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SALUTE, IGIENE E CURA DI NASO, GOLA E ORECCHIE CON I PRODOTTI NATURALI - SECONDA PARTE

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Salute di naso, gola, orecchie
Nell'articolo del mese scorso abbiamo osservato la stretta correlazione tra salute e funzionalità di naso, gola e orecchie, e quali problematiche possono derivare all'apparato respiratorio da una respirazione nasale compromessa.

Ci soffermeremo ora a valutare le conseguenze sull'orecchio di una qualunque infiammazione rino-faringea che causa una cattiva respirazione, ed esamineremo inoltre alcuni dei problemi più comuni dell'orecchio.

Le infiammazioni e le infezioni del rinofaringe (da rinos = naso) possono determinare una congestione con accumulo di catarro anche nelle tube di Eustachio e, infettando l'orecchio medio, anche nella cavità timpanica provocando otiti, ipoacusia, acufeni, labirintiti e altre patologie.
A questo punto è necessaria una breve descrizione dell'orecchio e dell'apparato auditivo.

La struttura dell'orecchio e dell'apparato uditivo



Struttura dell'orecchio
Struttura dell'orecchio
L'orecchio è un organo assai complesso e sofisticato che svolge una duplice funzione: consente di percepire i suoni e fornisce al cervello informazioni sulla posizione del corpo nello spazio, quindi è l'organo dell'equilibrio.

L'orecchio umano è composto da tre parti:

L'orecchio esterno: formato dal padiglione auricolare, cioè la parte visibile ai lati del capo, dal condotto auditivo esterno, che termina internamente col timpano, una sottile membrana ovale che trasmette le vibrazioni sonore, giunte attraverso il padiglione, all'orecchio medio.

L'orecchio medio: è la cavità posta oltre il timpano (cassa timpanica) e circoscritta da tessuto osseo, in cui sono alloggiati i cosiddetti "tre ossicini" (martello, incudine, staffa), tre ossa mobili articolate fra loro, le più piccole del corpo umano, il cui nome ricorda quello degli strumenti da lavoro a cui somigliano per la forma. Il martello è a contatto della faccia interna del timpano, ad esso segue l'incudine in posizione intermedia, e infine la staffa, a contatto con la finestra ovale della coclea, una parte dell'orecchio interno che descriveremo fra breve.

L'orecchio interno: è costituito dalla parte più profonda dell'orecchio, dalla struttura molto complessa; è la sede della funzione fondamentale dell'equilibrio, e inoltre del perfezionamento della funzione auditiva, che in questa zona trova la sua naturale prosecuzione con il completamento del processo di percezione dei suoni. Data la complessità anatomica di questo distretto, ne esporrò una descrizione molto semplificata.

L'orecchio medio



La cosiddetta "catena dei tre ossicini" costituisce una sorta di ponte fra il timpano e la coclea e, vibrando, svolge la funzione di amplificare e trasmettere le onde sonore in entrata alla finestra ovale, zona in cui ha inizio l'orecchio interno. La catena dei tre ossicini è in comunicazione anche con la tuba di Eustachio, il piccolo canale che sfocia nel rinofaringe e che controlla la pressione fra l'interno dell'orecchio medio e l'aria esterna. Le pareti delle tube di Eustachio sono normalmente collabenti (chiuse), ma si aprono costantemente grazie alla contrazione di muscoli specializzati durante la deglutizione, lo sbadiglio, la masticazione. Attraverso la loro pervietà intermittente, le tube di Eustachio regolano la presenza di aria a livello dell'orecchio medio, equilibrando le due pressioni, interna-esterna; consentono di liberare l'orecchio medio dalle secrezioni fisiologiche prodotte, drenando detriti e germi e prevenendo le infezioni; inoltre impediscono, con la chiusura intermittente, il riflusso in senso contrario di fluidi, microbi e suoni dalla faringe all'orecchio medio.

Otite
Quando vi è una improvvisa variazione della pressione atmosferica esterna, come avviene ad esempio in aereo al decollo o all'atterraggio, oppure salendo o discendendo rapidamente in montagna (auto, funivia), si può compiere la manovra di sbadigliare e deglutire intenzionalmente eventualmente succhiando una caramella, quando si avverte una sensazione di ovattamento e di blocco della percezione auditiva, per riequilibrare le pressioni fra l'esterno e l'orecchio medio, ma se ciò non fosse sufficiente, si può effettuare la "manovra di Valsava" descritta nel precedente capitolo, cioè soffiando delicatamente nel naso chiuso con due dita, a bocca chiusa, fino a sentire uno schiocco che indica l'avvenuta apertura della comunicazione delle tube con il rinofaringe, e la conseguente unificazione delle due pressioni.

