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NEVRALGIA E DOLORE NEUROPATICO: ALLEVIARNE I SINTOMI CON I RIMEDI NATURALI



Nevralgia e dolore neuropatico
Il dolore neuropatico (o nevropatico, o nevralgia), si può definire come il dolore che colpisce i nervi, come si deduce dall'etimologia greca neuron=nervo, patheia=sofferenza, e algìa, da àlgos=dolore.
Il dolore neuropatico è un dolore neurologico cronico ad eziologia multifattoriale (può essere cioè determinato da molti fattori), causato dalla disfunzione di fibre nervose periferiche e/o centrali, implicate nella trasmissione dello stimolo dolorifico.
Più precisamente il dolore neuropatico è determinato non dall'attivazione dei recettori del dolore (recettori nocicettivi) di una particolare area corporea (dolore nocicettivo), ma da una patologia, o da una disfunzione, o da una lesione, oppure da compressione, che causa l'infiammazione di un nervo, che a sua volta scatena una sensazione dolorosa, riferita, secondo i casi, in vario modo dal paziente: acuta e violenta, lancinante, urente, irritativa, o oppressiva, o come un formicolio, o ancora come uno stato di ipersensibilità al tatto (disestesie), per cui anche un lieve sfioramento può scatenare un forte dolore nei punti di innervazione del nervo stesso.

Sono esempi comuni di nevralgie, o manifestazione di dolore neuropatico, la sciatalgia, la nevralgia del trigemino, la nevralgia post-erpetica, dovuta all'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio), nevralgie da compressioni discali, da tunnel carpale o tarsale, da lesioni midollari, la fibromialgia, la neuropatia diabetica.

Per una migliore comprensione di questo complesso argomento è indispensabile qualche cenno sulla struttura del sistema nervoso: esso è distinto in Sistema Nervoso Centrale (SNC) e Sistema Nervoso Periferico (SNP), ed è costituito da un complesso di cellule, tessuti e organi, ai quali è demandato il compito di ricevere gli stimoli che provengono sia dall'esterno che dall'interno del corpo, analizzarli ed elaborarli per fornire una risposta adeguata allo stimolo ricevuto, con la finalità di agevolare la sopravvivenza dell'organismo stesso e la sua salute, come ad esempio quando il corpo si trova in una situazione di pericolo e segnali inviati al cervello provocano una immediata e repentina risposta, che ci consente di allontanare dalla minaccia tutto il corpo, o la parte interessata alla situazione pericolosa.

Sistema nervoso centrale e periferico
Sistema nervoso centrale e periferico
Il Sistema Nervoso Centrale, composto da encefalo (il cervello, protetto dalla scatola cranica) e midollo spinale (che decorre all'interno delle vertebre della colonna vertebrale), può essere definito il "centro operativo" del sistema nervoso, in cui avvengono le operazioni di elaborazione e verifica degli stimoli ad esso pervenuti, e in cui si genera la risposta agli stimoli stessi, che è inviata tramite le fibre nervose designate.
Il Sistema Nervoso Periferico è la via afferente degli stimoli periferici al SNC, e contestualmente la via attraverso la quale le risposte del SNC raggiungono la periferia del corpo (via efferente).
La cellula nervosa, o neurone, è l'elemento-base e costituisce l'unità funzionale di tutto il sistema. E' formato da un corpo cellulare rotondeggiante (soma), contenente il nucleo della cellula, dal quale si dipartono due prolungamenti: il più breve è molto ramificato (dendrite, dal greco dendron=albero), riceve i segnali nervosi che provengono solitamente da altri neuroni (segnali in entrata), coi quali è collegato, oppure da stimoli ambientali (neuroni sensoriali); il prolungamento più lungo del neurone è chiamato neurite o assone, è lungo e sottile e termina anch'esso con una corta ramificazione finale dotata di piccole dilatazioni, i bottoni sinaptici, o sinapsi, che trasmettono il segnale nervoso (segnali in uscita) di natura elettrica ad altri neuroni mediante la contiguità coi loro dendriti, per opera di particolari sostanze chiamate neurotrasmettitori, denominazione che rivela in modo intuitivo la loro funzione: i neurotrasmettitori sono infatti sostanze chimiche endogene che fungono da messaggeri per consentire alle cellule nervose, i neuroni appunto, di comunicare fra loro (rete neuronale), e fra loro e il resto del corpo, per regolare e guidare tutte le funzioni fondamentali per la vita, e inviare i segnali di risposta da parte del cervello alle sollecitazioni provenienti dalla periferia del corpo.

