I RADICALI LIBERI E LO STRESS OSSIDATIVO: LA FUNZIONE PROTETTIVA DEGLI ANTIOSSIDANTI 15-01-2021 (Aggiornato 17-12-2022) - Dott.ssa Marina Multineddu |
||
In un precedente articolo abbiamo descritto gli antiossidanti vegetali, utili per contrastare lo stress ossidativo generato dai radicali liberi: in questo articolo vorrei soffermarmi più diffusamente proprio sui radicali liberi, ampliarne l'analisi definendo meglio la loro natura chimico-fisica, la funzione che esercitano nell'organismo, i danni che apportano se sono presenti in quantità eccessiva, sia per cause endogene, sia per cause esogene come lo stress, il fumo, l'alcool, l'esposizione ai raggi ultravioletti, un'attività fisica molto intensa. Descriverò inoltre anche quali sono gli antiossidanti naturali, in parte prodotti dall'organismo, in parte assunti con l'alimentazione, che costituiscono nell'insieme un sistema di difesa specifico per prevenire o neutralizzare l'azione dannosa dei radicali liberi sulle cellule e sull'intero organismo. Radicali liberi: cosa sono Prima di definire i radicali liberi vorrei ricordare brevemente cos'è un atomo, illustrarne la struttura e la composizione. In fisica l'atomo, termine che deriva dal greco àtomos=indivisibile poiché si riteneva che fosse l'unità più piccola e indivisibile della materia, è definito come la più piccola particella di un elemento, che non è soggetto ad alterazioni nelle trasformazioni chimiche, mentre può subire trasformazioni fisiche. Con la scoperta dell'elettrone è stato dimostrato che l'atomo è composto a sua volta di particelle sub-atomiche. In prima approssimazione, la sua struttura può essere immaginata simile a quella del sistema solare, in cui si riconosce un nucleo centrale (paragonabile al sole), in cui sono presenti particelle cariche positivamente, i protoni, più altre particelle neutre, i neutroni; il nucleo è circondato da particelle cariche negativamente, gli elettroni, che gli ruotano intorno a guisa di pianeti, disposte su livelli energetici distinti: la carica opposta di elettroni e protoni tiene insieme l'atomo mediante la forza elettromagnetica. Nella sua condizione normale l'atomo è elettricamente neutro poiché il numero dei protoni, positivi, e degli elettroni, negativi, si equivale. Un atomo che abbia perduto o acquistato uno o più elettroni è definito ionizzato, divenendo nel primo caso ione positivo (ha perduto elettroni negativi, quindi il nucleo ha un numero superiore di protoni positivi); nel secondo caso diventa ione negativo (ha acquistato elettroni negativi, che diventano superiori come numero ai protoni positivi). Oggi si sa molto di più sulla composizione dell'atomo, che contiene anche altre particelle (quark, gluoni, ecc.), ma in questo contesto non è necessario addentrarci in tale disamina. Tenendo presente quanto appena esposto, possiamo capire meglio la natura dei radicali liberi, molecole che possiedono uno o più elettroni spaiati nell'orbita più esterna, perciò sono molto instabili e reattive, e questa instabilità le spinge a sottrarre ad altre sostanze gli elettroni mancanti, per pareggiare la carica elettromagnetica e ritrovare la stabilità, ossidandole: l'ossidazione infatti è il fenomeno mediante il quale una sostanza cede elettroni a un'altra sostanza che li acquista: la sostanza che cede elettroni si riduce (più propriamente si parla di ossido-riduzione); in modo più essenziale, l'ossidazione si può definire una reazione con l'ossigeno. A loro volta le sostanze ossidate diventano instabili per la perdita dell'elettrone ceduto, e cercano di recuperarlo da altre sostanze, quindi il processo prosegue e continua innescando una reazione a catena che, se non viene bloccata, diventa dannosa per le strutture