CONTROINDICAZIONI DELLE PIANTE OFFICINALI: ALFALFA, ARNICA, AURICULARIA, BIANCOSPINO, BORRAGINE, CACAO, CAJEPUT, GENZIANA, GINEPRO, IPERICO, LUPPOLO, MATÈ, MELILOTOArticoli correlati: |
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Riprendiamo la serie di articoli sulle precauzioni d'uso e possibili controindicazioni delle erbe officinali, specie in presenza di particolari patologie, e le possibili interferenze tra piante officinali diverse o tra le piante e i farmaci di sintesi, analizzando alcune piante medicinali non ancora esaminate o approfondendo e aggiornando piante già trattate.
AlfalfaL'Alfalfa, Medicago sativa, detta anche "erba medica", le cui proprietà officinali risiedono nelle foglie, è una pianta dalle proprietà nutrizionali particolarmente elevate, un alimento ricco di fitonutrienti con alto valore biologico, indicato come tonico-energetico e ricostituente contro malnutrizione, debolezza, convalescenza, astenia, mancanza di appetito, utile per svolgere attività fisiche intense e per integrare le diete vegetariane e vegane. L'estratto di foglie di Alfalfa contiene in alta percentuale la vitamina A, carotenoidi, numerose vitamine del gruppo B, inclusa la B12, oltre alle vitamine C, D, E, K, PP; fra i sali minerali annovera calcio, fosforo, magnesio, potassio, ferro, selenio, zinco, particolarmente presenti nei germogli (i semi non germogliati non devono essere consumati), che costituiscono un modo eccellente per alimentarsi con l'Alfalfa, nei quali è alto anche il contenuto di proteine, circa il 30%, con un profilo completo di tutti gli aminoacidi essenziali; l'Alfalfa contiene inoltre clorofilla, saponine, fitoestrogeni, e numerosi enzimi digestivi che favoriscono l'assimilazione. Per la presenza di fitoestrogeni è indicata anche in menopausa. Precazioni d'uso L'Alfalfa è controindicata in presenza di gotta, se si assumono farmaci antidiabetici, terapie ormonali di sintesi, e in concomitanza a farmaci anticoagulanti, per la presenza di vitamina K che potrebbe ridurne l'effetto. ArnicaL'Arnica, Arnica montana, la cui parte officinale contenente i principi attivi è costituita dai capolini, i grandi fiori di colore giallo oro simili a margherite, con petali diretti in varie direzioni che conferiscono al fiore un aspetto "disordinato", è una pianta cui sono riconosciute proprietà antinfiammatorie, analgesiche, anti-ecchimotiche. Ne è consigliato solo l'uso esterno per applicazioni locali sotto forma di crema o gel, in caso di contusioni, ecchimosi, edemi da frattura, ematomi, distorsioni, dolori muscolari e articolari. Precauzioni d'uso Le applicazioni sono raccomandate solo su pelle integra che non presenti abrasioni o tagli, per evitare di indurre dermatiti pruriginose. Preparati estemporanei con soluzioni idroalcoliche a concentrazioni eccessivamente elevate, o applicazioni troppo prolungate con fasciatura, possono causare infiammazione, prurito, vesciche, per cui se ne consiglia l'uso tramite preparati già pronti, preferibilmente pomate o gel dalla concentrazione standardizzata, sperimentata e sicura. L'uso interno dell'Arnica è desueto e anzi sconsigliato, poiché la sua assunzione può provocare cefalea, dolori addominali, turbe vasomotorie e respiratorie, tachicardia. AuriculariaL'Auricularia, Auricularia auricula-judae, fungo dalla forma di orecchio che richiama nel nome, è ricercato per le sue proprietà medicinali conosciute da secoli, particolarmente nella Medicina Tradizionale Cinese, come immunomodulante in grado di potenziare il sistema immunitario, antiossidante contro i danni tissutali causati dai radicali liberi, protettivo del sistema cardiocircolatorio, mirato in particolare verso la circolazione