Il primo neurotrasmettitore ad essere scoperto, nel 1921 da parte del farmacologo tedesco Otto Loewi, fu l'acetilcolina, che consentì di stabilire che la comunicazione dei neuroni fra loro, o con altre cellule, poteva essere di natura sia elettrica che chimica. Altri neurotrasmettitori sono la dopamina, la noradrenalina, la serotonina, l'istamina, il glutammato, il GABA (acido gamma-amminobutirrico), e molti altri.

Il segnale nervoso, di natura elettrica, viaggia da un neurone all'altro mediante la trasmissione sinaptica, dove viene convertito in segnale chimico con l'intervento dei neurotrasmettitori, percorrendo così le fibre nervose. Numerose fibre nervose costituiscono i nervi, che sono formati perciò da fasci di numerosi neuriti (o assoni), impacchettati insieme.
Le fibre nervose sono ricoperte o da un solo strato di mielina (sostanza grigia, e fibre dette amieliniche), o da più strati di mielina (sostanza bianca, che forma una densa guaina di rivestimento, come una sorta di manicotto suddiviso in più segmenti).
La mielina è una sostanza indispensabile che funge da isolante delle fibre nervose e le protegge, consentendo, migliorando, e accelerando la giusta conduzione degli impulsi nervosi elettrici fra i neuroni; la mielina danneggiata causa diverse gravi malattie neurologiche, come la sclerosi multipla.
I nervi possono condurre i segnali nervosi dalla periferia al SNC mediante le fibre afferenti, o sensitive; al contrario, i segnali nervosi vanno dal SNC alla periferia, per mezzo delle fibre nervose efferenti, o motorie.
In sintesi, ogni azione svolta dal corpo, come parlare, correre, camminare, mangiare, ecc. è controllata dal cervello, che riceve informazioni dai nostri sensi, le analizza e fornisce la risposta ai muscoli che ricevono l'ordine di compiere le azioni conseguenti allo stimolo ricevuto. Tutto ciò può avvenire per opera dei tessuti del sistema nervoso, che conduce le informazioni come un complesso di fili elettrici, i nervi, che comunicano con il midollo spinale e il cervello, e svolgono la funzione di ricevere le informazioni e analizzarle, quindi trasmettere gli ordini inviati in risposta, per l'esecuzione di tutte le azioni che interessano il corpo, rendendo possibile la vita di un individuo.