Se, a causa di una infiammazione, anche un banale raffreddore che altera la respirazione nasale, la tuba di Eustachio si restringe o si ostruisce stabilmente per la presenza di catarro, si produce un disturbo della ventilazione delle tube che favorisce un ambiente caldo-umido che facilita il proliferare di virus o batteri, che potrebbero causare una otite media, aggravarsi in infezioni suppurative, con la retrazione del timpano, fino alla sua perforazione. Il disturbo può causare anche una sintomatologia fastidiosa come la sensazione di "orecchio pieno" o ovattato, suoni schioccanti, acufeni in forma di sibili o fischi. Una volta instauratosi, per evitare che il problema diventi cronico, è necessario intervenire sulla funzionalità nasale e il ripristino della ventilazione regolare delle tube, ovviamente con il consiglio del medico che prescriverà le terapie opportune in caso di otite batterica, eventualmente coadiuvate da trattamenti con sostanze naturali, come vedremo in seguito.

L'orecchio interno



Nell'orecchio interno si distingue l'apparato vestibolare, in cui risiedono i sensori dell'equilibrio, la coclea che attua la funzione uditiva, e il labirinto osseo, cioè le cavità dell'osso temporale che contengono e proteggono le due strutture precedenti. Il sistema costituito da apparato vestibolare e coclea costituisce anatomicamente il "labirinto membranoso", chiamato spesso brevemente solo "labirinto".

L'apparato vestibolare, distinto in vestibolo e canali semicircolari, è la struttura specializzata per il controllo dell'equilibrio, sia statico che dinamico, paragonabile a una "bussola" interna che informa sulla posizione del corpo nello spazio.

La regolazione dell'equilibrio è ottenuta mediante la funzione dei "canali semicircolari", tre condotti ricurvi congiunti posti reciprocamente nelle tre dimensioni dello spazio, uno orizzontale e due verticali, ciascuno ad angolo retto rispetto agli altri e, insieme ad altre strutture, consentono il controllo dell'equilibrio, col concorso delle "cellule recettoriali ciliate" e degli "otoliti" i quali, come dice la stessa parola (lìthos = pietra), sono dei piccolissimi sassolini (cristalli di calcio) che galleggiano all'interno dei canali semicircolari, immersi nel fluido detto endolinfa: essi, durante il movimento della testa, muovendosi e andando a sfiorare le cellule recettoriali ciliate, inviano segnali nervosi che informano l'encefalo (il cervello) sui movimenti del corpo e sui suoi spostamenti, informando sulla posizione nello spazio e assicurando la stabilità dell'individuo.

Vertigini
Ma se uno o più otoliti si spostano dalla loro sede naturale, o a causa di traumi, o di infezioni, o per altre cause, talvolta sconosciute, essi possono trasmettere un impulso inconsueto ai sensori (le cellule ciliate), che inviano al cervello un improvviso e anomalo segnale di violenta rotazione, scatenando giramenti di testa, senso di sbandamento, capogiri, specie quando sdraiati in posizione supina ci si gira di lato, anche solo col capo: scatenano cioè le vertigini, che provocano la sensazione di veder girare tutto intorno a sé. Questo disturbo può essere provocato anche dalla labirintite, cioè l'infiammazione della struttura denominata labirinto illustrata prima, a causa di una infezione, virale o batterica, dell'orecchio medio, o da traumi cranici, o altre cause.

Sembra avere un ruolo, non ancora del tutto chiarito, nello scatenare le vertigini, anche l'infiammazione della colonna cervicale (vertigini da cervicale) causata da effetti traumatici indiretti legati all'artrosi, causa di dolore al collo che può irradiarsi alle spalle generando contratture e tensioni locali, o per traumi al collo (colpo di frusta) anche di vecchia data, che scatenano vertigini in relazione a improvvisi cambiamenti climatici e importanti sbalzi termici, o all'aria fredda del climatizzatore, o per eventuali ernie o protrusioni discali e/o compressioni vascolari o neurologiche, causate da "osteofiti" (piccoli speroni ossei) formatisi come conseguenza di scorretta postura, in presenza di modificazioni delle curvature fisiologiche (cifosi, lordosi) della colonna vertebrale, o di scoliosi (curva laterale patologica della colonna vertebrale).

Anche in questo caso, lo scatenarsi di vertigini può correlarsi ai recettori otolitici dell'orecchio, i quali, risentendo mediante i sensori dislocati nei muscoli, nei legamenti e nelle articolazioni cervicali, dello stato di contrattura muscolare del collo e delle spalle, reagiscono in modo anomalo inducendo una sensazione di instabilità e barcollamento, o di improvvisi capogiri.

