La Dunaliella salina è un'alga verde microscopica flagellata (dotata di flagelli, sottili tentacoli che servono per la locomozione), appartenente alla famiglia delle Dunaliellaceae, delle quali Dunaliella è il genere più noto.
Il nome di genere Dunaliella le è stato dato in omaggio al botanico francese Michel Félix Dunal, che la scoprì per primo.
La Dunaliella salina, come si evince dal suo nome di specie, salina, vive in un habitat molto particolare, quello delle saline, in quanto prospera in acque la cui salinità oscilla con concentrazioni di cloruro di sodio fra il 4 e l'8%, quale è appunto quello delle saline. Questo range di salinità infatti ne stimola la crescita, favorendone la diffusione nell'ambiente, facendo di quest'alga una specie alofila (che ama il sale, dal greco alòs= sale e fìlos= amico).
Come tutte le alghe microscopiche unicellulari, entra a far parte del fitoplancton nelle catene alimentari acquatiche e, insieme ad altri organismi vegetali e animali come il plancton marino (fito- e zoo-plancton), la Dunaliella salina rappresenta il primo anello della catena alimentare di organismi pluricellulari che se ne cibano. Nel caso della Dunaliella salina, questo avviene nel caratteristico ecosistema rappresentato dalle saline, specie quelle non più produttive e abbandonate che sono particolarmente interessanti dal punto di vista ecologico, poiché costituiscono un ambito privilegiato favorevole all'insediarsi di un ingente flusso migratorio di ornitofauna che, nel solo territorio delle coste mediterranee è stimato interessare circa cento specie di uccelli migranti o svernanti, di cui oltre la metà si ritrovano nelle saline come luogo indisturbato di riposo e/o nidificazione. Fra le specie che si insediano nelle lagune costiere del Mediterraneo, spesso collegate a saline dismesse e non più operative, come da ormai molti anni avviene in Sardegna nei pressi di Cagliari nel Parco Naturale Molentargius Saline, spiccano gli splendidi Fenicotteri rosa, detti con nome vernacolare "sa genti arrubia" (la gente rossa), per il loro particolare piumaggio che prende la colorazione proprio dalla pastura rappresentata dalle microalghe Dunaliella salina.
Quando, nei mesi estivi, nelle grandi vasche di decantazione del sale la salinità aumenta per via dell'evaporazione, si può notare un fenomeno molto suggestivo per il quale le acque delle saline virano verso un colore rosso-arancio acceso, dovuto proprio all'aumentare della proliferazione dell'alga.
Proprietà e Indicazioni
La Dunaliella salina colora le acque delle saline di rosso-arancio acceso in virtù del suo grande contenuto in carotenoidi come alfa-carotene,
beta-carotene,
luteina,
zeaxantina, criptoxantina, molecole
antiossidanti che l'alga stessa produce per proteggersi dalle radiazioni UV e dalle condizioni di estrema salinità del suo habitat, alla quale fa fronte anche con il contenuto di glicerolo, che ne regola la pressione osmotica.
Poiché l'uomo non è capace di sintetizzare tali molecole, deve necessariamente introdurli con la dieta, o tramite integratori specifici: la Dunaliella salina, con il suo contenuto di carotenoidi, rappresenta un valido integratore naturale per supportare il benessere della vista, sostenere il
trofismo e la funzionalità della pelle, svolgere un'azione di sostegno e ricostituente generale per l'organismo.
In particolare l'alfa-carotene e il beta-carotene sono pigmenti, presenti in natura, precursori della
vitamina A, specifica per mantenere pelle e mucose in condizioni di salute e fisiologico benessere, oltre a favorire una normale capacità visiva.
I carotenoidi luteina, zeaxantina e criptoxantina sono xantofille (dal greco xantòs=giallo e fyllon= foglia), composti organici derivati del carotene responsabili del colore rosso, giallo, arancione, che si trovano in molte piante, specie frutta, foglie, fiori, semi come il
Mais, nel tuorlo d'uovo (di origine alimentare), e sono presenti anche in alcuni organi animali, come l'occhio: la luteina e la zeaxantina, in particolare, sono presenti nella retina dell'occhio umano nella quale costituiscono il pigmento della "macula lutea" retinica, la zona centrale più nobile della rétina responsabile della visione distinta. Esse, pur non essendo precursori della vitamina A, hanno una importanza determinate come antiossidanti per la protezione contro le radiazioni solari nocive UV, che possono favorire la degenerazione maculare senile, un processo degenerativo irreversibile a carico della rètina che causa la progressiva perdita della funzione visiva.
La luteina è presente, in minore quantità, anche nel cristallino, e con la sua azione antiossidante può proteggerlo dalla cataratta, cioè la sua progressiva opacizzazione.