In presenza di varie patologie, può accadere che i nervi periferici subiscano danni che possono causare un dolore che interessa i nervi stessi, in questo caso si è in presenza di un dolore neuropatico, o nevralgia, o neuropatia.
Il dolore neuropatico si può riferire sia al Sistema Nervoso Centrale, sia al Sistema Nervoso Periferico, e può interessare l'encefalo e/o il midollo spinale, e le vie nervose che inviano gli impulsi sensibili.
In particolare, se il dolore interessa il Sistema Nervoso Centrale si può parlare di dolore neuropatico centrale, come nel caso di lesioni spinali, o anomalie e alterazioni dell'elaborazione dei segnali del dolore da parte del cervello e del midollo spinale.
Nevralgia del nervo sciatico
Nevralgia del nervo sciatico
Quando il dolore interessa il Sistema Nervoso Periferico, siamo in presenza di dolore neuropatico periferico, come ad esempio una nevralgia del nervo sciatico (sciatalgia, o sciatica), una infiammazione causata spesso dalla compressione del nervo sciatico, o nervo ischiatico, il nervo più lungo di tutto il corpo umano che parte dalla zona lombare del midollo spinale, e attraverso il gluteo decorre posteriormente lungo la coscia, innervando il polpaccio, fino alla parte anteriore della gamba e al piede, che innerva sia sul dorso che sulla pianta.
Talvolta la sciatalgia, che solitamente è monolaterale, è causata dalla compressione della radice del nervo spinale (a livello delle vertebre della colonna vertebrale) da cui esso origina, o da sforzi muscolari intensi e ripetuti, dall'obesità, dalla sedentarietà e da posture scorrette, o da altre varie cause o patologie. Anche la gravidanza può scatenare una sciatalgia, sia per la compressione esercitata dall'utero ingrossato, sia per lo sforzo e le posture assunte per sostenere il peso del feto, che possono rivelarsi causali alla comparsa della sciatalgia.
Il nervo sciatico è implicato sia nella sensibilità che nella motilità dell'arto inferiore, e particolarmente della gamba, perciò la sua fisiologica funzionalità riveste una speciale importanza.

Anche il 5° nervo cranico, o nervo trigemino, così chiamato poiché si divide in tre ramificazioni (oftalmico, mandibolare, mascellare, che innervano le tre zone del viso), può essere soggetto a nevralgia, che provoca attacchi di dolore forte, intenso, molto acuto, della durata di 1-2 minuti, talvolta molto invalidanti. Le cause ipotizzate di questa patologia sono da ascriversi a una compressione del nervo, esercitata da vasi sanguigni contigui al suo decorso, e non sono sempre ben definite e risolvibili.
La nevralgia del trigemino è associata all'invecchiamento, colpisce maggiormente il sesso femminile, e può trarre origine anche da traumi, infreddature locali (colpo d'aria), lesioni cerebrali, o da alcune patologie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla, aneurismi, oppure derivata dall'aggressione di virus, come può avvenire a causa di un pregresso herpes, particolarmente quello causato dal virus Herpes Zoster (detto fuoco di Sant'Antonio, una complicanza tardiva dell'infezione da virus della varicella, Varicella Zoster), che, oltre a manifestarsi con la comparsa di vescicole cutanee molto dolorose e urenti durante il decorso del nervo (non solo il trigemino), può lasciare come complicanza una Nevralgia Post Erpetica (NPH), che può permanere fino ai 3-6 mesi successivi al manifestarsi della patologia, nelle aree di distribuzione delle radici spinali nelle quali si è manifestata la malattia: molto frequente è la localizzazione a livello toracico, su un solo lato del corpo, a fascia, da cui il nome Zoster, in greco cintura.

Anche altre malattie virali o batteriche possono causare nevralgie, come la malattia di Lyme, una zoonosi trasmessa dalle zecche, ma anche serie di ictus, neoplasie, l'AIDS, la sifilide (malattia sessualmente trasmessa, un tempo incurabile, attualmente curabile con gli antibiotici), o la "sindrome dell'arto fantasma", che è la sensazione singolare che un arto amputato sia ancora nella sua sede, da cui trasmette sensazioni spiacevoli e talvolta dolorose, e inoltre sensazioni dolorose di tipo neuropatico possono essere trasmesse dai nervi del moncone dell'arto residuo.