periferica (azione vasculoprotettiva), utile in particolare per insufficienza venosa, stasi venosa, emorroidi. L'Auricularia è ricca in polisaccaridi, glicoproteine, adenosina, aminoacidi, fenoli, betaglucani, betacarotene, provitamina D, vitamine del gruppo B (B1, B2, B6, B12), sali minerali quali potassio, magnesio, calcio, ferro, fosforo, rame, e fibre. Possiede proprietà anticoagulanti utili per fluidificare il sangue, come coadiuvante per prevenire la formazione di emboli, e per questa proprietà è spesso associata al Reishi, un altro fungo medicinale col quale esercita una vantaggiosa sinergia di azione. E' utile inoltre per mantenere adeguati livelli di colesterolo, trigliceridi e regolare la glicemia. Inoltre favorisce calma e serenità, influendo beneficamente sulla pressione arteriosa alterata dallo stress, proteggendo le mucose intestinali e riducendo lo stato infiammatorio del colon. Precauzioni d'uso L'Auricularia deve essere utilizzata con cautela in concomitanza a terapie anticoagulanti o antiaggreganti piastriniche di sintesi, salvo indicazione medica. E' controindicata in gravidanza e nelle donne che ricercano una gravidanza, in quanto può interferire con la capacità di impianto dell'embrione. BiancospinoIl Biancospino, nelle due specie Crataegus monogyna e Crataegus oxyacantha, che possiedono proprietà simili che risiedono soprattutto nei fiori in boccio delle infiorescenze e in minor misura nelle foglie, è una pianta officinale i cui principi attivi principali sono flavonoidi, in particolare iperoside, vitexina, quercetina e rutina, proantocianidine, epicatechina, triterpeni fra cui l'acido ursolico e acido crategolico, tiramina, steroli, tannino. Il fitocomplesso costituito dai principi attivi possiede un tropismo specifico per le arterie coronarie ed esplica un'azione coronaro-dilatatrice che contribuisce ad aumentare il flusso ematico coronarico; un'azione rilassante e sedativa del cuore che aiuta a ridurre la frequenza cardiaca; una ipotensiva per vasodilatazione periferica, una sedativa e ipnoinducente. Il Biancospino è anche cardiotonico, sedativo del sistema nervoso centrale, antispasmodico, ansiolitico. Indicato come regolatore del ritmo e della forza di contrazione cardiaca, sedativa del sistema nervoso centrale e coadiuvante in caso di ipertensione; utile nei disturbi nervosi del cuore, come palpitazioni e aritmie e in menopausa, ansia e angoscia, insonnia, ipertensione da stress, palpitazioni, tachicardia. Precauzioni d'uso Poiché potenzia, seppure con diversi meccanismi, l'azione digitalica, e amplifica l'azione di rallentamento del battito cardiaco dei farmaci beta-bloccanti, il Biancospino non deve essere somministrato a cardiopatici in terapia con Digitale, e con prudenza in caso di assunzione di farmaci beta bloccanti, o con spiccata bradicardia. Inoltre è controindicato in gravidanza, allattamento, e nei bambini al di sotto dei 12 anni di età. BorragineLa Borragine, Borago officinalis, è una pianta officinale dai cui semi si estrae un olio contenente quantità rilevanti di acido gamma-linolenico, un acido grasso polinsaturo che in natura si trova solo nel latte materno, nell'olio di Oenothera biennis e, in minore quantità, nell'olio di Ribes nero. L'olio di Borragine rappresenta la fonte vegetale più abbondante di questo acido grasso, circa il 20%, definito essenziale poiché non può essere sintetizzato dall'organismo umano, ma deve essere introdotto con la dieta, al pari degli altri acidi grassi essenziali, che sono i precursori di numerose sostanze fondamentali per l'attività biologica dell'organismo, in quanto partecipano alla struttura delle membrane cellulari e sono coinvolti nelle