CAPELLI E UNGHIE: COME PROTEGGERLI E AVERNE CURAArticoli correlati: |
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L'apparato cutaneo non è formato solo dalla pelle, costituita da epidermide e derma, ma comprende anche le ghiandole sudoripare, le ghiandole sebacee, i peli, i capelli, e infine le unghie; tutte insieme queste formazioni sono definite annessi cutanei, per indicare che durante lo sviluppo embrionale prendono origine dalle cellule della cute. In questo articolo tratteremo due particolari annessi cutanei: le unghie e i capelli.
Si potrebbe pensare che i peli e i capelli abbiano una funzione esclusivamente estetica, mentre in realtà essi hanno ruoli ben precisi. I peli hanno soprattutto una funzione percettiva poiché ci avvertono, con le terminazioni nervose tattili localizzate nell'epidermide attorno ai bulbi piliferi, se qualche corpo estraneo, ad esempio un insetto, si è posato sulla pelle e può rappresentare un pericolo; le ciglia proteggono gli occhi dalla luce troppo violenta e dall'ingresso di pulviscoli, mentre le sopracciglia trattengono le gocce di sudore che dalla fronte potrebbero entrare negli occhi, irritandoli, e inoltre servono per sottolineare la mimica facciale, poiché consentono di esprimere vari stati d'animo; i peli del naso e delle orecchie filtrano l'aria ripulendola da polvere, pollini e altre particelle estranee ostacolandone l'ingresso; i capelli, oltre alla funzione estetica, proteggono il cuoio capelluto dalla perdita di calore e dal freddo, dall'irraggiamento eccessivo da parte del sole, da traumi fisici. I capelliI capelli e i peli sono costituiti da cheratina. I capelli possono essere utili anche per indicare eventuali contaminazioni ambientali, poiché hanno la capacità di assorbire e trattenere nella loro matrice cheratinica, durante la crescita, sostanze nocive come piombo e mercurio, o veleni come l'arsenico; sono anche un indicatore del consumo di droghe, metadone e amfetamine. L'analisi del capello, infatti, può determinare, anche a distanza di molti mesi, se si è ingerita qualche sostanza estranea o nociva, tanto che è un elemento valido in medicina legale; ma può servire anche a determinare eventuali carenze di minerali e oligoelementi nell'organismo, per mezzo del mineralogramma, che può essere utile per impostare una dieta idonea a colmare le carenze riscontrate. Non ci sono ancora evidenze scientifiche invece che dimostrino che il mineralogramma sia una tecnica attendibile per individuare eventuali patologie latenti. Il colore dei capelli è dovuto alla presenza, nella parte più interna del follicolo pilifero (si veda l'articolo sulla struttura del capello) dei melanociti, cellule specializzate nella produzione di melanina, la sostanza che conferisce la colorazione ai capelli, ai peli, alla pelle, agli occhi. Nel caso dei capelli, i melanociti hanno un numero definito di cicli di produzione della melanina, cicli che durano diversi anni; quando, con l'avanzare dell'età, i cicli si esauriscono, cessa la produzione di melanina e si verifica l'incanutimento dei capelli. I capelli quindi normalmente diventano bianchi con l'avanzare dell'età, ma vi sono casi in cui vi è una predisposizione genetica all'incanutimento precoce. Sembra che anche eventi particolarmente stressanti possano favorire la formazione dei capelli bianchi, anche se non vi sono ancora dati sperimentali che lo dimostrino. La solidità della cheratina può essere compromessa dall'ossidazione dovuta all'azione dei radicali liberi, dall'uso di sostanze chimiche contenute nei prodotti cosmetici che si utilizzano per acconciare i capelli, e che possono essere anche molto deleterie: i capelli infatti possono essere danneggiati dalle tinture aggressive, dall'ammoniaca, da shampoo di cattiva qualità o troppo sgrassanti, da permanenti, decolorazioni, dal calore eccessivo del phon o delle piastre utilizzate per lisciare i capelli. I trattamenti aggressivi provocano una