cellulari, come le membrane, i fosfolipidi, il DNA, l'RNA, ecc. I radicali liberi perciò sono molecole ossidanti (le più note sono definite ROS, Reactive Oxygen Species), che derivano dalle fisiologiche reazioni biochimiche e metaboliche indispensabili che avvengono continuamente nell'organismo, causando ossidazione, un processo chimico assai comune che consiste nella combinazione di una sostanza con l'ossigeno, e che in certi casi produce molta energia. Per fare un esempio, la respirazione è il processo di ossidazione più importante che avviene nell'organismo, mediante il quale l'ossigeno presente nell'aria inspirata entra nei polmoni, che per mezzo della circolazione sanguigna lo cedono a tutte le cellule: esse lo trasformano chimicamente (facendolo reagire col glucosio, uno zucchero) per produrre energia. In particolare la respirazione cellulare è il meccanismo che consente di ottenere l'energia indispensabile per la vita, quindi la respirazione è una ossidazione indispensabile e vantaggiosa per l'organismo, anche se produce una certa quota di radicali liberi; ma una controllata presenza di radicali liberi svolge effetti fisiologici positivi di regolazione metabolica ed enzimatica, di difesa contro le infezioni danneggiando la membrana cellulare di germi e batteri, ecc. Altre reazioni endogene che producono radicali liberi sono quelle derivate dal metabolismo degli acidi grassi, la metabolizzazione di farmaci o sostanze tossiche mediante diversi enzimi, o l'attività del sistema immunitario attraverso l'azione delle cellule fagocitarie (globuli bianchi), come risposta alle infezioni contro batteri o virus, ecc. La produzione dei radicali liberi in un organismo è dunque fisiologica e inevitabile, e non è da considerarsi nociva in assoluto, anche perché le cellule sono dotate naturalmente di molecole antiossidanti, che neutralizzano l'azione deleteria dei radicali liberi prodotti. Radicali liberi e stress ossidativo Quando i radicali liberi sono generati in eccesso e superano la capacità antiossidante delle cellule stesse, oltrepassando la loro barriera difensiva, si manifesta uno stress ossidativo, cioè una condizione patologica dovuta allo squilibrio fra la produzione di ossidanti e la loro eliminazione. Lo stress ossidativo è dannoso per le cellule e i tessuti poiché i radicali liberi, legandosi alle cellule, ne ossidano la struttura, degradandola e rendendola più sensibile ai processi di invecchiamento precoce, e interferiscono con gli enzimi indispensabili alle reazioni vitali, favorendo l'insorgere di varie patologie, anche gravi. I radicali liberi, accelerando il fisiologico invecchiamento cellulare, sembrerebbero implicati nel favorire patologie infiammatorie e/o degenerative come sclerosi multipla, SLA, diabete, obesità, artrite reumatoide, cataratta, malattia di Parkinson, malattia di Alzheimer, tumori, malattie correlate al sistema cardio-cerebro-vascolare come l'aterosclerosi. Oltre che da fattori endogeni biologici, l'iperproduzione di radicali liberi è causata anche da fattori fisici o chimici esogeni, quindi esterni al corpo, come l'inquinamento ambientale che ci fa respirare molecole tossiche, così come il fumo di sigaretta attivo e passivo, l'alcool, l'assunzione di droghe, l'esposizione ai raggi ultravioletti, le radiazioni ionizzanti, i prodotti chimici tossici come i pesticidi, i metalli pesanti, tutti fattori di rischio che possono indurre mutazioni del DNA e innescare l'insorgere di tumori. Sono fattori esogeni anche l'eccesso di stress psicofisico, specie se prolungato, come un'attività fisica molto intensa, certi additivi e conservanti alimentari, diete sbilanciate, alcune molecole tossiche insite negli alimenti o che si sviluppano in cottura, come