La
droga è costituita dai semi di Plantago psillium L., o Plantago afra (Plantaginaceae), pianta erbacea annuale con fusto alto fino a 30-40 centimetri. Diffuso nelle regioni mediterranee, in Europa centrale e meridionale, in Africa e nelle zone temperate dell'Asia. In Italia cresce nella zona mediterranea, nei luoghi erbosi, nei prati, nei pascoli e località arenose. Il nome deriva dal greco "psylla", pulce, per l'aspetto dei semi, che richiamano quello dei minuscoli parassiti.
I semi, ovoidi, oblunghi, rigonfi da un lato, si colore bruno e con la superficie lucida (sono infatti spesso chiamati semi neri lucenti), si raccolgono a maturità completa del frutto, in luglio-agosto, recidendo le piantine e facendone dei mazzetti, che si fanno essiccare all'ombra; poi si battono per separarne i semi. Si conservano in luoghi molto asciutti, in recipienti di vetro o porcellana, perchè la droga assorbe con facilità l'umidità circostante.
Con le stesse proprietà e indicazioni dei semi di Psillio nero, si impiegano i semi e i tegumenti (cuticola) di Plantago ovata, o Plantago hispagula, specie comunemente nota come Ispagula o Psillio biondo, per il caratteristico colore chiaro dei tegumenti dei semi.
Proprietà e Indicazioni
Il componente principale dal punto di vista dell'interesse erboristico è un idrocolloide mucillaginoso presente nel tegumento del seme. Lo Psillio è
emolliente e
lassativo meccanico, che non provoca irritazioni. I semi, infatti, se immersi in acqua, si rigonfiano per le proprietà
idrofile delle mucillagini in essi contenuti, formando una massa gelatinosa che rende le feci molli e idratate, stimolando la
peristalsi a seguito dell'aumento del bolo fecale, senza irritare l'intestino e senza dare assuefazione.
L'uso è quindi indicato in caso di
stipsi occasionale e cronica e in tutti i casi in cui sia necessario facilitare la defecazione (ragadi anali, emorroidi, interventi chirurgici ano-rettali e all'addome, ecc.). Lo Psillio è indicato anche per i bambini e durante la gravidanza (in seguito all'apporvazione da parte del medico).
L'assunzione delle mucillagini di Psillio riduce l'assorbimento intestinale dei grassi, favorendo in tal modo un certo abbassamento del
colesterolo, e dei carboidrati.
Per le analoghe proprietà emollienti e lassative, si utilizza la cuticola bianca dei semi dello Psillio biondo (Ispagula), ossia il sottile strato superficiale che riveste i semi, repribile in scaglie o polvere. In questo caso, l'indicazione si estende anche in presenza di
diverticoli e
sindrome del colon irritabile, ove invece è controindicata l'assunzione dei semi interi.
Precauzioni d'uso
Poiché le mucillagini, se assunte contemporaneamente a farmaci o ad integratori minerali o vitaminici, possono ridurne l'assorbimento, è bene attendere almeno un'ora dopo la loro assunzione prima di ingerire i semi mucillaginosi, o assumerli 3 ore dopo l'assunzione dello Psillio, rispettando i dosaggi, che non devono essere mai eccessivi, per evitare squilibri idrici e salini.
Poichè lo Psillio potrebbe ridurre l'assorbimento dei carboidrati presenti nella dieta, nei pazienti diabetici che assumono insulina o altri farmaci ipoglicemizzanti, potrebbe rendersi necessaria una riduzione del dosaggio di questi farmaci.