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PROBLEMI DI CIRCOLAZIONE, RITENZIONE IDRICA, CELLULITE: DISTINGUERLI, RICONOSCERLI E CONTRASTARLI CON I RIMEDI NATURALI

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Problemi circolatori, ritenzione idrica, cellulite
In questo articolo vorrei fare chiarezza riguardo tre disturbi che si presentano di frequente e per i quali riceviamo molte richieste di consulenza: le anomalie della circolazione sanguigna, la ritenzione idrica e la cellulite.

I tre problemi sono spesso confusi fra loro, per cui cercherò di chiarire le caratteristiche peculiari di ciascuno, indagare se possono essere messi in relazione fra loro, e illustrare quali rimedi erboristici e fitoterapici adottare.

Problemi circolatori



Centella asiatica
Centella asiatica
I problemi circolatori possono interessare sia la circolazione venosa, sia quella arteriosa, ma le cause sono diverse per i due apparati.
I problemi circolatori che interessano le arterie sono causati dall'invecchiamento delle pareti, che diventano meno elastiche e flessibili (sclerosi), con una conseguente possibile ostruzione che provoca un rallentamento del flusso ematico (cioè del sangue) che può determinare una riduzione dell'apporto di ossigeno e sostanze nutritive in un determinato distretto, con conseguente sofferenza delle cellule e dei tessuti interessati, fino ad arrivare, nei casi più gravi, all'ictus o all'infarto.

Diverso è il caso, sul quale voglio soffermarmi in particolare, del deficit circolatorio che interessa le vene: essendo dotate di pareti più sottili e meno robuste, possono andare incontro ad uno "sfiancamento" che determina al loro interno un parziale flusso di ritorno anomalo del sangue, che, non riuscendo a procedere speditamente nel suo percorso, crea fenomeni di ristagno dei liquidi.

Questo avviene soprattutto a livello degli arti inferiori, che come conseguenza si gonfiano causando un senso di peso, le caviglie diventano edematose, compaiono un fastidioso prurito e formicolio, si possono manifestare discromie cutanee (alterazione della colorazione della pelle, che diventa scura e violacea), i capillari si dilatano, fino ad arrivare, nei casi più gravi, alle vene varicose.

Queste manifestazioni sono inequivocabilmente i sintomi tipici di una cattiva circolazione venosa, aggravata ulteriormente dall'aumento della temperatura nella stagione estiva.
Questo fatto si spiega analizzando la struttura delle pareti venose, che al loro interno hanno delle valvole somiglianti a nidi di rondine, le quali impediscono il ritorno all'indietro del sangue; esse aderiscono alla parete interna delle vene solo parzialmente, restando staccate sulla parte opposta, dove il sangue è libero di risalire lungo la vena stessa per tornare al cuore.

Quando le vene si dilatano perché le pareti non sono più molto elastiche, il sistema di valvole non è più efficiente, il sangue tende a ristagnare nelle parti più basse degli arti inferiori, a far trasudare liquidi dalle cellule ai tessuti circostanti causando l'edema, con tutti i disturbi che ne scaturiscono.

Per intervenire sul microcircolo venoso si possono utilizzare diverse piante officinali, che agiscono in modo selettivo sulle pareti delle vene migliorando il trofismo del loro tessuto connettivo, lo rendono più tonico ed elastico, ne riducono la permeabilità impedendo o riducendo il passaggio dei liquidi dall'interno dei vasi verso i tessuti circostanti, fenomeno che causa edema, gonfiore, pesantezza, prurito, dolenzia alle gambe.

Le più indicate ed utilizzate sono la Centella asiatica, il Rusco o Pungitopo, l'Ippocastano, il Mirtillo nero, l'Amamelide, la Vite rossa, il Meliloto, tutte piante ricche di bioflavonoidi dall'azione antiossidante, elasticizzante, antiedemigena, vasocostrittrice, capaci di preservare la funzionalità del microcircolo, poiché agiscono sul tessuto connettivo delle pareti venose, apportando benefici anche per gli altri problemi correlati ad una cattiva circolazione venosa, come varici, flebiti, emorroidi.

Ritenzione idrica



Orthosiphon
Orthosiphon
Da una cattiva circolazione può derivare la ritenzione idrica, un fenomeno molto diffuso specie nella donna, poiché solitamente è correlato all'equilibrio ormonale tipico del sesso femminile, e al metabolismo, ed è caratterizzato dalla tumefazione dei tessuti molli di tutto il corpo, non solo degli arti inferiori, originata dall'accumulo di liquidi negli spazi interstiziali, cioè quelle porzioni di tessuto situati fra le cellule.
Questi liquidi derivano da una stasi della circolazione, che per varie cause determina un'alterazione delle vie di trasporto dei liquidi circolanti nel sistema venoso e in quello linfatico.