risposte agli stimoli infiammatori. Per uso interno la Borragine trova indicazione nella sindrome premestruale, nelle dermatiti croniche ed eczema atopico, nel trattamento e prevenzione dell'invecchiamento cutaneo, e come coadiuvante nel prevenire patologie correlate all'invecchiamento, come ipertensione, malattia aterosclerotica, artrite reumatoide. Per uso esterno l'olio di Borragine è consigliato come emolliente, antinfiammatorio, nutriente per pelle secca, disidratata, rughe precoci in menopausa, e in caso di dermatiti, eczemi, psoriasi. Precauzioni d'uso L'olio di Borragine per uso interno deve essere utilizzato sotto controllo medico nei pazienti epilettici e emofilici. Inoltre potrebbe interferire con l'attività di farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici. CacaoIl Cacao, Theobroma cacao, produce grossi semi chiamati "fave di Cacao" che, sottoposte a fermentazione ed essiccate, quindi torrefatte, sviluppano il loro caratteristico e gradevole aroma. Il Cacao contiene triptofano, un neurotrasmettitore che viene trasformato nell'organismo in serotonina, una delle sostanze che maggiormente favoriscono la serenità e il buonumore, oltre a notevoli quantità di magnesio, un minerale che aiuta a produrre una sensazione di benessere. Il consumo regolare, seppur moderato, di fave di Cacao, tal quali se si apprezza il loro gusto amarognolo ma piacevole, o come cioccolato fondente nero, ad alta concentrazione di Cacao, possono aiutare a gestire i disturbi dell'umore, in particolare nelle donne afflitte dalla sindrome premestruale, che può causare nervosismo, ansia, umore irritabile. Il Cacao è ricco inoltre di antiossidanti, polifenoli, flavonoidi, come l'epigallocatechina, che aiutano a proteggere le cellule dall'ossidazione e dall'invecchiamento, contribuiscono a sostenere le funzioni cardiache, a prevenire malattie dell'apparato cardiocircolatorio, favorendo la fluidità del sangue e aiutando a mantenere l'elasticità delle pareti arteriose, e inoltre a migliorare il rapporto del colesterolo HDL ("colesterolo buono") nei confronti dell'LDL ("colesterolo cattivo"). Il Cacao contiene anche teobromina, dalle proprietà cardiotoniche, broncodilatatrici, vasodilatatrici, diuretiche ed euforizzanti; contiene inoltre una piccola percentuale di caffeina, circa il 20% rispetto a quella contenuta nel seme del Caffè, perciò difficilmente il Cacao produce irritabilità o insonnia, ma comunque se ne deve tener conto, se si è particolarmente sensibili agli effetti della caffeina, per evitarne un consumo eccessivo, specie la sera. Dalla spremitura delle fave di Cacao si ottiene il burro di Cacao, adoperato per scopi alimentari e in cosmetica. Precauzioni d'uso Il Cacao è controindicato ai sofferenti di ernia iatale, poiché la teobromina può causare la dilatazione del cardias, la valvola che collega l'esofago allo stomaco (sfintere esofageo), posta al di sotto del diaframma, aggravando il problema. Inoltre il Cacao e i suoi derivati possono indurre reazioni allergiche, intolleranze alimentari, attacchi emicranici, rossore del viso, orticaria, sbalzi pressori e della frequenza cardiaca, attacchi asmatici, per il contenuto di amine biogene, costipazione per il contenuto in tannini. Un uso eccessivo può determinare effetti collaterali da caffeina, similmente al Caffè o al Guaranà. CajeputIl Cajeput (Oleum Cajeputi) è l'olio essenziale estratto per distillazione dalle foglie e dai giovani rametti freschi, che rappresentano la parte officinale della pianta, di Melaleuca leucadendron, noto come Tea Tree Bianco. L'olio essenziale, che contiene eucaliptolo, cineolo, pinene, aldeidi, terpinoli, è considerato un germicida di media potenza, avendo