Altre patologie possono causare l'instaurarsi di un dolore neuropatico, come la presenza fra due o più dischi intervertebrali di un'ernia del disco, cioè la protrusione parziale o totale del disco cartilagineo che separa due vertebre dalla sua sede, che va a comprimere i contigui nervi spinali, che emergono dal midollo spinale attraverso i fori intervertebrali, lungo il decorso della colonna vertebrale. A seconda della sede in cui l'ernia si manifesta, cervicale, dorsale o lombare (la più frequente), può comportare dolore a collo e spalla, irradiato al braccio corrispondente, spesso con formicolio al braccio e alla mano; oppure dolore alla colonna dorsale con irradiazione nel tratto intercostale corrispondente, fino a parestesie lungo l'area di distribuzione della radice nervosa (le parestesie comportano una alterata percezione della sensibilità ai diversi stimoli sensitivi: termici, tattili, dolorifici, pressori, come formicolio, pizzicore, solletico, punture di spillo, ecc.); o ancora lombalgia e forza ridotta agli arti inferiori con un dolore che si irradia lungo tutta la gamba, anche fino alle dita del piede, rendendo alle volte difficoltosa la deambulazione, come la sciatalgia.

Sindrome del tunnel carpale
Sindrome del tunnel carpale
Un'altra causa frequente di dolore neuropatico è la "sindrome del tunnel carpale" che si manifesta per la compressione del nervo mediano del polso nell'attraversare il "tunnel carpale" (da cui prende il nome), che è una guaina tendinea che può comprimere il nervo mediano e i tendini flessori, causandone l'infiammazione, determinando dolore alla mano e al polso, intorpidimento, e parestesie tipiche alle prime tre dita, pollice, indice e medio, come formicolio, riduzione della sensibilità tattile, specie ai polpastrelli, e diminuzione della forza del pollice. La sindrome del tunnel carpale colpisce prevalentemente le donne, per cause correlate all'equilibrio ormonale femminile che può causare ritenzione di liquidi ed edemi localizzati: questo avviene talvolta anche durante la gravidanza, proprio per il particolare assetto ormonale, ma scompare spesso subito dopo il parto. Ne sono colpite inoltre alcune categorie di lavoratori, che fanno un intenso uso delle mani compiendo azioni ripetute, come sarti, meccanici, verniciatori, baristi (leva della macchina del caffè), ed altri.
Similmente nel piede si può instaurare una nevralgia del nervo tibiale (sindrome del tunnel tarsale) causato dalla compressione o dalla lesione del nervo che innerva il tallone e la pianta del piede, provocando bruciore o formicolio durante la deambulazione, o con certe calzature.

Il dolore neuropatico può essere causato anche da lesioni midollari, da presenza di cicatrici il cui tessuto di riparazione non mielinizzato manda segnali dolorosi, da fibromialgia, di recente identificata come probabile neuropatia, e inoltre dalla chemioterapia e dalla presenza di tumori.

Neuropatia diabetica
Neuropatia diabetica
Malattie che coinvolgono tutto l'organismo, come la sclerosi multipla, il diabete mellito, specie se non adeguatamente compensato, possono causare un danno nervoso, come la neuropatia diabetica periferica, la quale, a causa dell'alto livello di glucosio nel sangue (iperglicemia) e per la cattiva circolazione (arteriopatia periferica), si determina l'ischemia dei capillari che perfondono i nervi, privandoli di ossigeno e di sostanze nutritive, da cui consegue il danneggiamento di nervi periferici, fino alla loro nécrosi: come conseguenza si possono verificare insensibilità, ferite, ulcerazioni, piaghe, infezioni, crampi, e varie altre anomalie, come nel caso del cosiddetto "piede diabetico" o "piede neuropatico", che nei casi più gravi può portare all'amputazione dell'arto colpito.

Anche significative carenze vitaminiche indotte da malnutrizione o da alcolismo, particolarmente le vitamine del gruppo B, specie la B12, la B1, la B6, la B3 (niacina), e la vitamina E, possono causare il deterioramento dei nervi periferici e dei neuroni del SNC.
E ancora, i traumi alla colonna vertebrale che danneggiano il midollo spinale, o gli stessi nervi periferici, possono indurre il dolore neuropatico, che sarà dunque rispettivamente centrale o periferico.

