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GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO IN ERBORISTERIA: CONSIGLI UTILI E CAUTELE

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Gravidanza e fitoterapia
Questo articolo è dedicato ai problemi che possono presentarsi durante la gravidanza e l'allattamento. Ci giungono infatti numerose richieste di consulenza da parte di molte donne in attesa di un bimbo, per avere consigli e suggerimenti che possano aiutare a superare i disturbi e i problemi tipici di questo periodo con l'aiuto della fitoterapia, quando ciò sia possibile.

La gravidanza è uno stato molto delicato nella vita di una donna, in cui è necessario adottare comportamenti prudenti per quanto riguarda l'assunzione di sostanze estranee.
Infatti, in questo periodo si ha la formazione di un nuovo individuo attraverso una sequenza di fasi ben precise e programmate in cui avviene l'organogènesi, la formazione strutturale degli organi dell'embrione, il cui risultato è la realizzazione di un essere umano perfetto e completo in tutte le sue parti. Se questa sequenza, soprattutto nei primi tre mesi della gravidanza, è alterata, modificata o comunque disturbata dall'azione di sostanze introdotte dall'esterno, si può incorrere nel rischio di malformazioni del nascituro.
Nel secondo e terzo trimestre, quando l'embrione è ormai differenziato in tutte le sue parti ed è chiamato feto, si ha l'accrescimento e il completamento degli organi, per cui l'azione negativa di sostanze estranee potrebbe comportare il rischio di alterazioni nella crescita e nella maturazione degli organi stessi, o nel loro buon funzionamento.

E' assolutamente da eliminare il fumo (abitudine da eliminare comunque, indipendentemente dalla gravidanza), che potrebbe ridurre l'irrorazione della placenta per l'azione vasocostrittrice della nicotina, e anche il caffè e l'alcool, nocivi per il nascituro.
E' necessaria la massima cautela nell'uso di sostanze medicinali, che possono essere potenzialmente nocive. Questo principio è valido anche per la fitoterapia, la branca della farmacologia che studia l'impiego terapeutico delle piante officinali.
Dobbiamo però ricordare che l'utilizzo delle piante come rimedio naturale contro le malattie risale a tempi antichissimi, quando l'uomo non aveva altri presìdi per affrontare i vari malanni che potevano affliggerlo; ritengo quindi che le piante medicinali che l'uso popolare ha convalidato nel tempo, abbiano subito una sorta di sperimentazione empirica attuata per secoli. Oggi la scienza ha confermato la presenza nelle piante officinali di principi attivi medicinali: la moderna farmacologia li ha spesso isolati, utilizzandoli per sintetizzare molecole per creare nuovi farmaci.
E' da rimarcare che nelle piante medicinali i principi attivi sono costituiti da una combinazione molto complessa di sostanze che, oltre ad esplicare effetti terapeutici in maniera forse più lenta, ma sicuramente più delicata, rispetto ai farmaci, limitano e attenuano gli eventuali effetti negativi: i rischi della fitoterapia, se attuata correttamente, sono quindi generalmente inferiori a quelli delle molecole di sintesi, che sono molto più concentrate e aggressive e provocano spesso effetti collaterali, talvolta anche gravi.

Vale comunque sempre il principio che in gravidanza, prima di utilizzare qualunque sostanza, è opportuno consultare il medico o un fitoterapeuta qualificato.
La stessa cautela vale naturalmente durante l'allattamento al seno, poiché molti composti possono passare nel latte materno e venire così indirettamente somministrati al neonato; è opportuno anche evitare di somministrare farmaci o fitoterapici ai bambini sotto i due anni di età, se non prescritti dal pediatra.

