Il Sambuco, Sambucus nigra, è una pianta perenne dal portamento arboreo o arbustivo appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae, alta mediamente 6-7 metri, ma può raggiungere anche i 10-12 metri.
Presenta talvolta un fusto eretto indiviso, ma più spesso è ramificato e cespuglioso fin dalla base, con la corteccia che invecchiando assume un colore grigio chiaro e una consistenza crostosa-suberosa con profonde fissurazioni verticali; essa è dotata di lenticelle verrucose brune, strutture pluricellulari che interrompono la continuità del rivestimento esterno, assicurando gli scambi gassosi. Le foglie composte sono decidue, opposte, formate da 5-7 foglioline dal margine seghettato; i piccoli fiori bianco latte, profumati, sono ermafroditi e sbocciano fra aprile e giugno, formando belle infiorescenze a ombrella molto appariscenti, costituite a loro volta da corimbi. I frutti sono piccole bacche globulari (drupe) commestibili, contenenti due o tre semi, che a maturità assumono un colore nero-violaceo lucente.
Il Sambuco è utilizzato da lungo tempo nella medicina tradizionale come una panacea per le sue virtù officinali: furono trovati resti di bacche in insediamenti risalenti al neolitico, ed è citato nelle opere di Plinio il Vecchio, Ippocrate e Teofrasto.
Proprietà e Indicazioni
La
droga, cioè la parte di pianta contenente i principi attivi dotati di proprietà medicinali, è costituita principalmente dai fiori e dai frutti, ma è conosciuto un utilizzo officinale anche della corteccia e delle foglie. Ciascuna parte contiene sostanze caratterizzanti che conferiscono proprietà differenti.
I fiori esplicano attività
diaforetica (sudorifera),
diuretica ed
emolliente, i frutti sono
lassativi, la corteccia interna è considerata diuretica e, a forti dosi, emeto-catartica (stimolante il vomito e purgativa).
L'infuso al 5% dei fiori di Sambuco è utilizzato nella medicina popolare come diaforetico nelle malattie da raffreddamento, in presenza di febbre, nelle infiammazioni dell'albero respiratorio e nelle affezioni reumatiche; le mucillagini sono emollienti, i
flavonoidi esplicano l'azione sfiammante e diuretica. Ai fiori sono attribuite anche proprietà lassative e antiemorroidarie; inoltre, i fiori possono essere usati come correttivo del sapore nelle tisane lassative, o in cucina.
Con i fiori si può confezionare una lozione
tonica, decongestionante e schiarente, indicata per normalizzare la secrezione sebacea nelle pelli grasse e impure.
I frutti,
eduli, possono essere consumati freschi, o utilizzati per la preparazione di marmellate, gelatine, liquori, vini, aceto aromatizzato, e dolci di vario genere.
Il succo delle bacche sembra avere proprietà antibatteriche, e antinevralgiche contro le nevralgie del trigemino, inoltre contiene discrete quantità di vitamine del complesso B. Recenti studi evidenziano che l'estratto di bacche di Sambuco rinforza il sistema immunitario perché i suoi bioflavonoidi, incrementando il livello di
antiossidanti, proteggono dagli attacchi dei virus e aumentando la produzione di citochine infiammatorie e anti-infiammatorie.
Il decotto della corteccia interna è purgativa e diuretica, è indicato nelle cistiti, ma può causare diarrea.
Precauzioni d'uso
Tutta la pianta può causare intossicazione, per cui l'uso deve essere limitato e non protratto a lungo; in particolare i frutti acerbi contengono una maggiore percentuale di glicosidi cianogenetici (che sviluppano acido cianidrico).
I fiori e le foglie, applicati freschi sulla cute, ne provocano la forte infiammazione con eritema e flittène (vescica piena di liquido).
Se si assumono farmaci diuretici, si deve evitare l'assunzione dell'infuso dei fiori, dall'azione diuretica, per evitare effetti di sommazione.