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IL MIELE E LE SUE NUMEROSE VARIETÀ: GUSTO, SALUTE E BELLEZZA - TERZA PARTE

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Proseguiamo l'argomento del miele, già affrontato nei precedenti articoli, per descriverne altre varietà dalle particolari qualità organolettiche e ricche di peculiari proprietà nutrizionali e salutari.
Ricordiamo che i mieli italiani, possibilmente biologici, offrono la maggiore sicurezza dal punto di vista della qualità e della salubrità, e che è sempre bene evitare di sottoporre qualunque miele a trattamenti termici, che ne altererebbero le proprietà, abbassandone la qualità.

Miele di Erba medica (Alfalfa)

Erba medica (Alfalfa)
Erba medica (Alfalfa)
Il miele di Erba medica è prodotto dalle api che suggono il nettare dai fiori della pianta Medicago sativa (Alfalfa), una Leguminosa che possiede una completezza nutrizionale dovuta alle sue lunghissime radici, che penetrano nel suolo alla ricerca di acqua e dei minerali situati profondamente nel terreno. La produzione del miele che da essa si ricava dipende molto dalle condizioni ambientali di calore e umidità, che ne possono condizionare grandemente il raccolto, il quale può essere perciò più o meno abbondante a seconda dell'andamento della stagione, poiché i fattori climatici avversi ne influenzano negativamente la produzione.
Il miele di Erba medica si presenta di colore ambrato chiaro quando è liquido, beige chiaro o nocciola quando cristallizza, dopo pochi mesi dal raccolto. E' un miele dal sapore dolce delicato, vellutato, con note vegetali ed erbacee di piante officinali; sprigiona sentori di erba tagliata.
Gli sono attribuite proprietà antispasmodiche, diuretiche e purificanti, tonificanti, energetiche, utili anche per gli sportivi. E' ricco di antiossidanti, vitamine, minerali, è lenitivo per la tosse, calmante, espettorante e fluidificante catarrale.
Il miele in purezza di Erba medica si trova generalmente allo stato liquido solo poco tempo dopo il raccolto, solitamente in Settembre-Ottobre; è preferibile consumare quello biologico italiano, che garantisce una elevata qualità. Trovare nei mesi successivi un miele di Erba medica ancora allo stato liquido può significare che non sia monoflorale, o che sia stato sottoposto a trattamenti termici, assolutamente sconsigliati.
Il suo uso è piuttosto versatile: come dolcificante per caffè, e tisane, dei quali non altera il sapore; con lo yogurt, in abbinamento a formaggi stagionati, o freschi di capra. Ottimo per la preparazione del torrone.

Miele di Lavanda

Lavanda
Lavanda
Il miele di Lavanda è prodotto da diverse varietà di piante appartenenti al genere Lavandula, in particolare Lavandula angustifolia o Lavanda vera, oltre a Lavandula latifolia o Lavandula spica (spigo), e Lavandino (un ibrido fra i due). La sua reperibilità è piuttosto rara perché la produzione necessita di grandi distese di piantagioni di questa pianta, come avviene soprattutto nella Provenza, in Francia.
In Italia il raro ed esclusivo miele monoflora di Lavanda è prodotto solamente in Sardegna, dalle api che visitano i particolari fiori della Lavanda selvatica, o Lavandula stoechas, che cresce spontanea nelle radure assolate, nei pascoli cespugliati spesso associato ai Cisti, su terreni acidi dal livello del mare fino a 1000 metri di altitudine.
Il miele monoflorale di Lavandula angustifolia e Lavandula latifolia, quando si trova ancora allo stato liquido, ha colore giallo paglierino chiaro tendente al dorato, ma, poiché cristallizza piuttosto rapidamente, il colore vira verso il beige chiaro fino al bianco. Il gusto e la fragranza sono peculiari, intensi, con un deciso aroma floreale e fruttato.
Le caratteristiche organolettiche del miele monoflora di Lavandula stoechas, particolarmente pregiato, differiscono decisamente per il gusto particolarmente delicato, finemente aromatico, la leggera fragranza con lievi sentori floreali, e per il colore ambra-dorato.
Il miele ricavato dal Lavandino (l'ibrido sterile fra Lavandula angustifolia e L. latifolia) ha fragranza e gusto molto leggeri e meno intensi, talmente tenui che talora non si percepisce il sentore di miele di Lavanda. Inoltre, poiché è un ibrido sterile, non produce polline, che invece è utile nelle altre due varietà a caratterizzarne la provenienza e la purezza.
Il miele di Lavanda ha in generale proprietà che richiamano le piante da cui è ricavato, quindi risulta rilassante e calmante del sistema nervoso centrale, rasserenante e spasmolitico per le tensioni sia fisiche che psichiche, contro l'ansia e l'insonnia. Inoltre è balsamico e antisettico per le vie respiratorie, contro la tosse e la raucedine; antisettico delle vie uro-genitali; digestivo, antispasmodico e colagogo- coleretico. E' un miele che, oltre agli zuccheri semplici come glucosio e fruttosio, è ricco di minerali fra cui ferro, consigliato per bambini, anziani, sportivi, persone anemiche.
E' adatto come dolcificante per colazione, per spuntini energetici prima dell'attività sportiva, dello studio o del lavoro particolarmente impegnativi.
In cucina si abbina particolarmente bene con il Pecorino sardo stagionato, o altri formaggi dal sapore deciso, e con la frutta.
Anticamente si applicava sulle ferite come cicatrizzante; può essere utile per lenire punture di insetti. Come tutti i mieli, non va sottoposto al calore, che ne altererebbe le qualità organolettiche e le proprietà officinali.