diminuzione del tenore di zolfo nella cheratina, e influiscono sulle proprietà meccaniche del capello, che perde elasticità, diventa fragile e predisposto alla rottura, si sfibra e va incontro alla formazione di "doppie punte". Vi possono essere alterazioni fisiologiche di varia natura che possono causare inestetismi anche vistosi, come l'iperseborrea, la forfora, o l'eccessiva secchezza. L'iperseborrea, cioè l'eccessiva secrezione di sebo, può cronicizzare in dermatite seborroica, con formazione di forfora grassa, tipicamente strutturata a scaglie grosse e aderenti alla cute che soffocano i bulbi piliferi, e col tempo possono accentuare la caduta dei capelli; la secchezza può causare forfora secca, che produce scaglie piccole che "spolverano" facilmente, e rendere il capello troppo arido, fragile e sfibrato. Queste alterazioni possono provocare un'eccessiva caduta dei capelli, anche in individui giovani, non solo nei soggetti maturi o anziani. Oggi è abbastanza frequente riscontrare casi di calvizie precoce, e l'abnorme perdita di capelli è diventata un fenomeno diffuso, che può essere influenzato anche dallo stress e quindi da fattori psicosomatici. Fra le cause di una anormale caduta dei capelli vi possono essere anche scompensi endòcrini, o carenze ormonali, come avviene nelle donne in menopausa, ma anche carenze di minerali, oligoelementi o vitamine, o di quegli aminoacidi solforati che sono tanto importanti per la struttura del capello, per preservarne l'elasticità, la lucentezza, la salute e mantenere la bellezza della capigliatura. Le unghieLe unghie sono lamine cornee traslucide, dure ed elastiche, resistenti, saldamente fissate alla pelle nel letto ungueale, che formano una copertura protettiva sull'estremità dell'ultima falange delle dita, sia delle mani che dei piedi. Anche le unghie, come i capelli, sono costituite da cheratina, una proteina composta da aminoacidi fra i quali sono interposti lipidi, vitamine, oligoelementi. Fra gli aminoacidi, il più significativo è l'aminoacido solforato cisteina, che l'organismo utilizza per sintetizzare la cheratina; essa è responsabile della forma e della struttura dei capelli e delle unghie, a causa della chimica riguardante gli atomi di zolfo, di cui è particolarmente ricco; gli atomi di zolfo contenuti nella cisteina sono strutturati a formare una sorta di elica, che conferisce solidità ed elasticità sia alle unghie che ai capelli. Nella struttura delle unghie sono presenti aminoacidi, vitamine, minerali, grassi e acqua; questa deve essere presente in percentuale di circa il 20%: percentuali maggiori rendono le unghie troppo molli, mentre percentuali inferiori rendono le unghie secche e fragili. Nella specie umana le unghie, irrobustendo le falangette (la punta delle dita), oltre che come difesa, servono a facilitare la prensione delle mani, mentre nei piedi rinforzando le estremità delle dita, facilitano la spinta esercitata dalla la punta del piede per effettuare il passo che consente la deambulazione eretta. Nelle unghie si possono distinguere varie parti: il margine libero, cioè la parte staccata dal letto ungueale che sporge oltre la punta delle dita; il corpo, la parte principale visibile; la radice o matrice, cioè la parte non visibile che si trova alla base dell'unghia e ne costituisce lo strato germinativo, nascosta sotto la cuticola; questa è una piega cutanea che riveste la base ungueale, nella quale si distingue una parte chiara a forma di semiluna, chiamata lùnula. La lamina delle unghie ha un colore rosato, poiché lascia trasparire i vasi sanguigni che decorrono nel derma sottostante. Le unghie crescono per tutto l'arco della vita, alla velocità di circa 3 mm al mese nelle mani, di 1 mm al mese nei piedi, e diminuisce con l'avanzare dell'età; questo vuol dire che il ricambio completo di un'unghia delle mani richiede circa 5-6 mesi, mentre nei piedi è necessario molto più tempo, a seconda della grandezza del corpo