acido grasso di questa serie, contenuto principalmente nell'olio di Oliva (circa il 60-80%), in cui è il principale componente dei diversi trigliceridi. L'Acido Oleico è presente, seppure in minore percentuale ma sempre in quantità rilevanti, anche nell'olio di Sesamo, di Colza e di Girasole. E' un olio adatto alla cottura e per le fritture, in quanto è piuttosto stabile alla alte temperature: l'olio di Oliva si pone al primo posto come il più adatto alle fritture, proprio per la sua stabilità all'alta temperatura, così che è più difficile la sua alterazione con formazione di composti tossici (acroleina). L'Acido Oleico ha numerose proprietà salutari che ne fanno un indiscusso alimento nutraceutico da preferire nell'ambito di una dieta ricca e variata, come la ormai nota Dieta Mediterranea, di cui l'olio di Oliva, con il suo alto contenuto in Acido Oleico, è uno dei capisaldi. La sostituzione nella dieta dei grassi saturi con grassi insaturi, come l'Acido Oleico, contribuisce infatti al mantenimento di livelli normali di colesterolo e trigliceridi nel sangue, e alla prevenzione delle malattie cardio-cerebro-vascolari. L'Acido Oleico è contenuto, in minore percentuale, anche nell'olio di Sesamo, dei semi di Tè e di Camelia, nell'olio di Mandorla, Avocado, Girasole, Arachidi, Soia, Nocciola, e Palma. Un altro acido grasso della serie Omega-9 è l'Acido Nervonico, essenziale per la biosintesi della guaina mielinica, la speciale guaina che avvolge le fibre nervose; ne sono ricchi i pesci come salmone, tonno, pesce spada, i semi di Zucca e di Lino, le Nocciole, le Mandorle, le Arachidi, gli Anacardi, i semi di Sesamo, i Pinoli, la Borragine e i loro oli, e il Cacao. L'Acido Oleico, in associazione ad altri acidi grassi insaturi come l'Acido Linoleico (Omega-6) e l'Acido Linolenico (Omega-3), è spesso presente come ingrediente di cosmetici utili nei processi di respirazione cellulare, per il mantenimento dell'integrità delle membrane biologiche e della barriera protettiva epidermica, poiché aiuta a mantenere la pelle morbida e idratata, a migliorare la nutrizione e il trofismo cutanei, con un'azione emolliente, elasticizzante e restitutiva, particolarmente utile per pelli mature e disidratate. Si può concludere che l'apporto di acidi grassi Omega, tramite l'alimentazione o mediante integratori di acidi grassi essenziali e non essenziali, debba avvenire in modo ponderato e ben bilanciato, in maniera da usufruire degli effetti salutistici di ciascuno, evitando così eventuali esiti avversi causati da introiti sbilanciati verso uno o più componenti. Dott.ssa Marina Multineddu |
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