Le vertigini posso associarsi di frequente a nausea, vomito, aumento della salivazione, acufeni (o tinnito), ipoacusia (deficit della capacità auditiva), malessere psicologico come ansia, attacchi di panico, tremore, tachicardia, respiro affannato, ecc.

Esaminiamo ora la funzione della coclea, alla cui base avviene il contatto fra la staffa e la finestra ovale, zona in cui si realizza la trasmissione delle vibrazioni sonore in entrata ai fluidi dell'orecchio interno: la staffa, che è l'ossicino più piccolo del corpo umano, svolge perciò la funzione fondamentale di consentire la comunicazione fra l'orecchio medio e l'orecchio interno. La coclea, che è in stretta comunicazione col labirinto ed è così chiamata per la sua forma che ricorda il guscio di una chiocciola (dal greco còchlias = chiocciola, spirale), una volta ricevuti gli impulsi sonori di tipo meccanico-vibratorio mediante le vibrazioni della staffa, li traduce in impulsi nervosi comprensibili al cervello umano, che può in tal modo percepire e interpretare i suoni. La coclea è un organo cavo al cui interno si trovano la perilinfa e l'organo del Corti con le cellule ciliate e l'endolinfa, fondamentali per la percezione dei suoni che verranno trasmessi al cervello (trasformando l'informazione acustica in impulsi nervosi) mediante il nervo uditivo, suddiviso in due rami: nervo cocleare che trasmette le sensazioni uditive, e nervo vestibolare che trasmette i dati relativi all'equilibrio.

Problemi dell'orecchio: come prevenirli e combatterli con i prodotti naturali



Curcuma
Curcuma
Se la coclea subisce danni (cocleopatia), o per una esposizione prolungata a suoni forti, come musica ad alto volume e/o con le cuffie, che danneggiano le cellule recettoriali ciliate descritte prima, che non sono in grado di rigenerarsi, o a causa di alcuni farmaci ototossici, o per stili di vita errati (eccessi alimentari, di nicotina, di caffeina, uso di droghe), o ancora per fattori infiammatori di origine batterica o virale, o per fattori metabolici (ipercolesterolemia, diabete), o per fattori arteriosclerotici dovuti al naturale invecchiamento, si può verificare una riduzione delle capacità auditive (ipoacusia).

Altrettanto può avvenire se viene danneggiato il nervo acustico, ad esempio per una forma aggressiva di otite, batterica o virale, causata da fenomeni infiammatori a carico delle prime vie aeree, o per altre gravi infezioni (meningite, morbillo, scarlattina, parotite), che possono portare a ipoacusia, acufeni, vertigini.

Ovviamente, in tutti questi casi è indispensabile l'intervento del medico otorinolaringoiatra che indaghi su quale sia la causa precisa del disturbo che si manifesta, e prescriva le opportune cure farmacologiche.

La migliore strategia per evitare il più possibile tali disturbi resta sempre la prevenzione, che mira a mantenere pervie le tube e le vie nasali, con l'ausilio di lavaggi nasali effettuati con soluzioni saline, associati a spray nasali decongestionanti di uso quotidiano preventivo, come descritto nel precedente articolo.

Inoltre, in presenza di contratture e dolorabilità a livello cervicale, si possono assumere integratori specifici con proprietà antinfiammatorie come Curcuma e Boswellia, Salice, Artiglio del diavolo (Harpagophyto), utili per contrastare gli stati di tensione localizzati e favorire la funzionalità articolare, insieme a Collagene, Glucosamina, Condroitina, e Metilsulfonilmetano (MSM, contenente Zolfo biodisponibile), per il benessere delle cartilagini articolari.

Può dare sollievo a muscoli e articolazioni l'uso regolare di massaggiatori dotati di rulli massaggianti in legno, associati eventualmente a oli di Mandorle o di Sesamo, per effettuare massaggi anche manuali, associati a oli essenziali di Arnica, Boswellia (Incenso), Lavanda, Rosmarino, Ginepro, Menta, Iperico, dalle proprietà analgesiche, tonificanti e decontratturanti muscolari, o Canfora, Capsico (Peperoncino), Wintergreen, dagli effetti rubefacenti, antireumatici, antinfiammatori, vasodilatatori, analgesici.