l'acrilamide prodotta dall'olio fritto ad alte temperature se si supera il "punto di fumo", o la cottura alla brace che forma benzopirene, sostanze genotossiche (o mutagene, che causano mutazioni nel codice genetico del DNA) fortemente sospettate di essere cancerogene. Produce un eccesso di radicali liberi anche l'assunzione di farmaci, specie se utilizzati a lungo o in associazione ad altri farmaci, come accade di frequente nei soggetti anziani che sono solitamente utenti cronici e in poli-terapia (assunzione di più farmaci), con conseguenti interazioni di potenziamento degli effetti tossici, rispetto ai soggetti giovani, in quanto l'invecchiamento induce modificazioni sul metabolismo dei farmaci, in relazione ai mutamenti indotti dall'invecchiamento. Nell'anziano perciò si può manifestare un aumento nella concentrazione dei radicali liberi, con conseguente stress ossidativo che causa un maggior invecchiamento cellulare, danni al DNA, perossidazione lipidica che può causare lesioni aterosclerotiche, malattie neurodegenerative, mutazioni cellulari che possono causare tumori. Gli antiossidanti Per neutralizzare nell'organismo l'azione dannosa dei radicali liberi intervengono gli antiossidanti, molecole che si ossidano al posto delle strutture cellulari "catturando" gli stessi radicali liberi, proteggendo le cellule dai loro effetti nocivi e prevenendo lo stress ossidativo. Possiamo distinguere anche gli antiossidanti in endogeni, cioè sintetizzati autonomamente dall'organismo, e esogeni, provenienti dall'esterno mediante l'alimentazione o l'integrazione. L'organismo infatti, nel corso dell'evoluzione, ha sviluppato naturalmente un sistema di difesa per neutralizzare i radicali liberi: le cellule sono dotate di varie molecole antiossidanti endogene di varia natura (enzimi, oligoelementi, vitamine, sostanze simil-vitaminiche), in grado di prevenire o annullare l'azione ossidante delle Specie Chimiche Reattive (SCR), in particolare le Specie Reattive dell'Ossigeno, o ROS. Fra esse citiamo la Super Ossido Dismutasi (SOD), il primo enzima ad essere identificato fra le sostanze capaci di metabolizzare forme radicaliche ossidanti; nella composizione della SOD, distinto in tre tipi in base agli ioni presenti nel loro sito attivo, sono contenuti gli oligoelementi Rame e Zinco, oppure Manganese, o ancora Ferro, che ne consentono l'azione anti-radicalica. Un'altra molecola antiossidante basilare è la Catalasi, un enzima presente in tutti gli organismi viventi (eccetto gli anaerobi = che vivono senza ossigeno), che nei mammiferi è presente soprattutto nel fegato e nei globuli rossi del sangue: è una metallo-proteina che contiene nella sua struttura Ferro eme (legato all'emoglobina e in grado di legare ossigeno), la cui funzione principale è quella di scindere in acqua e ossigeno il perossido d'idrogeno, o acqua ossigenata, che continuamente si forma nei tessuti in funzione di numerosi processi chimici fisiologici, proteggendo le strutture cellulari dalla sua azione nociva. Altro esempio è il Glutatione (Glutatione Perossidasi), anch'esso di natura enzimatica e contenente Selenio, che rappresenta uno degli enzimi più versatili della cellula per la sua azione su varie sostanze ossidanti. Sono antiossidanti endogeni vitamino-simili il Coenzima Q10 o Ubiquinone, e l'Acido Lipoico (di cui si parlerà diffusamente anche più avanti), che aiutano a contrastare l'aterosclerosi, le malattie cardiovascolari e il decadimento del sistema immunitario. Inoltre alcune proteine e amminoacidi come la Lattoferrina, o lattotransferrina, glicoproteina ferro-trasportatrice appartenente alle citochine, contenuta in varie secrezioni delle mucose, nelle lacrime e nella saliva, ma soprattutto nel colostro