un indice aromatico, che rappresenta la misura del potere germicida, inferiore a 0,4 (il massimo indice aromatico è pari a 1) con bassa tossicità. Può essere utilizzato per uso interno, come disinfettante e antimicrobico in particolare contro cistiti e prostatiti, alla dose di 4-5 gocce disperse in una tisana, come antisettico, stimolante, antispasmodico. L'uso esterno è più noto, come antisettico e analgesico, usato particolarmente per odontalgìe, otalgìe e artralgìe, cioè per calmare mal di denti, mal d'orecchio e dolori alle articolazioni. Per lenire il mal di denti causato da un dente cariato, in attesa dell'intervento del dentista, è sufficiente metterne 1-2 gocce in un minuscolo batuffolo di cotone, da introdurre nella cavità della carie; o nel dotto auricolare per lenire il mal d'orecchio, però opportunamente miscelato a una piccola quantità di olio di Mandorle dolci, per non irritare la delicata epidermide del condotto auditivo. Il Cajeput è utilizzato nella formulazione di gocce nasali e unguenti balsamici pettorali, per favorire la pervietà delle vie respiratorie, per produrre unguenti, balsami e oli da massaggio antireumatici, per frizioni analgesiche contro i dolori articolari, muscolari e in ambito sportivo, e in cosmetica per le pelli impure. L'essenza inoltre è considerata una protezione contro gli insetti, e i parassiti intestinali e della pelle, anche per uso veterinario, spesso in associazione ad altre essenze. Precauzioni d'uso Pur possedendo il Cajeput una bassa tossicità alle dosi terapeutiche consigliate, deve essere evitato il contatto diretto dell'olio essenziale puro con le mucose. Inoltre è sconsigliato l'uso nei bambini al di sotto dei tre anni di età, per evitare rischi di reazioni allergiche. GenzianaLa Genziana, Gentiana lutea, è una pianta perenne che può superare i 60 anni di età, la cui radice gialla (da non confondere con quella del Veratro, velenoso, a cui assomiglia, che è nerastra) contiene i principi attivi officinali ad azione eupeptica più amari finora conosciuti. La Genziana, stimolando i recettori per l'amaro posti sulla superficie della lingua, causa un aumento delle secrezioni gastriche e salivari, conferendo alla radice proprietà amaro-toniche, eupeptiche e digestive, utili per stimolare la secrezione gastrica di acido cloridrico e di enzimi digestivi, migliorare la motilità gastro-intestinale e l'assimilazione dei nutrienti, attivando l'appetito, le funzioni digestive, e quelle depurative che accelerano l'escrezione delle sostanze tossiche presenti nel sangue, attraverso gli organi emuntori, favorendo la funzione epatica e l'eliminazione dei gas intestinali. La Genziana aumenta il tono, l'energia e la funzionalità di diversi organi e perciò è consigliata in convalescenza e debilitazione, oltre ad accrescere le difese immunitarie. E' indicata quando la digestione è lenta e difficoltosa, dopo pasti abbondanti ricchi di grassi, in caso di anoressia, dispepsia atonica gastrica e intestinale, anemia, convalescenza, affaticamento generale. Precauzioni d'uso Per la sua proprietà amaro-eupeptica che favorisce la secrezione dei succhi gastrici, l'uso della Genziana è sconsigliato in caso di gastrite, ulcera gastrica, ernia iatale. GineproIl Ginepro, Juniperus communis, è una pianta la cui parte officinale è costituita dai galbuli, o còccole, pseudo-frutti detti comunemente e impropriamente bacche, contenenti antociani, flavonoidi, resine, terpeni, olio essenziale. Il Ginepro ha proprietà antiossidanti, diuretiche, antisettiche, dermopurificanti, balsamiche, espettoranti, stomachiche e carminative, indicate in caso di ritenzione idrica, stasi linfatica, edemi, infezioni alle basse vie