Miele di Rosmarino

Rosmarino
Rosmarino
Il miele di Rosmarino è prodotto dalle api che bottinano sui i fiori del Rosmarinus officinalis, una pianta tipica della macchia mediterranea, diffusa in tutte le zone costiere italiane, che viene anche coltivato come pianta officinale e aromatica da condimento. In Italia le produzioni più significative di miele di Rosmarino si trovano in Sardegna e in Puglia.
Il miele di Rosmarino allo stato liquido ha un colore giallo paglierino chiaro che vira al bianco avorio quando cristallizza con una pastosità fine, non molti mesi dopo il raccolto, diventando molto denso, quasi solido. Ha un sapore molto dolce, con retrogusto acidulo e aroma di mandorle e agrumi, sentori di erbe aromatiche officinali e floreali, che ricordano il profumo dei suoi fiori.
Difficile da reperire in purezza, a parte in Sardegna dove il Rosmarino fiorisce per quasi tutto l'anno per le condizioni climatiche favorevoli, in cucina lo si abbina con formaggi sapidi, come il Pecorino sardo stagionato e il pecorino semi-stagionato come il "Fiore Sardo", o con formaggi erborinati. Ottimo su fette di pane per una merenda energetica e salutare, e con il .
Analogamente alla pianta di provenienza, gli si possono attribuire discrete proprietà salutari per il fegato, del quale favorisce la depurazione, influendo beneficamente sulla produzione di bile e sulla digestione. Utile anche per migliorare lo stato generale, come energetico e contro l'astenia.

Miele di Sulla

Sulla
Sulla
Il miele di Sulla è prodotto dalle api che suggono il nettare dalla pianta erbacea perenne da cui prende il nome, l'erba Sulla o Hedysarum coronarium, una leguminosa tipica dell'area mediterranea, che in Italia cresce in particolare al centro-sud, anche spontanea su terreni incolti. Molto utilizzata come pianta foraggera e migliorativa dei suoli che arricchisce di azoto, in Italia è coltivata su ampie superfici, particolarità che consente la produzione del miele uniflorale.
Il miele di Sulla ha una colorazione paglierina molto tenue e trasparente, che diventa beige chiaro o quasi bianco quando cristallizza spontaneamente dopo pochi mesi, con cristalli medi o fini che lo rendono cremoso. Ha un sapore molto delicato, non troppo dolce, di fieno e noci fresche, con retrogusto acidulo e poco persistente, note fruttate, profumo di paglia o erba secca che sprigiona gradevoli note vegetali e floreali, che, in vicinanza di agrumeti può acquisire aromi caratteristici, benché non sia più in purezza.
Il miele di Sulla, analogamente alla pianta da cui deriva, ha una composizione ricca di nutrienti, come gli zuccheri semplici glucosio, fruttosio e saccarosio, minerali e oligoelementi quali zinco, ferro, rame, magnesio, manganese, vitamine A, B, C, che lo rendono un alimento energizzante e tonificante, adatto anche agli sportivi. Utile per le affezioni della gola e contro la tosse, specie se utilizzato per dolcificare tisane balsamiche, o nel latte caldo, purché non bollente per non alterarne le proprietà; oppure lasciato sciogliere lentamente in bocca come lenitivo per il mal di gola. La tradizione popolare gli attribuisce proprietà diuretiche, lassative e regolatrici intestinali, e disintossicanti epatiche.
Ottimo dolcificante per le bevande in genere, come camomilla e , si abbina bene con formaggi freschi caprini, ricotta, nei semifreddi e nei gelati al miele. Per la sua delicatezza è utilizzato per la preparazione del torrone.