Gravidanza - Nausea



Malva
Malva
Il primo problema che può presentarsi all'inizio della gravidanza, solitamente nei primi tre mesi, è senza dubbio la nausea, che interessa oltre il 50% delle donne, ed è il segnale delle variazioni ormonali che avvengono nell'organismo della futura mamma.
La nausea è associata talvolta a salivazione abbondante e a vomito; questo è un sintomo che non va trascurato, perché nei casi più gravi, ovviamente di pertinenza medica, oltre ad essere molto fastidioso e spiacevole, può portare a disidratazione e carenze nutrizionali, poiché rende difficile alimentarsi correttamente.
In generale è consigliabile fare pasti piccoli e frequenti per facilitare la digestione, prediligendo cibi leggeri, asciutti e secchi, piuttosto che brodosi, escludendo alimenti acidi, grassi, fritti, piccanti e speziati che potrebbero acuire la nausea. Gli orari dei pasti non devono essere troppo rigidi, ma rispondere all'esigenza della gestante: bisogna mangiare cioè quando l'organismo lo richiede, poiché le reazioni sono molto soggettive e vanno assecondate le necessità individuali (questo non significa che si debba "mangiare per due"!).
Spesso le donne che soffrono di nausea hanno problemi digestivi e una funzionalità epatica rallentata, con scarsa produzione di bile, per cui può essere utile utilizzare dopo i pasti tisane contenenti non più del 10% di Tarassaco e di Rosmarino, il 25% di Melissa, circa il 50 % di Malva e un pizzico di Menta (2 gr).
Un rimedio per ridurre la nausea è masticare un piccolissimo frammento di Zenzero fresco, eventualmente con un pezzetto di cracker se lo si sente troppo piccante, oppure di preparare un infuso con un pizzico di Zenzero in polvere, o di Menta essiccata, o ancora con 2-3 foglie di Menta fresca, o di Basilico.
Si può anche utilizzare la soluzione idroalcolica di Menta, versandone solo una goccia (una!) in poca acqua, da bere trattenendola un attimo in bocca prima di deglutirla, per inalarne la fragranza; anche una goccia in un fazzoletto da odorare può ridurre la nausea.
E' sconsigliabile, invece, utilizzare l'olio essenziale per uso interno, di qualunque pianta, per la sua alta concentrazione che può essere dannosa.
Se la gravidanza è accompagnata da ansietà che può accentuare la nausea, può giovare anche il Ficus carica in gocce, per la sua azione calmante sugli stati d'ansia che si manifestano con disturbi viscerali.
E' opportuno alternare i vari rimedi, per evitare di utilizzare grandi quantità di ciascuna pianta e incorrere in sovradosaggi che potrebbero essere nocivi, mentre piccole quantità assunte alternativamente difficilmente possono creare problemi. Le notizie allarmistiche che a volte circolano a proposito di queste piante riguardo alla gravidanza, sono dovute a disturbi causati da un uso improprio o dall'utilizzo di dosi eccessive.

Gravidanza - Acidità gastrica e disturbi della digestione



Se aumenta l'acidità gastrica, un buon rimedio sintomatico è costituito dall'argilla verde ventilata, da assumere come antiacido immediato, ingerendone la punta di un cucchiaino dispersa in poca acqua.
Se l'acidità gastrica si presenta di frequente durante la giornata, per evitare di assumere troppa polvere di argilla, che potrebbe indurre stitichezza, è meglio preparare ogni giorno, preventivamente, un bicchiere di gel di argilla, da utilizzare gradualmente quando necessario: si versa un cucchiaino (non metallico) di argilla verde ventilata in un bicchiere di acqua e si lascia decantare; appena l'acqua è diventata quasi limpida si può utilizzare, bevendone piccoli sorsi secondo la necessità, e infine eliminando il deposito che resta sul fondo del bicchiere. Poiché l'argilla è anche cicatrizzante, può prevenire eventuali infiammazioni della mucosa gastrica.
Anche la Liquirizia è un buon digestivo e antiacido, ma si deve utilizzare in quantità limitata e non di continuo, per evitare l'aumento della pressione arteriosa, specie se si è già tendenzialmente ipertesi.
Esistono poi preparati contenenti bicarbonato naturale, abbinato a estratti di piante quali Camomilla, Liquirizia, Aloe vera e mucillagini di Orzo, che rappresentano un comodo rimedio sintomatico pronto all'uso.

Gravidanza - Stipsi



Altea
Altea
Le tisane a base di piante ricche di mucillagini come Malva, Altea, semi di Lino o di Psillio possono servire a lenire l'eventuale infiammazione delle mucose gastro-esofagee, e inoltre a fornire all'intestino buone quantità di acqua e mucillagini, utili per il suo buon funzionamento; si può evitare così la stipsi, un altro problema frequente durante la gravidanza.
A questo proposito bisogna rimarcare che l'uso di lassativi antrachinonici, dall'azione drastica come Senna, Frangula, Aloe con aloina (non il succo di Aloe vera privato della parte lassativa, l'aloina appunto), Cascara, Rabarbaro, Boldo, è assolutamente controindicato, per l'azione irritante sugli organi del bacino che potrebbe indurre contrazioni uterine; durante l'allattamento al seno le sostanze irritanti dei lassativi antrachinonici, passando nel latte, agirebbero da lassativi anche sul neonato, quindi sono assolutamente proibite.
Per evitare la stipsi, oltre alle suddette piante ricche di mucillagini, è bene utilizzare di frequente fermenti lattici, per mantenere in condizioni ottimali la flora batterica intestinale, determinante per una buona funzione fisiologica e per evitare gonfiori. Inoltre, si può ricorrere a un'integrazione di fibre vegetali prebiotiche come i fruttoligosaccaridi, che servono ad alimentare i batteri probiotici, stimolandone la riproduzione nell'intestino in modo ottimale.
Ovviamente sarà particolarmente curata l'alimentazione, che deve essere varia e completa, leggera e digeribile, ricca di frutta e verdura, con cibi integrali come i fiocchi di Avena, molto nutrienti e digeribili, che forniscono fibre delicate e non causano gonfiori, come talvolta accade con la crusca di grano e le fibre dei legumi.

