SOTTO IL SOLE: MASSIMO BENEFICIO, EVITANDO I RISCHIArticoli correlati: |
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La luce che il Sole invia sulla Terra è la fonte di energia alla base di tutte le forme di vita del nostro pianeta. Le radiazioni solari sono composte da emissioni elettromagnetiche di diversa frequenza ed energia, visibili o invisibili al nostro occhio, fondamentali per la vita in quanto apportatrici di numerosi benefici per tutti gli esseri viventi, ma anche di effetti dannosi che è bene conoscere. Le radiazioni che l'occhio umano è in grado di percepire hanno una frequenza e una energia comprese in un ristretto intervallo e costituiscono la luce visibile, ma la luce solare è composta anche da radiazioni infrarosse e ultraviolette: i nostri occhi non sono strutturati per percepirle, ma esse esercitano ugualmente la loro azione sugli esseri viventi. In relazione alla loro influenza sulla pelle umana i raggi infrarossi (IR) hanno una maggiore lunghezza d'onda e la capacità di riscaldare riuscendo a penetrare in profondità nella pelle e sono i primi responsabili di forti insolazioni. I raggi ultravioletti, distinti in raggi UVA, UVB, UVC, hanno minore lunghezza d'onda, possono penetrare in profondità nel derma e sono in grado di causare danni alle cellule. Quali sono i benefici dell'esposizione al sole? Vediamo ora quali benefici apporta alla pelle e a tutto l'organismo l'esposizione alle radiazioni solari. Innanzi tutto il sole svolge l'importante funzione di favorire la produzione endogena di vitamina D da parte della pelle, e sappiamo quanto essa sia importante per il benessere e la resistenza dell'apparato scheletrico. La vitamina D, infatti, considerata un pre-ormone, è prodotta principalmente dalla nostra pelle quando è esposta alla luce solare, essendo l'introito alimentare pari solo al 10-15 % del reale fabbisogno: essa regola il metabolismo del calcio e del fosforo, indispensabili per il processo di formazione delle ossa e il mantenimento della loro struttura. La vitamina D è fondamentale anche per regolare la funzione immunitaria, in quanto è essenziale per la maturazione delle cellule immunitarie, particolarmente quelle della pelle, favorisce la produzione di "peptidi antimicrobici" (AMP o AntiMicrobial Peptides), sostanze altamente antimicrobiche capaci di allertare e attivare il particolare tipo di risposta immunitaria presente fin dalla nascita, che costituisce la prima barriera contro gli agenti patogeni che entrano in relazione con l'organismo. Il sole è anche un alleato del nostro umore, poiché aumenta la produzione di endorfine e di serotonina, neurotrasmettitori che regolano il tono dell'umore e le emozioni, il sonno e l'appetito, aiutano a ridurre l'ansia, ad alleviare il dolore e lo stress, conferendo una sensazione di generale benessere. Bisogna perciò tener conto di quanto l'organismo venga esposto al sole a seconda delle condizioni ambientali: il clima, la latitudine, il tipo di lavoro in ambiente chiuso, possono condizionare fortemente gli effetti delle radiazioni solari, inclusa la produzione endogena della vitamina D: la mancanza di esposizione alla luce solare può bloccare la produzione di vitamina D, la cui carenza sembrerebbe correlata anche alla comparsa della cosiddetta depressione stagionale (SAD). Da recenti ricerche sembra inoltre che una buona esposizione alla luce solare contribuisca a ridurre la pressione arteriosa e il battito cardiaco. I rischi di una scorretta esposizione al sole I benefici che il sole apporta al nostro organismo sono tali soltanto se l'esposizione alle radiazioni solari avviene con le opportune cautele. Una eccessiva esposizione alla luce solare può comportare infatti anche alcuni rischi per la salute ed indebolire il sistema immunitario, per esempio chi è soggetto all'herpes labiale ha spesso una ricaduta appena si espone al sole, per la riduzione delle sue difese immunitarie, che consentono la riattivazione del virus. Inoltre il riscaldamento operato dalla luce visibile e dai raggi infrarossi può dilatare i capillari e i vasi sanguigni superficiali, favorendo indirettamente la couperose e le vene varicose. I raggi ultravioletti sono responsabili della formazione dell'abbronzatura, la difesa che la pelle mette in atto per proteggersi dalle radiazioni solari, ma una eccessiva esposizione ai raggi UVA, che riescono a penetrare in profondità fino al derma, causa danni a lungo termine, come il deterioramento delle fibre elastiche della pelle che favorisce l'invecchiamento cutaneo, la comparsa di