Artiglio del diavolo
Artiglio del diavolo
Sono consigliati anche i "Cerotti 24 Ore" per uso topico, impregnati con sostanze naturali derivate da piante antinfiammatorie e antalgiche come Arnica, Artiglio del diavolo, Salice, Arancio amaro, MSM, come rimedio naturale per i problemi delle articolazioni e i dolori muscolari che causano contratture localizzate.

Raccomandati inoltre per applicazioni frequenti, anche in prevenzione, i "cuscini benessere riscaldanti", con noccioli di Ciliegia, semi d'Uva, Grano, che mantengono a lungo il calore "secco", dando sollievo alle articolazioni e alla muscolatura infiammate e dolenti.

Giova inoltre mantenere il condotto uditivo libero da accumuli di cerume, sostanza normalmente secreta dalle ghiandole presenti nel canale auricolare (ghiandole sebacee e ghiandole ceruminose), dalle proprietà antisettiche, lubrificanti, protettive, che ingloba le cellule morte provenienti dalle pareti del canale auricolare, liquidi (residui di acqua provenienti da docce, piscina, mare), e impurità provenienti dall'ambiente esterno come pelucchi, polvere, ed eventuali batteri e funghi potenzialmente patogeni, che migrando verso l'esterno saranno eliminati.

Il cerume è pertanto indispensabile per l'autopulizia del condotto auricolare, che non va pulito dall'esterno in profondità, ma deterso delicatamente solo sulla parte più esterna del condotto. Una pulizia eccessiva e in profondità del condotto auricolare priva la sua delicata cute del suo strato protettivo ceruminoso, facilitando irritazioni, infezioni batteriche, micosi, prurito, eczemi, dermatiti.

Igiene dell'orecchio
Se la produzione di cerume è eccessiva, si può formare una sorta di tappo, che ostruendo il condotto ostacola talvolta anche la percezione dei suoni, può causare dolore, senso di "ovattamento" e "orecchio pieno", ronzii, fischi, squilibrio della pressione auricolare. Il tappo di cerume non va assolutamente rimosso meccanicamente da soli con manovre traumatiche e rischiose, ma solo dal medico otorino, per non danneggiare il condotto uditivo e, nei casi più gravi, lesionare il timpano.

E' possibile invece utilizzare, in prevenzione sia per adulti che per bambini, soluzioni marine e termali isotoniche apposite, utili sia per il lavaggio dell'orecchio che del naso, con il doppio vantaggio di igienizzare l'orecchio e favorire la corretta igiene e respirazione nasale, che abbiamo visto essere fondamentale per la salute di tutto il distretto orecchio-naso-gola.

Oppure, in alternativa o anche in associazione alle soluzioni saline, alternandole periodicamente, si possono utilizzare soluzioni oleose dall'azione dermo-protettiva, lubrificante e lenitiva, coadiuvante per la detersione del condotto auditivo, la rimozione delicata del cerume e la prevenzione della formazione del "tappo". Le soluzioni oleose sono indicate anche per bambini, per portatori di protesi acustiche, a chi pratica sport acquatici, e a soggetti dalla eccessiva produzione costituzionale di cerume.

Coni per l'igiene dell'orecchio
Cono per l'igiene dell'orecchio
Inoltre, se le regolari visite otorino hanno accertato il normale stato dei dotti uditivi e del timpano, periodicamente si possono usare, sempre in prevenzione, per favorire l'eliminazione di piccoli depositi di cerume, residui di acqua dopo docce, nuoto in piscina o al mare, dei cosiddetti "coni per l'igiene dell'orecchio", rimedi provenienti dall'antica tradizione popolare, consistenti in coni di tela cerata che vengono accesi ad una estremità, come una sorta di candela che bruciando aspira il cerume ammorbidito dal calore e ne facilita la risalita verso l'esterno, specie se si ha l'accortezza di instillare nei dotti auricolari, nei giorni prima del loro utilizzo, qualche goccia di soluzione oleosa, che ammorbidisca il cerume secco eventualmente presente.

I coni devono essere utilizzati seguendo scrupolosamente le modalità d'uso, appoggiandoli sul meato uditivo senza inserirli in profondità nell'orecchio, e appena terminata la combustione si deve rovesciare il capo nella direzione opposta (dopo avere spento rapidamente in acqua ed eliminato il residuo cono incombusto, che deve essere sempre abbastanza lungo), per favorire la discesa in basso e l'uscita del cerume e della cera residua sciolta sulle pareti del cono, senza che possano così ritornare nel dotto auricolare.
I coni sono sconsigliati per i bambini sotto i 12 anni, così come l'uso di bastoncini cotonati (cotton fioc) che tendono a spingere il cerume più in fondo al dotto auricolare.

Dott.ssa Marina Multineddu

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