La Nepeta cataria è una pianta erbacea aromatica perenne appartenente alla famiglia delle Labiatae (o Lamiaceae), presente in tutto l'areale italiano come specie naturalizzata. La pianta, alta fino a 1 metro, ha radici rizomatose con gemme svernanti a livello del suolo che assicurano la ripresa vegetativa nella bella stagione, fusto eretto a base quadrangolare, caratteristica che distingue tutte la Labiatae, grandi foglie cuoriformi verdi nella pagina superiore, biancastre in quella inferiore per la presenza di peluria (pubescenti), numerosi fiori bianco-roseo-lilla con macchie rosse raccolti in infiorescenze a spiga. La pianta cresce spontanea nei giardini, nei ruderi e pietraie, lungo strade e terrapieni, in qualunque terreno, e sopporta benne il freddo; viene anche coltivata per il suo piacevole aspetto e i fiori gradevolmente profumati; tutta la pianta emana una fragranza simile a quella della Menta, infatti è conosciuta anche come "menta dei gatti". Il nome di genere Nepeta sembra derivare da una pianta citata da Plinio, forse perché proveniente da Nepi, nell'Etruria; il termine specifico cataria risale al termine latino cattus = dei gatti, e in effetti la Nepeta cataria è anche chiamata "erba gatta", "erba dei gatti", "erba gattaria o gattaia" per la forte attrazione che il suo sentore odoroso esercita sui felini, producendo un effetto euforizzante.
Proprietà e Indicazioni
Le proprietà officinali riferite all'uomo sono insite nelle sommità fiorite, che contengono
flavonoidi, saponine, tannini, e un
olio essenziale contenente nepetalattone, cariofillene, timolo, canfora, carvacrolo, ecc. che agiscono come blando sedativo indicato per indurre il benessere mentale e favorire il rilassamento in caso di stress, svolgono un'azione digestiva e
stomachica, regolano la motilità gastrointestinale agendo come
antispasmodico, e aiutano ad eliminare i gas intestinali per le loro proprietà
carminative.
L'azione euforizzante esercitata sui gatti, specie negli individui giovani, dalla Nepeta cataria è simile a quella della
Valeriana, e sembrerebbe da ascrivere al contenuto nell'olio essenziale di un nepetalattone simile a un feromone felino, che agisce con un effetto neuro-attivo come una sorta di "droga ricreativa", non nociva, anzi pare sia benefica in quanto i gatti non ne sviluppano dipendenza, ma la annusano, ci si strofinano, ci si rotolano sopra, fanno le fusa, poi corrono e saltano euforici, giocano e emettono insoliti miagolii. L'erba gatta può essere inserita, anche associata a Valeriana, all'interno di giochi per il gatto, palline o topolini di stoffa o peluche, per trastullarlo e stimolare il gioco in casa, specie se il gatto è pigro, o abituarlo ad una nuova cuccia, o all'uso del tiragraffi (grattatoio) per evitare che rovini i mobili nel rifarsi le unghie. Il veterinario saprà comunque consigliare se e come utilizzarla. La Nepeta cataria svolge anche un'azione repellente contro gli insetti, e può essere utilizzata come moschicida, anti-zanzare e per tenere lontani gli scarafaggi.
La Nepeta cataria non va confusa con l'erba per i gatti, cioè una miscela di graminacee selezionate di cui i gatti talvolta si cibano, per indurre il vomito e emettere i boli di pelo, che ingoiano e si accumulano nello stomaco quando si leccano per mantenere pulito il pelo.