discromie (macchie scure) e teleangectasie (capillari dilatati e visibili). Col tempo possono indurre una sorta di allergia e intolleranza alle radiazioni solari, causare danni agli occhi favorendo la formazione della cataratta, e danni alla retina, oltre a produrre una gran quantità di radicali liberi e causare effetti dannosi sul DNA, con mutazioni genetiche che potrebbero favorire il melanoma. Gli UVB stimolano la produzione di melanina e quindi dell'abbronzatura, ma se l'esposizione è eccessiva e continua nel tempo inducono anche un ispessimento epidermico che, pur conferendo alla pelle un effetto maggiormente protettivo, le dà un aspetto più vecchio, con rughe profonde e solchi cutanei (la cosiddetta "pelle da contadino"). Se l'esposizione è eccessiva, essi sono responsabili di scottature solari ed eritemi, possono danneggiare gli occhi e la retina, generano numerosi radicali liberi e agiscono ancor di più sul DNA cellulare, favorendo il cancro della pelle: i medici dermatologi ci informano sempre più spesso sulla stretta relazione fra il cancro della pelle e l'imprudente esposizione al sole, che ne causa oltre il 90%. Gli UVB inoltre possono indurre fotosensibilità causata da farmaci. I raggi UVC in condizioni normali sono trattenuti dall'atmosfera terrestre, ma la rarefazione dell'ozono nell'atmosfera può lasciarli passare, aumentando il rischio di eritemi. Come evitare i danni da eccesso di esposizione solare? Per limitare queste conseguenze nocive causate da eccessiva e/o prolungata esposizione alla luce solare, può giovare preparare l'organismo a ricevere le radiazioni solari dotandolo di una difesa naturale, ad esempio assumendo già 2 mesi prima di esporsi al sole integratori fitoterapici a base di piante antiossidanti, che riducano lo stress ossidativo indotto dai radicali liberi, come l'olio di Carota, ricco di betacarotene e antociani, il Tè verde, contenente polifenoli, il Pino marittimo, antiossidante, il Coenzima Q10 e il selenio, specifiche molecole antiossidanti, la luteina, la zeaxantina, il licopene, l'astaxantina, le cui proprietà antiossidanti sono particolarmente mirate e utili per neutralizzare l'azione dannosa dei radicali liberi, in relazione ai danni che la luce solare può apportare, oltre che alla pelle, anche alla retina e a tutte le strutture nobili degli occhi. Sono indicate anche integrazioni di vitamine A, C ed E, antiossidanti, di rame che contribuisce alla normale pigmentazione di pelle e capelli, e di tirosina, un aminoacido precursore della melanina, il pigmento foto-protettivo responsabile dell'abbronzatura. In linea di massima è opportuno esporsi al sole nelle ore della giornata in cui i raggi solari sono meno concentrati, cioè al mattino presto e nel tardo pomeriggio, applicando sulla pelle la protezione solare più opportuna, in base alla vulnerabilità individuale ai raggi ultravioletti determinata dal tipo di pelle più o meno chiara, con maggiore attenzione per la pelle delicata dei bambini. La protezione solare andrebbe applicata già 30 minuti prima dell'esposizione, ripetendo l'applicazione ogni due ore, o dopo il bagno e l'uso dell'asciugamano, e in caso di abbondante sudorazione. È consigliabile evitare l'esposizione al sole nelle ore centrali del giorno, quando l'intensità delle radiazioni solari è massima e potenzialmente dannosa. Restando all'ombra durante questo periodo, si può ridurre tale intensità di circa il 50%. Si raccomanda l'uso di indumenti leggeri come ulteriore protezione. È importante notare che il 90% dei raggi solari riesce a penetrare attraverso le nuvole e i vetri delle finestre. Inoltre, la sabbia riflette fino al 25% delle radiazioni solari, mentre la neve in montagna può rifletterne fino all'80%. Particolare attenzione va posta alle pelli infiammate come quelle affette da dermatite atopica, o che hanno subito trattamenti farmacologici o dermatologici come peeling chimici o tatuaggi. Chi ha segni di acne, anche risolta, potrebbe sviluppare ipercromie sulle cicatrici ancora arrossate, che vanno ben protette dall'esposizione al sole per evitare che scuriscano. Va rimarcato che i danni causati sulla pelle da esposizione cronica alle radiazioni solari, con scottature subite fin dall'infanzia e l'adolescenza e ripetuti negli anni, si accumulano e in età matura possono causare cheratosi attiniche, forme precancerose da tenere sotto controllo dermatologico, e inoltre possono aumentare il rischio di degenerazione maligna delle cellule. Dott.ssa Marina Multineddu |
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