e nel latte materno che la fornisce al neonato con l'allattamento al seno, dalle proprietà antiossidanti immunomodulatrici e antinfettive, batteriostatiche e battericide, che proteggono dalle infezioni virali, batteriche e fungine, e il Triptofano, amminoacido che stimola la produzione di Melatonina, di recente annoverata fra gli antiossidanti endogeni per la sua attività "scavenger" (spazzina) in particolare sul DNA, e che, per la sua capacità di superare la barriera emato-encefalica, può esercitare la sua azione antiossidante protettiva a livello delle strutture cerebrali, agendo come prevenzione verso alcune patologie degenerative neurologiche come l'Alzheimer e il Parkinson. Gli antiossidanti agiscono su diversi distretti e tessuti corporei, come il sangue, che essendo un trasportatore di ossigeno produce molti radicali liberi, ma essi agiscono anche all'interno delle cellule, nel citoplasma e in particolare nei mitocondri, le "centrali energetiche" presenti in tutte le cellule, per loro stessa natura particolarmente soggetti a produrre ROS. All'azione degli antiossidanti endogeni si somma quella degli antiossidanti esogeni provenienti dall'alimentazione, come l'oligoelemento Germanio, un minerale traccia potente antiossidante presente nell'Aloe arborescens, nell'Equiseto, nell'alga Clorella, nel fungo medicinale Reishi (Ganoderma lucidum), ma abbastanza raro altrove per cui è spesso assunto come integratore, che contribuisce a migliorare l'ossigenazione cellulare e a favorire la rimozione dei metalli tossici, come piombo, cadmio, mercurio; e inoltre gli oligoelementi inseriti negli enzimi (es. Selenio nel Glutatione, e Rame, Zinco, Manganese, o Ferro nella SOD). Sono antiossidanti vitaminici i Tocoferoli come la vitamina E, presente in particolare nell'olio di germe di Grano, che è in grado di reagire con i radicali già presenti neutralizzandoli; la vitamina A, di cui è particolarmente ricco l'olio di fegato di merluzzo e il fegato animale in generale, e il carotenoide Betacarotene, che ne è il precursore, contenuto nei vegetali a foglia verde, carote, ciliegie, cavoli, ecc. efficaci per la riparazione dei tessuti, la protezione dagli agenti inquinanti, utili in particolare contro la cecità notturna per il ruolo che svolge a livello della rètina oculare. La vitamina C, o acido ascorbico, è annoverata fra gli antiossidanti essenziali più potenti presenti in natura, in quanto funge da donatore di elettroni in diverse reazioni enzimatiche e non, proteggendo le cellule dallo stress ossidativo e dall'invecchiamento precoce, mantiene stabili le vitamine A, E, l'acido folico e la tiamina; la vitamina C è presente in molti alimenti vegetali freschi: i frutti aciduli come gli agrumi, il kiwi, l'ananas, le fragole, le ciliegie, il succo d'uva, e nelle verdure e ortaggi quali peperoni, pomodori, lattuga, spinaci, cavolfiori, broccoli, radicchio, patate novelle, e inoltre nei frutti della Rosa canina (cinorrodi), nel Camu-camu, nell'Emblica officinalis (o Amla, o Amalaki) una pianta della medicina ayurvedica, ecc. Si deve tener presente che la vitamina C è assai termolabile e si deteriora con la cottura, e anche con l'esposizione alla luce e ad alcuni enzimi. Zafferano Negli alimenti è presente il Coenzima Q10 o Ubiquinone (chiamato così perché ubiquitario, si trova cioè in tutte le cellule dell'organismo), contenuto nei pesci grassi come sardine, sgombri, tonno, salmone, e nei cereali integrali, germe di grano, frutta secca e oli vegetali, annoverato anche fra gli antiossidanti endogeni, e attivo nel contrastare il decadimento del sistema immunitario. La Luteina e la Zeaxantina, contenute in alimenti vegetali a foglia verde e nel tuorlo d'uovo, sono due xantofille (carotenoidi