di ciascun'unghia, che nei piedi varia da dito a dito. Questo spiega perché i tempi per la guarigione di una malattia ungueale siano così lunghi; se le terapie sono interrotte troppo precocemente, prima che l'unghia sia stata completamente sostituita da una nuova unghia sana, si verificano facilmente recidive. La malattia più diffusa che colpisce le unghie è l'onicomicosi, o micosi ungueale, un'infezione fungina abbastanza frequente, che si può contrarre a causa di una sudorazione eccessiva dei piedi, camminando a piedi scalzi in ambienti pubblici come le piscine, le palestre, gli spogliatoi, le docce, o anche tramite l'uso promiscuo di attrezzi contaminati per la manicure o la pedicure, o da una micosi del piede trascurata che si estende anche ad una o più unghie. Colpisce più facilmente le unghie dei piedi, poiché le scarpe possono costituire l'ambiente ideale, caldo-umido, per lo sviluppo dei miceti che possono più facilmente proliferare. L'onicomicosi provoca l'ispessimento della lamina ungueale, che cresce più lentamente, diventa giallastra, opaca, dura ma fragile (si sfalda a scaglie), si taglia con difficoltà; è comune nelle persone anziane, e riguarda specialmente le unghie dei piedi, che possono arrivare anche a staccarsi dal letto ungueale, se il problema è trascurato. Un problema molto diffuso è la fragilità delle unghie delle mani, che riguarda più spesso le donne, poiché sono più predisposte al manifestarsi di questo problema o per fattori ambientali, come il frequente contatto con acqua e detersivi, o di costume, per l'abitudine di mantenere le unghie lunghe, che si disidratano più facilmente, e per l'uso di smalti e solventi; oppure per fattori ormonali che riducono il contenuto di lipidi nella struttura dell'unghia, che si disidrata più facilmente diventando più secca e fragile. Le unghie possono subire danni dall'uso troppo frequente dello smalto, che non fa "respirare" l'unghia, e dei solventi per smalto, come l'acetone, o dall'applicazione di unghie finte, per applicare le quali si utilizzano resine che possono danneggiare il letto ungueale. La cattiva abitudine di rosicchiarsi le unghie e di tagliare le cuticole attorno alla base dell'unghia è da evitare, poiché si possono provocare piccole ferite, comparsa di pipite (pellicine che si sollevano nel margine intorno all'unghia, che si infiamma) e incorrere in infezioni, dovute all'ingresso di germi patogeni attraverso le lesioni così prodotte, specie se gli attrezzi per la manicure non sono adeguatamente sterilizzati; si può andare incontro così alla formazione di paterecci, più comunemente conosciuti con il nome di "giradito", che necessitano di trattamento medico, per evitare che l'infezione si estenda al dito. E' consigliabile utilizzare regolarmente creme apposite, che ammorbidiscono e idratano sia la cuticola che le unghie, e permettono di spingere delicatamente con un bastoncino di legno le cuticole intorno alla base dell'unghia, possibilmente dopo aver effettuato un maniluvio, o un pediluvio, con acqua tiepida e un cucchiaio di Argilla verde; col tempo, le cuticole si normalizzeranno, cresceranno più lentamente e non sarà necessario tagliarle. La cuticola alla base dell'unghia infatti ha una precisa funzione: mantiene ben aderente l'unghia alla pelle, ed evita così che si formino lesioni da cui gli agenti patogeni possono penetrare nell'organismo. Come prendersi cura di capelli e unghieRicino Può essere necessario anche verificare, tramite analisi del sangue specifiche, se vi sia una carenza di ferro e agire di conseguenza, quando è il caso, con integratori di ferro organico, più facilmente assimilabile (e più tollerato a livello gastrointestinale), e di vitamina C, che ne facilita l'assorbimento, poiché la carenza di ferro può avere come conseguenza sia la caduta dei capelli sia l'indebolimento delle unghie, oltre ad altri disturbi come astenia, spossatezza, pallore, diminuita resistenza alle