Del sistema venoso sappiamo già che serve per il ritorno del sangue, proveniente dalle arterie, al cuore. Il sistema linfatico trasporta la linfa, un liquido incolore o biancastro, derivazione acquosa del sangue, che contiene proteine, grassi, linfociti (globuli bianchi), e che circola nei vasi linfatici e negli spazi interstiziali suddetti.

I due sistemi sono strettamente interconnessi, e, nel caso si presenti qualche anomalia, i liquidi possono ristagnare, provocando gonfiori ed edemi dei tessuti molli definibili come ritenzione idrica, che può comportare un aumento del peso corporeo, talvolta anche rilevante, specie se il fenomeno è accentuato dall'assunzione di cibi molto salati, o dall'uso di alcuni farmaci, come il cortisone.

Per contrastare la ritenzione idrica, la fitoterapia interviene con piante specifiche, dalla spiccata azione drenante, come la Betulla, la Pilosella, il Tarassaco, l'Orthosiphon, l'Equiseto, la Gramigna, i peduncoli di Ciliegio, il Tè verde, la Verga d'oro, che possono essere associate a quelle che migliorano il microcircolo, in modo da intervenire anche su una delle cause che provocano la ritenzione idrica.

La sinergia d'azione che interviene con l'associazione di queste piante è finalizzata a contrastare dolcemente in modo naturale la ritenzione idrica, stimolando l'eliminazione dei liquidi in eccesso, migliorando l'elasticità delle pareti venose e la loro tonicità, e diminuendone la permeabilità.

E' doveroso ricordare che le piante officinali dotate di attività diuretica possono potenziare l'azione dei farmaci diuretici di sintesi e degli antiipertensivi, per cui non devono essere associati a questi senza il parere positivo del medico curante; inoltre sono controindicate in caso di insufficienza cardiaca o renale.

Cellulite



Ananas
Ananas
In quelle zone caratterizzate dalla presenza di tessuto adiposo ormono-dipendente, come cosce e glutei, la ritenzione idrica può provocare una patologia del pannicolo sottocutaneo, definita pannicolopatia-edemato-fibrosclerotica, o dermo-ipodermosi se il problema è al primo stadio, ma generalmente e familiarmente è indicata semplicemente col nome di cellulite.
Proprio perché è correlata all'assetto ormonale, la cellulite è un disturbo tipico della donna, che consiste in un quadro degenerativo che coinvolge il tessuto adiposo, il tessuto connettivo, i vasi sanguigni e linfatici, e che porta alla formazione della cosiddetta pelle a "buccia d'arancia" con gli antiestetici cuscinetti e "buchetti" tanto detestati.

La cellulite è dunque una complicanza della cattiva circolazione, da cui deriva la ritenzione idrica, che a sua volta causa fenomeni edematosi nei tessuti, con compressione dei vasi sanguigni, delle fibre nervose con conseguente sensazione di formicolio e di "punture di spilli", e delle cellule adipose, che si danneggiano facendo fuoriuscire il grasso che racchiudevano. L'organismo cerca di arginare queste bolle di grasso creando fibre di collagene che lo incapsulano insieme alle stesse cellule adipose, formando così i famigerati noduletti che col tempo aumentano di numero e di volume, fino a formare veri e propri bozzi antiestetici, duri e dolenti al tatto.

Combattere la cellulite significa intervenire sia con trattamenti generali, sia con trattamenti locali.
I primi consistono nel recupero del peso ideale se vi fosse anche la complicanza del sovrappeso, e nell'utilizzo di piante officinali specifiche per combattere la cellulite, associate a quelle già esaminate per contrastare la ritenzione idrica e migliorare il microcircolo, poiché, come dovrebbe ormai essere chiaro, la cellulite è anche una conseguenza di questi due disturbi.

Si possono perciò abbinare alle piante officinali già suggerite, quelle più propriamente raccomandate per contrastare la cellulite, come l'Ananas, la Papaya, l'Olmaria, che esplicano un'attività proteolitica (sciolgono le fibre che costituisco i noduli cellulitici) e antinfiammatoria, riducendo l'aspetto a buccia di arancia e la dolenzìa tipici del tessuto cellulitico.

I trattamenti locali possono avvalersi, oltre che delle piante già ricordate, anche di applicazioni con preparati contenenti alghe, in particolar modo le famose alghe dell'isola di Guam, che veicolate tramite fanghi, creme, gel, costituiscono un trattamento-urto veramente efficace per l'importante azione di drenaggio osmotico che esercitano sui tessuti cellulitici.

I risultati saranno tanto più soddisfacenti quanto maggiore sarà la costanza nell'effettuare sia i trattamenti interni, sia quelli esterni, essendo consapevoli che la cellulite deve essere combattuta con costanza, ripetendo periodicamente i trattamenti risultati validi, poiché se il problema è trascurato è destinato a ripresentarsi e a peggiorare.

Dott.ssa Marina Multineddu

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