di colore giallo) particolarmente attive verso le patologie ossidative dell'occhio, in particolare della macula, la parte nobile della rètina responsabile della visione distinta, poiché filtrano la luce proteggendo le cellule nervose retiniche dai raggi nocivi UV. Il Licopene, un carotenoide particolarmente presente nei pomodori maturi, e in maggior misura nella salsa e nel concentrato di pomodoro in quanto non è deteriorato dal calore, contrasta l'invecchiamento, le malattie cardiovascolari e protegge la ghiandola prostatica dal rischio tumorale. L'Astaxantina, un carotene lipofilo di colore rosso sintetizzato esclusivamente nei vegetali e particolarmente nella microalga verde Haematococcus pluvialis, che mediante la catena alimentare si ritrova nei crostacei, nel krill, e nei pesci dalle carni rosa-arancio come il salmone, il tonno, la trota salmonata, è specifica per la protezione dalle radiazioni solari e per la prevenzione delle patologie ossidative oculari come la cataratta, per il corretto trofismo dei vasi retinici e della rètina, e inoltre come antinfiammatorio neuro-protettivo. Il già citato Acido Lipoico (o Acido Alfa-lipoico, ALA, o Tiottico), un acido grasso prodotto naturalmente nel fegato e in altri tessuti dell'organismo, presente nei cibi come carni e frattaglie, broccoli, pomodori, cavoli, piselli, lievito di birra, riso integrale, svolge una potente azione antiossidante, contiene Zolfo che funge da recettore di elettroni, molto importante come coadiuvante nelle neuropatie, contro il dolore neuropatico, le nevralgie, la fibromialgia, e in particolare nelle complicanze del diabete come la neuropatia diabetica e per migliorare il metabolismo ossidativo degli zuccheri, per prevenire il danno muscolo-tendineo negli atleti, e per rigenerare gli altri antiossidanti Glutatione, Coenzima Q10 e vitamina C. Sono antiossidanti utilissimi i Polifenoli contenuti nel Tè verde (Camellia sinensis), nel Tè Rosso Rooibos (Aspalathus linearis, privo di caffeina), nel Caffè verde (Coffea arabica e Coffea canephora o robusta), nelle tre specie di Echinacea (E. pallida, angustifolia, purpurea), nel Cisto (Cistus incanus), nel Karkadè (Hibiscus sabdariffa), nelle foglie di Olivo (Olea europaea), nei frutti di Aronia (Aronia melanocarpa). Sempre tra i polifenoli, menzioniamo il Resveratrolo, presente nella buccia dell'uva nera e nel vino rosso, e in concentrazioni particolarmente elevate nella pianta erbacea Polygonum cuspidatum, che inibisce l'ossidazione delle LDL (colesterolo "cattivo") e l'aggregazione piastrinica, proteggendo dalle malattie cardio-cerebro-vascolari. Pompelmo La Quercetina (o Quercitina), contenuta in molti frutti e verdure, e particolarmente nei semi del Pompelmo (Citrus paradisi), e in bevande come il tè e il vino rosso, è attualmente molto utilizzata negli integratori erboristici per contrastare le affezioni microbiche, batteriche e virali: la Quercetina è un flavonoide antiossidante, antinfiammatorio, antivirale, immuno-protettivo, che sostiene la risposta del sistema immunitario, regola l'azione delle infiammazioni eccessive, e rinforza l'azione antiossidante della vitamina C, della quale favorisce l'assorbimento rallentandone l'eliminazione nell'organismo. La Rutina, chiamata anche vitamina P per la sua azione antiossidante e antinfiammatoria che si manifesta sulla permeabilità, l'elasticità e il trofismo dei capillari, è contenuta nella Ruta, (Ruta graveolens), nella scorza degli agrumi (genere Citrus), nel Grano saraceno (Fagopyrum esculentum), nella Menta piperita, nell'Eucalipto (Eucaliptus macrorhincha), nei frutti di bosco come more, lamponi, mirtilli, e particolarmente presente nei germogli della pianta Sophora japonica; L'Apigenina, presente