Possono generare neuropatie periferiche le terapie antitumorali, così come l'esposizione a sostanze neurotossiche come arsenico, piombo, mercurio, o insetticidi. E inoltre le malattie renali croniche, che impediscono di eliminare dal corpo le tossine, le quali, accumulandosi, possono danneggiare le fibre del SNP, cagionando una nevralgia.

Il dolore cronico, come è solitamente quello neuropatico, può comportare forte stress, che in certi casi può giungere a scatenare ansia, umore depresso, fino a condurre a una effettiva depressione, quando perdura per lungo tempo, se non adeguatamente trattato.

Per lenire e contrastare il dolore neuropatico si può ricorrere a supplementi integrativi nutrizionali, come vari estratti vegetali e diverse molecole naturali che agiscono come coadiuvanti delle terapie farmacologiche prescritte, per contribuire a ridurre i sintomi e migliorare la qualità della vita.

Vitamine del gruppo B
Le vitamine del complesso B sono indispensabili per la crescita, la rigenerazione e la normale funzionalità del sistema nervoso e svolgono un'azione analgesica; in particolare le vitamine B12 (cianocobalamina), B1 (tiamina), e B6 (piridossina), sono fondamentali per la salute del Sistema Nervoso Periferico per il loro ruolo antiossidante e biosintetico come protezione della fibra nervosa e del suo rivestimento mielinico.
Carenze di vitamine del complesso B sono state messe in relazione a neuropatie e ad accumulo della dannosa proteina beta-amiloide che deteriora il sistema nervoso, causando malattie degenerative.
E' consigliabile perciò talvolta l'assunzione di integratori naturali vitaminici specifici di vitamine del gruppo B: molto interessanti sono quelli in forma colloidale, ad assunzione perlinguale e assimilazione immediata con una biodisponibilità al 100%. Anche una integrazione di Lievito di birra, considerato un super-alimento per la sua ricchezza nutrizionale, è particolarmente ricco di vitamine del gruppo B, presenti in proporzioni che rispettano determinati rapporti reciproci che ne garantiscano una giusta sinergia, e nello specifico quelle neuròtrope come B1 e B6, cioè quelle che si fissano in modo elettivo sul sistema nervoso.
L'integrazione è consigliabile in molte manifestazioni neurologiche come nevralgie e nevriti, quando l'alimentazione è sbilanciata o insufficiente, come accade talvolta in soggetti anziani, nei fumatori, o quando il consumo di alcool è elevato, e per chi segue un'alimentazione vegetariana o vegana.

Anche la vitamina C, con la sua azione antiossidante, contribuisce al normale funzionamento del sistema nervoso, e poiché è una vitamina altamente idrosolubile, non è accumulabile nei tessuti corporei, quindi deve essere assunta quotidianamente con l'alimentazione che deve essere ricca di vegetali come agrumi, peperoni dolci, e in generale frutta e verdure fresche. Il calore la distrugge, perciò se l'alimentazione non è bilanciata e completa, se si consumano cibi industriali, se si è forti fumatori, può essere necessaria una integrazione di vitamina C. La vitamina C in forma colloidale è altamente biodisponibile e quindi ottimamente assimilata, non sovraccarica i reni e non causa disturbi intestinali, anche assunta ad alto dosaggio.

