I DIVERTICOLI INTESTINALI: ALIMENTAZIONE E RIMEDI NATURALI PER PREVENIRE E CONTRASTARE DIVERTICOLOSI E DIVERTICOLITE 15-12-2017 (Aggiornato 29-08-2024) - Dott.ssa Marina Multineddu |
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L'apparato gastrointestinale e i diverticoli In questo articolo ci occuperemo di una problematica molto diffusa, costituita dalla presenza di diverticoli nel colon (una parte dell'intestino). Ricordiamo brevemente che l'apparato digerente, o gastro-intestinale, è formato, a partire dalla bocca, dall'esofago che attraverso la valvola cardias conduce allo stomaco, dal quale si accede, attraversando la valvola pilorica, all'intestino tenue (o piccolo intestino), in cui si distinguono tre parti, duodeno, digiuno e ileo; l'intestino tenue sfocia a sua volta nell'intestino crasso (o grosso intestino, o colon) mediante la valvola ileo-cecale (sotto la quale, nella sacca cieca iniziale del crasso, si trova l'appendice ileo-cecale, o appendice vermiforme), che svolge la funzione di impedire il reflusso di materiale fecale, contenuto nel colon, verso l'ileo. I residui della digestione e assimilazione del cibo ingerito, avvenuti nell'intestino tenue, raggiungono infatti l'intestino crasso, dove avviene un riassorbimento di acqua ed elettroliti. La funzione predominante del colon è tuttavia quella di accumulare gli scarti del processo digestivo (feci), funzione favorita dal maggior diametro del colon, che, nonostante sia molto più corto dell'intestino tenue, ha mediamente una capienza simile. Quando le feci così prodotte ristagnano troppo a lungo nel lume intestinale, prima di venire espulse, il riassorbimento di acqua prosegue nel tempo, e questo processo rende le feci più asciutte, dure e compatte, perché disidratate, rallentando il fisiologico processo di evacuazione, che diviene perciò meno frequente e più traumatico, causando a volte ragadi, emorroidi, o entrambe. Inoltre, la persistenza di feci molto consistenti nel colon a causa di una stitichezza abituale, sottopone le sue pareti ad una pressione anomala, la quale, agendo sulla superficie interna della mucosa, ne causa talvolta lo sfiancamento in alcuni punti più deboli, producendo col tempo delle estroflessioni definite per la loro forma "a dita di guanto", chiamate diverticoli, che protrudono dalle pareti interne verso l'esterno del lume intestinale (diverticolosi). Inizialmente la malattia si manifesta in modo silente e asintomatica, senza cioè causare disturbi particolari, ma col tempo, specie nelle persone soggette alla Sindrome del Colon Irritabile (SCI, o IBS), e all'approssimarsi della cosiddetta terza età, l'incidenza della diverticolosi aumenta considerevolmente e spesso va incontro a fenomeni irritativi, infiammatori e infettivi, trasformandosi in diverticolite, causando in questo caso alcuni sintomi iniziali non specifici e di non facile identificazione, come meteorismo e flatulenza mefitica, diarrea o stitichezza, crampi dopo i pasti, specie dopo l'ingestione di alcuni alimenti, dolorabilità addominale localizzata più spesso al fianco sinistro, e in seguito, nei casi più severi, può comparire anche nausea e vomito, febbre, complicanze emorragiche, fino alla complicanza più grave, la peritonite (perforazione dell'intestino e del peritoneo, la membrana sierosa che tappezza la cavità addominale e avvolge i visceri). Le cause dei diverticoli Le cause di questo disturbo possono riconoscere una base di natura ereditaria, ma solitamente esso è favorito da un errato stile di vita, come la sedentarietà unita a cattive abitudini alimentari; infatti la diverticolosi è molto diffusa nei paesi industrializzati, nei quali l'alimentazione è diventata più ricca di grassi, proteine animali, carboidrati raffinati che producono scarso residuo, e al contrario povera di acqua e di fibre, solubili e insolubili, le quali, non venendo digerite totalmente, formano nell'intestino volume e massa, contribuendo a rendere le feci più morbide e idratate, svolgendo anche un'azione di "pulizia" delle pareti del grosso intestino. La diverticolosi compare nel 40% circa degli individui fra 40 e 55 anni, ma nell'età più avanzata, fra i 70 e gli 80 anni, l'incidenza di questo disturbo può giungere fino all'80% della popolazione, con una frequenza quasi doppia nel sesso femminile rispetto a quello maschile. La diverticolosi al contrario è quasi sconosciuta nei paesi del cosiddetto terzo mondo, nei quali l'alimentazione è basata su cibi con elevato apporto di fibre. Prevenire la diverticolite con la corretta alimentazioneL'alimentazione ricca di vegetali, e quindi di fibre, come verdura, frutta e cereali integrali, associata a un'adeguata quantità di acqua, è perciò sempre raccomandabile a tutte le età, poiché esse sono indispensabili per mantenere la fisiologica funzionalità e quindi la salute dell'intestino, il cui buon funzionamento contribuisce ad evitare quegli inconvenienti tipici dell'alimentazione povera di scorie, come purtroppo è diventata l'alimentazione moderna, che invece abbonda di cibi raffinati, privati quindi delle loro fibre, come ad esempio il riso brillato, il pane bianco, la pasta non integrale, che non contengono più la crusca o almeno il cruschello, tipici del cosiddetto "pane nero" o integrale. Crusca d'Avena Le fibre solubili