nei semi del Pompelmo (Citrus paradisi) e in piante della famiglia delle Apiaceae come il prezzemolo e il sedano (Apium graveolens), inibisce la perossidazione dei lipidi e migliora le pareti vascolari. I polifenoli Galangina e Pinocembrina contenuti nella Propoli, alla quale conferiscono proprietà antibatteriche, batteriostatiche, antifungine, antivirali, immunostimolanti e antiossidanti. La Luteolina (dal latino luteus = giallo), un flavone isolato per la prima volta dalle foglie di Timo, Tarassaco e Salvia, presente nel Carciofo e nella Propoli, è utile per prevenire il danno ossidativo del DNA. Il Kaempferolo, il cui nome è dedicato al naturalista tedesco Engelbert Kaempfer (XVII secolo), contenuto in molti vegetali come cavoli, fagioli, tè, spinaci, broccoli, e nell'Aloe vera, nella Soia, nell'Iperico, nel Pino silvestre, nella Moringa oleifera, nel Rosmarino, ha proprietà antiossidanti che proteggono il DNA delle cellule e possono costituire una prevenzione contro la sua alterazione. Sono potenti antiossidanti le Ficocianine, le Cianoficine, la Clorofilla, i Caroteni, presenti in particolare nelle alghe blu-verdi come Klamat, Spirulina, Clorella, che solitamente vengono assunte come integratori nutrizionali superfood; la Naringina e la Naringenina, antiossidanti presenti negli agrumi e particolarmente nei semi del Pompelmo (Citrus paradisi), ad azione scavenger (spazzina) sui radicali liberi, che contrasta la produzione di molecole infiammatorie (citochine) che si producono quando insorge un'infezione virale; le Catechine come l'Epigallo Catechina e l'Epigallocatenina Gallato, contenute nel Tè verde, che proteggono le arterie dai danni causati dalla rottura delle placche di colesterolo (ateromi), e potenziano l'azione della vitamina E; e ancora gli Antociani presenti nei frutti di bosco, melanzane, uva rossa e nera, fragole, bietola rossa, nei fiori di Malva, nelle ciliegie, nel Maqui, particolarmente indicati per l'azione utile per rallentare l'invecchiamento, contrastare la fragilità capillare che provoca varici, emorroidi, e come antiedemigeni contro cellulite e ritenzione idrica; gli antociani del Mirtillo nero in particolare sono specialmente indicati per la fragilità e permeabilità capillare dell'occhio (rétina), e per migliorare la visione notturna. L'attività fisica aerobica e sportiva in generale, se è moderata, migliora il meccanismo con cui l'organismo elimina i radicali liberi, infatti è raccomandata dai medici nell'ambito di un miglioramento dello stile di vita; se al contrario essa diviene troppo intensa, come nello sport agonistico, il livello di produzione di radicali liberi aumenta pericolosamente perché causa un notevole stress ossidativo, fatto che dovrebbe indurre gli atleti a curare particolarmente l'introito di antiossidanti, sia con l'alimentazione che mediante l'utilizzo di integratori. Per approvvigionarci di quantità adeguate di antiossidanti, occorre consumare regolarmente abbondante frutta e verdura, in particolare quelle dotate di colore giallo, arancio, rosso vivo, viola, blu, come l'uva nera, i mirtilli, le carote, i meloni gialli, le albicocche, le fragole, le more, le melagrane, i pomodori maturi, le melanzane con la loro buccia, ecc. È da tenere presente che i metodi di cottura o di conservazione possono impoverire tali alimenti del loro contenuto in vitamine e molecole antiossidanti, per cui sono da preferire cibi freschi, cotture rapide e condimenti poco elaborati. Anche cibi di origine animale come molluschi, crostacei, pesce come tonno e acciughe, il latte, le uova e la carne, contengono antiossidanti. Ovviamente più l'alimentazione è varia e completa, maggiori sono le probabilità di assumere quotidianamente quantità