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Bambù - Bamboo

Bambù - Bamboo
I Bambù, o Bamboo, sono piante sempreverdi appartenenti alla famiglia delle Poaceae (ex Gramineae, comunemente chiamate Graminacee), che annoverano numerosissimi generi e ancor più numerose specie, oltre 1200, la cui eterogeneità rende la classificazione piuttosto complessa, riunite nella tribù delle Bambuseae dai botanici e naturalisti Kunth e Dumortier nel 1829.
I Bambù annoverano sia piante erbacee di piccole dimensioni, sia piante legnose di grandi o grandissime dimensioni; i generi di maggiore interesse sono Bambusa, Chusquea, Arundinaria, Phyllostachys, quest'ultimo molto conosciuto e diffuso anche in Italia nella specie Phyllostachys aurea, molto ornamentale per la formazione di siepi, barriere decorative, anche in vaso, macchie fitte e rigogliose, per la riforestazione intensiva.
L'etimologia del nome Bambù fa riferimento al nome vernacolare malese o neoindiano Bambu o Mambu, e indica numerose specie di piante tropicali o subtropicali, la maggior parte asiatica, con dimensioni molto variabili da alcuni centimetri fino a 40 metri. Il loro aspetto e portamento ricorda quello delle nostre Canne (Arundo donax), con il fusto formato da parti cave, talvolta piene, gli internodi, più o meno lunghe e sviluppate, resistenti e flessibili, secondo la specie, intervallate da setti trasversali, i nodi, dai quali spuntano le foglie, lunghe, lanceolate, di consistenza cartacea, di colore verde più o meno intenso e brillante, cespugliose, molto ornamentali. I fiori hanno forma simile agli asparagi, ma vedere la fioritura è raro, in quanto essa compare a intervalli variabili, anche di 10, 20, fino a 120 anni, e poco prima che la pianta muoia: la fioritura è un evento assai particolare in quanto tutte le piante della stessa specie e derivanti dalla stessa pianta "madre" fioriscono contemporaneamente in tutto il mondo. Anche i semi, per tale raro evento, sono difficilmente osservabili. Dopo la morte delle parti aeree, la parte sotterranea può sopravvivere e rigenerarsi emettendo nuovi germogli dalle radici rizomatose, che in alcune specie sono superficiali, in altre sono in grado di diffondersi in profondità nel terreno, divenendo spesso molto invasive.
La maggior parte delle specie di Bambù è originaria del continente Asiatico, crescono ad altitudini variabili, fino a 3000 metri sull'Himalaya; alcune specie sono spontanee anche nell'Africa Sub-Sahariana e nel Madagascar, mentre non si conoscono specie spontanee in Europa, dove però alcune sono coltivate.
Le diverse specie per la loro variabilità possono essere utilizzate per siepi divisorie sempreverdi, molto ornamentali, o palizzate antivento, per opere architettoniche in virtù della sua leggerezza, resistenza e flessibilità (famoso è il tetto, splendido, dell'aeroporto di Madrid), per edifici con proprietà antisismiche, per realizzare mobili di foggia esotica, come condutture rudimentali per convogliare l'acqua, come materia prima cellulosica per produrre carta e tessuti, o per produrre biomassa. Il Phyllostachys bambusoides, chiamato anche Madake o Bambù Tigre, è molto apprezzato e perciò coltivato in Giappone per la produzione di legno particolarmente robusto e durevole in virtù dell'alto contenuto di carbonio e silicio che gli conferiscono una speciale durezza, è chiamato infatti "acciaio vegetale", e attualmente è coltivato anche in Australia e Stati Uniti: il Madake sviluppa culmi dritti, colore verde smeraldo, privi di fogliame per una buona parte della sua altezza, dall'importante spessore e con una vita media di 20-25 anni, contro i 5-10 degli altri Phyllostachys, adatto per la produzione di parquet pregiati e per l'architettura.
Le varie specie di Bambù per la loro versatilità trovano anche numerosi altri utilizzi, come nell'artigianato per la produzione di utensili da cucina come taglieri, bicchieri, tazze ecologiche e durevoli, cestini, tappi per bottiglie ecologiche, oggetti per l'arredamento come diffusori di essenze e brucia-incensi, spazzole per capelli delicate e antistatiche, spazzolini da denti ecologici, e inoltre per fibre tessili come la viscosa di bambù, per la produzione di carbone vegetale purificante dell'aria, deodorante, deumidificante contro la formazione di muffe, per dentifrici sbiancanti; il carbone vegetale di Bambù può essere inserito all'interno di spugne vegetali da utilizzare in cosmesi come scrub ed esfolianti della pelle.