urinarie (cistite), tosse e malattie da raffreddamento anche tramite suffumigi (fumenti), per le pelli impure, e in presenza di atonia digestiva e flatulenza. L'uso popolare attribuisce al Ginepro anche proprietà ipoglicemizzanti, indicate come coadiuvanti in presenza di diabete senile (tipo 2). L'olio essenziale è utilizzato in pomate o gel per applicazioni locali come cicatrizzante, antireumatico, antinevralgico, lenitivo delle punture di insetti. Le bacche di Ginepro costituiscono la base per la formulazione di un liquore tipico, chiamato appunto Gin, e per vini aromatizzati e digestivi. In cucina è adoperato come aromatizzante delle carni, specialmente la selvaggina. Precauzioni d'uso Il Ginepro è controindicato in caso di infiammazione delle alte vie urinarie, insufficienza renale, gravidanza e allattamento. Un uso prolungato e/o dosaggi eccessivi, particolarmente dell'olio essenziale, possono causare danni renali. IpericoL'Iperico, Hypericum perforatum, la cui parte officinale è costituita dalle sommità fiorite, è utilizzato per uso esterno per le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, astringenti; per uso interno esplica un'attività ansiolitica, antidepressiva e riequilibrante del tono dell'umore. L'infuso delle sommità fiorite ha proprietà cicatrizzanti utili per il benessere dell'apparato gastrointestinale e urinario, come coadiuvante in caso di infiammazioni della mucosa gastrica e urinaria. L'uso esterno, anche come estratto oleoso, in pomata o in gel, è raccomandato per trattare la pelle arrossata da pannolini nei bambini, per lievi ustioni, eritemi solari, piaghe, ragadi. Per uso interno è indicato per stati depressivi lievi e moderati, disturbi dell'umore, condizioni di ansia, nervosismo ed ipereccitabilità nervosa. Studi recenti hanno confermato l'azione dell'Iperico per il trattamento dell'ansia e della depressione, anche per la sua sicurezza d'uso rispetto agli antidepressivi farmacologici di sintesi, ma è indispensabile che il dosaggio sia corretto e costante, perché esplichi in pieno la sua azione, e a tal fine richiede l'uso di estratti titolati e standardizzati in compresse o in capsule. Precauzioni d'uso L'assunzione di Iperico è sconsigliata contemporaneamente a terapie farmacologiche antidepressive e anticoncezionali, onde evitare l'interazione con esse. E' inoltre consigliabile chiedere il parere del proprio medico prima di assumerlo in concomitanza all'assunzione di farmaci, dei quali potrebbe ridurre l'azione. Durante il trattamento con l'Iperico si sconsiglia la prolungata esposizione ai raggi solari, poiché, ad alte dosi, è possibile la comparsa di reazioni cutanee di fotosensibilizzazione, specie in soggetti di carnagione chiara. E' infine sconsigliato in gravidanza e allattamento senza il parere del medico, per l'insufficienza di studi dedicati. LuppoloIl Luppolo, Humulus lupulus, è una pianta erbacea la cui parte officinale è costituita dalle infiorescenze femminili, dette coni, e dalla polvere dorata e resinosa che le ricopre, la luppolina o luppolino, che sprigionano un odore forte e aromatico, molto penetrante, che ai soggetti sensibili, durante la loro raccolta, può causare sonnolenza o cefalea. Il Luppolo possiede proprietà sedative, ipnotiche, anafrodisiache, spasmolitiche, eupeptiche, è consigliato in caso di ipereccitabilità nervosa, insonnia, angoscia, nevralgie, dismenorrea, ipereccitabilità sessuale maschile, inappetenza, per la menopausa e i disturbi ad essa correlati e per favorire la floridezza del seno, per il suo contenuto in fitoestrogeni. Poiché favorisce il rilassamento e il sonno, se si si soffre di insonnia la tradizione popolare consiglia di dormire su un cuscino