significative e adeguate di antiossidanti, e di proteggere così l'organismo: gli esperti raccomandano di inserire nella dieta giornaliera 5 porzioni tra frutta e verdura, sia allo stato fresco che sotto forma di centrifugati, passati, puree, frullati. Curcuma E' indispensabile utilizzare prodotti di ottima qualità, certificati da produttori seri e di nota affidabilità, in modo che le tecnologie produttive siano scientificamente attendibili e controllate, che contengano estratti standardizzati dei principi attivi caratterizzanti. Gli integratori antiossidanti possono rivelarsi utili quando l'organismo sia soggetto a particolare logoramento come nell'attività sportiva intensa, in gravidanza e allattamento, in presenza di stress fisico ed emotivo, nelle persone anziane con una dieta alimentare poco variata e/o carente, nei fumatori o consumatori di alcoolici, a chi si espone troppo al sole a ai raggi UV, in presenza di elevato inquinamento atmosferico, ecc. Alcune piante officinali, funghi medicinali appartenenti alla tradizionale Terapia Medicinale Cinese, e alcuni frutti, sono particolarmente ricchi di molecole antiossidanti. Il Tè verde è ricco di polifenoli. La Curcuma, per il contenuto in curcumina, svolge un'importante azione antiossidante assai specifica perché in grado di attraversare la barriera emato-encefalica per giungere alle cellule cerebrali proteggendole dallo stress ossidativo causato dai radicali liberi. La Papaya, ricca di vitamine A e C, subendo un processo di bio-fermentazione si arricchisce di sostanze antiossidanti e immunomodulanti. La Cannella, la nota spezia ricavata dalla corteccia della pianta Cinnamomum zeilanicum, antiossidante contro lo stress ossidativo contro l'invecchiamento, aiuta a proteggere i nervi e le funzioni cognitive. Il fungo Chaga (Innonotus obliquus) è ricco di SOD. La Bacopa monnieri contiene i bacosidi che potenziano l'azione della SuperOssido Dismutasi (SOD) e Glutatione Perossidasi. La corteccia del Pino marittimo (Pinus pinaster) è ricca di proantocianidine oligomeriche e catechine, per un'efficace protezione dallo stress ossidativo, specie in campo sportivo, dell'atleta sia amatoriale che agonista, e per migliorare l'attività circolatoria. Le bacche di Goji, Lycium barbarum, pianta definita "albero della vita", sono ottime come protezione dallo stress ossidativo; le bacche di Açai, Euterpe oleracea, sono ricche di sostanze fenoliche antiossidanti che rafforzano le fisiologiche difese dell'organismo dall'invecchiamento cellulare; i frutti di Aronia (Aronia melanocarpa) sono ricchi di polifenoli, antocianosidi e vitamina C, che possiedono attività antiradicalica, antinfiammatoria, vasoprotettrice; la Rosa canina, l'Acerola (Malpighia glabra), il Camu-Camu (Myrciaria dubia), sono particolarmente ricche di vitamina C, di cui conosciamo le virtù antiradicaliche e antinvecchiamento. In conclusione possiamo ipotizzare che un corretto stile di vita, che preveda una giusta attività fisica e un'alimentazione variata e ricca di frutta e verdura, che fornisca all'organismo gli antiossidanti necessari a contrastare l'azione nociva dei radicali liberi, può aiutare a proteggere le cellule dall'invecchiamento precoce e agire positivamente per contrastare le patologie conseguenti a un loro eccesso; in alcuni casi si può completare l'alimentazione con integratori nutrizionali che procurino all'organismo gli elementi antiossidanti indispensabili, che garantiscano le sinergie e le interazioni biochimiche utili per favorire una vita il più possibile sana, che ci aiuti a rallentare l'invecchiamento cellulare e a scongiurare il manifestarsi di malattie degenerative. Dott.ssa Marina Multineddu |
||
Vedi il nostro assortimento di |
|
|||||
|