I BENEFICI DEGLI ORMONI VEGETALI IN MENOPAUSA, IN ETÀ FERTILE E SULLA SESSUALITÀArticoli correlati: |
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Fino a non molti anni fa le donne erano costrette a sopportare le manifestazioni sgradevoli legate alla menopausa, poiché non avevano alcuna alternativa. Attualmente esistono diversi rimedi, sia di tipo farmacologico di sintesi che di tipo completamente naturale: sarà la donna, coadiuvata dal suo medico curante, a decidere quale trattamento sia opportuno adottare, un base alle esigenze e alle peculiarità del proprio organismo. Allo stato attuale, con la comparsa della menopausa un sempre maggior numero di donne si rivolge alla fitoterapia per effettuare un trattamento di contenimento delle manifestazioni spiacevoli che spesso si accompagnano a questo fisiologico periodo della vita, orientandosi verso i rimedi naturali che non abbiano gli effetti collaterali o avversi che si possono verificare con le terapie di sintesi. Non tutte le donne in effetti manifestano particolari disturbi con la comparsa della menopausa, ma certamente la percentuale di donne che lamentano qualche disturbo è piuttosto alta. I malesseri più frequenti sono le vampate di calore, spesso associate a sudorazione eccessiva, particolarmente fastidiosa quando si manifesta durante la notte interferendo col riposo, e inoltre le alterazioni dei ritmi del sonno, le modificazioni dell'umore, la secchezza della pelle e delle mucose, il rallentamento del metabolismo che produce spesso un aumento del peso corporeo, talora associato ad un aumentato valore ematico di colesterolo e trigliceridi, l'instaurarsi dell'osteoporosi con un maggior rischio di fratture, ecc. Soia Da tali considerazioni derivò in seguito la formulazione di integratori specifici contenenti diverse piante che avevano una funzione farmaco-mimetica ormonale, riproducevano cioè l'azione degli ormoni naturali la cui produzione fisiologica naturale cessa con l'instaurarsi della menopausa. I Fitoestrogeni Legumi I Fitoestrogeni quindi sono composti di origine vegetale la cui struttura chimica è simile a quella degli estrogeni prodotti dall'organismo umano, e che svolgono alcune funzioni assimilabili ad essi. I Fitoestrogeni si possono distinguere in tre gruppi, in base al loro contenuto di molecole caratterizzanti chiamate Isoflavoni, Cumestani e Lignani, ciascuno dei quali ha caratteristiche specifiche. Esse sono presenti principalmente nei legumi, nella frutta e nella verdura. Nella Soia è presente una percentuale maggiore di Fitoestrogeni che in altri alimenti, poiché ne contiene fino a 100 diversi tipi, in particolare gli Isoflavoni Genisteina, Daidzeina, e Gliciteina. I Lignani si trovano soprattutto nelle fibre alimentari, nei legumi, nelle noci, nei cereali integrali, in frutta e verdura. I Cumestani sono contenuti nei germogli, come quelli di Alfa-alfa, e nel Trifoglio. Germogli di Alfalfa Dai dati attuali sembrerebbe che l'assunzione di fitoestrogeni possa svolgere un'azione protettiva contro il rischio di tumore, tuttavia tale ipotesi necessita di studi più approfonditi. In realtà l'assunzione di Fitoestrogeni, sia mediante l'alimentazione che in misura più significativa mediante integratori titolati che ne garantiscano la costanza della concentrazione, avviene attraverso i loro precursori non attivi, che vengono attivati nell'organismo della donna in menopausa e assorbiti in virtù di un procedimento biochimico che avviene all'interno dell'organismo stesso, sembrerebbe per opera della flora batterica intestinale (microbiota), che ancora una volta si rivela così determinante per il benessere del corpo. I Fitoprogestinici Oltre ai Fitoestrogeni, alcune piante producono un diverso tipo di Fitormoni, i Fitoprogestinici, che assunti in associazione ai Fitoestrogeni vanno a completare il pool di Fitormoni in un equilibrio molto simile a quello naturale dell'organismo, per normalizzare il rapporto estrogeno-progesterone. Igname Agnocasto Oggi la fitoterapia moderna si avvale degli estratti del frutto di Agnocasto per contrastare i disturbi del ciclo mestruale. Si ritiene che questa azione sia dovuta al fatto che l'Agnocasto agisce sul principale centro di regolazione neuro-endocrina, sostenendo la produzione dell'ormone luteinizzante (LH) che modula la sintesi endogena di progesterone, con conseguente fisiologica normalizzazione del ciclo ormonale. Poiché l'Agnocasto aumenta i livelli di progesterone, possiede un'attività antiestrogenica utile per riequilibrare un eccesso di estrogeni, con conseguente armonizzazione degli