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Cassia nomame

Cassia nomame
La Cassia nomame, sinonimo di Cassia mimosoides L. var. nomame Makino, è una pianta spontanea solitamente annuale, appartenente alla famiglia delle Leguminosae, diffusa nella fascia tropicale della Terra, particolarmente in Asia e Africa. Alta fino a un metro e mezzo, vegeta nelle zone umide ben illuminate poste ai margini delle foreste, o nei terreni sabbiosi presso i letti dei fiumi, e in tutte le aree umide in genere.
Il fusto, ricoperto da una sorta di peluria più o meno densa, talvolta riesce a lignificare nella sua parte ipogea, consentendo alla pianta di diventare perennante; le foglie sono composte da 30-70 paia di foglioline appuntite, lineari, asimmetriche; i fiori, posti all'ascella delle foglie, sono riuniti in piccole infiorescenze portanti da uno a tre fiori gialli. La Cassia nomame appartiene alla tradizione fitoterapica orientale, conosciuta come "japanese tea bush" o "Kawara-ketumei" o Senna sensibile (ma non deve essere confusa con la Senna angustifolia, dalle proprietà spiccatamente lassative).


Proprietà e Indicazioni



La droga, cioè la parte di pianta contenente i principi farmacologicamente attivi, è costituita dalla parte aerea, in particolare le foglie, e in parte anche i frutti, che contengono un'alta concentrazione di polifenoli, fra cui la luteolina, sostanza in grado di inibire un enzima, la lipasi pancreatica, responsabile del metabolismo dei grassi; l'inibizione della lipasi pancreatica impedisce l'idrolisi e la metabolizzazione dei grassi e la loro successiva assimilazione.
La Cassia nomame contiene anche la catechina, una molecola che sembra essere anche più potente come inibitore enzimatico, e che risulta un utile evidenziatore (marker) per la standardizzazione fitochimica degli estratti che si ricavano da questa pianta.
Vista la complessità della composizione chimica del fitocomplesso della Cassia nomame, restano ancora da chiarire molti aspetti della sua azione farmacologica.
Gli effetti fitoterapici sono stati confermati da studi "in vitro" e successivamente "in vivo" su animali da laboratorio, effettuati da alcuni gruppi di ricerca giapponesi, che ne hanno evidenziato le proprietà anti-obesità, correlate alla capacità di inibitore enzimatico (lipasi-inibizione), che riduce a livello intestinale l'assorbimento dei grassi, che sono così eliminati senza che vengano assimilati. Successivi studi clinici preliminari effettuati anche sull'uomo, sembrano confermare che la pianta svolga un'efficace azione contro il sovrappeso, per cui gli estratti di Cassia nomame possono risultare utili per il trattamento complementare dell'obesità, per normalizzare il metabolismo dei trigliceridi e del colesterolo circolanti, oltre a svolgere effetti positivi sulla steatosi epatica e sull'accumulo di grassi a livello dei reni e del cuore.
Cassia nomame


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