L'Acido Alfa Lipoico (ALA), noto anche come acido tiottico, è un acido grasso capace di proteggere i nervi dal danneggiamento, migliorando il trofismo (nutrimento) della cellula nervosa e la sua capacità di auto-riparazione, svolgendo un'azione antiossidante endogena e citoprotettiva contro l'azione deleteria dei radicali liberi sulle cellule nervose, proteggendole dalla degenerazione, sostenendo la produzione endogena di glutatione intracellulare (GSH), ritenuto il più potente antiossidante presente nell'organismo umano.
Il glutatione, per esplicare le sue potenzialità, deve essere supportato da quantità adeguate di Selenio, di vitamina B2 (riboflavina) e vitamina B3 (o PP, o niacina), e una sua integrazione è indicata in caso di diabete, patologie degenerative, come protezione del sistema nervoso, anche per tutelarlo dagli effetti collaterali della chemioterapia.
L'Acido Alfa Lipoico inoltre migliora la velocità di comunicazione nervosa, ne ottimizza la funzionalità, esercita un'azione normalizzante verso la sensibilità nervosa, riducendo il dolore e la torpidità sensoriale, ed è per queste proprietà che esso è segnalato da recenti studi come trattamento coadiuvante contro il dolore neuropatico, o nevralgia.

La L-Acetil Carnitina (o Acetil-L-Carnitina, ALC) fornisce alle cellule la Carnitina, un carburante biologicamente attivo indispensabile per il loro funzionamento, e di cui le cellule nervose e il cervello hanno un particolare fabbisogno.
La L-Acetil Carnitina svolge un importante ruolo nella tutela delle cellule cerebrali e nel controllo delle neuropatie periferiche, per la protezione che esercita sui processi riparativi del trofismo cellulare, il miglioramento della conducibilità della membrana neuronale e la funzione motorio-sensitiva dei nervi periferici, e si rivela utile nel sostenere la sintesi dei neurotrasmettitori importanti come l'Acetilcolina, il cui metabolismo risulta talora compromesso in diverse malattie psichiatriche; la sua azione citoprotettiva può coadiuvare le terapie in caso di patologie neurodegenerative.
Inoltre, in sinergia con l'Acido Alfa Lipoico e il coenzima Q10, la L-Acetil Carnitina esercita un'azione antinvecchiamento cellulare, determina un aumento della produzione di energia nelle cellule, in particolare quelle nervose, agendo anche sulle funzioni cerebrali, stimolando un aumento dell'attenzione e della concentrazione, della coordinazione motoria e visiva. Una carenza di questa sostanza, prodotta naturalmente dall'organismo, ma che con l'età tende a ridursi, sembrerebbe legata alla neuropatia diabetica: assunta a dosi costanti, agirebbe beneficamente sui dolori neurologici correlati, inoltre sembrerebbe migliorare la funzione muscolare e ridurre l'affaticamento negli anziani.

Fibromialgia
Fibromialgia
Un'altra molecola naturale, la l-Carnosina, la cui struttura comprende i due aminoacidi beta-alanina e L-istidina, è spesso utilizzata nel controllo del danno ossidativo e come agente neuro-protettivo e antinfiammatorio per la prevenzione di patologie indotte dai radicali liberi, e per le malattie degenerative come l'Alzheimer e il Parkinson, e inoltre, in modo particolare, per le neuropatie associate alla malattia diabetica, e potrebbe costituire un integratore antinvecchiamento in generale.

Anche l'integrazione con SAMe (S-Adenosil-metionina), un composto naturale presente nel corpo umano, sembra essere indicata per contrastare vari stati infiammatori, riducendo i sintomi dolorosi della fibromialgia, inoltre partecipa alla sintesi di importanti neurotrasmettitori, e a potenziare l'azione di serotonina e dopamina, neurotrasmettitori specifici per regolare il tono dell'umore, il rilassamento, favorire il benessere mentale, specie se associato all'Avena, che ne potenzia l'azione rilassante per ridurre l'eccesso di stress, stimolare la memoria e l'attenzione.
Queste proprietà in particolare si rivelano utili in caso di dolore neuropatico cronico, che può essere tanto debilitante da indurre ansia e stati depressivi. La SAMe stimola anche la produzione dell'antiossidante glutatione, già menzionato precedentemente.

Anche la molecola Uridina monofosfato (UMP), un nucleotide presente nell'acido ribonucleico RNA, è un componente indispensabile nella rigenerazione della cellula nervosa e per il mantenimento di nervi sani.