equilibri ormonali femminili. E' indicato quindi in molteplici situazioni, come nella sindrome premestruale, amenorrea, dismenorrea, menopausa, cisti ovariche, polipi uterini, come coadiuvante nella terapia per l'endometriosi. In particolare nella sindrome premestruale, l'Agnocasto contribuisce a normalizzare il ciclo mestruale, sia troppo breve, sia troppo lungo, a ridurre il manifestarsi della cefalea, della ritenzione idrica e della tensione mammaria che causa dolore al seno (mastodinia), il senso di spossatezza, oltre ad intervenire sull'acne, l'irritabilità, le manifestazioni d'ansia, gli sbalzi di umore e il nervosismo, correlati all'approssimarsi del ciclo mestruale. Inoltre, il frutto sembra sostenere l'organismo nel regolare la secrezione di prolattina, spesso coinvolta nella comparsa di disturbi del ciclo mestruale. La regolarità del ciclo ovulatorio e mestruale e livelli normali di prolattina sono i requisiti fondamentali per la fertilità della donna. Durante la menopausa, l'Agnocasto mitiga le vampate di calore e la sudorazione notturna. L'attuale ricerca scientifica ha ormai dimostrato che l'integrazione con soli estrogeni di sintesi non è sufficiente al controllo dei disturbi e delle affezioni causate dalla menopausa, ma è più adeguata l'associazione di estrogeni e progesterone, poiché questi ultimi bilanciano gli effetti negativi che i soli estrogeni posso causare, come ritenzione idrica, cellulite, aumento di peso, diminuzione della libido, l'aggravarsi di problemi vascolari, l'ipertensione, l'aumento di formazione di cisti al seno, fibromi dell'utero e tumori al seno: il progesterone contrasta questi effetti avversi indesiderati degli estrogeni. Analogamente, seppure i Fitoestrogeni non causino gli effetti avversi degli estrogeni di sintesi, l'assunzione di Fitoprogestinici ristabilisce nell'organismo in menopausa un equilibrio ormonale molto simile a quello naturale, quindi più fisiologico e adeguato. L'assunzione di Fitormoni, particolarmente nella loro opportuna combinazione fra Fitoestrogeni e Fitoprogestinici, influisce beneficamente per attenuare la sintomatologia che spesso accompagna il periodo della menopausa nella donna: influenza positivamente il sistema vascolare, contribuisce a ridurre le vampate di calore e le sudorazioni, in particolare quelle notturne, limita il rischio di osteoporosi, migliora il trofismo dei tessuti, sia della pelle che delle mucose, rallentandone l'invecchiamento, riduce la secchezza delle mucose vaginali che spesso si accompagna alla menopausa e può comportare problemi per la vita sessuale, oltre a costituire un maggiore rischio di infezioni dell'apparato uro-genitale, come vaginiti e cistiti recidivanti. L'integrazione con Fitormoni potenzia inoltre il trofismo dello scheletro, rallentandone il processo degenerativo che favorisce la perdita di tessuto osseo e col tempo può causare l'osteoporosi. La Fitoterapia a base di Ormoni Vegetali è ormai riconosciuta come una valida alternativa per contrastare i disturbi e le complicanze dovute alla menopausa, in special modo quando, nonostante la presenza di disturbi anche piuttosto importanti e spiacevoli, la terapia ormonale sostitutiva di sintesi non possa essere prescritta. I Fitormoni per la sessualità maschile e femminile Tribulus terrestris Anche la Maca, Lepidium meyenii, è tradizionalmente usata dalle popolazioni Andine come adattogeno e stimolante afrodisiaco, per lo stimolo sulla produzione di ormoni naturali, di cui sarebbe in grado di colmare l'eventuale carenza, favorendo la produzione di spermatozoi nell'uomo e l'ovulazione nella donna, oltre a migliorare l'elasticità e la vascolarizzazione dei vasi sanguigni, sia penieni che dei genitali femminili. Similmente agirebbe la Muira puama, contenente la muirapuamina, sostanza amara dall'azione vasodilatatoria periferica, con effetto afrodisiaco sull'organismo di entrambi i sessi. Maca Il Boro influisce sulla regolazione di tutti gli ormoni steroidei (compresa la vitamina D, che come sappiamo è un ormone) e gli ormoni sessuali, riequilibrando i bassi livelli di Testosterone negli uomini in andropausa, e degli estrogeni nelle donne in menopausa. Inoltre il Selenio, un minerale antiossidante, contribuisce alla normale spermatogenesi, la vitamina E ha effetti positivi sulla riproduzione e sulla qualità del liquido seminale, l'aminoacido L-Arginina, favorisce la produzione di ossido nitrico, un vasodilatatore endogeno che può influire sulla sfera sessuale maschile. Dott.ssa Marina Multineddu |
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