malattie, irritabilità, insonnia. Si dovrebbe anche dedicare una cura particolare alla scelta dei prodotti da applicare direttamente sui capelli. Un momento importante è quello della detersione, che fino a non molti anni fa era considerata un'operazione rapida, di scarsa importanza, utile solo per pulire a fondo la capigliatura: invece, uno shampoo valido deve avere un potere schiumogeno moderato per detergere senza aggredire e, di conseguenza, irritare ed indebolire il substrato biologico su cui va ad agire. I tensioattivi (sostanze dotate di proprietà schiumogene, bagnanti, detergenti, solubilizzanti) aggressivi provocano un'eccessiva asportazione delle naturali sostanze lipidiche nutritive del capello, danneggiandolo. La formulazione di uno shampoo moderno e funzionale ha lo scopo di fornire un prodotto eudermico, che contenga delicati tensioattivi naturali, derivati da olio di Oliva, olio di Cocco, zuccheri, che abbia perciò un'azione detergente molto leggera, senza alcun effetto irritante, che rispetti il pH epidermico e sia ben tollerato. La sua formula può essere ulteriormente arricchita da oli nutrienti, estratti vegetali normalizzanti, riequilibranti, condizionanti, idratanti, che permettono di lavare i capelli senza rovinarli, ma anzi abbellendoli. Vi sono anche particolari shampoo a base di olio di Ricino, la cui speciale formulazione consente di eliminare l'olio dai capelli con la semplice acqua tiepida, senza aggiungere schiumogeni: in questo modo la detersione avviene in modo assai delicato, rispetta il pH della cute, non sciupa i capelli, ma, anzi, li rinforza e ne nutre le ghiandole sebacee, normalizzandole, anche se in partenza sono iperseborroiche. Lino Gli shampoo per bambini in particolare dovranno essere formulati in modo da rispettare la particolare delicatezza della cute, e non devono assolutamente creare irritazione ai loro occhi delicatissimi, per cui sarà ancora più attenta la scelta dei tensioattivi, che saranno ulteriormente addolciti dagli estratti di Malva, Riso, Camomilla. Per favorire un contatto più prolungato e significativo della quota lipidica nutriente con il cuoio capelluto e i bulbi piliferi, si può ricorrere ad un impacco con oli nutrienti, come l'olio di Argan e di Cocco, l'olio di Macassar, il Monoi, l'olio di Ricino, l'olio di crusca di Riso, da effettuare prima dello shampoo. L'impacco deve essere mantenuto per almeno mezz'ora, poi si lavano i capelli con il prodotto lavante che si è scelto; questo è consigliabile soprattutto in estate, quando la capigliatura subisce l'aggressione del sole, del vento, della salsedine, da cui può venire disidratata e danneggiata. Utile anche l'uso di balsami nutrienti, oli ristrutturanti nella formulazione "oil-non oil" a base di olio di Lino, e lozioni rinforzanti che contengano sostanze funzionali nutrienti come Polline, Pappa Reale, Germe di Grano, vitamine, estratti di Capsico che riattiva la microcircolazione cutanea, favorendo l'ossigenazione delle radici che saranno così nutrite con maggiore vigore. Melaleuca alternifolia (Tea Tree) In caso di micosi ungueale, un rimedio naturale è l'applicazione di olio essenziale di Melaleuca alternifolia (Tea Tree Oil) puro, a gocce direttamente sull'unghia malata, facendo in modo che l'olio essenziale penetri sotto il letto ungueale e ne impregni bene lo spessore dell'unghia. L'applicazione dovrà essere quotidiana, per almeno 2 volte al giorno, e si dovrà perseverare con costanza per diversi mesi, per evitare che un'interruzione troppo precoce vanifichi i risultati ottenuti e si verifichino recidive. La ripresa dell'infezione infatti sarà di più difficile risoluzione, poiché i miceti potrebbero riprendere ad attaccare l'unghia con maggior vigore, e non rispondere più tanto bene al trattamento, che invece, se protratto per il tempo necessario fin dall'inizio, può essere veramente risolutivo. Dott.ssa Marina Multineddu |
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