Il Calcio, implicato nella conduzione degli impulsi nervosi, contribuisce alla fisiologica neurotrasmissione, per cui una sua integrazione è consigliata, specie con l'avanzare dell'età.

Anche il Rame, un minerale importante per la buona ossigenazione dei tessuti e per le cellule nervose, è fondamentale per la salute del sistema nervoso e per l'attività cerebrale, poiché aiuta la mielinizzazione, ossia il processo di costruzione della mielina, che forma come sappiamo uno strato isolante attorno alle fibre nervose, per cui una sua integrazione può essere utile in presenza di disturbi neurologici, e meglio ancora per prevenirli. Il Rame colloidale è particolarmente biodisponibile e assimilabile in tempi brevi.

La colina, o vitamina J, sotto forma di fosfatidilcolina contenuta nella lecitina, è considerata un nutriente essenziale annoverato tra le vitamine del complesso B, ha effetti antiossidanti e neuro-protettive, può esplicare effetti anti-iperalgesici sul dolore neuropatico periferico. La lecitina, presente nei semi di Soia e nel tuorlo d'uovo, è una fonte naturale di fosfolipidi, costituenti delle membrane cellulari implicati nella produzione e trasmissione di energia, ed è contenuta nelle guaine mieliniche che rivestono i nervi, insieme al colesterolo e agli acidi grassi.

Il galattosio, uno dei due componenti del lattosio insieme al glucosio, partecipa alla sintesi delle guaine mieliniche, che non sono membrane inerti, ma al contrario svolgono importanti attività enzimatiche nella sintesi e rinnovamento dei propri componenti, come i cerebrosidi, contenuti quasi esclusivamente nella mielina, che comprendono appunto una molecola di galattosio, un elemento strutturale del sistema nervoso centrale.

Bacopa monnieri
Bacopa monnieri
Fra le piante utili per contrastare il dolore neuropatico citiamo il Brahmi, nome ayurvedico della Bacopa monnieri, ritenuto un superfood e integratore alimentare, i cui principi attivi denominati bacosidi agiscono preservando le cellule cerebrali dall'invecchiamento, grazie al potenziamento dell'azione antiossidante di molecole radicaliche endogene come la Super Ossido Dismutasi (SOD) e la glutatione perossidasi (GPx), oltre a favorire adeguati livelli del neurotrasmettitore acetilcolina, prodotto dall'organismo per trasferire gli impulsi nervosi, rallentandone il degrado e favorendone la biosintesi.
La Bacopa monnieri può affiancare vari presidi terapeutici specifici per ridurre la dolorabilità neuronale, anche come supporto generale di un buono stato di salute, per sostenere la memoria e le funzioni cognitive, e per favorire il rilassamento e il benessere mentale, spesso compromesso dalla persistenza di un dolore neuropatico cronico.

A sostegno dell'azione rilassante della Bacopa può essere conveniente associare la Griffonia che, con il suo contenuto in 5-HTP (idrossitriptofano), un precursore del neurotrasmettitore serotonina, favorisce il normale tono dell'umore, il rilassamento, il benessere mentale e il sonno.

Il Crocus sativus, lo Zafferano normalmente usato in cucina, sotto forma di integratore opportunamente dosato, da recenti studi si è rivelato un ottimo antiossidante e una apprezzabile difesa contro l'invecchiamento per il suo contenuto in crocina, la sostanza presente negli stimmi, i filamenti rossi dell'ovario all'interno della corolla, e per il contenuto in vitamina B1 e B2, importanti per il metabolismo delle cellule nervose: lo Zafferano è indicato contro nevralgie, ansia, depressione, oltre ad avere le proprietà aromatiche e digestive per le quali è solitamente utilizzato.