Gravidanza - Emorroidi



Se si riesce ad evitare la stitichezza, è verosimile che si possano evitare anche le emorroidi, spiacevole inconveniente piuttosto frequente durante la gravidanza, specie negli ultimi mesi, quando l'ingombro del bambino ormai cresciuto comprime le grandi vene addominali, rendendo più difficoltoso il ritorno del sangue venoso. Questo può causare edema agli arti inferiori, varici e, appunto, la comparsa di emorroidi, specie se a causa della stipsi l'evacuazione avviene con sforzo.
Localmente si possono applicare pomate a base di Aloe, Elicriso, Iperico, Cipresso, olio di Jojoba, burro di Karitè, dall'azione lenitiva, lubrificante, protettiva e vasocostrittrice, per evitare irritazioni e congestioni della parte, in modo da contrastare dolore, prurito e bruciore.
Le piante vasocostrittrici che solitamente si assumono per uso interno per contrastare le emorroidi e i disturbi circolatori, invece, non sono consigliabili in gravidanza, per il loro alto contenuto in flavonoidi, che ultimamente sono stati imputati di danneggiare il feto, senza peraltro che vi sia stata una vera sperimentazione, ma solo generici allarmismi.
Naturalmente i flavonoidi che si assumono con gli alimenti, che sono diffusissimi in natura nei vegetali, non sono in discussione: bisogna astenersi solo dall'utilizzare integratori che li contengano concentrati, in attesa che si faccia maggiore chiarezza sull'argomento.

Gravidanza - Indebolimento di unghie, capelli, denti. Vitamine e sali minerali



Acerola
Acerola
Sempre l'argilla, oltre a agire sull'acidità gastrica, fornisce nel contempo sali minerali che possono essere utili per evitare l'indebolimento delle unghie, dei capelli e dei denti, frequente in gravidanza: le nostre nonne dicevano che ogni madre perdeva un dente per ogni figlio, probabilmente a causa di carenze alimentari, specie durante la guerra e nel dopoguerra, quando la povertà era molto diffusa fra larghi strati della popolazione.
Oggi, fortunatamente, oltre ad un'alimentazione più abbondante, esistono integratori vitaminico-minerali a base di vitamine naturali, calcio e altri sali minerali e oligoelementi, come la Spirulina, il Lievito di birra, ricco anche di acido folico, l'Acerola e la Rosa canina che forniscono vitamina C; essi possono aiutare la gestante a evitare carenze e subire indebolimenti dello scheletro e, come dicevamo, di denti, capelli e unghie.

Gravidanza - Carenza di ferro



Se vi è carenza di ferro, gli integratori specifici di ferro organico, derivato da vegetali, possono evitare gli spiacevoli effetti del ferro inorganico sull'apparato intestinale.

Gravidanza - Sbalzi d'umore



Anche l'umore in gravidanza può diventare fonte di problemi, se diventa particolarmente labile, soggetto a sbalzi, con irritabilità e talvolta insonnia.
In questi casi una tisana a base di Tiglio e Melissa può aiutare a ritrovare serenità, specie se accompagnata da un'integrazione di Magnesio, utile anche per evitare i crampi muscolari.

Gravidanza - Prevenzione delle smagliature



Mandorle
Mandorlo
Quando l'organismo della gestante inizia a trasformarsi e l'addome si dilata, la pelle è messa a dura prova e non è infrequente che si formino delle smagliature: sono delle vere e proprie cicatrici, segno delle lacerazioni delle fibre elastiche e di collagene avvenute nel derma, lo strato profondo dell'epidermide.
Il rimedio veramente efficace contro la formazione delle smagliature è senza dubbio la prevenzione: si deve cercare di rendere la pelle il più possibile elastica, perché possa sopportare le sollecitazioni cui verrà sottoposta. Questo è possibile solo se la nutriamo con prodotti altamente nutrienti, idratanti e rigeneranti, ricchi di acidi grassi polinsaturi, come Burro di Karitè, olio di Mandorle, olio di Enotera, estratti di Soia, elastina.
I prodotti specifici per contrastare la formazione delle smagliature devono essere utilizzati molto precocemente per condizionare la pelle e renderla più pronta e reattiva, in modo che possa sopportare la dilatazione a cui andrà incontro col procedere della gravidanza. Il prodotto scelto, sia esso crema, olio o burro, si deve applicare su addome, fianchi e parte alta delle cosce, appena la gravidanza sarà manifesta, proseguendo per tutti i nove mesi e anche dopo il parto: la pelle, infatti, cessata la grande tensione, dovrà gradualmente tonificarsi e ritornare nelle condizioni precedenti.
Naturalmente non si deve trascurare il seno, poiché con l'allattamento anch'esso sarà sottoposto a grande tensione per l'aumento delle ghiandole mammarie, applicando anche sul seno le creme nutrienti o gli oli, già dopo il primo trimestre di gravidanza.