Proprietà e Indicazioni



Fra le diverse specie di Bambù alcune sono eduli per l'uomo, come il Phyllostachys edulis o pubescens, comunemente detto Moso, o Bambù gigante per le sue dimensioni a portamento colonnare che possono giungere fino a 25-30 metri di altezza e 30 cm di diametro, con una crescita esplosiva anche di oltre 1 metro al giorno.
La parte edibile è costituita dai germogli freschi (o turioni), che costituiscono un alimento particolarmente salutare e nutriente, considerato un vero superfood per la sua ricchezza nutrizionale.
I germogli inizialmente sono simili agli asparagi, ma poi assumono l'aspetto di grossi coni di colore marrone con la base biancastra, che, privati della corteccia esterna, mostrano il cuore giallastro del germoglio, che ricorda lo zenzero. Nel caso del Bambù gigante, o Moso, i germogli possono raggiungere anche il peso di 1-2 o più kg.
I germogli di Bambù devono essere ben lavati e lessati per almeno 10 minuti, prima di poter essere utilizzati in cucina, per eliminare alcune tossine (glicosidi cianogenetici), presenti anche nella Manioca; per conferire ai germogli un sapore più dolce e gradevole, è opportuno anche aggiungere all'acqua di cottura dell'amido di riso, che nasconde il loro sapore con retrogusto amarognolo, comune a tutte le varietà.
I germogli di Bambù sono consumati prevalentemente in Cina, Thailandia, Corea, Taiwan, Giappone, ma il loro uso si sta diffondendo in molti altri paesi, dove si trovano già cotti e in scatola, poiché è molto difficile reperire i germogli freschi. In Italia si sta cercando di avviare la coltivazione del bambù Phyllostachis edulis, per uso alimentare.
I germogli di Bambù sono ricchi di proteine e carboidrati, poveri di grassi, ricchi di fibre che conferiscono facilmente un buon senso di sazietà e contrastano la stipsi, perciò possono rappresentare un buon coadiuvante nelle diete dimagranti, inoltre contrastano l'aumento del colesterolo LDL (quello definito cattivo). Il Bambù inoltre è ricco di potassio, un oligoelemento che contribuisce a mantenere adeguati livelli pressori, a contrastare la ritenzione idrica bilanciando gli effetti del sodio, che, se introdotto in eccesso favorisce la ritenzione idrica e la cellulite. Il Bambù contiene anche minerali come manganese, rame, calcio, ferro, fosforo, ma soprattutto silicio, un minerale molto importante per la buona salute delle ossa, dei denti, dei capelli, dei tendini e di tutti i tessuti connettivi, e per l'equilibrio del tessuto cutaneo come anti-aging, in quanto il silicio può incrementare la produzione di collagene contrastando l'invecchiamento cellulare e mantenendo l'elasticità della pelle.
Particolarmente elevato il contenuto di vitamine A e del gruppo B, in particolare la B6 (piridossina),e la B9 (acido folico), alleate di occhi e cervello poiché aiutano a contrastare la degenerazione maculare nell'anziano, e a formare i neurotrasmettitori che regolano le emozioni come serotonina, dopamina, acido Gamma-Amino-Butirrico (GABA); inoltre contribuiscono a ridurre elevati livelli ematici di omocisteina, correlati ad un maggiore rischio cerebro-cardio-vascolare, alla depressione e altri problemi psichiatrici.

Oltre che per uso alimentare sotto forma di germogli, il Bambù è presente come ingrediente di molti integratori, grazie al suo alto contenuto di silicio e di nutrienti di alto valore biologico, utili per contrastare la caduta dei capelli, per rinforzare le unghie, per il benessere delle articolazioni con l'azione di supporto e nutrimento delle cartilagini articolari, per favorire la mobilità.
Il midollo dei fusti del Bambù contiene proteine, minerali e vitamine ed è molto utilizzato in cosmetologia per le sue proprietà nutritive e antinvecchiamento, perché favorisce la produzione di collagene, una proteina essenziale per il benessere e la salute del tessuto cutaneo, di tendini e cartilagini, e per l'elasticità delle ossa.

La medicina Ayurvedica utilizza il midollo dei fusti del Bambù Tabashir (Bambousa arundinacea) per ricavare un estratto contenente oltre il 70% di silicio organico biodisponibile, il quale, assunto come integratore, aiuta a rinforzare le ossa promuovendo l'assimilazione del calcio e del fosforo, i tessuti connettivi, la pelle, le unghie, i capelli. Il Bambù si rivela perciò un ottimo integratore per mantenere lo scheletro e le articolazioni in buona salute, ritardare l'invecchiamento della pelle, idratarla ed ed evitarne la secchezza, contrastare l'osteoporosi e le carenze tipiche della menopausa, l'artrosi, mantenendo le ossa più elastiche e resistenti, oltre a favorire la crescita di capelli e unghie sani e forti.

All'infuso delle foglie del Bambù, Tè di Bamboo, sono attribuite tradizionalmente proprietà antiossidanti, emmenagoghe, antielmintiche, antispasmodiche, remineralizzanti utili per l'elasticità della pelle, e potenzialmente afrodisiache; mentre il succo ricavato dallo stelo del Bambù è indicato come rimedio naturale contro i sintomi da raffreddamento e come decongestionante delle vie respiratorie, oltre che come remineralizzante per l'apporto di silicio, indicato per l'elasticità della pelle, dei tendini e delle ossa; le radici di Bambù sono considerate rinfrescanti e astringenti e i germogli, oltre che in ambito culinario, sono ritenuti digestivi, carminativi, antisettici.

Il Bamboo è inoltre utilizzato per la realizzazione di stoviglie, accessori per l'igiene personale e altri oggetti, poiché considerata una risorsa ecosostenibile a basso impatto ambientale. Il Bamboo (in particolare il Bamboo della specie Moso) fa parte delle piante con la crescita più rapida al mondo e raggiunge la sua altezza finale di circa 20 metri nei primi 2 mesi (fino a 1 metro al giorno durante la stagione della crescita). Il culmo necessita poi di 4-5 anni per maturare ed acquisire eccellenti caratteristiche paragonabili a quelle dei migliori legni duri (resistenza, stabilità dimensionale, durezza). Questo è in netto contrasto con i tempi di crescita di molte specie legnose, che spesso impiegano oltre 50 anni per maturare, diventando così risorse sempre più scarse e conseguentemente costose. La pianta di Bamboo inoltre non muore dopo il raccolto (a differenza dei legni); al contrario, grazie al raccolto dei culmi maturi, la qualità e la resa della piantagione aumentano.
Bambù - Bamboo


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