La Menta arvense, Mentha arvensis, appartenente alla famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae), chiamata anche Menta campestre o Menta selvatica, è una pianta erbacea a ciclo biologico perenne alta fino a 60 centimetri, caratterizzata dalla presenza nelle parti aeree di peli ghiandolari ricchi di oli essenziali, sostanze odorose dalla caratteristica profumazione aromatica, tipica delle piante del genere Mentha, che annovera varie specie e numerosi ibridi assai polimorfi, con variazioni nella sfumatura odorosa secondo la specie o la varietà.
Il nome di genere Menta deriva dal greco Myntha, una ninfa dei fiumi, mentre il nome specifico arvensis deriva dal latino arvus = campo, e ne caratterizza l'habitat montano-collinare, in particolare in zone umide, al margine di campi coltivati, e nei prati incolti.
La parte ipogea della pianta è un rizoma strisciante superficiale, che ne favorisce la diffusione, sebbene la riproduzione avvenga anche mediante la produzione di semi, conseguenti all'impollinazione entomofila (operata da insetti) dei fiori color lilla disposti in verticilli distanziati fra loro. Il fusto, come in genere nelle Labiatae, è tetragono, cioè a sezione quadrangolare, e termina con un ciuffo di foglie apicali.
Proprietà e Indicazioni
Dalla parte aerea della Mentha arvensis si estrae un olio essenziale molto ricco di mentolo, in quantità più elevata rispetto alla
Menta piperita, per cui la sua azione officinale risulta più intensa, ma anche più energica. Ha una profumazione fresca, balsamica, mentolata con note erbacee e dolci, che stimola il sistema nervoso contro stanchezza fisica e mentale, mancanza di concentrazione e affaticamento.
L'olio essenziale di Menta arvense ha proprietà disinfettanti,
antisettiche, digestive,
carminative e antinfiammatorie, utili per favorire le funzioni epatiche e digestive, stimolare la
peristalsi gastro-intestinale, contrastare la formazione dei gas intestinali e favorirne l'eliminazione.
L'olio essenziale, molto concentrato, non deve essere utilizzato puro, sia per uso interno che esterno.
Per uso interno si assume nella misura di 1-3 gocce in un cucchiaino di zucchero o miele, o in una tisana, da una a tre volte al giorno in caso di difficoltà digestive,
dispepsia, gonfiori. Per
suffumigi, si versano 2 gocce in una bacinella di acqua calda respirandone i vapori per il benessere delle vie respiratorie, contro catarro, tosse, bronchite, raffreddore, sinusite, influenza; per tali indicazioni l'olio essenziale entra nella composizione di spray nasali, caramelle balsamiche, pomate balsamiche
pettorali per favorire il respiro notturno. Alcune gocce nei diffusori o negli umidificatori, anche in associazione ad altri oli essenziali sinergici, profumano l'aria e migliorano la respirazione, con effetti calmanti, decongestionanti ed
espettoranti.
Per uso esterno si utilizza per massaggi sulla pelle, miscelato con un olio neutro, come l'olio di
Mandorle dolci, 10 gocce in 50 ml di olio, o in unguenti, contro dolori muscolari, traumi muscolo-scheletrici, su tempie e fronte contro il mal di testa. L'olio essenziale può essere utilizzato nei tonici astringenti e purificanti, per pelli impure e acneiche,
eczemi, e
dermatosi. Miscelato alla maschera di
Argilla verde, agisce come
astringente dei pori dilatati e purificante della pelle. Contro il mal d'auto, e
chinetosi in genere, porre 1 goccia in un batuffolo di cotone e respirarne gli effluvi.