Al genere Cedrus (da non confondere col noto agrume Citrus medica, chiamato ugualmente Cedro, famiglia Rutaceae) appartengono alcune specie di alberi maestosi, come il Cedrus deodara o Cedro dell'Himalaya, il Cedrus atlantica o Cedro dell'Atlante, e il Cedrus libani o Cedro del Libano, appartenenti all'ordine delle Pinaceae, dal cui legno si ricava un olio essenziale profumato.
Il più pregiato è quello ricavato dal legno del Cedrus deodara o Cedro dell'Himalaya, un albero originario del versante occidentale dell'Himalaya, diffuso anche in Afghanistan, Pakistan, Kashmir, Nepal, Tibet, e negli stati nord-occidentali dell'India. Introdotto nel 1820 in Europa, è coltivato con diversi cultivar a scopo paesaggistico e ornamentale nei giardini e nei parchi, per il suo aspetto decorativo, la rapida crescita, e la sua discreta adattabilità. Nelle zone di origine vegeta ad altitudini molto elevate, da 1500 a oltre 3000 metri, formando vaste foreste con esemplari imponenti alti fino a 50 metri con diametro alla base anche di 2 metri. Il tronco è dritto, massiccio, di aspetto colonnare, con corteccia grigio-bruna, fissurata, dal quale si dipartono rami orizzontali di diverse lunghezze, dalle estremità pendule. La chioma è piramidale con apice pronunciato pendulo, come i rametti apicali, che conferiscono alla pianta un portamento "piangente"; le foglie, aghiformi, sempreverdi, color verde chiaro, sono morbide, tenere, flessibili, riunite in ciuffi, e un po' pungenti.
Come tutte le Pinaceae, Il Cedrus deodara è monoico, porta cioè le strutture riproduttive (strobili o coni, o pigne quando sono mature) maschili e femminili sulla stessa pianta: quelle maschili a spiga eretta cilindrica, simili a piccole candeline dotate di squamette polliniche, sono lunghe 6-8 centimetri, inizialmente verde-giallastro, poi di colore castano-rossiccio quando liberano il polline in autunno inoltrato; le strutture riproduttive femminili, tipiche dei Cedri, sono coni ovoidali, solitari ed eretti, dotati di squamette ovulifere (portatrici di ovuli), lunghe 10-12 centimetri, arrotondate all'apice, maturano in due anni, virando dal verde al marrone-rossiccio a maturità, quando si aprono a ventaglio scomponendosi in larghe squame legnose e sottili, liberando piccoli semi triangolari alati, lasciando sul ramo il nudo asse del cono con alla base alcune squame residue formanti una tipica e graziosa rosetta legnosa.
Il legno, molto pregiato, è di colore giallo-bruno chiaro, incorruttibile e molto resistente, profumato per il suo contenuto in olio essenziale che si ottiene per distillazione, il noto "olio di Cedro", già utilizzato nell'antichità per l'imbalsamazione, e per ungere i preziosi testi antichi, considerati utili per l'umanità e definiti perciò "degni di Cedro", per prolungarne così la conservazione. In India il legno di Cedrus deodara si adoperava per costruire ponti, templi e oggetti sacri, per scolpire le statuette delle divinità, e infatti il nome di specie, deodara, sembra derivi dal sanscrito "deva-daru" = "albero degli dei", mentre il nome di genere deriva dal greco Kedros, attribuito probabilmente ad una pianta profumata e simile nell'aspetto al Cedro, forse un
Ginepro.
Ancora oggi il legno di Cedro è utilizzato per pavimentazioni, serramenti, mobili, e in particolare per l'interno di armadi e cassetti, allo scopo di difendere il contenuto dall'attacco delle tarme con il suo profumo, ad esse sgradito.
Il Cedro dell'Himalaya si differenzia dal Cedrus atlantica, originario della catena dell'Atlante, monte della Mauritania del nord-Africa, da cui prende il nome, e per il suo aspetto argentato dato dalla sfumatura cinerina delle sue chiome, oltre che per altre caratteristiche della morfologia; anche da esso si estrae un olio essenziale molto aromatico dalle proprietà simili, così come dal Cedro del Libano, tipico dell'Asia minore.
Proprietà e Indicazioni
L'olio essenziale, che si estrae per distillazione del legno, ha un aroma legnoso, gradevole, dolce, con una nota canforata, utile come repellente naturale per tenere lontano gli insetti, in particolare le tarme, per cui il legno di cedro al naturale, o la sua essenza, è assai utilizzata per mantenere gli armadi liberi da questi dannosi insetti, oltre che per profumarli. L'essenza può essere utilizzata per "ricaricare" i legnetti e i vari manufatti in legno antitarme specifici per armadi e cassetti, spennellandolo sulle superfici, oltre che nei diffusori di essenze profumate per l'ambiente.
Nella tradizione erboristica popolare, l'essenza è usata per varie problematiche della pelle, come
antisettico,
astringente,
antimicotico,
cicatrizzante, rubefacente, antipruriginoso, utile contro
acne,
micosi,
dermatiti, punture di insetti, come coadiuvante contro
seborrea del cuoio capelluto, forfora, caduta dei capelli. Tuttavia non deve essere applicato puro direttamente sulla pelle, bensì miscelato a un olio vettore neutro, come l'olio di
Mandorle dolci o altro olio, scelto a seconda del problema che si desidera affrontare, o per i capelli, anche miscelato ad uno shampoo neutro (20 gocce in 100 ml di shampoo).
Poiché stimola la circolazione linfatica, si può utilizzare per preparare un olio da massaggio anticellulite, emulsionandone 8-10 gocce in 100 ml di un olio specifico, come ad esempio l'olio di
Edera, utile anche come rassodante e antismagliature.
Utilizzato per inalazione è indicato contro problemi respiratori, raffreddore, tosse, catarro.
Come rilassante contro lo stress, si versano 10 gocce nell'acqua del bagno.
Precauzioni d'uso
Come tutti gli oli essenziali, non deve essere utilizzato puro, troppo concentrato, né troppo spesso; inoltre si deve evitare l'uso in gravidanza, allattamento, e nell'infanzia.
Non è previsto il suo uso interno.