imbottito di fiori di Luppolo. Per il suo sapore amaro e la capacità di stimolare le funzioni dell'apparato digerente, è considerato una pianta digestiva, utile come amaro-tonico e per alleviare i disturbi digestivi di origine nervosa. Il Luppolo inoltre è un ingrediente fondamentale del processo produttivo della birra. Precauzioni d'uso Il Luppolo assunto ad alti dosaggi può indurre vertigini, nausea, cefalea. E' da evitare l'uso negli stati depressivi, in concomitanza con l'assunzione di psicofarmaci e barbiturici dei quali potenzierebbe gli effetti, e in caso di malattie sensibili agli ormoni. Per la sua azione estrogenica è sconsigliato in gravidanza e allattamento. MatèIl Matè o Mate, Ilex paraguariensis, noto anche come Yerba Matè o Erva Matè, è una pianta dalle cui foglie e dai loro piccioli si ricava una bevanda tradizionale degli indios Guaranì del Sud America, che viene sorbita da una piccola zucca, detta Matì in lingua guaranì, mediante una sorta di cannuccia chiamata bombilla, che alla base è dotata di un filtro che impedisce di aspirare i frammenti delle foglie da cui si ricava l'infuso, talvolta anche insieme ai piccioli: le foglie da sole danno un infuso più morbido e delicato, i soli piccioli conferiscono un gusto più deciso e intenso. Il Matè contiene caffeina, teobromina, teofillina, tannini, sostanze minerali, vitamine (C, B1, B2), tracce di olio essenziale. Ha proprietà toniche, energetiche, stomachiche, diuretiche, corrobora l'attività cerebrale, con minor tendenza a causare insonnia rispetto al Caffè, e conferisce ai muscoli una maggior resistenza alla fatica e perciò è indicata nelle astenie funzionali, per migliorare l'energia fisica e psichica, per contrastare mal di testa, stanchezza e affaticamento, migliorare le performance sportive. Il Matè svolge inoltre un'attività termogenica, lipolitica e moderatrice dell'appetito, utile come coadiuvante nelle diete finalizzate alla perdita di peso, accompagnate da attività motoria. Precauzioni d'uso Se consumato in quantità eccessive, il Matè diventa purgativo. E' necessario inoltre tenere presente il suo contenuto in caffeina e le sue note controindicazioni. Il Matè è controindicato in gravidanza, allattamento e nell'infanzia, come norma prudenziale non essendovi evidenze della sua innocuità in tali situazioni. MelilotoIl Meliloto, Melilotus officinalis, deve il suo nome al fatto che è una pianta mellifera, cioè attira le api col profumo dei suoi fiori, che con le sommità fiorite e le foglie ne costituiscono la parte officinale. Il Meliloto contiene cumarine, glucosidi (melilotoside), flavonoidi (quercetina), tannini, saponine, mucillagini. Le proprietà farmacologiche attribuite al Meliloto sono principalmente quelle anticoagulanti, antinfiammatorie, antiedematose, diuretiche, venotoniche, utili in caso di ritenzione idrica, insufficienza venosa e linfatica, fragilità capillare, edemi e gonfiori degli arti inferiori, cellulite, flebiti, vene varicose, emorroidi. Nell'uso popolare il Meliloto è usato come sedativo contro irritabilità e lieve insonnia, somatizzazioni ansiose viscerali, e per uso locale come cicatrizzante e antinfiammatorio della cute infiammata. Precauzioni d'uso Poiché i principi attivi contenuti nelle infiorescenze (cumarine) allungano i tempi di coagulazione del sangue, il Meliloto è controindicato nell'emofilia e in associazione a salicilati, bromelina, e a farmaci anticoagulanti e antiaggreganti piastrinici. Le dosi devono essere rispettate scrupolosamente: non si devono superare i 25 mg al giorno di cumarine. L'uso troppo prolungato può indurre irritazione gastrica e epatotossicità. |
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