per contro, contenute in particolare, insieme alle fibre insolubili, in alimenti come la cicoria, i legumi, le cipolle, i carciofi, l'avena, ecc. sciogliendosi in acqua, formano un gel ad elevata viscosità (mucillagini), che, oltre ad essere emolliente e idratante, può essere molto utile per ridurre l'assorbimento dei carboidrati, sia nell'ottica di una dieta dimagrante, sia per ridurre l'indice glicemico del pasto, con beneficio per chi è soggetto al diabete. Fra le fibre solubili inoltre, alcune sono dette "prebiotiche", come l'inulina (frutto-oligo-saccaridi, FOS), perché hanno la caratteristica peculiare di "nutrire" i batteri benefici della microflora simbionte intestinale (microbiota), stimolandone la crescita e rendendola quindi meno soggetta allo sviluppo di microrganismi patogeni (disbiosi) mediante una naturale competizione, favorita anche dall'abbassamento del pH del lume intestinale. Questo processo nel complesso allontana il rischio di incorrere nella stipsi, o stitichezza, che, rendendo come abbiamo detto l'evacuazione meno frequente con accumulo di feci dure e consistenti, può causare dilatazioni localizzate delle pareti del colon (intestino crasso), che in alcuni punti si "sfiancano" e producono le estroflessioni, in certi casi anche molto ampie e numerose, descritte prima e denominate appunto diverticoli: diverticolosi è quindi il termine che esprime la presenza di diverticoli nel colon, mentre diverticolite è chiamata l'infezione e l'infiammazione degli stessi diverticoli, che richiede un'alimentazione particolare (in questo caso con poche scorie, che penetrando nei diverticoli infiammati potrebbero peggiorare la situazione) consigliata dal medico gastroenterologo, al quale bisogna rivolgersi per avere una diagnosi certa e i suggerimenti e le terapie del caso. Psillio Inoltre le fibre assorbono parte dei grassi e del colesterolo in eccesso, favorendone l'espulsione con le feci, influendo quindi positivamente anche sui livelli ematici di colesterolo e trigliceridi. Un'alimentazione ricca di fibre costituisce peraltro anche una prevenzione contro l'insorgere di tumori intestinali. Le fibre servono altresì a mantenere più facilmente nel tempo una eventuale dieta dimagrante, quando necessaria, per l'azione saziante che esse esercitano rigonfiandosi già nello stomaco e, modulando la curva glicemica nell'arco delle 24 ore, contribuiscono a mantenere un fisiologico livello glicemico, che scongiura la comparsa di un senso di fame precoce, oltre a agire come prevenzione del diabete senile, o diabete di tipo 2. Prodotti naturali utili contro diverticolosi e diverticoliteE' ormai palese che per evitare la comparsa dei diverticoli intestinali è indispensabile la prevenzione, mediante un'alimentazione adeguata con il consumo abituale di alimenti vegetali, ma, se necessario, si può intervenire con l'associazione di integratori specifici, che aiutino la funzione intestinale facilitando un'evacuazione fisiologica, contenenti piante officinali lassative. Agar agar Sono così chiamati i lassativi contenenti antrachinoni (Senna, Frangula, Cascara, Aloe ferox, ecc.), che basano la loro efficacia sull'irritazione che producono a livello delle mucose intestinali: esse reagiscono con una più intensa attività peristaltica, che può diventare anche violenta se si assumono dosaggi eccessivi, causando crampi addominali e talvolta anche diarrea. Ai lassativi drastici, che sono comunque sconsigliati in presenza di emorroidi, diverticolosi già in atto o diverticolite, malattie infiammatorie intestinali, appendicite, occlusione intestinale, e inoltre in età pediatrica, in gravidanza e allattamento, è preferibile ricorrere perciò solo saltuariamente, in caso di occasionale necessità. E' sempre consigliabile comunque evitare di assuefare l'intestino a stimoli troppo energici, ai quali col tempo potrebbe diventare meno sensibile, richiedendo dosaggi sempre crescenti, che col tempo diverrebbero sempre meno efficaci, finendo con l'aggravare il problema. Altre piante esercitano un'azione osmotica per il loro contenuto zuccherino, come la polpa di Tamarindo, la manna (linfa del Fraxinus ornus, o Frassino), che tendono a far trattenere i liquidi nel lume intestinale, ammorbidendone il contenuto e favorendo l'evacuazione. Cardo mariano Associando inoltre piante carminative come Finocchio, Anice verde, Cannella, Carvi, Cumino, Coriandolo, Zenzero, Chiodi di Garofano, ecc. si armonizza la peristalsi favorendo l'eliminazione dei gas intestinali, con in più un'azione antisettica che contrasta la crescita di germi patogeni e l'alterazione della flora intestinale, che può essere mantenuta nel giusto equilibrio anche mediante l'assunzione periodica e frequente di fermenti lattici probiotici e di fibre prebiotiche, che ne scongiurino la disbiosi. In conclusione, un'alimentazione ricca di alimenti vegetali ricchi di fibre, associata a una giusta attività fisica e all'assunzione di eventuali integratori specifici e mirati, mantenendo una sana flora intestinale e una fisiologica funzione intestinale, contribuisce ad evitare la stipsi, considerata una delle "malattie" dell'uomo moderno, e la sua probabile conseguenza: la diverticolosi e la diverticolite. Dott.ssa Marina Multineddu |
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