Il Tanaceto, Tanacetum vulgare, sinonimo di Chrysantemum vulgare, è una pianta erbacea perennante alta fino a 120-150 cm, appartenente alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae), originaria dell'Europa, presente in Asia occidentale, America del nord, e assai diffusa anche in tutta l'Italia, esclusa parte del sud e la Sardegna. Vegeta su terreni incolti, ruderi, lungo i margini delle strade o le sponde dei corsi d'acqua e le boscaglie umide, sui pendii erbosi collinari e montani fino a 1600 metri sul livello del mare. Le foglie composte con margini seghettati, di colore verde brillante, le conferiscono una somiglianza con le Felci; i fiori, capolini di un giallo vivace riuniti in fitte infiorescenze terminali a corimbo, emanano un forte odore canforato e sono molto appariscenti e ornamentali, tanto che la pianta, seppur cresca spontanea, viene anche coltivata nei giardini o sui balconi. I frutti sono piccoli acheni con costolature longitudinali (a sezione pentagonale), forniti di un piccolo pappo a coroncina (pappo = appendice piumosa che favorisce la dispersione dei semi per opera del vento).
Il nome di genere Tanaceto sembrerebbe derivare dal termine medievale "tanazita", che a sua volta deriva dal greco "athanasia = immortalità", con riferimento alla lunga durata della sua infiorescenza, mentre altri autori fanno riferimento alla credenza popolare che gli infusi delle sue foglie donassero una vita immortale. Il nome specifico "vulgare" dal latino vulgus = volgo, ne indica la diffusione come specie assai comune. Il Tanaceto è chiamato anche Erba amara, Erba atanasìa, Erba dei vermi, Santolina odorosa.
Proprietà e Indicazioni
La droga, cioè la parte di pianta dotata di proprietà officinali, è costituita dalle sommità fiorite e dalla radice del Tanaceto, i cui costituenti chimici sono olio essenziale contenente tujone (la cui presenza conferisce una certa tossicità alla pianta) e pinene,
flavonoidi, il principio amaro tanacetina, resine,
polisaccaridi, tannini.
Nella tradizione popolare il decotto della radice essiccata e delle sommità fiorite era utilizzato per le sue proprietà
antielmintiche (vermifughe) attribuite al terpene tujone, che esercita su ascaridi e ossiuri un'azione convulsivante che li porta alla morte entro 24-72 ore.
All'olio essenziale sono attribuite proprietà antimicrobiche, antielmintiche, insettifughe; le sommità fiorite svolgono attività
emmenagoga,
carminativa, antireumatica, antinevralgica e di contrasto all'emicrania (similmente al
Partenio, Tanacetum parthenium, più specifico e non tossico).
Il Tanaceto è indicato anche per uso cosmetico locale per le sue proprietà antinfiammatorie,
antiflogistiche,
antistaminiche, antipruriginose, in caso di
eczemi e
dermatiti.
Dalle varie parti del Tanaceto l'industria ricava insetticidi, repellenti, coloranti (verde dai germogli e giallo dai fiori).
In virtù dell'intenso odore canforato della pianta era comune usanza popolare appendere mazzi di Tanaceto alle finestre per tenere lontane le mosche, riporre rametti negli armadi contro gli insetti, e disporli davanti alle tane delle formiche, anche in polvere, o lungo i loro percorsi.
Precauzioni d'uso
Per la presenza del tujone, che può risultare tossico, il Tanaceto deve essere utilizzato con prudenza e alle dosi raccomandate.
Non utilizzare in gravidanza e allattamento.