Gravidanza - Colorazione dei capelli



Un altro problema che può incontrare la gestante è quello dei capelli bianchi, poiché le tinture stabili ai lavaggi sono sconsigliate.
L'unico prodotto consentito è l'Hennè naturale, privo naturalmente di additivi chimici, ma bisogna tener presente che conferisce toni rosso-ramato acceso ai capelli chiari e a quelli bianchi, perciò non sempre è gradito, specie se i capelli bianchi sono numerosi.
Si può utilizzare un leggero riflessante, di quelli che coprono discretamente i capelli bianchi. Poiché i riflessanti permessi in gravidanza scoloriscono con i lavaggi, devono essere applicati spesso.

Gravidanza - Macchie brune della pelle



Le variazioni ormonali cui va incontro l'organismo della donna durante la gravidanza possono causare la formazione di macchie brune sul viso, che si accentuano con l'esposizione al sole.
E' consigliabile applicare sempre sulla pelle una crema con filtro solare che limiti al massimo l'inconveniente. Se le macchie sono già presenti, si può applicare, limitatamente alla superficie delle macchie, una crema schiarente che le attenui.
Dopo il parto generalmente le macchie spariscono da sole, ma talvolta persistono, per cui l'applicazione della crema schiarente va protratta fino alla loro scomparsa.

Allattamento: Ragadi al seno, carenza di latte, mastite



Verbena
Verbena
Se dopo il parto si ha la fortuna di poter allattare al seno, può capitare che talvolta l'allattamento sia difficoltoso per la comparsa di ragadi, ma a questo si può ovviare utilizzando pomate specifiche a base di Calendula, olio di Iperico ed estratti di Mimosa tenuiflora, che svolgono un'azione antinfiammatoria, riepitelizzante, rigenerante, cicatrizzante, emolliente ed elasticizzante, senza alterare la funzione delle ghiandole mammarie.

Se la neomamma non ha latte sufficiente alla regolare crescita del neonato, vi sono piante che ne stimolano la produzione, come il Finocchio, l'Anice, la Verbena, che si possono assumere più volte nella giornata sotto forma di tisana, o come pratico integratore pronto all'uso.
Il Finocchio dà un gusto gradevole al latte della nutrice e contrasta anche le colichette gassose del neonato.

Altre piante officinali tradizionalmente utilizzate per stimolare la formazione del latte sono il Fieno greco, la Galega, il Luppolo. Il Fieno greco può però, in dosi eccessive, conferire al latte un odore e un sapore sgradevoli. La Galega, pur essendo stimolante per la lattazione, in dosi eccessive è ipoglicemizzante e potrebbe interferire con l'assetto glicemico del bambino. Bisogna evitare di assumere tisane troppo concentrate a base di queste erbe: meglio affidarsi quindi a degli ottimi integratori, già pronti, che contengono queste piante officinali nei giusti dosaggi, offrendo un aiuto nello stimolare la produzione del latte materno, in totale sicurezza.

La Salvia è da evitare, perché blocca la secrezione lattea della nutrice; questa proprietà può essere utile invece quando si voglia, o si debba, sospendere l'allattamento al seno, ad esempio quando il bambino già grandicello fa fatica a lasciare il seno materno.
In caso di mastiti giova applicare sul seno impacchi caldo-umidi di Fieno greco, impastato con decotto di Equiseto (Coda cavallina), più volte al giorno fino a risoluzione del problema.

Cura del neonato



Calendula
Calendula
Il neonato ha necessità di cure speciali anche per quanto riguarda la pelle, particolarmente delicata, e anche in questo frangente la fitoterapia fornisce un valido ausilio.
Si possono utilizzare detergenti per il bagnetto, creme protettive e polveri eudermiche, a base di Camomilla, Echinacea, germe di Grano, olio e burro di Karitè, Malva, Mais, Mimosa, amido di Riso e di Avena, Calendula, Aloe vera, olio di Iperico e di Mandorle, che assicurano al bambino un benessere totale per la loro efficacia come antiarrossanti, lenitive, idratanti, emollienti e protettive della sua pelle così sensibile.

Dott.ssa Marina Multineddu

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