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Barbabietola

Barbabietola
La Barbabietola, Beta vulgaris, è una pianta erbacea biennale, raramente perenne, appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae (Amaranthaceae secondo la classificazione APG, basata sulla filogenetica molecolare) originaria del bacino del Mediterraneo, le cui tracce storiche e archeologiche sono precedenti al 2.000 a.C. nel nord Africa, da cui si estese fino al Medio Oriente, come dimostra un antico catalogo Babilonese del VII secolo a.C.
La Barbabietola era utilizzata anche in Grecia, come testimonia il filosofo e botanico Teofrasto, e dalla Grecia si estese presso gli Etruschi e i Romani, infatti ne parlano Plinio il vecchio, filosofo naturalista, Cicerone, e Columella, scrittore naturalista, nel suo trattato "De re rustica" , che è la maggiore fonte di conoscenza dell'agricoltura romana, quando la Beta, o Bieta, era utilizzata come cibo e anche come pianta medicinale.
Anticamente era utilizzata probabilmente la varietà spontanea commestibile, perennante per mezzo di gemme basali, chiamata Beta vulgaris subsp. maritima (sin. Beta perennis, o Beta atripicifolia), nota come Bietola di mare o Bietola marittima, per il suo habitat posto nei litorali marittimi dell'Italia centro-meridionale e sulle coste europee: la Bietola marittima è considerata la progenitrice di tutte le Bietole coltivate, risultanti dalla selezione operata dall'uomo nel tempo, che ha generato una notevole diversificazione nei vari tipi di Barbabietole.
Attualmente se ne coltivano diverse varietà, alcune da orto e destinate all'alimentazione umana, alcune come piante foraggere per l'alimentazione animale, e infine quelle da zucchero, estratto dai grossi fittoni tuberiformi, che si presentano bianchi e di grandi dimensioni.
L'estrazione dello zucchero dalla Barbabietola, oltre che tradizionalmente dalla Canna da zucchero, è iniziata solo nella metà del 1700, mentre fino ad allora essa era coltivata marginalmente solo per le foglie come foraggio per il bestiame.
La Beta vulgaris produce una radice a fittone tuberiforme, fusti fiorali alti non ramificati, foglie peduncolate con nervatura centrale a lamina allargata che prosegue in un lungo peduncolo largo e carnoso, di colore variabile, bianco crema spesso tendente al rosso; infiorescenze composte con fiori piccoli rossicci o verdi formanti spighe, riunite in pannocchie.
Le varie cultivar di Barbabietola Beta vulgaris possono essere coltivate sia per le grandi e polpose foglie verdi eduli, che possono avere la parte centrale spessa e larga, detta costa, bianca o rossiccia, entrambe consumate da cotte, sia per le radici tuberiformi, che in alcune varietà si ingrossano più o meno marcatamente, e possono essere bianche oppure rosse.
Sono bietole coltivate per le coste fogliari la Beta vulgaris var. cicla, che nelle coltivazioni orticole è considerata come annuale, possiede buoni valori nutrizionali per la ricchezza in sali minerali come potassio e ferro, e vitamina C che ne favorisce l'assimilazione, e fornisce solo 19 calorie per 100 grammi.
Nella coltivazione agricola industriale della Beta vulgaris var. rapa forma altissima o saccharifera, le grosse radici tuberiformi chiare vengono raccolte nel secondo anno, quando raggiungono il completo sviluppo e la massima dimensione e avviate agli zuccherifici dove verrà estratto lo zucchero saccarosio.
La Beta vulgaris var. rapa forma rubra, include varietà da cucina con fittone tuberiforme dalla polpa di colore rosso brillante intenso, oppure giallo, che, tagliato trasversalmente, presenta un disegno a cerchi concentrici molto decorativo, che però scompare con la cottura.
Il "sentore di terra" di alcune varietà di Barbabietola rossa deriva dal suo contenuto in geosmina (dal greco gheos= terra e osmè= odore), una sostanza che si ipotizza sia probabilmente prodotta da microrganismi simbionti presenti nel terreno, e a cui l'olfatto umano è particolarmente sensibile.