Miele di Tarassaco

Tarassaco
Tarassaco
Il miele di Tarassaco è prodotto dalle api che bottinano sui fiori di Taraxacum officinale, una pianta erbacea perenne chiamata anche "dente di leone" per le sue foglie seghettate o dentate, oppure "soffione" per la sua infruttescenza lanosa, formata dai numerosi pappi dei semi che, al soffio del vento, si disperdono disseminando la pianta all'intorno.
Il miele di Tarassaco è piuttosto difficile da produrre in purezza, poiché i suoi fiori giallo-oro sbocciano all'inizio della primavera, quando negli alveari le colonie di api sono ancora poco popolose e le condizioni climatiche possono essere avverse. La produzione più significativa di miele uniflorale di Tarassaco si riscontra principalmente nell'Italia del nord, pur essendo prodotto anche al centro-sud.
Quando è liquido il miele di Tarassaco in purezza presenta un tipico colore giallo vivo, che vira al crema quando cristallizza, piuttosto rapidamente per l'alto contenuto di glucosio, con cristalli molto fini che lo rendono particolarmente morbido e cremoso. Ha un odore piuttosto intenso, pungente, penetrante, quasi ammoniacale, sapore erbaceo che richiama aromi di Camomilla, spezie fresche, caramelle agli oli essenziali.
Il miele di Tarassaco ha proprietà diuretiche, drenanti, depurative renali ed epatiche, similmente alla pianta da cui è prodotto. Può essere adoperato in primavera come alimento depurativo per disintossicare l'organismo da scorie e tossine. In cucina il miele di Tarassaco si abbina bene con i formaggi di pecora mediamente stagionati, anche piccanti, e formaggi di fossa. Ottimo a colazione e a merenda, spalmato su pane o fette biscottate, per dolcificare tisane depurative o infuso di Camomilla.
Poiché contiene elevate quantità di acqua, circa il 18/19%, può essere soggetto facilmente a fermentazione, per cui è sconsigliata una sua lunga conservazione, se non è opportunamente deumidificato dall'apicoltore con un apposito strumento.

Miele di Tiglio

Tiglio
Tiglio
Il miele di Tiglio è prodotto dai fiori di varie specie del genere Tilia, della famiglia delle Tiliaceae, piante molto longeve che costituiscono una fonte nettarifera assai ricercata dalle api, che dal loro nettare producono un miele molto apprezzato. Fra le diverse specie troviamo il Tiglio selvatico (Tilia cordata), e due specie coltivate diffuse in viali, parchi e giardini come Tilia platyphyllos, il più diffuso in Italia, e Tilia americana, originaria del Nord America ma oggi diffusa anche in Europa.
Il miele di Tiglio ha una colorazione chiara, leggermente ambrata con riflessi giallo-verde quando è in totale purezza; con la cristallizzazione, che è piuttosto lenta, forma cristalli grossi e irregolari e il colore vira verso il bianco-avorio.
Il gusto è fresco, balsamico, aromatico, ricorda la resina e l'incenso, con note di Menta e di erbe di montagna, intenso e molto persistente. Il profumo è forte, ricco di aromi, mentolato, rievoca la Noce fresca, la Canfora, con un retrogusto agrumato amarognolo.
Non sempre reperibile in purezza, il miele di Tiglio può subire contaminazioni di melata dalla stessa pianta, divenendo più scuro; quando è abbinato al Castagno per la vicinanza di queste due essenze, assume varie gradazioni di colore, e viene familiarmente chiamato "Castiglio".
Il miele dei Tigli di montagna si differenzia da quello dei Tigli coltivati di pianura, che assume un sapore e una fragranza meno raffinata, più greve e vegetale, che potrebbe imputarsi a contaminazioni con altri tipi di flora. Se è prodotto dai Tigli coltivati nei viali o nei parchi cittadini, potrebbe risultare contaminato da inquinanti ambientali, per cui è da preferire il miele di Tiglio biologico prodotto nelle zone collinari o montane prive di inquinamento.
Il miele di Tiglio ha proprietà simili a quelle attribuite ai fiori, cioè rilassante, calmante, antispasmodico, rinfrescante, balsamico per la gola e l'apparato respiratorio; è inoltre digestivo, colagogo e purificante per il fegato.
In cucina è ideale per dolcificare tisane rilassanti, in particolare di fiori di Tiglio, che possono essere somministrate anche ai bambini sopra l'anno di età. Di uso molto versatile, è utilizzato per le salse agrodolci, nelle macedonie di frutta, come dolcificante di alimenti e bevande, nello yogurt, per confezionare caramelle al miele.
Utile anche come cosmetico, per maschere emollienti e nutrienti per pelli delicate, disidratate, secche, anche miscelato con yogurt. Mediante suffumigi aiuta a pulire delicatamente la pelle in profondità.

Miele di Timo

Timo
Timo
Il miele di Timo è prodotto dai fiori di alcune specie del genere Thymus, della famiglia delle Labiatae, in particolare Thymus serpillus, Thymus vulgaris, oltre all'ormai raro Thymus capitatus (sinonimo di Thymbra capitata, o Timo arbustivo), piccolo arbusto che in Italia cresce solo nelle zone più aride delle regioni del sud e delle isole.
Il miele di Timo allo stato liquido si presenta in varie tonalità dell'ambra, da chiare a più scure, ma vira verso il beige fino al nocciola quando cristallizza spontaneamente con cristalli irregolari.
Ha un sapore intenso, con retrogusto leggermente salato, di erbe aromatiche, di timolo, di Pepe, di datteri; il profumo è altrettanto intenso con aromi floreali, speziati, di fiori secchi, di chiodi di Garofano, di marsala, di vin brulè.
Similmente alle piante da cui è ricavato, al miele di Timo si attribuiscono proprietà antisettiche, balsamiche per la tosse, febbrifughe, stimolanti ed energetiche. In cucina si abbina a formaggi stagionati e piccanti, dal gusto deciso.

Dott.ssa Marina Multineddu

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