Possono giovare anche piante antinfiammatorie come gli estratti della corteccia di Salice bianco, Salix alba, che svolge effetti analgesici, antinfiammatori, antinevralgici ascrivibili all'azione della salicina, dei polifenoli e dei flavonoidi , utili in presenza di nevralgie, cefalee muscolo tensive, e tensioni localizzate, con un'azione meno irritante rispetto all'acido acetilsalicilico di sintesi (il farmaco FANS che ha preso il nome dal Salice e dall'Olmaria), e inoltre dell'Olmaria, Spiraea ulmaria, entrambe considerate fonti di salicilati vegetali.

Gli acidi grassi essenziali, come gli Omega-3 contenuti nell'olio di pesce e negli oli di semi di Lino, Borragine ed Enotera, sono utilizzati dall'organismo per produrre la mielina, che sappiamo essere implicata nella conduzione degli stimoli nervosi, in quanto composta prevalentemente da sostanze lipidiche, a loro volta formate da colesterolo e acidi grassi: è stato dimostrato di recente che esiste un legame fra acidi grassi e neuropatie periferiche, e che una loro carenza può portare all'instaurarsi di neuropatie, a causa del danno mielinico conseguente.

Canapa sativa
Canapa
Di recente sono stati messi a punto integratori sintomatici a base di fito-estratti di Canapa sativa, privi di effetti psicoattivi, ma utili per contrastare numerosi disturbi e problematiche, come lievi problemi neurodegenerativi, infiammatori come nevralgie e cefalee, stati di tensione, ma anche ansia, alterazione dell'umore e psicosi; sono indicati in presenza di problemi cronici come sono spesso i dolori neuropatici, e possono essere utilizzati anche per lunghi periodi.

Anche estratti vegetali contenenti terpeni puri di grado alimentare derivati da varie specie vegetali di uso comune come Melissa, Ginepro, Mirto, Origano, Lavanda, Tè verde, Limone, Pepe nero, Arancia, Salvia, Rosmarino, Aneto, che nella loro formulazione mimano la struttura terpenica delle migliori varietà di Canapa, o Cannabis terapeutica, oggi conosciute, possono contribuire alla fisiologica salute del sistema nervoso, e a favorire uno stato fisico e mentale di benessere, facilitando il riequilibrio dell'omeostasi, interagendo direttamente con i recettori e i neurotrasmettitori del sistema endo-cannabinoide umano naturale, che rappresenta una parte essenziale della vita e dell'adattamento ai cambiamenti ambientali.

Oltre ai fitoterapici assunti come integratori, molte piante dall'azione lenitiva, analgesica, antinfiammatoria, possono essere applicate localmente nella sede in cui si manifesta il dolore neuropatico, come ad esempio nell'Herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio) che di frequente lascia come complicanza una Nevralgia Post-Erpetica.
Prima fra tutte citiamo l'Aloe vera, il cui gel presente all'interno delle foglie costituisce un efficace presidio dalle straordinarie proprietà calmanti, riparatrici, antinfiammatorie, emollienti, lenitive, idratanti, rinfrescanti, utili anche per le pelli più sensibili e stressate dalla nevralgia. L'applicazione del gel di Aloe deve essere ripetuta più volte al giorno, e può essere associata all'oleolito di Elicriso, un'altra pianta dalle eccezionali proprietà antinfiammatorie, antistaminiche, analgesiche, decongestionanti, che applicato in emulsione col gel di Aloe, calma, mitiga e lenisce velocemente l'irritazione, il bruciore, la sensazione di pelle urente caratteristica dell'Herpes zoster. Inizialmente, e contestualmente alla terapia farmacologica antivirale prescritta dal medico curante, all'emulsione di gel di Aloe più oleolito di Elicriso si può aggiungere qualche goccia di Tea Tree oil, olio essenziale di Melaleuca alternifolia, dalle proprietà analgesiche, anestetiche, e antivirali, anche come potenziamento della terapia antivirale di sintesi.

Dott.ssa Marina Multineddu

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