Proprietà e Indicazioni



La Barbabietola contiene significative percentuali di antiossidanti, come gli antociani.
In particolare nella Beta vulgaris varietà rapa forma rubra è contenuta la Betanina, un pigmento antiossidante di colore rosso-violaceo che conferisce la colorazione rosso intenso brillante ai tuberi, utilizzato anche come colorante alimentare con la sigla E162 (o rosso di Barbabietola).
Contiene inoltre vitamina A, vitamina B9 (acido folico), vitamina C, sali minerali quali calcio, ferro, magnesio, potassio, manganese, fosforo, rame, nitrati naturali, carboidrati, proteine, e un buon contenuto di fibre solubili e insolubili, che aiutano a regolare i livelli glicemici e la colesterolemia, a fronte di uno scarso apporto calorico.
I nitrati naturalmente contenuti in molti vegetali, inclusa la Barbabietola, non sono dannosi in quanto sono associati alla presenza di vitamina C, che ostacola la formazione di nitriti, che invece sarebbero dannosi all'organismo. I nitrati naturali contribuiscono a mantenere la salute del sistema vascolare, favorendo, mediante un ampliamento del lume vasale, un aumento del flusso sanguigno, anche cardiaco, verso cellule e tessuti, che verranno in tal modo meglio ossigenati, svolgendo anche un effetto ergogenico durante lo sforzo muscolare dello sportivo.
La Betaina, o Trimetilglicina, contenuta nella Beta vulgaris stimola la produzione di acido cloridrico nello stomaco, facilitando la digestione e l'assimilazione dei nutrienti, difende il fegato dalla steatosi, riduce il rischio di malattie cardiovascolari per l'azione normalizzante in caso di omocistinuria e iperomocisteinemia, trasformando l'omocisteina plasmatica presente in eccesso, che aumenta il rischio cardio-cerebro-vascolare, in metionina, un aminoacido essenziale utile all'organismo.
Con simile finalità di ridurre l'aumentato rischio vascolare indotto da elevata concentrazione di omocisteina, spesso la Betaina è associata alle vitamine B6, B12, e B9 (acido folico), che interagiscono nelle reazioni che conducono alla trasformazione di omocisteina in metionina.
Nonostante il suo sapore dolciastro, la radice di Barbabietola rossa, detta anche Rapa rossa, è ammessa nell'alimentazione anche in presenza di iperglicemia, per la presenza di fibre che rallentano l'assorbimento degli zuccheri; inoltre, essa è utile in gravidanza per il contenuto di folati.
Le foglie, Bietole o Biete, ricavate dalla Bieta vulgaris varietà cicla, contengono sali minerali, particolarmente potassio e ferro, e vitamine, soprattutto A e C, svolgono una delicata azione lassativa per il contenuto in fibre, che contribuiscono a ridurre l'indice glicemico di tutto il pasto, regolano l'assorbimento lipidico, favoriscono il senso di sazietà, oltre ad avere un basso apporto calorico.
Per tali caratteristiche le Biete sono indicate come alimento per iperglicemici con diabete di tipo 2, iperlipidemie e sovrappeso.
La ricchezza in potassio contribuisce a regolare la pressione arteriosa, se non vengono addizionate con un eccesso di sale da cucina (cloruro di sodio) come condimento. La cottura nelle zuppe di verdure (in cui si consuma anche il brodetto), o al vapore, è preferibile alla bollitura in acqua, che le impoverisce di sali minerali solubili e vitamine termolabili.
Per la dovizia di antiossidanti, la Barbabietola rossa contribuisce a potenziare il sistema immunitario e a difendere l'organismo dall'azione deleteria dei radicali liberi.
Favorisce la salute del sistema vascolare, anche per la presenza di potassio e nitrati naturali.
È indicata in caso di anemia per il contenuto di ferro, che verrà assimilato anche in quantità maggiore se associato al succo di limone, ricco di vitamina C, che favorisce l'assorbimento del ferro dei vegetali.
In campo cosmetico la Betaina, o Trimetilglicina, estratta dalla Barbabietola è utilizzata per la sua capacità altamente idratante, capace di rilasciare l'acqua a livello cutaneo, per la sua azione emolliente che riduce l'irritazione e protegge la pelle dall'aridità, aumenta il turnover cellulare contrastando l'ispessimento dello strato corneo epidermico, aiutando a mantenere la pelle fresca e luminosa.
È presente come agente schiumogeno naturale in molti detergenti per corpo e capelli, come umettante per mantenere l'umidità, tensioattivo e stabilizzante della viscosità che rende la schiuma più cremosa, e come antistatico negli shampoo e nei balsami per rendere i capelli più docili, donando loro volume e lucentezza e favorendone indirettamente la crescita.
Nelle creme per il viso, lozioni, gel, solari, deodoranti, aumenta l'idratazione delle pelle e migliora la barriera cutanea contro l'azione irritante degli agenti esterni.
Gli scarti di lavorazione della Barbabietola vengono utilizzati per la produzione di materie plastiche biodegradabili.
Barbabietola


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